Glaxo & i
Padroni del mondo
Marcello Pamio – 5 aprile 2018
Le origini
della «Glaxo»
La storia
della Glaxo inizia nel lontanissimo 1715 quando Silvanus Bevan apre la farmacia
Plough Court in centro a Londra.
In quel periodo gli «speziali», cioè gli antesignani dei farmacisti, erano i più
comuni medici che offrivano consulenze e vendevano prodotti medicinali, saponi,
olio di fegato di merluzzo, ecc.
Il dottor William Allen fu assunto dalla farmacia nel 1792 e divenne socio tre
anni dopo.
Allen era uno stimato medico professionista e divenne membro fondatore della «Pharmaceutical
Society» nel 1841.
I fratelli Handbury, nipoti di Allen entrarono a Plough Court e nel 1856 la
compagnia divenne nota come «Allen & Hanburys». L’azienda si espanse
grazie alle vendite dell’olio di fegato di merluzzo, usato per il rachitismo e
per la carenza di vitamina A.
Siamo proprio agli albori perché la «Allen & Hanburys Ltd.» sarà
acquisita da «Glaxo Laboratories Ltd.», una società della GSK.
La «G» del brand «GSK» rappresenta la prima lettera della parola «Glaxo».
La «Smith
Kline»
Un'altra
società che giocherà un ruolo centrale è la «Smith Kline».
Nel 1830 la casa farmaceutica «Smith & Gilbert» aprì la sua sede a
Filadelfia.
Quando Gilbert si ritirò, George - il fratello minore di John K. Smith - entrò a
far parte dell’azienda e costruì un impero grazie alla vendita all’ingrosso di
farmaci.
Nel 1870 il nipote Mahlon Smith, che gestiva la società, fondò insieme al suo
contabile Mahlon Kline la «Smith, Kline & Co».
Ecco spiegate le lettere finali dell’acronimo GSK, la «S» sta per «Smith» e la
«K» per «Kline».
Nel 1880 altri due farmacisti, Henry S. Wellcome e Silas Burroughs, fondarono la
«Burroughs Wellcome & Co.», una società per la vendita di farmaci a
Londra.
Ricerca
pioneristica di farmaci moderni
Nel 1894
furono aperti i «Wellcome Physiological Research Laboratories» con
l’intento di effettuare la sperimentazione biologica, in particolare dei primi
vaccini.
Origini
del nome «Glaxo»
I
caseifici di Joseph Nathan & Co. in Nuova Zelanda nel 1904 vendevano latte in
polvere liofilizzato con il nome di «Defiance».
Alec Nathan racconta come volevano «registrare la parola “Lacto” ma questa
non venne accettata dall’Ufficio marchi e brevetti, così delle lettere furono
messe davanti e dietro alla parola “Lacto” fino a quando non è arrivata la
parola eufonica: il cui risultato fu “Glaxo”».
Il punto interessante è che la «Joseph Nathan & Co.» sarà acquisita
sempre dalla «Glaxo Laboratories Ltd.» nel 1947.
La pubblicità dell’epoca, siamo nel 908, era abbastanza inquietante: «Glaxo
costruisce i pargoletti». Questo perché il latte in polvere che producevano
era considerato più sicuro del latte fresco non pastorizzato e questo ne fece
schizzare la richiesta e le vendite per neonati e bambini.
Nel 1921 l’insulina fu scoperta come farmaco per gestire il diabete. Le aziende
«Burroughs Wellcome» e «Allen & Hanburys» furono le prime nel
Regno Unito a riprodurre l’insulina per uso commerciale. Addirittura nel 1923, «Allen
& Hanburys» produceva il 95% dell’intera insulina del paese.
Nel 1924 Harry Jephcott, il chimico della «Joseph Nathan & Co.», riuscì a
produrre un integratore di vitamina D, il quale divenne il primo prodotto
farmaceutico «Joseph Nathan & Co.». L’azienda controllata della «Glaxo
Laboratories Ltd.».Nel 1947, Glaxo Labs comprò la «Joseph Nathan & Co Ltd.»
e nel 1958 la «Allen & Hanburys Ltd.».
Infine nel 1989 la «SmithKline Corp.» si fuse con il «Beecham Group
plc» per formare il colosso «SmithKline Beecham plc».
