Hai abboccato Saddam
John Kleeves - «Lettera d'Informazione» del 24 gennaio 2003

Voglio proprio sperare che Saddam stia scherzando con gli ispettori dell’ONU. Voglio proprio sperare che non sia vero che l’Iraq - come invece giura e stragiura Saddam - si è liberato di tutte le sue armi di distruzione di massa e che ora non possiede più neanche un piccolo proiettile da mortaio caricato con Yprite della Prima Guerra Mondiale. Che magari non ha più neanche una di quelle fiale puzzolenti che si usano per sabotare le assemblee di studenti contestatori.

Avevo spiegato in un mio articolo precedente ( “ Non abboccare Saddam “ dell’ottobre 2002 ) come stavano le cose. Nel 1991 gli USA avevano provato ad occupare l’Iraq ma avevano fallito : come al solito i bombardamenti dall’alto erano stati efficaci, sia nel danneggiare i civili ( 300mila morti ed enormi danni alle infrastrutture ) che nel propagandare nel mondo l’utile equazione terroristica Americani = Distruttori, ma le forze di invasione terrestri erano state sconfitte, ed erano state sconfitte perché non solo gli Americani ma anche gli Iracheni avevano adoperato armi di distruzione di massa e negli scontri tra fanterie avevano prevalso ( anche se forse sul momento non se ne accorsero, ingannati dagli atteggiamenti spavaldi dei politici e degli ufficiali americani, che come tutti gli Americani sono dei bluffatori eccezionali, dei simulatori nati ). Era stata una sconfitta enorme e bruciante, come testimoniato dagli sforzi fatti dagli USA per celarla al pubblico internazionale : solo da poco si sa che nella Guerra del Golfo le casualties della coalizione USA, cioè i morti, i feriti e i variamente contaminati, sono state di 200.000 su un totale di 600.000 uomini, come dire vista la situazione che sono stati colpiti tutti. La lezione era la seguente : sinché aveva le armi di distruzione di massa l’Iraq non poteva essere invaso ( è solo la propaganda americana che fa credere gli USA militarmente onnipotenti ; in realtà sono ben lungi dall’esserlo ), ma solo eventualmente bombardato dall’alto, cosa che non fa cedere un Paese che non vuole cedere. Ma con l’autoattentato dell’11 settembre 2001 gli USA hanno iniziato un percorso di guerra che come tappa intermedia prevede per forza la cattura dell’Iraq. Come fare ? Ma è ovvio. Per catturarlo, l’Iraq deve essere privo di quelle armi di distruzione di massa : ha detto negli anni scorsi di averle distrutte ma è vero ? Ecco, bisogna assicurarsi di questo, e se risulta che non lo ha fatto bisogna indurlo a farlo. Poi è nelle mani americane. Così è cominciata la sceneggiata : gli USA hanno improvvisamente sollevato il problema delle armi di distruzione di massa irachene, minacciando un attacco generale se le aveva, e hanno messo in mezzo l’ONU, il loro complice di malavita ( come è diventato al di là di ogni dubbio con Kofi Annan, uno che sotto la camicia porta ancora il collare di ferro degli schiavi ). E’ tutto un bluff, gli USA non attaccano di certo l’Iraq se anche solo sospettano che abbia quelle bombe, e sperano solo che Saddam si spaventi della messa in scena, che si spaventi del clangore degli scudi, creato dalle notizie quotidiane di esercitazioni americane, di invii di portaerei, di battaglioni di Marines in movimento, di richiami di riservisti, di dichiarazioni truci, insomma che prenda per vera la tigre di carta e che ci caschi, dimostrando che non ha più armi di distruzione di massa. Allora l’Iraq sarà nella mani americane : o si arrenderà senza combattere consegnando Saddam alle celle di Guantanamo o alle segrete dell’Aia, oppure subirà una invasione di terra - preceduta da mesi di bombardamenti aerei - cui non potrà opporsi. Come remota possibilità - ma remota - gli USA potrebbero anche accettare di lasciare Saddam al suo posto, se senza combattere accetta che l’Iraq diventi una colonia USA. Più probabile magari che possano accettare nello stile americano, quello delle promesse da non mantenere, quello dei Trattati.

