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Alcuni meccanismi degli
effetti antimicrobici della Vitamina C
Tratto dal
libro: “Vitamina C: la via naturale della guarigione”
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1.
Aumento
di produzione dell'interferone (Siegel, 1974; Siegel, 1975; Geber et
al., 1975; Dahl e Degre, 1976; Stone, 1980; Karpinska et al., 1982). Gli
interferoni sono glicoproteine antivirali prodotte naturalmente. Gli
interferoni sono prodotti dalle cellule che sono infettate da un virus e
successivamente aumentano la resistenza delle cellule vicine all'area
attaccata dal virus.
2.
Aumento
della funzione fagocitica (Nungester e Ames, 1948; Goetzl et al.,
1974; Sandler et al., 1975; Boxer et al., 1976; Ganguly et al., 1976;
Anderson e Dittrich, 1979; Anderson e Theron, 1979; Boxer et al., 1979;
Anderson et al., 1980; Anderson et al., 1980a; Dallegri et al., 1980;
Corberand et al., 1982; Patrone et al., 1982; Cunningham-Rundles, 1982;
Oberritter et al., 1986; Levy e Schlaeffer, 1993; Levy et al., 1996;
Ciocoiu et al., 1998; De
3.
Concentrazione
selettiva di vitamina C nei globuli bianchi (Glick e Hosoda, 1965;
Thomas e Holt, 1978; Evans et al., 1982; Goldschmidt, 1991; Washko et
al., 1993). Alcune delle più importanti cellule del sistema immunitario
hanno una concentrazione di vitamina C fino a 80 volte superiore
rispetto al livello del plasma. Ciò permette di avere nei luoghi
dell'infezione una disponibilità supplementare di vitamina C
trasportata da questi globuli bianchi ricchi di vitamina C.
4.
Aumento
della risposta immunitaria mediata da cellule (Siegel e Morton,
1979). La risposta immunitaria mediata da cellule si riferisce ai
linfociti T e alla loro attività quando aggrediscono un determinato
agente infettivo.
5.
Aumento
delle citochine prodotte dai globuli bianchi (Jeng et al., 1996).
Queste citochine sono proteine non-anticorpi, secrete da determinati
globuli bianchi che servono da mediatori, o agenti, intercellulari,
nella generazione di una risposta immunitaria.
6.
Inibizione
di varie forme di morte dei linfociti T (Campbell et al., 1999). I
linfociti T sono un costituente essenziale del sistema immunitario;
l'aumento del loro numero e della loro vitalità rafforza fortemente il
sistema immunitario.
7.
Aumento
dell'ossido nitrico sintetizzato nei fagociti (Mizutani et al.,
1998; Mizutani e Tsukagoshi, 1999). L'ossido nitrico è prodotto in
grandi quantità nei globuli bianchi, ed è uno degli agenti che
uccidono i microorganismi invasori.
8.
Aumento
della replicazione dei linfociti T (Fraser et al., 1980; Kennes et
al., 1983; Wu et al., 2000).
9.
Aumento
della replicazione dei linfociti B (Schwager e Schulze, 1997).
10.
Inibizione
della neuraminidasi (Rotman, 1978). Alcuni batteri e virus patogeni
utilizzano l'enzima neuraminidasi per evitare di rimanere intrappolati
nel muco, una delle linee di difesa naturali. Inibendo la neuraminidasi,
la vitamina C consente all'ospite di ottimizzare questo meccanismo
difensivo.
11.
Aumento
della produzione degli anticorpi e di attività complementari (Ecker
e Pillemer, 1940; Bourne, 1949; Prinz et al., 1977; Vallance, 1977;
Sakamoto et al., 1980; Feigen et al., 1982; Li e Lovell, 1985; Wahli et
al., 1986; Johnston et al., 1987; Haskell e Johnston, 1991; Wu et al.,
2000). L'efficacia della funzione svolta dagli anticorpi è fondamentale
per contrastare sia le infezioni che le tossine. Il sistema
complementare è un complesso gruppo di proteine che interagiscono
tra loro per uccidere determinate cellule e mediare altre funzioni del
sistema immunitario.
12.
Aumento
dell'attività delle cellule killer naturali (Heuser e
Vojdani, 1997). Le cellule killer naturali sono piccoli linfociti
che possono aggredire direttamente altre cellule, ad esempio cellule
tumorali, e ucciderle. Questa attività è non anticorpo-dipendente.
13.
Aumento
della formazione delle prostaglandine (Horrobin et al., 1979; Scott,
1982; Siegel e Morton, 1984). Le prostaglandine sono composti chimici,
forti mediatori in una varietà di processi fisiologici, inclusa la
regolazione della funzione dei linfociti T.
14.
Aumento
dei livelli del GMP ciclico nei linfociti (Atkinson et al., 1979;
Panush et al., 1982). Il GMP ciclico riveste un ruolo centrale nella
regolazione di differenti risposte fisiologiche, inclusa la modulazione
della risposta immunitaria. Il GMP ciclico è importante per la normale
proliferazione e riproduzione cellulare. Il GMP ciclico media inoltre
l'azione di molti ormoni, e sembra mediare il rilassamento dei muscoli
lisci.
