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Si spendono centinaia di
miliardi di dollari per finanziare guerre in giro per il mondo, e si
tagliano i fondi pubblici per la sanità!!!
Negli Stati uniti aumenta, anno dopo anno, il numero delle persone che
non possono permettersi una assicurazione che copra le spese
sanitarie.
In Italia la situazione non è certo delle migliori: dopo decenni di
sprechi, furti, malasanità, leggi e decreti ad ok, il servizio
sanitario si sta lentamente spostando da pubblico a privato. Quando tale
passaggio sarà effettuato, quanto distanti saremo dalla situazione
oltreoceano? Lo Stato potrà ancora sobbarcarsi le spese mediche
nazionali?
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Sanità
malata
Altri 20 milioni di statunitensi a
rischio
Di
Claudio Mezzanzanica «Il Manifesto» 21 novembre 2003
Quanti sono esattamente i cittadini Usa senza assistenza medica? Secondo i dati ufficiali nel 2002 erano 43 milioni, ma sono sensibilmente aumentati nel corso del 2003. Secondo le prime stime ufficiose delle assicurazioni almeno altri 20 milioni non sono il regola con i versamenti. Sono, cioè, in arretrato ma non hanno ancora perso il diritto alle prestazioni. La crisi economica ha precarizzato ulteriormente il reddito di parte del ceto medio ed oggi i mille dollari mensili per assicurare alla famiglia la copertura sanitaria costituiscono un problema per milioni di persone. Sempre secondo le assicurazioni, se la congiuntura non migliora almeno altri 5 milioni di persone perderanno il diritto alla copertura sanitaria in forma permanente.
La preoccupazione per la propria salute è un tema aggravato da cronache recenti: a Pittsburg è scoppiata una epidemia di epatite A con oltre 500 infetti e tre morti. All’origine i cibi guasti di un ristorante messicano che fa parte di una grande catena. In città c’è una mobilitazione per individuare quanti (almeno 4000 persone) hanno mangiato in quel ristorante negli ultimi 10 giorni. Non tutti avranno sintomi e la possibilità che i più siano portatori sani, quindi possano diffondere l’epidemia a loro insaputa, ha gettato nel panico le autorità. Anche in questo caso i tagli ai controlli sanitari per via delle riduzioni dei budget dei singoli stati sta producendo un senso di insicurezza nella vita quotidiana. A questo sottile disagio, sul terreno della sanità, l’amministrazione Bush sta rispondendo con un aumento della spesa sanitaria ma solo a partire dal 2006. Per quell’anno l’amministrazione s’impegna a pagare il 75% delle spese per i farmaci fino a 2200 dollari l’anno. Non è molto se si pensa che una singola pastiglia di antibiotico in Usa costa almeno 5 dollari ma questa misura è la più impegnativa nel campo della salute pubblica da 38 anni a questa parte.
A totale favore di questa misura è scesa in campo la Aarp, una associazione che raccoglie 35 milioni di anziani, che ha già speso 7 milioni di dollari per una campagna pubblicitaria su tv e giornali per appoggiare la proposta di Bush, facendo infuriare le Union che considerano la misura puramente elettorale perché condizionata dall’andamento dei conti pubblici e nona caso procrastinata al 2006. Così facendo, comunque, l’amministrazione Bush ha segnato un punto a suo favore per le elezione del prossimo anno su uno dei terreni più delicati. I democratici, infatti, si sono divisi sul provvedimento e l’appoggio dell’Aarp ha provocato un grosso sconcerto nelle loro file. La Aarp è la più grossa associazione esistente negli Usa e i suoi umori hanno condizionato da sempre qualsiasi candidato alla Casa Bianca.