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Paul Wolfowitz
alla Banca Mondiale? Sì, grazie!
Marcello
Pamio – 24 marzo 2005
La
Banca Mondiale, il cui nome completo è “Banca Internazionale per
la Ricostruzione e lo Sviluppo”, è stata fondata nel 1944 con lo
scopo di aiutare la ricostruzione delle economie europee dopo la
devastante Seconda Guerra Mondiale.
Oggi la Banca Mondiale, che per comodità viene chiamata B.M., rivolge
le proprie attenzioni, i propri fondi, invece ai paesi in via di sviluppo, cioè a quelli più
poveri.
La B.M. è una vera e propria banca d’investimento costituita da due
organizzazioni separate: una riceve gli investimenti dai privati, da noi
comuni mortali, e l’altra da paesi aderenti, che sono circa
centottanta. Sono proprio quest’ultimi i proprietari della banca -
almeno sulla carta – e che mettono a disposizione fondi ai
paesi membri o a quelli in difficoltà economiche.
E’
logico quindi che la Banca Mondiale (oggi, come ieri) non è
un’istituzione creata per aiutare le popolazioni o i paesi in
difficoltà economiche, ma è semplicemente uno strumento economico
molto funzionale alle corporazioni transnazionali.
Wolfowitz
e Rumsfeld sono anche colpevoli di aver gestito in maniera pessima, per
usare un eufemismo, il dopo-guerra. Nonostante le pressioni di
alcuni generali che chiedevano almeno 400.000 militari per l’attacco e
l'invasione in Mesopotamia, i due esperti della Difesa, i due grandi strateghi
militari, ne hanno concessi solamente 70.000. Il motivo è presto detto:
il genio di
Wolfowitz pensava che l’esercito di liberazione sarebbe stato ricevuto
dalla popolazione con mazzi e ghirlande di fiori, e magari latte e miele. Le cose purtroppo sono andate
diversamente: i militari che hanno perso la vita sono circa 1500 -
anche se qualcuno parla di oltre 5000 - e i civili ammazzati,
detti anche danni collaterali, tra cui donne e bambini, sono circa
120.000, anche se qualcuno parla di oltre 200.000!
A
questo punto l’idea di avere un simile genio alla direzione della
Banca Mondiale non può che fare felici tutti quanti, anche i più
sospettosi e critici della politica internazionale degli Stati Uniti. Se
Wolfowitz infatti si comporterà come solo lui sa fare, usando tutto
l’ingegno che madre natura gli ha dato, avremo una Banca Mondiale
decisamente all’avanguardia. Con una persona onesta e corretta come lui,
sicuramente la Banca finirà per svelare al mondo intero il suo vero
scopo…
Per tanto, ben venga alla Banca Mondiale Paul Wolfowitz!