Chi è Rupert Murdoch? 
Magnate australiano della stampa internazionale, legato agli Oppenheimer e Rothschild, alto iniziato e membro del gruppo elitario Bilderberg.
La potenzialità (condizionante) della sua rete è tale da poter raggiungere oltre 3 miliardi di persone nel mondo!

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- Pagina mass-media

L'impero mediatico della destra mondiale
FR. PI. tratto da "Il Manifesto"

Una leggenda planetaria, una capacità di espansione degna della Spectre combattuta da James Bond. L'impero multimediale di Murdoch parte nel 1952 da un minuscolo giornale di Adelaide, Australia, che la morte del padre gli lascia in eredità. A poco più di 21 anni Rupert esordisce costringendo il concorrente locale a fondersi con la sua testata. Di lì inizia un'ascesa che lo porterà, all'oggi, a possedere un centinaio di giornali australiani. Ma è la Gran Bretagna della Thatcher a costituire il trampolino per la sua scalata al mondo. Nel 1969 acquista un giornale popolare a grande tiratura, il News of the world. Qualche anno dopo lancia il Sun, un tabloid coi titoloni a tutta copertina e una donna nuda a pagina 3, ferocemente contro la monarchia e «il potere», diventato famoso su scala mondiale quest'anno per la sua copertina sul «verme Chirac» che si opponeva alla guerra all'Iraq. Nel 1981 mette la mani sul mitico Times, che mette a disposizione della battaglia thatcheriana contro i sindacati inglesi. Già che c'è, ne approfitta per aprire un conflitto col sindacato dell'editori, trasferendo la tipografia e lanciando tutto il personale; dopo due anni (grazie alla Thatcher) trionfa. Nel frattempo ha messo piede negli Stati uniti, dove ha comprato nel 1976 il quotidiano popolare New York Post. Ma è nel 1984 che fa il grande salto nell'entertainment, comprando la Twentieth Century Fox e poi una rete televisiva che diventerà nel tempo la Fox Tv. La sua forza sta nei metodi, che molti definiscono «da pirata». Acquista i diritti delle partite di calcio e fa esplodere le tariffe; trasmette per un po' in perdita (rovinando la concorrenza col dumping) e poi passa all'incasso quando resta solo, in regime di monopolio. Ha anche la fortuna di produrre film sbanca-botteghino come il Titanic e serie tv come I Simpsons, X Files, Ally Mc Beal.
Nel 1989 lancia quattro canali Sky in Inghilterra, che diventeranno poi il gigante BSkyB. Ora in Italia, con Sky, è diventato l'unico gestore della tv satellitare. In Germani e in Francia, invece, non c'è riuscito (non riesce mai, là dove - e fintanto che - lo stato decide di non inchinarsi ai suoi voleri). Grazie alla sua ultima moglie, una giovane di Hong Kong, entra da monopolista nel mercato tv cinese (Sky Perfect, 41 milioni di abbonati), così come aveva fatto in quello giapponese (4 milioni). E' sbarcato in India con Star Tv.
In America Latina possiede Sky Messico e Sky Brazil, oltre una Sky che copre Cile, Argentina e Colombia. Pappandosi l'emittente via cavo Direct Tv (statunitense) ha «ereditato» un milione e mezzo di abbonati nel cono sud del continente. In Africa, gioco forza, si deve accontentare di aver messo piede solo in Libia ed Egitto. In totale fanno, per ora, 126 milioni di abbonati nei cinque continenti.
Completano il panorama 175 giornali, alcuni dei quali autentiche corazzate dell'informazione: oltre ai citati Times, Sunday Times, The Sun, The News of the World inglesi, ci sono gli americani New York Post e il Weekey Standard, con 40 milioni di lettori in tutto il mondo.
Come ama ricordare il suo consigliere Tarak Ben Ammar - nel cda di Mediaset, noto anche come «l'arabo» destinatario della famosa presunta tangente per il Psi di Craxi - «Murdoch mi dice sempre che non ha alcuna influenza sulla redazione dei suoi giornali». Come Berlusconi, insomma. Però sceglie personalmente tutti i direttori e i caporedattori. Tra i più fanatici neocons anglosassoni, quasi sempre

 
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