Dopo l’ISIS, vaccini e
pertosse una priorità nazionale
Marcello Pamio – 17
ottobre 2015
I servi o “camerieri
dei banchieri”[1]
hanno deciso. La manovalanza delle lobbies farmaceutiche hanno preso la
decisione per tutti noi. A Roma gli assessori alla Sanità delle Regioni italiane
hanno deciso all'unanimità di inserire nel nuovo "Piano nazionale di
prevenzione vaccinale", la previsione di non ammettere nelle scuole i
bambini che non siano in regola con il libretto delle vaccinazioni.
Della serie: “Per andare a scuola bisogna essere vaccinati”.
Gongolano le case
farmaceutiche perché il piano vaccinale costerà a noi contribuenti la bellezza
di 200 milioni di euro, senza parlare del costo incalcolabile che pagheremo in
termini di salute…
Tale misura da Stato totalitario è sollecitata, tra l'altro, da una
“firmatissima” petizione lanciata sul sito change.org dalla madre di una bimba
di Cesena che ha contratto la pertosse.
Tale “firmatissima” petizione - come l’ha etichettata La Repubblica - riguarda
circa 20 mila persone, quindi non proprio una petizione a furor di popolo, anche
se grazie al terrorismo di Stato e alla vergognosa campagna mediatica di
giornali e televisione, molte persone impaurite finiranno per cedere alle
pressioni…
Ovviamente non poteva esimersi la neomamma nonché ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, dal concordare in pieno con l’iniziativa. Un ministro della salute che non è stato eletto da nessuno, che non ha una laurea ma solo la maturità classica, che si fa immortalare mentre va a vaccinare le sue due povere gemelle. Per chi lavora, per il popolo o per le case farmaceutiche? Da chi prende realmente gli ordini?
Quindi oggi, dopo i
terroristi dello Stato Islamico, sembra che la pertosse e le vaccinazioni
pediatriche siano diventate una priorità nazionale. Un problema sanitario così
grave da far impallidire il virus dell’Ebola.
Questo non è dovuto alla ridicola petizione in atto, ma alla morte di un
neonato. Quando muore un neonato, a prescindere dalla causa, è sempre una
tragedia per tutta la collettività!
Al Sant’Orsola di Bologna una bimba di 28 giorni purtroppo non ce l’ha fatta. “Era
troppo piccola per essere vaccinata” ha subito spiegato il primario di
neonatologia “ma se cresce la quota di persone non vaccinate cala l’immunità
di gregge”.
L'immunità
di branco è soltanto un’idea e non un fatto scientifico. Se è vero come dicono
che il vaccino funziona, verrebbero protetti coloro che sono stati vaccinati
anche se dovessero trovarsi in mezzo ad ammalati. Se così non fosse, a cosa
serve il vaccino?
L'immunità di gregge è una fantasia mirata a convincere i medici per poi
convincere le persone.
Se di gregge
dobbiamo parlare allora intendiamo coloro che pendono dalle labbra degli
esperti, che prendono per oro colato, per Verità assolute quello che viene detto
a livello ufficiale.
Se i bimbi vaccinati sono
coperti dalle malattie infettive grazie ai vaccini, perché dovrebbero
preoccuparsi di quelli non vaccinati? Cosa c’entra l’immunità di gregge? Forse i
vaccini NON coprono effettivamente dalle malattie? E allora basta dirlo.
Al Sant’Orsola e come in tutti gli altri casi similari, nessuno spiega nel
dettaglio quali erano le reali condizioni pregresse della povera bimba. Se aveva
complicanze cardiache e/o respiratorie o altre patologie ereditate dai genitori.
Non dicono qual era per esempio la condizione psicofisica della mamma; se la
bimba era allattata al seno o nutrita con latti chimici e artificiali che
intasano di muco i bronchi e gli alveoli polmonari…
Niente di niente. “La bambina è morta di pertosse e la colpa è dei non
vaccinati!”
I delinquenti sono quei genitori che decidono in scienza e coscienza di non
vaccinare i propri figli, mettendo così a repentaglio la salute di tutti,
vaccinati e non.
La logica conseguenza è
arrestarli tutti, sospendere loro la patria potestà e inoculare - con tanto di
arma dei carabinieri - dei veleni nel corpo dei figli. Semplice, vero?
Questo risolverà tutto. Saranno così debellati tutti i problemi della società:
la pertosse, il morbillo, la difterite, la poliomielite, il vaiolo, il tetano,
la meningite, l’epatite A e B, l’influenza e per finire anche la libertà
individuale di scelta.
E’ questa la cosa più pericolosa per il Sistema e non un batterio o un virus: è
la libertà individuale di poter scegliere con la propria coscienza quello che va
bene o meno per se stessi e per la propria famiglia.
L’Articolo 32 della
Costituzione della Repubblica italiana sancisce che “Nessuno può essere
obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione
di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana.”
