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Minculpop
Tratto www.borsari.it - l’unica casa editrice specializzata in Reports di Borsa

Solo i ciechi, gli idioti oppure coloro che in esso ci sguazzano per convenienza, non si accorgono che in Italia si è instaurato un regime mediatico, come in  nessun altro paese al mondo. Suggerirei di andarci piano con le definizioni tipo "Repubblica delle banane": i paesi centro-americani potrebbero insorgere e inoltrare regolare denuncia alle Nazioni Unite; nessuno di loro è soggetto al nostro ferreo controllo dell'informazione.
Vediamo i "semplici fatti": quelli che sono sotto gli occhi di tutti.
Il cavaliere Silvio Berlusconi è proprietario di Mediaset: tre reti Tv che rappresentano quasi metà del mercato televisivo.
Lo stesso cavaliere Silvio Berlusconi controlla (in qualità di presidente del consiglio) le tre reti Rai che rappresentano, largo circa, l'altra metà dello stesso mercato. La maniera in cui esercita questo controllo è a prova di stupido: chi non è d'accordo con le sue idee politiche (Biagi, Santoro, Luttazzi, Guzzanti etc..) viene, semplicemente, licenziato. Uno degli ultimi giornalisti che ha osato esercitare il suo mestiere (mi riferisco a Deaglio), intervistando il direttore dell'Economist, ha (proprio in questi giorni) messo a rischio il suo posto e quello del suo direttore.
In Mediaset ed in Rai, chi non si allinea sulle posizione del capo, viene messo alla porta.
Mediaset e Rai, controllano (circa) il 96% del mercato televisivo.

Cosa resta?
La7 (ex Telemontecarlo), la cui informazione politica è affidata a Giuliano Ferrara, direttore del "Foglio", di proprietà di Veronica Lauro: moglie del cavaliere Silvio Berlusconi.
Tombola: 99.9% di controllo.

Neanche il Minculpop del cavaliere Benito Mussolini aveva osato tanto.
Chi non vuole vedere ha (evidentemente) un grosso problema di vista, oppure ha bisogno di uno psicanalista molto bravo.
Ma, si dirà, la situazione della carta stampata è diversa.
Beata ingenuità (o stupidità??!!).
Serve ancora dire che la carta stampata rappresenta una "piccola" percentuale del mercato dell'informazione? Serve davvero rammentare che il rapporto tra Tv e giornali è di (circa) 10 a 1?
Pensavo fosse già noto e non servisse ripeterlo. Ma tant'è!!??

E comunque: il dott. Paolo Berlusconi è proprietario del "Giornale" e, all'anagrafe, risulta fratello del cavaliere Silvio.
Del "Foglio" posseduto dalla consorte del medesimo cavaliere ho già detto.
Il cavaliere stesso, possiede la Mondadori (strappata con una sentenza "a pagamento" all'ingegner Carlo De Benedetti) che, tra gli altri, pubblica "Panorama": il settimanale politico più diffuso in Italia.
Non è finita: Il Messaggero, La Nazione, Il Mattino e qualche altro quotidiano sono controllati dal dott. Caltagirone, suocero dell'onorevole Pierferdinando Casini: presidente della camera dei deputati e segretario del Cdc che (serve ricordarlo?) è uno dei partiti della "Casa delle libertà".
Cosa è successo al "Corriere della Sera"? Un normale cambio di direttore e di linea editoriale: l'ex direttore e le sue idee giornalistiche non piacevano abbastanza a sua maestà e, quindi .....fuori dalle balle.
Cosa resta?
Il gruppo Repubblica-L'Espresso: l'unica voce dissenziente; almeno finché il cavaliere non troverà il modo di farla tacere.
Eppure, il cavaliere Silvio Berlusconi, senza scompisciarsi dalle risate, riesce a dire che: i mass media italiani sono contro di lui. E, alcuni milioni di italiani, senza porre in discussione la loro sanità mentale, riescono a crederci.
Ora, il nostro attuale presidente del consiglio è noto in tutto il mondo per i suoi modi piuttosto originali (ed efficaci) di convincere il prossimo, ma ...quei milioni di italiani che si bevono sta panzana allucinante che giustificazione hanno? Riescono ancora ad articolare un minimo ragionamento critico oppure hanno (ormai) inesorabilmente consegnato cervello e dignità al "Grande fratello"?
Fatemi fare, a questo punto, una piccola richiesta: coloro che mi scriveranno, contestino (per favore) i fatti, mi costringano a smentire quanto ho scritto (numeri, proprietari, nomi, giornali etc..); non mi serve leggere le esternazioni di coloro che si sentono offesi senza riuscire a dimostrare l'indimostrabile; posso solo compatirli per i loro conflitti interiori ma, mi sia concessa la licenza, non ho alcuna simpatia per chi si fa prendere per il culo in modo tanto eclatante e pensa di scampare alla incontestabile prova dei fatti, scrivendo vibranti lettere di protesta.

I fatti (non io) dimostrano, dunque, che il cavaliere Silvio Berlusconi controlla l'informazione come nessun altro capo di governo al mondo; è questo un problema o no?
Quando riuscirà (diamogli ancora un po’ di tempo) a zittire "La Repubblica" chi altro resterà ad esprimere una qualche opinione contraria a sua maestà?
Saranno le centinaia di eroici siti che, sfidando le ire del regime, continuano ad esercitare un minimo di informazione indipendente? Almeno fino a  quando una legge di "regolamentazione" non li "spegnerà".
Agli elettori del centro-destra chiedo: è un bene, secondo voi, che il capo del governo controlli tutta l'informazione che circola in Italia? Non avete il sospetto che questo controllo (delle opinioni) ci conduca dal regime mediatico ad un regime ancora più serrato e pervasivo delle nostre vite private?
Non abbiamo il dovere, secondo voi, di impedire che questo pericolo diventi concretamente reale?
Io non voglio vivere in un paese di zombi; e voi?
E infine: come mai i più grandi giornalisti italiani (Montanelli, Scalfari, Biagi, Bocca e Pansa) sono stati e (i superstiti) sono ancora contro Berlusconi; esattamente come erano contro Craxi ai tempi del regno di Bettino?
Mentre a favore ci sono: Fede, Ferrara e qualche altro.
Già, Giuliano Ferrara: comunista di ferro all'inizio degli anni ottanta, quindi craxiano ad oltranza durante il regno di Bettino, e adesso berlusconiano convinto (almeno finché il capo sarà ancora in sella, poi .....chissà?).
Di Fede non voglio dir nulla: basta guardare i suoi telegiornali.
Non è evidente il dislivello tra quelli a favore e quelli contro?

Come mai i mostri sacri del giornalismo italiano (e mondiale) sono contro questo regime mediatico per impedirgli di diventare regime politico?
E perché i grandi giornali internazionali (The Economist, Newswek, The Financial Times, etc...) ritengono Berlusconi Unfit (inadatto) a guidare un paese democratico e civile?
Sono, anche loro, comunisti, come Silvio Berlusconi, senza che gli scappi da ridere, vorrebbe farci credere?
Io non voglio convincervi di niente, voglio solo farvi riflettere; e se, dopo aver ben riflettuto, restate ancora delle vostre opinioni, ben ve ne colga: ognuno è responsabile di quello che fa per se e per gli altri.
Da parte mia posso solo dire che non potrò mai abituarmi a vivere in un regime; cercherò con tutte le mie forze di impedirlo ma, alla fine, ognuno ha il governo che si merita.
Io sono certo di non meritare il governo del cavaliere Silvio Berlusconi; questo merito lo lascio volentieri ad altri.

 
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