Nel 1986, il «Wellcome Trust» vendette pubblicamente le azioni della «Wellcome
Foundation Ltd.» per formare «Wellcome plc». Nel 1995, il Trust
cedette le sue restanti azioni a «Glaxo plc», formando la più grande
azienda farmaceutica del mondo: la «Glaxo Wellcome plc».
Un intreccio di acquisizioni e fusioni lungo tre secoli per giungere nell’anno
2000 al mega conglomerato formato da «SmithKline Beecham plc» e «GlaxoWellcome
plc». Quello che nacque è la tristemente nota GSK: «GlaxoSmithKline plc».
Nel marzo del 2015 completarono una transazione con la svizzera Novartis per
l’acquisizione della loro attività sui vaccini (esclusi gli antinfluenzali),
rafforzando la posizione di leader mondiale nella produzione di vaccini. Mentre
a marzo 2018 sempre la Novartis ha venduto il 36,5% del «Consumer Healthcare»,
una joint venture che gestisce i farmaci senza prescrizione. Un accordo da 13
miliardi di dollari![1]
Glaxo oggi
La
GlaxoSmithKline è indubbiamente una delle transnazionali più potenti e losche al
mondo.
Potente perché occupa il settimo posto tra le multinazionali della chimica e
farmaceutica con un fatturato di oltre 27 miliardi di dollari all’anno, dopo
Roche, Novartis, Pfizer, Sanofi-Pasteur, Johnson&Johnson e Merck. Nei vaccini la
G.S.K. addirittura occupa il podio con un fatturato annuo di 5,5 miliardi nel
2015 e 8,5 miliardi previsti nel 2022.[2]
Losca
perché gli scandali che hanno coinvolto questa azienda sono infiniti:
corruzione, comparaggio, mazzette, vendita di farmaci off-label, sperimentazioni
illegali, abusi farmaceutici nei bambini, ecc.
Tra i più
noti a noi italiani è stata la corruzione avvenuta nei primi anni Novanta.
Il Direttore generale del ministero della Sanità Duilio Poggiolini intascava
tangenti per accelerare le pratiche di aumento del prezzo dei medicinali o per
inserirli nel prontuario. Era talmente avido che bramava soldi, oggetti
preziosi, dobloni d’oro, quadri e gioielli vari. A febbraio del 1991 il
presidente dell’allora «Smith Kline Beecham», unico produttore del
vaccino Engerix B per l’epatite B, ha “donato” 600 milioni di lire al ministro
della sanità Francesco De Lorenzo.
Dopo soli tre mesi, a maggio per l’esattezza, magicamente il vaccino è stato
reso obbligatorio…
Nonostante una sentenza definitiva di colpevolezza e il carcere per il dottor De
Lorenzo (ancora iscritto all’ordine dei medici di Napoli) il vaccino è rimasto
sempre obbligatorio fino ai nostri giorni.
Poi ci
sono tutti gli scandali che riguardano sperimentazioni illegali su bambini.
Secondo il quotidiano britannico «The Guardian», la GSK avrebbe usato dei
neonati e bambini come cavie per testare farmaci estremamente tossici come
quelli per l’Hiv. Grazie ad una indagine giornalistica dell’«Observer» la Glaxo
avrebbe sponsorizzato almeno 4 trials clinici dal 1995 su 100 bambini.
Ecco qualche esperimento effettuato: venivano dati a bambini di 4 anni alti
dosaggi di un cocktail di sette farmaci diversi contemporaneamente; in un altro
esperimento si controllava la reazione in bambini di sei mesi con una doppia
dose di vaccino per il morbillo; un altro esperimento prevedeva l’uso di bambini
per «comprendere la tolleranza, studiare la sicurezza e la farmacocinetica»
dei farmaci per l’Herpes.
In un altro ancora i bambini erano sottoposti al farmaco estremamente tossico
AZT. Qui i bambini o nascevano da madri HIV-positive oppure veniva inoculato
loro il virus dell’Hiv!
[3]
Come si
possono praticare simili aberrazioni e crimini impunemente?
Il motivo sarà chiaro a breve, ma la chiave di lettura è che questi colossi sono
plurimiliardari, per cui possiedono un potere enorme in grado di sfidare la
legge con arroganza.
