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Il sistema sociale e il cancro
Dottor Vicente Herrera – Da libro: “Comprendi i sintomi del tuo corpo”, Macro edizioni

In generale l'esistenza di sostanze cancerogene, ossia di sostanze che di per se causano la destabilizzazione delle cellule, non fa che confermare l'evidenza delle cause esterne del cancro. Gli esempi di tumori alla pelle causati da raggi ultravioletti o il cancro al polmone provocato dal tabacco non farebbero che confermare ulteriormente questa ipotesi.
Tuttavia, un'analisi dei dati di incidenza di quest'ultimo tipo di cancro mostra una correlazione statisticamente rilevante tra incidenza del cancro al polmone e indici di disoccupazione. Dal 1978 al 1985, ad esempio, in Spagna fu notato un aumento spettacolare del tasso di mortalità per cancro al polmone. Confrontando questo aumento con gli indici di disoccupazione fu osservata una correlazione statistica molto più forte che col consumo di tabacco (vedi tabella).

Tasso di mortalità per cancro al polmone
- Indice di disoccupazione --> Coefficiente di correlazione: 0,98
- Consumo di tabacco --> Coefficiente di correlazione: 0,18
- Tasso di mortalità media: 45,5; DS =5,45 (casi per 100. 000)
- Disoccupazione media: 17,25; DS = 6,82 (% rispetto alla popolazione attiva)
- Consumo medio di tabacco: 2,455; DS = 0,4286
(numero di sigarette per abitante all'anno)

Numero di osservazioni: 8
Dati relativi al periodo 1975-1982
Fonte: MSC, EPA e INE

I tassi di mortalità relativi all'età per cancro ai bronchi, alla trachea e al polmone non sono diminuiti negli ultimi vent'anni. Al contrario, secondo i dati del ministero della Sanità (1996) da un tasso di 38 per 100.000 nel 1975 si è giunti a un tasso di 60 per 100.000 negli uomini; d'altra parte il numero di sigarette per abitante adulto all'anno si è mantenuto a livelli costanti che oscillano tra 2,341 e 2,678 (dati del Servicio de Estudios dei Monopoli di stato spagnoli). E’ poi oltremodo significativo sottolineare che il 20% dei malati di cancro al polmone non ha mai fumato in vita sua.
Se prendiamo come esempio il consumo di tabacco come induttore del cancro al polmone, la variabile psicosociale in questo caso corrisponderebbe a un tipo di personalità suscettibile all'effetto della variabile tabacco e di conseguenza a una maggiore incidenza del cancro al polmone; in tal caso una variabile aleatoria di tipo psicosociale metterebbe in forse l'attendibilità del dato statistico. La paura di perdere il posto di lavoro è un terreno favorevole ai conflitti biologici del tipo minaccia di perdita del territorio. Non è forse questa ipotesi più logica di quella basata sulle caratteristiche cancerogene del tabacco? Il carattere cancerogeno del tabacco, infatti, è stato verificato solo su cellule manipolate in laboratorio, slegate dall’ambiente naturale, fuori, quindi, dall'essere vivente la cui complessità biologica è un dato di fatto.

Secondo le ultime indagini statistiche svolte in Spagna sul cancro, tra il 1978 e il 1992 riscontrarono enormi differenze nella mortalità tra le diverse regioni. Nei casi di cancro al polmone maschile si osserva che le province che hanno sofferto di una dolorosa riconversione industriale sono quelle che soffrono di tassi di mortalità maggiore. Si passa dagli 80 ai 100 casi ogni 100.000 persone di Cádiz, Oviedo e Huelva ai 34 casi su 100.000 di province come Cuenca, Huesca e Guadalajara tradizionalmente più dedite al settore primario. I tassi relativi a Ceuta e Melilla meritano un'attenzione speciale: queste due città, con rispettivamente 92 e 87 casi su 100.000 hanno i tassi più alti di Spagna. Ma in che situazione si trovano queste due colonie spagnole in Africa? Queste due città sono continuamente rivendicate dal Marocco e pertanto i dati non fanno altro che confermare l'incidenza dei conflitti del tipo minaccia di perdita del territorio in coloro che vi abitano.


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