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Ketamina ai depressi: psichiatri americani pazzi od omeopati?
Marcello Pamio – 10 agosto 2006
www.disinformazione.it

La notizia è di qualche giorno fa. Una grande notizia secondo le agenzie stampa e i quotidiani nazionali. 
Si tratterebbe della scoperta di un nuovo e potente trattamento per la cura del male del secolo! Avrebbero scoperto negli Stati Uniti una cura farmacologica miracolosa per la depressione (il disagio che colpisce, secondo gli esperti, dal 10 al 15% della popolazione). Ma così potente sarebbe questo medicamento che: “La depressione viene curata in due ore” (La Repubblica).

Scoperta da Premio Nobel o gli psichiatri sono andati via di testa? La storia della psichiatria direbbe la seconda…ma andiamo avanti.
La cura in questione è l’anestetico Ketamina (catalogato negli States come stupefacente) o Ketamine Hydrochloride. Forse qualcuno la conosce con uno dei seguenti nomi:
K, Ket, Ketamine, Special K, Vitamin K (da non confondersi con la vitamina K vera), Smack, Kit-Kat, Keller, Mean Green, Rock Mesc, Rock Messaline, ecc.

Questa sostanza chimica venne sintetizzata dal farmacista Calvin Stevens nel 1962 mentre cercava di produrre in laboratorio un anestetico migliore del PCP (fenciclidina), cioè avente meno effetti indesiderati. Apro una parentesi sul PCP, visto che è in grado di produrre allucinazioni, delirio e disordini del pensiero, e in alcuni casi, la sua ingestione rendeva il soggetto difficilmente distinguibile da pazienti schizofrenici! (1)

Quali sono stati i risultati di Stevens? In pratica è riuscito a produrre un anestetico in grado di provocare effetti psichedelici e allucinatori dissociativi! Non male come anestetico, vero?
E infatti i tossici di tutto il mondo, o quelle persone disagiate che vogliono fuggire dal mondo reale per abbracciare un mondo virtuale fatto di luci e sensazioni amplificate a mille, la pensano proprio così: non male!
Nonostante sia venduta (spacciata?) sotto forma liquida per le iniezioni (bambini e/o animali), può essere fatta evaporare per formare una polverina da sniffare o comprimendola per dare origine a pastigliette comode per l’uso.

Studi effettuati su volontari sani, hanno evidenziato che la ketamina già a dosi subanestetiche produce sintomi positivi e negativi simili a quelli della schizofrenia, oltre ad alterazioni delle funzioni cognitive (diminuzione della attenzione, della memoria e della capacità di giudizio). (2)
Non solo: un’intossicazione acuta da ketamina, è accompagnata da effetti riconducibili a deficit cognitivi come mancanza di motivazioni e appiattimento affettivo. Ma questi ultimi, non sono sintomi che rientrano nella stessa depressione?

Quindi oggi, i grandi luminari della scienza psichiatrica americana, per intenderci quelli che circolano attorno all’Istituto Nazionale di Salute Mentale (National Institute of Mental Health) stanno usando una sostanza che produce sintomi simili alla schizofrenia e vicini alla depressione, per curare persone depresse!
Persone che stanno vivendo un profondo disagio dell’anima, che sono sprofondate negli abissi più neri del proprio essere, e che fanno fatica a vedere la luce e la gioia della vita, vengono letteralmente psichedelizzate e allucinate con una droga, il cui effetto in caso di intossicazione acuta è - guarda caso - simile proprio a quel disagio che stanno affrontando con sofferenza.

Non è un controsenso in termini scientifici? O forse, questi geni della salute mentale sono così avanti che stanno semplicemente mettendo in pratica il principio aureo dell’omeopatia: “Similia Similibus Curantur”, cioè i simili si curano con i simili? Quello che normalmente avvelena e/o intossica a dosi normali, a dosi omeopatiche (cioè estremamente diluite e dinamizzate) può curare…
Ecco allora spiegato l’arcano: l’associazione degli psichiatri non è andata via di testa completamente (anche se il DSM: il Manuale Diagnostico Statisti dei disturbi mentali farebbe pensare il contrario), sta semplicemente dimostrando sul campo che le teorie codificate da Hanneman nel XIX secolo sono corrette.
Se infatti la ketamina provoca su una persona normale in salute «stati alterati delle funzioni cognitive», allora in un depresso (che sta vivendo stati alterati delle proprie funzioni), dovrebbe omeopaticamente indurre alla salute!

I risultati - stando alle dichiarazioni degli esperti - dello studio sarebbero a dir poco sbalorditivi: in sole 2 ore dalla prima dose iniettata, il 71% dei pazienti ha dato segnali positivi di miglioramento e il 29% una remissione completa dei disturbi entro le 24 ore successive.
Cosa dire? Nulla! Se in 2 ore curano una depressione, è veramente eccezionale.
Bisognerebbe però a questo punto conoscere se tra i segnali positivi riscontrati dagli “alchimisti della psiche” vi sono stati pure viaggi allucinatori, dissociazione tra corpo e mente, stati modificati di coscienza, quella grande euforia associata a maggiore insensibilità al dolore che può provocare seri danni fisici, e molto altro ancora.

E’ importante analizzare attentamente i risultati a lungo andare, e non dopo poche ore dal trattamento. Questo perché dopo 2 ore con questa droga si “rinasce” e si vede la luce, e magari dopo 1 mese si gira per le viuzze della propria città alla ricerca di una fialetta e dopo 2 mesi si tenta di imitare il volo di un uccello, lanciandosi però dalla terrazza di casa…
Mancano i dati e le informazioni, ed è assolutamente scorretto veicolare determinate notizie che possono illudere quei milioni di persone che stanno passando un momento molto delicato e critico della loro esistenza. Ultimo, ma non per importanza, è assolutamente deleterio e criminoso far passare per medicamento una droga la cui pericolosità è risaputa e conosciuta da decenni!

Ma d’altronde siamo abituati a simili procedure da parte delle lobbies del farmaco e dall’establishment medico-scientifico nella loro busta paga, anche se in questo preciso caso la strategia rientra nel controllo mentale di massa, infatti la Ketamina ricorda molto da vicino la triste vicenda del Metilfenidato (il principio attivo del Ritalin®) usato per quella sindrome, inventata di sana pianta dagli psichiatri statunitensi negli anni ‘80, e conosciuta nel mondo come ADHD: Sindrome da Deficit di Attenzione con Iperattività!

Note:  
(1) Krystal JH, D’Souza DC, Hoffman R. NMDA receptor antagonist effects, cortical glutammatergic function, and schizophrenia: toward a paradigm shift in medication development. Psycopharmacology. 2003; 169 (3-4): 215-33. 
(2) Krystal JH, Karper Lp,Charney DS, et al. Subanesthetics effects of the non-competitive NMDA antagonists, ketamine, in humans: psychotomimetic, perceptual, cognitive and neuroendocrine responses. Arch Gen Psychiatry. 1994; 51: 199-214. 
- Malhotra AK, Pinals DA, Breier A, et al. NMDA receptor function and human cognition: the effects of ketamine in healthy subjects. Neuropsychopharmacology. 1996; 14: 301-308. 
- Jansen KLR. Ketamine: can chronic use impair memory?. Intern J Addict.
1990; 25:133-139. 

Per approfondimenti:
- La Droga2 www.droga2.it/dipendenza-droga/allucinogeni_lsd.htm 
- Dronet www.dronet.org/sostanze/sos.php?codice=5&titolo=Ketamina&language=it

 
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