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di Maurizio
Blondet - tratto da www.effedieffe.com/fdf/giornale/interventi.php?id=483¶metro=scienze
Era il giugno del 2000. Un gruppo di 52 fra scienziati, medici,
funzionari della sanità e del governo USA si riunisce di nascosto in
una località fuori mano, il centro metodista di conferenze Simpsonwood:
un luogo isolatissimo, tra le foreste lungo il fiume Chattahoochee.
Sono stati convocati segretamente dal Center ford Disease Control (CDC)
l’autorevole e rispettatissimo organo statale che veglia sulle
epidemie e la sicurezza dei farmaci: il cuore dove la scienza e la
moralità più alta si congiungono al servizio del bene pubblico. Ma
stavolta il CDC invita i partecipanti a mantenere il massimo segreto
sulla discussione; vieta perfino l’uso di fotocopiatrici (come
nell’URSS di Breznev) per scongiurare fughe di notizie.
Fra i presenti
ci sono alti funzionari del Food and Drug Administration (FDA), il
massimo specialista di vaccini dell’OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità, un organo dell’ONU) di Ginevra, e parecchi capi
dell’industria farmaceutica, Glaxo-Smithkline, Merks, Wyeth, Avensis.
Lo scopo della furtiva riunione: discutere il rapporto con cui Tom
Verstraeten, l’epidemiologo del CDC, ha scoperto una relazione fra la
somministrazione di vaccini per le malattie dell’infanzia e
l’esplosione di casi di autismo infantile in America.
L’epidemiologo ha condotto la sua ricerca consultando i massicci
archivi del CDC, che contengono le cartelle cliniche di 100 mila
bambini.
La relazione fra le vaccinazioni e la crescita di casi di disturbi
mentali - autismo, iperattività e “disordine da deficit
d’attenzione” (per cui milioni di bambini americani vengono
trattati con antidepressivi tipo Prozac) - è subito saltata agli occhi
del ricercatore.
Ancora più stupefacente, l’epidemiologo ha scoperto tutta una serie
di rapporti, studi clinici e relazioni scientifiche precedenti,
risalenti anche a 40 anni prima, che mettevano in guardia non già
contro i sieri vaccinali in sé, bensì contro la sostanza largamente
usata nei vaccini come conservante, fungicida e antibatterico: il Thimerosal.
Si tratta di un
composto del mercurio prodotto dalla Eli Lilly, la cui neurotossicità
è nota da decenni agli studiosi seri.
Già nel 1935 i ricercatori della Pittman-Moore (un’azienda
farmaceutica oggi scomparsa), provati sui cani dei vaccini
zootecnici contenenti Thimerosal, sconsigliarono il
prodotto “per essere usato nei sieri per animali”.
Durante la seconda guerra mondiale
E la stessa Eli Lilly, nei suoi rapporti interni, aveva riconosciuto che
il suo Thimerosal era “tossico per le cellule dei
tessuti” a concentrazioni di una parte per milione; nei vaccini
per la truppa e l’infanzia, tuttavia, ne metteva concentrazioni 100
volte superiori.
Non
così la civile, democratica, superscientifica America.
La quale ha visto crescere l’autismo dei suoi bambini – malattia
sconosciuta fino al 1943 – di ben 15 volte; specie dal 1991, quando il
CDC ha raccomandato la somministrazione di tre vaccinazioni aggiuntive
ai neonati a poche ore dalla nascita. Da allora i casi di autismo sono
passati, da 1 ogni 2500 bambini, a 1 ogni 166.
Ecco il motivo della riunione segreta di Simpsonwood: proteggere le
grandi industrie farmaceutiche dalle cause per danni che sicuramente
sarebbero piovuto a milioni, se la notizia fosse filtrata.
Il dottor Bob Chen, capo della sezione “sicurezza vaccini”
(sic) del CDC, si congratulò in quella sede per “aver tenuto
fuori della portata di mani meno responsabili delle nostre” la
notizia sul Thimerosal.
Il dottor John Clements, il grande esperto immunologo dell’OMS,
rimproverò il ricercatore Verstraeten: il suo studio, disse, “non
andava nemmeno cominciato”.
Ora che c’era, col pericolo che circolasse, era urgente “gestire il
danno”.