Ma sappiamo che la società odierna non rispetta gli esseri umani perché li vuole
utenti-consumatori-non-pensanti, possibilmente non sanissimi ma con
qualche magagna e acciacco.
Noi da bravi automi privi di cervello, sudditi doc dell’Impero, senza porci
domande, senza pensare fino in fondo, senza chiederci se va bene oppure no, se
ci sono effetti collaterali, ci mettiamo in fila alle ASL con in braccio il
bimbo. Tutti felici e soddisfatti di essere accettati dal Sistema e di non
andare contro di esso.
Poco importa se poi il bimbo non sarà realmente immunizzato dalle malattie o
peggio ancora, potrà subire un danno. Non è mica colpa nostra! Noi
siamo onesti cittadini e bravi genitori e ascoltiamo quello che ci dice e ordina
il papà (la legge).
Evviva la coerenza e soprattutto evviva la libertà!
Tornando alla pertosse, i
grandi esperti in camice bianco ci stanno dicendo che se cala l’immunità
generale per colpa dei genitori obiettori, aumenteranno i contagi.
Un recente studio pubblicato sulla rivista ufficiale Pediatrics conclude
dicendo che “la protezione data dal vaccino DTP diminuisce nel giro di 2-4
anni. E’ possibile che la mancanza di una protezione a lungo termine dopo la
vaccinazione contribuisca ad aumentare i casi di pertosse tra gli adolescenti.”[2]
Il giornale Clinical
Infectious Disease riporta che “la pertosse è attualmente la malattia
prevenibile da vaccino meno sotto controllo nonostante una eccellente copertura
vaccinale e nonostante le 6 dosi di vaccino raccomandate tra i 2 mesi di età e
l’adolescenza”.
La bassa copertura vaccinale quindi NON è il problema. Ma allora qual è il
problema?
Il problema è che il vaccino NON previene la trasmissione della malattia!
L’ente governativo
FDA in un comunicato stampa ha dichiarato che “sebbene gli individui
immunizzati con un vaccino antipertossico acellulare possano essere protetti
dalla malattia, essi possono comunque infettarsi con il batterio senza
necessariamente ammalarsi e sono in grado di diffondere l’infezione ad altri
individui, inclusi i neonati”
[3]
Avete capito? Gli
individui vaccinati possono continuare ad infettare e diffondere l’infezione
senza magari ammalarsi.
Lo studio conclude che “quando
sei stato da poco vaccinato, sei un portatore asintomatico, cosa che va bene per
te ma non per il resto della popolazione.”
[4]
Ecco la triste realtà:
i veri untori nella nostra società, cioè coloro che stanno trasmettendo
l’infezione della pertosse sono proprio i bambini vaccinati contro la pertosse!
Esattamente l’opposto di quello che stanno dicendo i falsi profeti in camice
bianco, vuoi per ignoranza, vuoi per malafede, vuoi per interessi economici e/o
cattedratici, ecc.
Quindi la logica conclusione dello studio sopra citato è che i genitori che
vaccinano un bambino che ha un fratellino magari neonato stanno mettendo a serio
rischio proprio il neonato.
Effetti collaterali del
vaccino
La vaccinazione
antipertosse viene somministrata insieme a quella antidifterica e antitetanica
nel tristemente noto vaccino trivalente DTP (Difterite, Tetano, Pertosse).
Attualmente il DTP è uno dei vaccini più discussi.
Gli effetti collaterali più comuni del vaccino contro la pertosse riconosciuti
dall’Associazione Medicina Americana (AMA) sono: febbre, scoppi di pianto, stato
di shock e reazioni cutanee locali come gonfiori, arrossamento e dolore. Gli
effetti collaterali meno frequenti, ma assai più gravi, comprendono convulsioni
e danni cerebrali permanenti che si traducono in ritardi mentali.
Meno frequenti, ma venendo
iniettato a milioni di bambini il numero dei danneggiati sale vertiginosamente.
E quando colpisce TUO figlio poco importa se è un effetto raro o rarissimo: la
tua vita cambia terribilmente.
Il vaccino è stato anche messo in relazione con la SIDS, la Sindrome da morte
improvvisa nel’infanzia.[5]
Mortalità per pertosse
Il grafico
rappresenta la mortalità della pertosse e del morbillo dal 1850 al
1970.
Non serve una
laurea in medicina o in statistica per evincere dalle linee che il tasso di
mortalità della pertosse ha iniziato a decrescere spontaneamente dal 1870 circa
andando quasi a zero SENZA l’intervento di nessun farmaco o vaccino, ma solo con
le migliorate norme igienico-sanitarie
Un ultimo picco di
mortalità si è avuta in concomitanza della Seconda Guerra mondiale, per poi
tendere di nuovo a zero. Il vaccino, anche se era disponibile dagli anni ’40, è
stato introdotto molto tempo dopo e quando la mortalità era quasi azzerata dal
miglioramento generale dello stile di vita: alimentazione, pulizia e igiene.
