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Per Cheney la guerra è l'alternativa alla minaccia della pace
di Lyndon H. LaRouche, Jr. - 10 agosto 2005
tratto da www.movisol.org

Rispondendo ieri ad un promemoria inviatomi da John Hoefle, che mi chiedeva in che misura i tempi, più che maturi, di un tracollo finanziario generale sono controllati dalle decisioni dei circoli politici e finanziari, ho fatto notare che una tale domanda va posta in altri termini: in che misura le pulsazioni di un crollo monetario e finanziario generale già in moto determinano quelle decisioni che poi nella storia si tenderà a ritenere l'innesco volontario di un crollo finanziario generale già maturo ?
Poniamo la stessa domanda in termini più pratici: in che misura l'impulso degli interessi finanziari di matrice sinarchista, attorno al primo ministro Tony Blair e a Dick Cheney, è determinato dal panico provocato dalla situazione più che matura dell'attuale crisi monetaria e finanziaria mondiale? Finché certi esperti della comunità finanziaria ritengono che la decisione dell'“innesco” sia una questione di scelta arbitraria da parte degli organismi preposti dell'oligarchia essi commettono l'errore di conferire loro una capacità decisionale eccessiva nel prendere quelle decisioni politiche che, secondo quando riferisce John Hoefle, saranno il probabile innesco di una detonazione effettiva.

Implicitamente John Hoefle chiede: si tratta di una questione scientifica o si tratta più semplicemente di intuire delle decisioni principalmente soggettive che la “cabala” di potere compie “volontariamente”?
La risposta corretta è che la capacità dei circoli più influenti di prendere una decisione è delimitata, nel raggio d'azione e nell'arco temporale, dalle caratteristiche dell'interazione tra l'economia politica e lo stato del sistema finanziario e monetario. Senza introdurre un cambiamento nelle caratteristiche assiomatiche di tale sistema, in un modo o nell'altro, la situazione è attualmente caratterizzata da un rapido assottigliarsi delle opportunità di compiere effettivamente delle scelte.
Si può giustamente dire, sul conto della moderna civiltà europea, che il motivo più frequente di guerra, specialmente dei conflitti più grandi e protratti, come nel caso della guerra senza via d'uscita degli USA in Indocina, è la paura della pace. E' una paura che nasce negli strati più affermati della società, ma poi si diffonde in forme alquanto diverse tra loro nel resto della popolazione. La guerra diventa una soluzione meno indesiderabile, e persino desiderata per una situazione ritenuta intollerabile che si attribuisce al permanere della pace.
Solitamente lo svanire della riluttanza ad andare in guerra, nella popolazione, è il riflesso di una accettazione supina, nel gregge, degli umori provenienti dagli ambienti più affermati, che gestiscono le cospirazioni, come questo è rappresentato dal ruolo che la Società Fabiana ricoprì in Inghilterra nel dare manforte ai preliminari per la prima guerra mondiale che furono orchestrati da Edoardo VII. Questo allora mirava a rimuovere la minaccia costituita dal protrarsi della pace, una pace che avrebbe comportato il continuo diffondersi dell'influsso del Sistema Americano, fino al punto in cui l'imperiale sistema mondiale monetario e finanziario controllato dall'Inghilterra sarebbe stato rovinato dall'influsso dello sviluppo di economie nazionali, sul modello americano, in molte parti dell'Asia e nelle Americhe. Questo spiega la complicità dei presidenti Theodore Roosevelt, contro i paesi latinoamericani, e di Woodrow Wilson in quel complotto che sfociò nella prima guerra mondiale.

Non si tratta di una strategia originale delle Compagnia delle Indie Orientali Britannica e dei suoi eredi liberal-imperialisti. Questo fu il carattere delle motivazioni del partito dei “vecchi”, a Venezia, per lanciare l'inquisizione spagnola e gran parte delle guerre di religione nel secolo sedicesimo, ma anche del partito dei “giovani” - quello di Paolo Sarpi - nel provocare la guerra dei Trent'anni, protrattasi tra il 1618 e il 1648. Questa fu la causa di tutte le grandi guerre orchestrate dai successori anglo-olandesi della Venezia di Sarpi, a cominciare dalle guerre condotte dalla Francia sotto Luigi XIV, la guerra dei Sette Anni, le Guerre Napoleoniche, la Guerra di Crimea, le due Guerre Mondiali vere e proprie del ventesimo secolo e la quasi guerra mondiale, la Guerra Fredda lanciata da Winston Churchill nell'era nucleare, in un periodo in cui l'allora presidente Fraklin D. Roosevelt era tanto stremato e malato che la sua morte non era ormai lontana. Questo fu il motivo per cui Winston Churchill e i suoi complici negli USA lanciarono la politica della guerra nucleare preventiva che per la prima volta applicarono contro un Giappone già sconfitto, colpendo Hiroshima e Nagasaki.
Lo stesso vale per le guerre anglo-americane che i rispettivi governi sotto Thatcher, Blair, Bush senior e Bush junior hanno lanciato dal 1989.
In tutti questi casi, più esattamente da quando il Liberal Party anglo-olandese ha soppiantato Venezia come prima formazione sociale imperiale del pianeta, a ricercare e scatenare le guerre è stato il cosiddetto Venetian Party o i suoi successori liberal anglo-olandesi, ogni volta che questo partito ha calcolato che gli effetti prevedibili del permanere delle condizioni di pace non sono tollerabili per questa fazione. L'impegno di Brzezisnki e Huntington per una guerra globale di religione contro l'Islam rappresenta soltanto una forma speciale di questa politica che ricerca la guerra per evitare la minaccia della pace. In tutti questi casi, la pace stessa, e non tanto la malcapitata nazione di turno, diventa il vero nemico da distruggere. Il ruolo brutale di Cheney - il più noto degli imboscati dal servizio militare che merita il soprannome di falco-coniglio - nello scatenare l'attuale politica guerrafondaia dell'amministrazione di George W. Bush, già a partire dal gennaio 2001, è un esempio di come si cerca di provocare una guerra contro la minaccia del perdurare di una pace che è ritenuta il vero nemico.

