- Farmacovigilanza

La pillola «anti-trauma» divide gli scienziati

Tratto da "CityPadova" - 14 giugno ANSA

 

LONDRA - Si chiama propranolol e potrebbe essere la soluzione per chi ha subito dei traumi ed è costretto a convivere ogni giorno con l'angoscia o la paura. Ma per qualcuno questo farmaco, che "normalizza" anche i ricordi più insopportabili, è "una pillola del diavolo", in grado di portare uomini e donne a fare cose che in altre condizioni sarebbero inaccettabili.

 

La sua sperimentazione sta dividendo la comunità scientifica internazionale. Da un lato c'è chi sostiene l'utilità del farmaco per alleviare i sintomi dello stress post-traumatico, dall'altra chi teme che possa trasformare le persone che lo prendono in esseri senza rimorsi o pietà. Gli effetti del propranolol, medicinale che viene comunemente prescritto per combattere ipertensioni, sono al centro di diversi studi negli Stati Uniti, in Francia e nell'isola di Portorico. Alla Harvard University e all'Associazione di psichiatria biologica di Parigi il farmaco viene già somministrato a gruppi di pazienti che hanno vissuto esperienza traumatiche e i risultati mostrano una notevole percentuale di successo. In particolare, il propranolol, secondo alcuni scienziati, si rivela importantissimo nella cura di donne che sono state stuprate, di persone vittime di attacchi terroristici, di soldati perseguitati dalle sanguinose e violente immagini della guerra. Secondo il professor Leon Kass, a capo del Consiglio presidenziale statunitense sulla bioetica, però, il propranolol "è una pillola del giorno dopo per tutto ciò che causa rincrescimento, rimorso, dolore o senso di colpa". In quest'ottica le implicazioni sarebbero enormi. Per James L. McGaugh, che sta studiando il ruolo degli ormoni da stress nella memoria all'Università della California, il farmaco solleva diversi interrogativi: "Sappiamo che questo è un medicinale che permette a chi è emotivamente distrutto di fare una vita normale", ha sottolineato. "Sappiamo anche che come funziona sulla vittima, mettiamo, di uno stupro, funziona anche sullo stupratore. E' immorale affievolire in una persona i ricordi di gesti terribili che ha commesso? E negarle il medicinale non è come rifiutare di curare questa persona se si fa male a una gamba o a un braccio?

 


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