Quindi NON E' STATO IL VACCINO A RIDURRE LA MORTALITA' DELLA PERTOSSE, come i
grandi esperti ci vogliono far credere, ma il miglioramento delle condizioni
socio-sanitarie della popolazione.
Cure naturali per la
pertosse
Secondo il più
grande pediatra della storia americana Robert S. Mendelsohn per la pertosse non
esiste alcun trattamento specifico medico o casalingo, non esiste una cura
riconosciuta. La medicina, come in tantissimi altri ambiti ad essa sconosciuti,
prescrive il sempreverde antibiotico, il quale ovviamente non servirà a nulla
perché il bambino si farà lo stesso tutto il decorso della malattia esattamente
come un bambino a cui non viene dato nulla.
Non a caso vi sono moltissime testimonianze di genitori di neonati NON vaccinati
che hanno superato indenni la pertosse senza nessun farmaco.
Normalmente il picco massimo della pertosse ha un durata di circa 30/40 giorni e
poi va scemando da sola come tutte le malattie infettive.
Secondo il dottor Mendelsohn l’unica cosa è aiutare il bambino a riposare,
consolarlo e dargli tutto l’appoggio amorevole possibile.[6]
Il bambino deve sentirsi amato e soprattutto protetto.
Un consiglio per la
pertosse secondo la medicina tradizionale è salire in quota almeno fino a 1400
metri di altezza per scendere molto rapidamente senza quasi fermarsi (ovviamente
dipende dall’età del piccolo). I piloti militari di Treviso per esempio
portavano in quota rapidamente i bimbi per poi andare giù in picchiata e la
pertosse passava.
Non si sta dicendo che un genitore deve farsi il brevetto da pilota per poi
affittare un piper privato nella speranza di guarire il figlio, quello che conta
è il messaggio che sta a monte. La montagna sembra aiutare.
Per qualche mente limitata o prevenuta (e in questo ambito sono assai numerose)
potrà sembrare fantascienza, ma non lo è: sono conoscenze tradizionali che
avevano i nostri vecchi e che oggi invece stiamo perdendo a causa di una scienza
meccanicista e riduzionista.
Oggi infatti la medicina è così freddamente ottusa che non va oltre i libri e i
protocolli redatti dalle case farmaceutiche. Il protocollo è santificato e non
si mette in discussione, poco importa se è stato codificato da qualche luminare
nella busta paga delle lobbies… Questo è un altro problema.
Antonella N. è
un’erborista e ha vissuto sulla propria pelle la pertosse.
“Ho avuto la pertosse a 4 anni e mia mamma era anche incinta. Mi hanno fatta
salire in funivia con il mio babbo e miracolosamente una volta scesa la pertosse
mi era passata. Già allora qualche vecchietta aveva suggerito questo ai miei
genitori”.
Il virus della Paura
Il bravo
suddito non deve farsi e non deve fare domande,ma solo eseguire gli ordini e i
dettami che arrivano dall’alto. Il bravo suddito non deve essere libero di
scegliere e decidere perché la sua funzione è quella dello schiavo che consuma e
vota a comando.
Oggi il controllo mentale avviene attraverso il virus della PAURA.
Un virus che ci iniettano quotidianamente - come una specie di richiamo
omeopatizzato - tramite i mezzi di comunicazione di massa: giornali, radio e tv.
Paura dei batteri, paura dei virus, paura che nostro figlio venga contagiato,
paura dell’invasione di barbari, paura delle malattie, paura dell’ISIS,
paura….paura…. e ancora paura.
La paura blocca e
paralizza le coscienze. Non a caso.
Esiste solo un unico e sano rimedio al virus della paura: si chiama conoscenza.
La paura dal punto di vista esoterico è mancanza di conoscenza. L’uomo ha paura
e teme quello che non conosce.
Partendo da questo presupposto se iniziamo a conoscere meglio, se riprendiamo
possesso del nostro cervello iniziando a pensare di più e fino in fondo, se ci
poniamo delle domande cercando poi le risposte, allora la paura svanirà come la
nebbia sotto il sole!
Infine per meglio immunizzarsi dal terrorismo e dall’ignoranza galoppanti è
obbligatorio stare lontani dal gregge dagli untori legalizzati, cioè dai veri
infettanti pubblici: televisione e giornali!
[1]
Citazione del poeta Ezra Pound
[2]
http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/04/28/peds.2014-3358.abstract
[3]
http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm376937.htm
[4]
http://www.nytimes.com/2013/11/26/health/study-finds-vaccinated-baboons-can-still-carry-whooping-cough.html
[5]
“Bambini sani senza medicinali”, Robert S. Mendelsohn, ed. Red
[6]
Idem