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Un mare di dollari. Falsi e strani
di Maurizio Blondet - www.effedieffe.com 

Una storia stranissima. La polizia delle Filippine (National Bureau of Investigation, NBI) ha arrestato due cittadini britannici che stavano per spedire – tenetevi forte – 3 trilioni di dollari falsi. E non si tratta delle comuni banconote, ma di US Federal Reserve Negotiable Certificates, ossia moneta vera e propria della Banca Centrale, in gergo “bearer bonds” (1).
    Come ha spiegato il direttore dell’NBI Reynaldo Wycoco, i due arrestati – Paul E.J. Flavell e Sam Beany – sono stati presi sulla base di una segnalazione, il 14 aprile scorso, mentre consegnavano grosse scatole con costole di metallo alla DHL (lo spedizioniere globale) perché fossero recapitate a Zurigo. All’interno, i pacchi di banconote false.
    I due hanno pagato con carta di credito (sic), e non hanno opposto resistenza. La polizia filippina sta ora ricercando altri due sospetti, anch’essi di nazionalità britannica, Seki Mehmet Bayram e Peter Whittkamp.

I due arrestati sono stati rilasciati su cauzione.
Strano. Ancora più strano che i cosiddetti “grandi” media americani ed europei non abbiano fatto parola di questo evento.
Tre mila miliardi di dollari falsi sono una cifra enorme, ad occhio e croce il triplo del Pil italiano, e la loro diffusione sui mercati monetari mondiali poteva provocare una catastrofe finanziaria. Ancora più strana la spedizione verso Zurigo. A che scopo?
    I falsari, di solito, spacciano le loro banconote diffondendole alla spicciolata in negozi e casinò, e attraverso una catena di “passaggi” più vasta possibile, alcuni dei quali complici volontari che pagano una quota del valore facciale delle monete.
La spedizione a Zurigo invece, e il grosso taglio delle contraffazioni, fa pensare che la destinazione fosse una banca.
A che scopo?

    La comparsa di 3 trilioni – a meno che non si tratti di un errore di stampa del giornale filippino - nell’economia Usa può provocare un’inflazione esplosiva.
Chi disponesse di una tale cifra e fosse disposto a “perderla” (cosa non poi tanto importante, se le monete sono false) può far crollare la Borsa di Wall Street.
    La presentazione di 3 trilioni di certificati della Federal Reserve all’incasso, attraverso banche di Zurigo, potrebbe per assurdo obbligare la Fed a chiudere lo sportello, perché nemmeno la Banca Centrale Usa ha a disposizione contante o oro sufficiente a pagare una tale cifra.
Chi ha interesse allo tsunami finanziario che ne seguirebbe?
Una delle risposte che corrono su internet è: la Casa Bianca (2). L’Amministrazione Bush ha bisogno di una “attacco terroristico” per giustificare la prossima invasione dell’Iran, e l’operazione-catastrofe organizzata con l’anonimato di banche svizzere sarebbe l’ideale per accusare poi l’Iran del disastro economico americano.
    Chi sostiene questa ipotesi fa notare che vigono in Usa “ordini esecutivi” della FEMA (l’agenzia di protezione civile per catastrofi) che consentono al Presidente di sospendere la Costituzione in caso di crisi economica acuta.

    Ciò spiegherebbe anche il silenzio dei “grandi” media, avendo l’arresto dei due britannici mandato all’aria il progetto.
A chi scrive viene in mente un’altra ipotesi: forse il sistema bancario internazionale (che ha uno dei suoi cuori in Svizzera) è tanto svuotato e fallimentare da dover ricorrere allo spaccio di moneta falsa per continuare a far funzionare il grande Casinò Globale.
    Forse si tratta di nascondere falsi di un disastro già avvenuto a causa dei “derivati”? Il taglio delle note sembra indicare un impiego interbancario.
O sono possibili altre ipotesi? Aspetto suggerimenti dai lettori.

Note
1)“2brits nabbed with $3 trillion in fake US fed notes”, Abs-Cbn, 23 aprile 2005. La notizia è molto stringata.
2)“an economic 9-11?”, Whatreallyhappened.com, 26 aprile 2005.


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