Le scemenze di Greenspan
Come ho già indicato in passato, il crollo della borsa nell'ottobre 1987 fu una riedizione del crollo avvenuto nel 1929 sotto Hoover. Quando cominciarono a verificarsi quegli sviluppi che condussero all'ottobre 1987, per certi ambienti finanziari di spicco la mia rimozione dalla scena politica diventò una faccenda urgente. E' un esempio della paura di quel momento. Il tentativo di uccidermi o diffamarmi completamente degli ambienti dell'establishment è un riflesso della paura che si impadroniva sempre di più degli ambienti di potere anglo-aemericani da quando il Presidente Ronald Reagan aveva annunciato, il 23 marzo 1983, l 'offerta della SDI [alla controparte sovietica]. Questo non fu tutto. La nomina di Alan Greenspan al posto di Paul Volcker al vertice della Federal Reserve USA costituisce un elemento chiave nella storia del periodo 1987-2005. La differenza tra la situazione dell'ottobre 1987 ed oggi è che la prima fu una riedizione del crac del 1929, sotto Hoover, mentre quella di oggi è una crisi da sfascio globale dell'intero sistema finanziario e monetario mondiale. Il risultato di quest'ultimo passerà alla storia (se ci sarà ancora in futuro) per il significato singolare ricoperto dal lungo regno di Greenspan alla presidenza della Federal Reserve. Questa è la crisi altrimenti nota come l'esplosione della “Grande bolla dei derivati finanziari”.

Il risvolto della grande bolla dei derivati che sta per esplodere, dal punto di vista di coloro che hanno usato Greenspan come proprio strumento, è che non c'è nessun'altra opzione accettabile per consentire il perdurare dell'attuale sistema politico ed economico mondiale. La pace sotto un sistema del genere adesso è vista da quegli interessi finanziari come una minaccia persino peggiore della più orribile delle guerre. Questo spiega perché uno psicopatico estremamente labile è stato messo alla Casa Bianca, insieme ad un sociopatico completamente degenerato come il vice presidente Cheney, che ha l'incarico di gestire un presidente mentalmente 'svantaggiato'.
Cheney non è una fonte indipendente di pericolo. Il pericolo è rappresentato da coloro che dicono che non si deve interferire con il compito che Cheney è chiamato a ricoprire in questo momento: “Non attaccate Cheney adesso e vi daremo i soldi che vi servono per i vostri progetti politici”, così l'attrazione esercitata dal denaro e dalla amicizie potenti sta creando altri Giuda. Nella sua incarnazione attuale, l'Impero Romano conta sul suo agente Ponzio Pilato per legalizzare l'assassinio di Gesù Cristo, in modo che Roma possa esercitare il suo imperio sulle rovine delle generazioni a venire.
La situazione economica che si sta determinando è la conseguenza naturale del processo economico così com'è ora strutturato. La crisi inerente alle false premesse su cui l'economia è costretta ad operare è il prodotto dell'influenza dei cambiavalute sul sistema di economia politica.

Giacché i cambiavalute odiano il tipo di economia che costituirebbe un'alternativa reale ad un sistema che ha alla radice il germe della sua rovina, il crollo di quest'ultimo si approssima inesorabile perché i cambiavalute sono capaci di intervenire per impedire che si ricorra alle riforme necessarie. Così il crollo in arrivo costituisce una minaccia al potere dei cambiavalute che ritengono intollerabile la continuazione della pace. Per questo i cambiavalute ricorrono a delle canaglie affinché impongano delle dittature brutali nel tentativo di tenersi stretto il potere nel momento in cui sono economicamente screditati e in uno stato di debolezza politica. E' così che nella loro rabbia ricorrono a qualsiasi strumento di tradimento e terrore per indurre la popolazione a distruggere se stessa.
Questa è l'origine della paura della pace. Questa è l'origine di tutte le grandi guerre della moderna storia europea. La guerra è un atto di volontà, ma, allora, che cos'è che controlla la scelta di tale volontà?

 
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