Non il danno ai bambini, ma all’industria.
Infatti.
Immediatamente, il CDC ha finanziato uno studio alternativo dell’
Institute of Medicine, con lo scopo di “escludere” ogni legame fra
vaccini e autismo.
Quanto a Versteaten, è stato
assunto dalla Glaxo; e da allora è occupato soprattutto a seppellire le
risultanze della sua ricerca in una nebbia di altri dati.
E le multinazionali farmaceutiche, intanto, si rivolgevano per soccorso
ad un loro grande amico: il senatore Bill Frist, repubblicano,
presidente della “maggioranza”, super-destro alla Bush,
autore di un libro allarmistico sul “terrorismo biologico”,
ovviamente “arabo”.
Nel giugno 2002, il senatore riuscì ad inserire in una serie di decreti
sulla “Sicurezza della Patria” (minacciata dagli arabi) un
codicillo che, di fatto, esentava
Il giorno dopo, grata, le Eli Lilly comprava 5 mila copie del libro sul
bioterrorismo musulmano, e staccava a Frist un contributo elettorale di
10 mila dollari.
Piccola parte degli 873 mila dollari che il senatore ha ricevuto in
questi ultimi anni dalle industrie farmaceutiche.
Un anno dopo, il Senato ha cassato il codicillo di Frist, altresì detto
“Eli Lilly Protection Act”; ma ancora nel 2005 Frist è
riuscito a inserire, sempre in una legge contro il terrorismo, un comma
che vieta ogni compensazione finanziaria per “bambini sofferenti
di disordini cerebrali causati da vaccini”.
E
pare che abbia compiuto l’operazione d’infiltrazione legislativa, in
tutto, cinque volte.
Si giustifica così: “le cause per danni sono di tale
grandezza, che rischiano di far fallire le aziende produttrici di
vaccini e pertanto ridurre la nostra capacità di fronteggiare un
attacco biologico da parte di terroristi”.
Le aziende hanno smesso di confezionare i vaccini con Thimerosal
dal 2004, ma enormi dosi di vaccini tossici sono già state distribuite
nei Paesi poveri.
E al loro veleno, le multinazionali
del farmaco hanno rinunciato a malincuore.
Il Thimerosal consente di conservare i vaccini per
anni, e soprattutto di confezionarli in fiale che contengono dosi
multiple, e sono perciò esposte a infezioni microbiche perché le
boccette vengono penetrate da aghi più volte.
Queste grosse boccette a dosi multiple costano la metà delle fiale
monodose, che sarebbero imperative.
Moltiplicate i pochi centesimo per i milioni di fiale e boccette mandate
nel mondo (specialmente nel Terzo), e sono costi risparmiati di milioni
di dollari.
L’argomento decisivo, per il business.
Il costo sociale è una Thimerosal Generation che ha
ricevuto il vaccino al mercurio nella prima infanzia.
Mezzo milione di piccoli americani sono diagnosticati autistici, e il
gruppo è rafforzato ogni anno da 40 mila nuovi malati; nel solo Stato
dello Iowa l’aumento dell’autismo infantile è stato del 700 % dal
’95 (oggi lo Iowa è stato il primo Stato a bandire il composto al
mercurio).
“Le
scuole elementari affondano sotto il peso dei tanti bambini che
manifestano danni neurologici o immunitari”, ha dichiarato Patti
White, infermiera scolastica, alla Commissione per
Ripetiamo: i primi casi di autismo infantile furono diagnosticati nel
La malattia, prima sconosciuta, è stata catalogata da torme di
psichiatri e psicanalisti (ah,
La famiglia come causa patogena, notoriamente, è un cavallo di
battaglia dello scientismo progressista.
Invece, era intossicazione da mercurio.
Le migliori ricerche in questo campo le hanno fatte non gli “scienziati”,
ma i giornalisti.
Nell’ aprile 2005 un reporter della UPI di nome Dan Olmsted ha
condotto un’indagine sulla comunità Amish di Lancaster County,
Pennsylvania, che non consente la vaccinazione dei suoi figli.
Secondo
le statistiche, se l’autismo nascesse da cause diverse dal Thimesoral,
gli Amish avrebbero dovuto presentare una percentuale di casi pari a
quella della popolazione generale.