A luglio del 2012 negli Stati Uniti la GSK è stata costretta a pagare 3 miliardi
di dollari per aver corrotto i dottori in cambio della prescrizione di
antidepressivi (Paxil, Avandia, Wellbutrin) per indicazioni non autorizzate (off-label),
cioè fuori etichetta.
Spiccioli per i proprietari del gruppo GSK.
Chi
possiede e controlla la Glaxo?
La GSK è
una società spietata che non guarda in faccia nessuno e che non si ferma al
primo intoppo pur di raggiungere gli obiettivi prefissati. Né più né meno come
qualsiasi altra industria che si occupa di malattie. I principali scopi infatti
sono la vendita di farmaci e vaccini. §
Per vendere tali droghe è necessario e fondamentale che le persone e i bambini
siano sempre più ammalati.
Vedremo però che il problema non sono la GSK, la Merck o la Sanofi: questi sono
i brand che operano fisicamente nel settore delle droghe, coloro che devono
produrre e spacciare.
Quelli che giocano un ruolo basilare sono gli azionisti.
Azionisti
della GSK
Ecco
l’elenco dell’azionariato della Glaxo.
«Vanguard
Group, Inc.»,
titoli azionari 146,907,284, pari al 2.96%
«BlackRock Investment Management Ltd.»,
titoli azionari 137,165,476, pari a 2.77%
«Norges
Bank Investment Management», titoli azionari 104,694,000 pari a 2.11%
«Legal & General Investment Management Ltd.», titoli azionari 100,349,016 pari a
2.02%
«BlackRock Advisors Ltd.», titoli azionari 88,133,021 pari a 1.78%
«Dodge & Cox», titoli azionari 77,042,000 pari a 1.55%
«BlackRock Fund Advisors», titoli azionari 70,362,981 pari a 1.42%
«State Street Global Advisors Ltd.»,
titoli azionari 61,379,698 pari a 1.24%
«Schroder Investment Management Ltd.», titoli azionari 59,098,752 pari a 1.19%
«Threadneedle Asset Management Ltd.», titoli azionari 57,917,665 pari a 1.17%
Alcuni di
questi nomi, completamente sconosciuti alla maggior parte delle persone,
rappresentano i veri Padroni del mondo, i controllori della Finanza
internazionale.
Un’analisi delle relazioni tra 43.000 società multinazionali ha identificato un
gruppo relativamente piccolo di società, principalmente banche e fondi con un
potere sproporzionato sull’economia globale. Un piccolissimo gruppo in grado
però di controllare tutto.
Restringendo il campo si possono elencare solo quattro colossi: «BlackRock»,
«State Street Corp», «FMR/Fidelity» e «The Vanguard
Group».
Le sovrapposizioni e gli incroci azionari sono intricatissimi, ma alla fine
questi gruppi appaiono dietro ogni multinazionale. Li ritroviamo infatti tra gli
azionisti di Alcoa, Altria, A.I.G., AT&T, Boeing, Caterpillar, Coca-Cola, DuPont,
G.M., H.P., Honeywell, Intel, Johnson&Johnson, McDonald’s, Merck, 3M, GSK,
Pfizer, United Technologies, Verizon, Wal-Mart, Monsanto, Time Warner, Walt
Disney, Viacom, Rupert Murdoch’s News, C.B.S., N.B.C. Universal, solo per citare
le società più note.
Quali sono oggi le più grandi aziende al mondo?
Risposta: «Bank of America», «JP Morgan», «Citigroup», «Wells Fargo», «Goldman
Sachs» e «Morgan Stanley».
Chi
le controlla?
«Bank of
America» (con 2,17 trilioni di dollari)
State Street Corporation,
The Vanguard Group, BlackRock, FMR, Paulson, JP Morgan, T.
Rowe, Capital World Investors, AXA, Bank of NY, Mellon.
«JP Morgan»
(con 2,39 trilioni di dollari)
State Street Corp., The Vanguard Group, FMR, BlackRock,
T. Rowe, AXA, Capital World Investor, Capital Research Global Investor, Northern
Trust Corp., Bank of Mellon.