Questa dunque era secondo me la situazione, ma ecco che Saddam ha alla fine accettato gli ispettori dell’ONU perché, ha detto, l’Iraq non aveva più le armi di distruzione di massa, se ne era realmente disfatto anni fa. Proprio quello che non si sarebbe dovuto fare a nessun costo, mai e poi mai ! Spero che non sia stato fatto e che appunto Saddam stia scherzando, che abbia aperto la porta di casa agli ispettori solo perché sicuro che non avrebbero scoperto i depositi degli ordigni di distruzione di massa, delle bombe chimiche, biologiche e chimico-biologiche legittimamente detenute dall’Iraq, Paese sovrano.

Anche così, comunque, la mossa di Saddam rimane poco soddisfacente. E’ come minimo un’imprudenza. Bisogna sapere chi sono gli “ ispettori dell’ONU “. Sono delle spie per gli Americani. Ricordate il passato team di ispettori dell’ONU in Iraq, quello guidato dal famigerato australiano Butler ? Un elemento del team, un canadese, invece di fare i “ controlli “ seppelliva nel deserto dei cartoni pieni di larve di cavallette. Fu espulso per quello, e fui io qua in Italia - nel silenzio generale dei media locali - a spiegare le motivazioni dei suoi gesti : cercava di innescare una invasione di cavallette, che come noto possono sterminare interi raccolti, e stava usando lo stesso sistema dei cartoni adoperato dagli Americani nel 1954 per spargere insetti portatori di peste nella Corea del Nord e in Cina ( un atto per il quale le NU condannarono gli USA : ora, ironia della sorte, sono le NU a fare questi atti, per gli USA ). Poi dopo un po’ anche Butler e tutto il team furono espulsi, a calci nel culo. Ora c’è il team di Blix, che non è meglio del precedente. Occorre sorvegliare le operazioni. Lo scopo primario affidato dagli USA al team è di accertare al di là di ogni dubbio che l’Iraq non abbia più le armi di distruzione di massa, così lo si può attaccare ( facendo magari centomila, un milione, dieci milioni di morti, che gli frega a quelli del team ), ma poi ci possono essere tanti scopi collaterali. Ad esempio il team : a) può mappificare i siti militari e civili di interesse, in modo che in un eventuale attacco aereo americano siano colpiti. La recente richiesta di Blix di poter compiere prospezioni aeree sembra fatta apposta per queste cose ; b) con la scusa di andare a rovistare nei bunker sotterranei, può individuare in particolare i rifugi antiaerei per i civili ; c) può piazzare sugli obiettivi di bombardamento da colpire con precisione i “ richiami “, cioè quei piccoli apparecchi elettronici che emettono segnali che attirano i missili e le bombe predisposte : l’” intelligenza “ delle bombe e dei missili aria-terra è tutta qui, anche se fanno credere a sistemi fantascientifici guidati da telecamere ( le quali servono solo a fare riprese ad effetto per il pubblico ). Il missile da crociera che nel 1991, dopo aver zigzagato nei corridoi di ingresso, entrò in un rifugio sotterraneo di Bagdad incendiando 500 civili, era appunto stato guidato da un recettore piazzato in precedenza da una spia per gli Americani ; d) può compilare una lista degli scienziati iracheni impegnati in ricerche militari o comunque di interesse, con nomi cognomi e foto tessera, per intimidirli, minacciandoli di ritorsioni in un eventuale dopo Saddam ( come minimo, gli si farà capire, non troveranno più lavoro in tutto il mondo “ libero “ ) ; e) idem con una lista dei responsabili locali militari, ventilando loro la possibilità di fare la fine dei talebani di Guantanamo ; f) idem con una lista dei politici e altri amministratori, agitando lo spauracchio di fare la fine di Milosevic e della Plavsic all’Aia.

