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"Le
Monde": «Zarqawi è morto»
Maurizio
Blondet - www.effedieffe.com/fdf/giornale/giornale.php
PARIGI
- «Al-Zarqawi è morto. Il suo nome è strumentalizzato dagli
occupanti per rimanere in Iraq»: così, nero su bianco, ha detto
un importante imam sciita iracheno intervistato da Le Monde, e –
ancora più inaudito – Le Monde lo annuncia nel titolo (1).
L’intervistato è lo sceicco Jawad Al-Khalessi, imam sciita della
moschea Al-Kazemiya a Baghad, e rettore della scuola teologica annessa.
Ha parlato a Parigi, dov’era di passaggio dopo aver partecipato a
Lione a un incontro inter-religioso della Comunità di sant’Egidio.
La domanda di Le Monde: «Abu Mussa Al Zarqawi ha dichiarato guerra
totale agli sciiti [in Iraq] e compie massacri. Che cosa
pensate di questa dichiarazione di guerra?».
Ed ecco la risposta di Al-Khalessi: «non credo che Al Zarqawi
esista in quanto tale. E’ solo un’invenzione degli occupanti per
dividere il popolo. [Al Zarqawi] è stato ucciso a nord
dell’Iraq al principio della guerra, mentre si trovava con il gruppo
Ansar Al-Islam, nel Kurdistan. La sua famiglia, in Giordania, ha persino
eseguito una cerimonia per la sua morte. Al Zarqawi è un giocattoli
usato dagli americani, una scusa per continuare l’occupazione
dell’Iraq. E’ un pretesto per non abbandonare il paese».
Ma
perché, chiede il giornalista francese, dichiarare la «guerra
totale” agli sciiti?
«Per gettarli nella braccia delle forze d’occupazione», risponde
l’imam: «per fare che gli sciiti si facciano proteggere dagli
americani anziché congiungersi alla resistenza. Perché gli sciiti
partecipano alla resistenza al sud, come dimostrano certi attentati
compiuti recentemente, specie a Bassora».
Che
cosa pensa, domanda ancora il giornalista, della Costituzione che sta
per essere sottoposta a referendum il 15 ottobre?
«E’ un testo adottato in
fretta per adeguarsi all’agenda degli americani. Non riflette le
speranze del popolo iracheno, che è preoccupato di sopravvivere di
giorno in giorno e della sua sicurezza. Il progetto è stato concepito
nella ‘zona verde’ di Baghdad, sotto dettatura dell’ambasciatore
americano. Come ha detto uno specialista britannico dell’Iraq, ‘
Allora,
secondo lei, qual è la soluzione per salvare l’Iraq?
«Prima cosa: un calendario per il ritiro delle ruppe; secondo:
mettere le competenze nazionali sotto la supervisione dell’ONU al
servizio del Paese, e non più dei politici; terzo: dialogo nazionale
con l’organizzazione di elezioni sotto il controllo internazionale. Se
l’occupazione continua, la situazione non farà che peggiorare e
sempre più iracheni si uniranno alla resistenza».
Altrove
(2) abbiamo raccontato come sia stata creata in USA la
personalità di Al Zarqawi.
Con varie incertezze da parte della CIA: nel 2003 lo si dava per
amputato a una gamba per ferite riportate in Afghanistan; poi «membri
dell’intelligence USA», nel maggio 2004, concludono che «ha
ancora tutt’e due le gambe».
Il 29 aprile 2004, il Dipartimento di Stato annuncia che Al Zarqawi «sta
preparando un attentato sul suolo americano».
Ma due settimane dopo, l’11 maggio, assicura che è Al Zarqawi
l’individuo con maschera nera che appare nel video che ritrae la
decapitazione dell’americano Nick Berg a Baghdad.
Quel presunto Zarqawi ha entrambe la gambe, porta una vera d’oro al
dito (cosa vietata ai musulmani) e non parla con l’accento giordano
come dovrebbe, visto che il vero Zarqawi è nato in Giordania.
Da quel momento in poi, Al Zarqawi infuria in Iraq con una serie di
attentati massacratori contro gli sciiti (maggioranza nel Paese), con lo
scopo evidente di scatenare una guerra civile sciito-sunnita.
L’intervista di Le Monde dimostra che i leader sciiti non sono caduti
nel tranello, e sono consapevoli che la politica dei massacri è parte
di una «strategia della tensione» guidata dagli occupanti.
Maurizio Blondet
Note
1) Michel Sole-Richard, «Abou Moussab Al-Zarkaoui
est mort. Son nom est utilisé par les occupants pour rester en Iraq»,
Le Monde, 17 settembre 2005.
2) Confronta. il mio «Israele, USA, Terrorismo
islamico», Effedieffe, 2005, pagina 61, capitolo «La creazione di
Al-Zarkhawi».