15.
Aumento
della generazione locale e/o dell'interazione con il perossido di
idrogeno, che può uccidere i microorganismi (Strangeways, 1937;
Miller, 1969; Tappel, 1973; Kraut et al., 1980).
16.
Disintossicazione
da istamina (Nandi et al., 1974; Johnston et al., 1992). Questo
effetto antistaminico della vitamina C è importante come sostegno dei
fattori immunitari locali.
17.
Neutralizzazione
dello stress ossidativo che aggrava il processo infettivo (Kastenbauer
et al., 2002). Le infezioni possono generare localmente radicali liberi
che allargano e rafforzano ulteriormente il processo infettivo.
18.
Immunopotenziamento
non specifico e miglioramento dell'effetto delle vaccinazioni (Versteeg,
1970; Banic, 1982; Wu et al., 2000). La vitamina C può migliorare la
risposta immunitaria ottenuta dalla vaccinazione.
19.
Effetto
mucolitico della vitamina C (Ericsson, 1954). Questa proprietà
aiuta la liquefazione delle secrezioni dense, favorendo l'accesso
immunitario all'infezione.
20.
Possibile
alterazione delle proprietà della superficie delle cellule batteriche (Rawal,
1978). La vitamina C, è stato indicato, può alterare le superfici
delle cellule batteriche rendendole maggiormente permeabili a certi
antibiotici.
Un
ricerca autonoma in letteratura, potrà farvi scoprire alcuni articoli
che non supportano le conclusioni tratte negli articoli appena citati.
Tuttavia, si deve sottolineare che la vasta maggioranza di tali
discrepanze si spiegano con il dosaggio di vitamina C utilizzato.
Diverse ricerche hanno concluso che la vitamina C non è utile o
importante in molte condizioni sperimentali. Praticamente tutte queste
ricerche hanno utilizzato dosi di vitamina C che sono da leggermente a
enormemente minori di quelle che sarebbero necessarie per ottenere un
determinato effetto o risultato positivo. Purtroppo, molti di questi
ricercatori continuano a rilasciare dichiarazioni non qualificate
dicendo che la vitamina C è di poca o nessuna utilità in una
data situazione sperimentale, quando l'unica conclusione realmente
valida è che una dose piccolissima di vitamina C è di poca o
nessuna utilità in una data situazione sperimentale.
Sintesi
Sono
stati effettuati moltissimi studi sugli effetti della vitamina C su
un'ampia varietà di microorganismi e sulle malattie conseguenti. Molti
degli agenti infettivi e delle malattie collegate possono essere
completamente prevenute, prontamente invertite e spesso guarite con la
sola vitamina C. Il dottor Frederick Klenner ha aperto la strada
all'impiego di dosi di vitamina C oltre le quantità impiegate, o
persino immaginate, dalla maggior parte degli altri ricercatori. In tal
modo, Klenner ha ottenuto spesso risultati unici ed incredibili nei suoi
pazienti, mentre molti altri clinici hanno conseguito risultati
positivi, ma meno persuasivi, con dosi molto più piccole di vitamina C.
La
vitamina C è indubbiamente l'agente ideale per curare praticamente ogni
infezione virale. Ci sono molti casi documentati indicanti che la pronta
somministrazione di dosi molto grandi di vitamina C può recuperare
individui gravemente contagiati anche in stato comatoso, portandoli
infine alla guarigione completa. A prescindere dall'utilizzo di altri
farmaci, la vitamina C dovrebbe essere data in dosi generose ad ogni
paziente vittima di una sindrome virale aggressiva e inesorabile.
Inoltre, nei casi molto acuti, si deve impiegare principalmente la
somministrazione endovenosa della vitamina C in quanto spesso si riesce
a ottenere una guarigione completa anche dopo che la somministrazione
orale di vitamina C non ha portato risultati.
Molte
malattie infettive producono anche tossine che aumentano la gravità
della malattia e il rischio di morte. La vitamina C è un'antitossina
estremamente potente, il che la rende un agente ideale per trattare le
malattie infettive che producono tossine aggiuntive. Purtroppo, la
terapia antibiotica non ha tale capacità. L'uso di vitamina C come
agente disintossicante sarà discusso più dettagliatamente nel capitolo
seguente.
Per il clinico o il
paziente che proprio non possono “sottrarsi” a quello che dettano i
manuali clinici moderni, la vitamina C si trasforma nell'agente perfetto
da aggiungere a qualunque altro trattamento standard raccomandato.
Certamente vanno usati gli antibiotici, che Klenner ha impiegato spesso
insieme alle sue somministrazioni di vitamina C. Come disse Klenner
(1974): “L'acido ascorbico [vitamina C] è la sostanza più sicura e
di maggior valore che il medico ha a disposizione. Il suo uso
appropriato risparmierebbe molti mal di testa e molti affanni.”