«Citigroup»
(con 1,88 trilioni di dollari)
State Street Corporation, The Vanguard Group, BlackRock,
Paulson, FMR, Capital World Investor, JP Morgan, Northern Trust
Corporation, Fairhome Capital Mgmt, Bank of NY, Mellon.
«Wells
Fargo» (con 1,44 trilioni di dollari)
Berkshire Hathaway, FMR, State Street, The Vanguard Group, Capital
World Investors, BlackRock, Wellington Mgmt, AXA, T. Rowe e Davis
Selected Advisers.
Sembra
incredibile ma perfino la Federal Reserve, la banca delle banche statunitensi, è
controllata da State Street Corporation, The Vanguard Group, BlackRock, FMR/Fidelity.
Si può girare e rigirare il quadro ma il disegno inquietante rimane e rimarrà
sempre il medesimo.
I «Big Four», cioè i Quattro Grandi sono sempre gli stessi e sempre presenti:
«State Street Corporation», «The Vanguard Group», «BlackRock» e «FMR/Fidelity».
A questo punto sarebbe interessante sapere chi controlla i controllori?
Vediamo soltanto chi c’è dietro i due gruppi «State Street» e «BlackRock».
«State Street»
T. Rowe Price Associates (7.45%), Massachusetts Financial Services (7.43%),
The Vanguard Group (6.66%.), SSgA Funds Management (5.12%), GIC Pte (4.33%),
BlackRock Fund Advisors (4.27%), Fidelity Management & Research (3.71).
«BlackRock»
PNC Bank (21.4%), The Vanguard Group (5.20%), Norges Bank Investment
Management (5.02%),
Capital Research & Management (4.33%), Wellington Management (3.74%), BlackRock
Fund Advisors (3.47%), SSgA Funds Management (3.41%), Fidelity Management &
Research (2.18%).
Dietro
«State Street corporation» vi è T. Rowe Price Associates e dietro «BlackRock» la
PNC Bank.
Andando dietro le quindi di queste due banche sconosciute, troviamo…
T. Rowe Price Associates
The Vanguard Group
(7.35%), SSgA Funds Management (5.45%), BlackRock Fund Advisors (5.21%),
JPMorgan Investment Management (3.88%).
PNC Financial Services Group
Wellington Management (7.28%), The Vanguard Group (6.79%), SSgA Funds
Management (4.95%), BlackRock Fund Advisors (4.45%), Capital Research &
Management (3.92%), Capital Research & Management (2.86%), Fidelity Management &
Research (2.84%), T. Rowe Price Associates (2.70%).
In definitiva dietro a tutti c’è «The Vanguard Group»…
“Il Gruppo
Vanguard”
Tra i Big
Four, «The Vanguard Group» merita un capitolo a parte. Si tratta della più
grande e potente società d’investimento del globo.
La sua influenza è ubiquitaria e interessa centinaia di società diverse, tra cui
anche gli stessi Big Four, e proprio per questo motivo lo chiameremo per
comodità «Il Gruppo».
Secondo il «Financial Times» questo moloch ha superato il record come
assett manager a più rapida crescita al mondo: nel 2017 ha accumulato in nuovi
affari 1 miliardo di dollari ogni singolo giorno.
Una stima preliminare pubblicata dallo stesso Vanguard ha mostrato di aver
accumulato lo scorso anno 368 miliardi netti con un aumento del 13,9%.[4]
Secondo i
calcoli di Bloomberg i due gestori di fondi più grandi al mondo («Vanguard»
e «BlackRock Inc.») gestiscono un patrimonio di 20 trilioni di
dollari, che corrispondono a 20 mila miliardi di bigliettoni verdi,[5]
che tradotto nel vecchio conio sono 38 milioni di miliardi di lire.
Cifre impensabili e incalcolabili non solo per noi comuni mortali, ma anche per
intesi Paesi industrializzati.
Il Gruppo ha partecipazioni in oltre 200 delle più grandi multinazionali al
mondo, questo secondo il modulo 13F depositato presso la «Securities and
Exchange Commission» americana.