Olmsted calcolò che, nella comunità di Lancaster County, si sarebbero
dovuti trovare 130 autistici.
Ne trovò 4.
Quattro: uno intossicato da mercurio di una vicina fabbrica, gli altri
tre (fra cui uno che gli Amish avevano adottato) tutti erano stati
vaccinati.
Altri giornalisti hanno stabilito che
Va aggiunto che il FDA continua a consentire l’uso di Thimerosal
in prodotti farmaceutici vari, anche “da banco”.
Il collagene usato dai chirurghi plastici per
iniettarlo sottopelle e fare sparire le rughe contiene Thimerosal.
Gli ormoni steroidi di cui abusano atleti e medici contengono Thimerosal.
C’è da chiedersi quanto un’altra malattia che distrugge il
cervello, l’Alzheimer, non sia dovuta alla stessa causa,
intossicazione cumulativa da mercurio assunto inconsapevolmente durante
tutta la vita, con tutti i generi di farmaci; in tarda età, il cumulo
produce i suoi effetti.
Vuoi
vedere che anche l’Alzheimer risulterà sconosciuto prima del 1943?
Non c’è da sperare che tali rivelazioni vengano dall’OMS o dal CDC,
dalle farmaceutiche e dai loro scienziati.
Aspettiamo scientifiche indagini di giornalisti che ci illuminino.
O di avvocati e di procuratori come il dottor Robert Kennedy, uno dei
coraggiosi che si battono per avvertire l’opinione pubblica del
disastro, e a cui dobbiamo le notizie che avete letto (1).
Ma
ovviamente la lobby farmaceutica sta già correndo ai ripari, mettendo
la museruola ai media.
Un’intervista al dottor Kennedy fatta dalla ABC non è mai stata
mandata in onda.
Offriamo queste notizie e considerazioni ai referendari da pochi giorni
sconfitti.
Nella loro campagna per il referendum contro la legge 40, costoro hanno
inneggiato alla “Scienza” la cui luce benefica era sul
punto di essere spenta dall’oscurantismo clericale.
La scienza ha bisogno di manipolare geni e feti “per la cura
di malattie oggi inguaribili”, ci hanno ripetuto fino alla
nausea.
Eccola lì, la scienza al servizio dell’industria e del profitto.
La scienza omicida.
Ma non solo. Come dice Robert Kennedy, questa tragedia celata e
soppressa segna anche il capolinea per la democrazia anglosassone, la
storica protettrice della libertà d’impresa.
I nostri antenati, dice, scelsero la democrazia nella convinzione che i
politici da loro scelti col voto, gente del popolo, fosse più pronta ad
agire nell’interesse del popolo che non i re, i principi, i feudatari.
Vediamo che avviene il contrario; i politici eletti rispondono alle
lobbies che li pagano, come gli scienziati alle ditte che li
stipendiano.
Il CDC e il FDA sono organi dello Stato democratico, la cui legittimità
consiste nella difesa della vita e della salute dei cittadini: ed ora
vediamo che, posti di fronte al dilemma se proteggere i cittadini o il
business, non hanno una minima esitazione; scelgono il bene supremo del
business.
Un pensiero, infine, anche a Massimo Teodori e a Giuliano Ferrara, i
super filo-americani nostrani, che esaltano la “grande
democrazia” USA, il pluralismo della sua “libera stampa”,
eccetera, eccetera, e la difendono contro i complottisti che la
diffamano (censurandone la voce).
Ecco: la censura, la soppressione di notizie, è parte integrante di
questa loro democrazia-modello.
Complimenti.
Maurizio
Blondet
Note
1) Robert
Kennedy jr., “Deadly Immunity”,
Salon.com, 16 giugno 2005. Il dottor Kennedy è un procuratore (senior attorney) specializzato in
temi ambientali e di salute per il Natural Resources Defense Council. Ha
ottenuto parte delle informazioni che avete letto, anche quelle
segretate dal CDC, in base al Freedom of Information Act. Nessuna legge
simile esiste ovviamente in Italia, dove il segreto del settore
pubblico è inviolabile.
Da: http://www.effedieffe.com/fdf/giornale/interventi.php?id=483¶metro=scienze