No, gli ispettori dell’ONU erano da tenere fuori dalla porta. Io ho il sospetto che l’Iraq non si renda conto appieno di cosa significa possedere un arsenale di distruzione di massa. Che siano bombe chimiche, biologiche, chimico-biologiche o batteriologiche non importa : sono sempre ciò che significativamente viene chiamato le “ atomiche dei poveri “, armi cioè capaci di provocare danni paragonabili a quelli che solo le grandi potenze nucleari possono infliggere. Danni che fanno paura a chiunque e queste armi sono allora una garanzia di indipendenza. Qualcuno dirà che perché queste atomiche dei poveri adempiano realmente a una funzione di deterrenza nei confronti di qualcuno occorre anche la capacità di farle pervenire sul suo territorio, cosa che nei confronti degli USA è difficile per la loro lontananza e per le loro capacità di intercettazione aerea e navale, e anche doganale. Vero, ma gli USA hanno sempre degli alleati a tiro : è da lì anzi che fanno partire i loro attacchi. Se io fossi uno di questi alleati, e avessi la prospettiva di fare una brutta fine nel caso che gli Americani che ospito compiano una cattiva azione nei riguardi di un vicino, forse ci penserei due volte prima di dare loro tanta libertà di manovra. E come fare, nel caso tutto partisse ugualmente, con la prevedibile reazione americana, certamente sul piano nucleare ? Prima di tutto si fanno i rifugi antiatomici per la popolazione delle grandi città, che possono parare molti colpi, e poi, rimanendo certamente inquinata e per secoli grande parte del proprio territorio, si trasloca dai vicini, e se non basta dai vicini dei vicini. L’importante è mantenere le proprie capacità di lancio, che sin dall’inizio saranno certamente state mobili. Il concetto chiave delle guerre nucleari è : trasferimento di popolazioni. Pianificati i trasferimenti poi il confronto è contemplabile.

Non vedo come si possa obiettare a queste prospettive. Ognuno ha il diritto di difendersi. L’Iraq da anni sta rinunciando a questo diritto. Ha subito e subisce atti di guerra quotidiani : gli Angloamericani hanno decretato un embargo nei suoi confronti, un puro atto di guerra, che ha provocato infatti dal 1991 a oggi la morte di forse più di un milione di bambini ; hanno arbitrariamente stabilito delle “ zone di non volo “ nel suo territorio, che coprono addirittura i due terzi del medesimo ; quasi ogni giorno effettuano bombardamenti con aerei e missili, in più colpendo in genere installazioni civili e uccidendo civili. Non solo, ma il tutto avviene con la beffarda connivenza di quell’insulto all’umanità che è diventato l’ONU, che non vede affatto gli orrendi crimini che gli Americani compiono in tutto il mondo ( al momento oltre all’Iraq c’è Afganistan, Palestina, Kosovo, Macedonia, Cecenia, Colombia, Venezuela, Kashmir, Xinchiang, Sudan, Angola, Mozambico, Costa d’Avorio, Sahara, Filippine, vari altri sconosciuti al pubblico italiano perché i suoi media di regime non ne parlano ) ma si inalbera - si scandalizza ! - per il sospetto che l’Iraq possa avere armi strategiche, cioè per il sospetto che possa difendersi. Tutto ciò già sarebbe stato sin dal primo momento un motivo legale per l’Iraq per dichiarare lo stato di guerra e chiedere ragione agli alleati degli USA nella regione. Così non è stato e non so se sia stato un bene. Con gli USA rinunciare a una puntigliosa difesa dei propri diritti non paga, perché loro sono un tipo di animale che capisce solo la forza, le bastonate. Siano bastonate agli USA allora, o catene all’Iraq. Che se le sarà meritate se alla fine risulterà che davvero si è privato delle sue armi di distruzione di massa.

 
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