Apple, Exxon Mobil, Chevron, Microsoft, Johnson & Johnson, General Electric, Google, Procter & Gamble, International Business Machine, Qells Fargo, JPMorgan Chase, Pfizer, Berkshire Hathaway, AT&T, Coca Cola, Bank of America, PepsiCo, Philip Morris International, Merck, Citigroup, Wal Mart Stores, Verizon Communications, Cisco Systems, Schlumberger, Intel, Oracle, Qualcomm, McDonalds, Amazon, Simon Property, Home Depot, United Technologies, Comcast, Walt Disney, Visa, Gilead Sciences, 3M, Occidental Petroleum, ConocoPhillips, Boeing, Amgen, Bristol Myers Squibb, Abbvie, American Express, Union Pacific, Mastercard, Unitedhealth, Altria, American International, United Parcel Service, CVS Caremark, Abbott Labs, Ford Motor, Ebay, Monsanto, Celgene, US Bancorp, Twenty First Century Fox, Goldman Sachs, Colgate Palmolive, Honeywell International, Facebook, Nike, Medtronic, Caterpillar, Public Storage, Biogen idec, Time Warner, Lowes, Starbucks, EOG Resources, Du Pont e i de Nemours & co, Walgreen, Mondelez international, EMC, Emerson Electric, Eli Lilly, Priceline, Express scripts holding, Costco wholesale, Health Care Reit, Duke Energy, Accenture, Anadarko Petroleum, Dow Chemical, Prologis, TJX Companies, HCV, Texas Instruments incorporated, Equity Residential, Target, Metlife, Ventas, Avalonbay Communities, Halliburton, Praxair, Automatic Data Processing, Danaher, Boston Properties, Hewlett Packard, PNC Financial Services Group, Lockheed Martin, Capital One Financial, Kimberly Clark, Southern, Dominion Resource, Illinois Tool Works, Viacom, Prudential Financial, Baxter International, Morgan Stanley, Nextera Energy, General Dynamics, Vornado Realty Trust, Phillips, Lyondellbasell Industries, Aflac, Freeport Mcmoran Copper, National Oilwell Varco, Ace, Apache, Bank of New York Mellon, BlackRock, Host Hotels & Resorts…
Tornando
al tema centrale di questo articolo, «The Vanguard» possiede praticamente le più
importanti aziende farmaceutiche planetarie: «Glaxo», «Novartis», «Baxter», «Eli
Lilly», «Merck», «Abbott», «Bristol Myers Squibb», «Celgene», «Monsanto», «Gilead
Sciences», ecc.
Il risvolto è interessante perché se l’azionariato è il medesimo dietro a tutte
le multinazionali, significa che la competizione e la concorrenza commerciale
non esistono, si tratta solo di pura illusione per ingannare i sudditi. Se
milioni di dosi di un farmaco o vaccino vengono vendute dalla Glaxo piuttosto
che dalla Merck, per i veri proprietari cosa cambia? Nulla. Quello che conta per
loro è vendere droghe e perché ciò avvenga devono esserci clienti/pazienti, cioè
la gente deve ammalarsi.
Il meccanismo e le strategie per creare malati sono state ampiamente descritte
nei libri «La Fabbrica dei malati» e «Vaccinazioni: armi chimiche
contro il cervello e l’evoluzione dell’uomo».
Il primo lavoro ha messo in luce i piani diabolici (quantitativo, qualitativo e
temporale) per trasformare uomini sani in malati, mentre il secondo sui vaccini
ha cercato di dimostrare che l’intervento farmacologico sui neonati e sui
bambini piccoli, con la scusante delle malattie infettive, serve a predisporli a
tutte le malattie…
Impero dei
Rothschild
Alcuni
documenti russi affermano che «The Vanguard Group» è di proprietà della famiglia
dei Rothschild, Rockefeller, con partecipazioni dei Bush, Clinton, Donald
Rumsfeld, Dick Cheney e altri loschi individui.
Per i Rothschild la cosa non è strana visto che l’impero ha tentacoli ed è
ramificato in ogni dove e in ogni tempo.
Nel suo libro «La Guerra delle Valute», Song Hongbing, catalogava la
famiglia dei Rothschild come la più ricca del globo con un capitale di circa 5
milioni di milioni di dollari. Cifra improponibile perfino nella scrittura …
Anche il politico texano Ron Paul del Partito Repubblicano aveva segnalato che
la famiglia dei Rothschild possiede le azioni delle 500 principali
multinazionali della rivista Fortune.
