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L’ex
questore di Genova, Arrigo Molinari cita in giudizio Bankitalia per la
truffa del Signoraggio!
Aveva l’udienza il 5 ottobre 2005, ma viene ucciso a coltellate il 27
settembre!!!
Della serie: chi tocca il Signoraggio muore…
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«La
mia ultima battaglia contro l’euro»
Redazione de Il Giornale.it - www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=31940
La settimana
scorsa «il Giornale» aveva intervistato Arrigo Molinari, in occasione
dell'udienza presso il tribunale civile su due ricorsi da lui presentati
contro Banca d'Italia e Banca centrale europea. Ecco la testimonianza
che stava per essere pubblicata
Ecco la testimonianza che stava per essere pubblicata.
D: Dica la
verità, avvocato Molinari: anche lei ce l'ha con Fazio. Infierisce.
R: «Neanche
per sogno. Io ce l'ho con
D: Cos'hanno
fatto di così terribile?
R: «Hanno divorato l'istituto
centrale di Palazzo Koch, rendendolo non più arbitro e non più ente di
diritto pubblico. Con un'anomalia tutta italiana».
D: Ai danni
dei risparmiatori.
R: «...che adesso devono sapere
esattamente come stanno le cose».
D: Ci aiuti
a capire.
R: «Sta tutto scritto nei miei
due ricorsi, riuniti ex articolo 700 del codice di procedura civile,
contro
D:
Ricordiamo chi era, allora, il ministro del Tesoro.
R: «Era un ministro sottile che
ha permesso agli istituti di credito privati di impadronirsi del loro
arbitro Bankitalia, e quindi di battere moneta e di prestarla allo Stato
stesso con tasso di sconto a favore delle banche private».
D: Il
“Signoraggio“ è questo?
R: «Il reddito da
“Signoraggio“ a soggetti privati si fonda su una norma statutaria
privata di una società di capitali, e quindi su un atto inidoneo e
inefficace per la generalità, per cui i magistrati aditi dei tribunali
di Genova, Savona e Imperia non troveranno alcun ostacolo derivante da
un atto di legge. L'inesistenza di una disciplina normativa consente di
accogliere i tre ricorsi senza problema di gerarchia di fonti».
D: Le
conseguenze del “Signoraggio“?
R: «Rovinose per i cittadini, che si sono sempre fidati delle banche
e di chi le doveva controllare».
D: Tutta colpa delle banche?
R: «Sarò più chiaro, la materia è complessa. Dunque: le banche
centrali e quindi
D: Non si comportano bene...
R: «Per niente! Ora i cittadini
risparmiatori sono costretti a far ricorso al tribunale per farsi
restituire urgentemente il reddito da “Signoraggio“ alla collettività,
a seguito dell'esproprio da parte delle banche private italiane che, con
un colpo di mano, grazie a un sottile ministro che ha molte e gravi
responsabilità, si sono impadronite della Banca d'Italia battendo poi
moneta e togliendo la sovranità monetaria allo Stato che, inerte, dal
D: Un bel
problema, non c'è che dire.
R: «Infatti. Ma voglio essere
ancora più chiaro. L'emissione della moneta, attraverso il prestito,
poteva ritenersi legittima quando la moneta era concepita come titolo di
credito rappresentativo della Riserva e per ciò stesso convertibile in
oro, a richiesta del portatore della banconota».
D: Poi,
invece...
R: «Poi, cioè una volta
abolita la convertibilità e la stessa Riserva anche nelle transazioni
delle Banche centrali avvenuta con la fine degli accordi di Bretton
Woods del 15 agosto 1971,
D: Lei
sostiene che Bankitalia si prende diritti che non può avere.
R: «Appunto. Prima Bankitalia,
nella sua qualità di società commerciale, fino all'introduzione
dell'euro in via esclusiva e successivamente a tale evento, quale
promanazione nazionale della Banca centrale europea, si arroga
arbitrariamente e illegalmente il diritto di percepire il reddito
monetario derivante dalla differenza tra il valore nominale della moneta
in circolazione, detratti i costi di produzione, in luogo dello Stato e
dei cittadini italiani».
D: Un
assurdo tutto italiano, secondo lei.
R: «Certamente. Sembra un
assurdo, ma purtroppo è una realtà. L'euro, però, è dei cittadini
italiani ed europei, e non, come sta avvenendo in Italia, della banca
centrale e dei suoi soci banchieri privati».
D: Quasi
tutto chiaro. Ma che si fa adesso?
R: «Farà tutto il tribunale.
Dovrà chiarire se esiste una norma nazionale e/o comunitaria che
consente alla Banca centrale europea, di cui le singole banche nazionali
dei Paesi membri sono divenute articolazioni, di emettere denaro
prestandolo e/o addebitandolo alla collettività. L'emissione va
distinta dal prestito di denaro: la prima ha finalità di conio, il
secondo presuppone la qualità di proprietario del bene, oggetto del
prestito».
D: Lei,
professore, ha fiducia?
R: «Certo. La magistratura dovrà dire basta!».
Per
maggiori informazioni:
http://ilsignoraggio.blogspot.com/2005/09/sangue-e-usura.html
www.mclink.it/personal/MC0823/index.html