Tutte queste società controllate, guarda caso, dai soliti noti: «BlackRock»,
«State Street», «FMR/Fidelity» e «The Vanguard Group».
Conclusione
Il
discorso è molto semplice: esistono pochissimi gruppi, totalmente sconosciuti
alla maggior parte delle persone, che lavorando nell’ombra mediatica sono in
grado di spostare migliaia di miliardi di dollari e decidere le sorti di
miliardi di persone.
Controllano le multinazionali che contano, quelle che lavorano nell’informazione
e nell’intrattenimento (media, tv e carta stampata), nelle telecomunicazioni,
nella farmaceutica, nell’agroalimentare, nell’energia e nell’acqua.
Nulla sfugge al loro controllo e dove ci sono interessi economici loro sono
nell’ombra!
Finanziano e provocano guerre e distruzioni in giro per il mondo per poi
buttarsi a capofitto nella ricostruzione (BlackRock in Iraq/Afghanistan è un
esempio magistrale); finanziano e armano tutte le dittature nei paesi in cui le
risorse servono alle loro aziende (petrolio, acqua, cibo, energia, minerali e
diamanti); finanziano e manovrano qualsiasi governo e governante al mondo.
L’unica cosa che aborrano è la luce dei riflettori (non a caso nessuno parla di
loro) e ogni restrizione commerciale che impedisca al cancro-capitalismo
liberista di metastatizzare tutto.
A questo punto siamo in grado di comprendere meglio la legge nr. 119/2017 sulle
vaccinazioni firmata dal «pinocchietto» Lorenzin. Solo una mente limitata e
confusa potrebbe pensare che un ministro non in grado di pensare, parlare e
intendere abbia potuto concretizzare una simile aberrazione legislativa che
trasforma i bambini italiani in cavie regalandoli alle industrie.
Il ministro ha apposto soltanto la firma al decreto, poi il Parlamento (sempre
di venduti) l’ha convertito in legge.
Stiamo parlando del più grande esperimento umano a cielo aperto mai realizzato.
Obbligano i genitori per legge, pena l’esclusione scolastica e la multa a fare
dieci più quattro vaccini. Ma se il piccolo subisce un danno nessuno è colpevole
e nessuno paga.
La legge 119 andava fatta, contro ogni logica e nonostante non vi fosse pericolo
per la salute pubblica. Le epidemie (prima meningite e poi morbillo) sono state
inventate e montate ad arte dai media servili al Sistema. Avevano necessità di
un cavallo di Troia, della pistola fumante per entrare in Parlamento per la
conversione…
Il motivo è semplice: le pressioni politiche, economiche, finanziarie e
lobbistiche messe in moto sono state e sono incalcolabili e trovano una
spiegazione solo con i gruppi di potere appena visti.
Cui Prodest? Cui Bono? A chi giova avvelenare e intossicare milioni di esseri
umani?
Secondo voi alla Lorenzin, agli azionisti della GSK, al gruppo occulto Vanguard,
ai membri della famiglia dei Rothschild, agli arroganti e strafottenti burioni
di turno interessa veramente la salute dei vostri figli? Siete veramente
convinti che questi si stiano muovendo per il bene comune, per il bene del
gregge?
[1] «Novartis, accordo da 13 miliardi con GSK: vende il 36.5% Consume Healthcare», IlSole24Ore del 27 marzo 2018
[2] «World Preview 2016, Outlook to 2022», «EvaluatePharma», http://info.evaluategroup.com/rs/607-YGS-364/images/wp16.pdf
[3] «UK firm tried HIV drug on orphans», 4 aprile 2004, «The Guardian», www.theguardian.com/world/2004/apr/04/usa.highereducation
[4] «Vanguard retains title as world’s fastest-growing asset manager», 4 gennaio 2018, https://www.ft.com/content/753e1afe-f149-11e7-ac08-07c3086a2625
[5] «BlackRock and Vanguard Are Less Than a Decade Away From Managing $20 Trillion», 4 dicembre 2017, https://www.bloomberg.com/news/features/2018-03-19/what-michael-flynn-could-tell-the-russia-investigators