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Piloti
depressi e in cura potranno volare
Davis
Fiore
Sono 4 gli antidepressivi consentiti: Prozac, Zoloft, Celexa e Lexapro.
Fred Tilton, medico della Faa, ha detto che anche altri psicofarmaci
potrebbero venire approvati. I piloti che li usano sono tenuti ad
effettuare una visita psichiatrica ogni sei mesi.
Tutto ciò nonostante le Black Box (etichette di
avvertimento) approvate dall'FDA sul rischio di suicidio nei bambini e
negli adulti, oltre a una lunga serie di pericolose reazioni, comprese:
aggressione, ostilità, disinibizione, impulsività e manie. Con gli
antidepressivi, la guida spericolata è una delle reazioni più
comunemente segnalate, dove molte volte l'auto si trasforma in un arma
di suicidio. Che cosa potrebbe mai fare un pilota di aereo sotto
l'effetto di simili sostanze?
L'FAA dice di non poter stimare il numero di piloti
interessati, ma crede che la percentuale di piloti depressi non sia
dissimile da quella della popolazione, da loro stimata al 10%.
Ecco arrivare una nube ben più scura e fosca di quella del vulcano
islandese: ad esserne coinvolte non saranno le sole compagnie aeree.
Fonti:
http://it.reuters.com/article/entertainmentNews/idITMIE63202W20100403
http://www.huffingtonpost.com/dr-peter-breggin/antidepressants-pilots-ta_b_542240.html
http://online.wsj.com/article/SB20001424052702304871704575159740692643072.html
Il
Fantasma di Eyjafjallajökull
Che
fine ha fatto la nube vulcanica?
www.disinformazione.it
Da qualche settimana assistiamo in TV alle
spettacolari ed inquietanti immagini del vulcano islandese, che erutta
ancor oggi liberando fin oltre la tropopausa (1) una grossa e minacciosa
nube.
Minacciosa, certo. Per la salute degli islandesi e
per i motori degli aerei di linea.
Così, pochi giorni dopo l'inizio dell'esplosione,
Eurocontrol, l'ente europeo responsabile del flusso
di traffico aereo, emetteva un'informativa SIGMET con tanto di
cartografia ove specificava le tre categorie di zone a rischio: no fly (voli proibiti), conditional
(voli ammessi a discrezione del comandante), no restriction (voli permessi).
E allora uno dopo l'altro ogni paese europeo, Italia inclusa, chiudeva
il suo spazio aereo a garanzia della sicurezza.
E allora? Tutto corretto, no?
Andando un pò, soltanto un pò a fondo nella questione ci si accorge
che qualcosa, come sempre, non torna.
La polvere vulcanica fonde intorno alle temperature di
Inoltre corrode e danneggia le pale di compressori e turbine, provocando
finanche lo stallo del motore, ma anche le superfici di ali e coda,
riducendo la quantità di portanza sviluppata. I finestrini poi si
opacizzano, impedendo la visione all'atterraggio, ed i freni diventano
meno efficienti.
Drammatico direi!
Ma ci riferiamo ad una nube che, appena fuoriuscita dall'esplosione, contiene particelle nell'ordine di millimetri cubici, cioè di entità tale da provocare quanto sopra. Queste particelle poi, nella misura in cui le correnti ascensionali non sono più sufficienti a mantenerle in sospensione, ricadono al suolo. Le altre, via via più piccole fin sotto il micron, restano sospese e potrebbero essere trasportate dalle correnti a getto (venti d'alta quota) anche per centinaia di chilometri.
Bene: secondo le carte pubblicate da Eurocontrol, le
zone a rischio si estenderebbero dall'Islanda fino alla Russia ma anche
dall'Islanda fino all'America Centrale!
Capito bene?
In altre parole, le correnti a getto, correnti che spirano da Ovest,
avrebbero trasportato le nanoparticelle implicate verso Est fino a
svariate migliaia di chilometri MA in qualche modo le stesse sarebbero
anche state sospinte controcorrente fino al Portorico!
Questa "curiosa" teoria non è mai stata verificata né
avallata da analisi scientifiche dell'aria, effettuate da alcuno degli
stati che avevano chiuso il proprio spazio aereo, e neppure da alcun
avvistamento da parte di piloti. Puramente una teoria che, per qualche
ragione, è apparsa a tutti ragionevole.
Ma perché soltanto oggi appare tale?
Perché per decine d'anni si è volato sull'aeroporto di Catania, con
l'Etna attivo e la quotidiana nube traversale alle rotte di volo,
soltanto evitandola "a vista" e soltanto di qualche decina di
chilometri? Il pilota sa bene che già a tale distanza, ove non è più
visibile, la nube si è talmente rarefatta da non rappresentare più un
pericolo "tecnico" per l'aeromobile.
Semmai le nanoparticelle invisibili potrebbero porre un problema
"medico", per la salute di chi all'interno dell'aereo le
respira, essendo queste in grado di permeare la membrana cellulare e
addirittura interferire col DNA: proprio come quelle emesse dai NON
pericolosi inceneritori, no scusate, termovalorizzatori.
Ma questo vale anche e soprattutto di chi, nei
pressi del vulcano, ci trascorre l'intera sua vita.
Ed ecco che, qualche giorno fa,
E così oggi la nube è divenuta un fantasma. Prima c'era, ora non c'è
più, domani magari ci sarà ancora.
Nessun media più se ne interessa.
E come
Ma cosa è avvenuto nel frattempo?
In una settimana di cancellazioni a tappeto e MILIONI di passeggeri e
merci a terra, il mercato globale si è arrestato ed è già a rischio
di tracollo: per i pezzi di ricambio non consegnati, l'industria
automobilistica BMW è a rischio fallimento, così come lo sono migliaia
di altre industrie, oltreché compagnie aeree, Alitalia-CAE in primis.
Cui prodest: a chi giova tutto ciò? Ci sono ancora
dubbi?
Ai soliti noti, le eminenze grigie che controllano stati come
Che sia stata un'operazione finanziaria,
un'esercitazione militare di portata sovranazionale o una manovra
occulta d'altro tipo, è di certo qualcosa che comunque noi popolo non
avevamo chiesto, votato o approvato, e di cui senza dubbio abbiamo
assistito inermi all'ennesima manipolazione mediatica, nonostante ci
sforziamo di sedare l'intima voce dell'intuizione in noi che ci pungola
alla diffidenza.
Chi può, comprenda. Chi ancora riesce ad avere il tempo e la salute per
farlo, discerna ciò che gli viene offerto in pasto dall'establishment
mediatico e politico.
Se si vuol essere pecore, disinteressandosene, oppure struzzi, tenendo
la testa sotto la sabbia e le chiappe esposte perché si è compreso ma
non si ha il coraggio di alzare la testa, si prenda coscienza che presto
la testa non la si potrà più alzare, poiché se si accetteranno
determinate restrizioni prossime venture non si avrà più la possibilità
di replica, di dissenso come ancora esiste oggi.
Quel giorno, a causa di tutte le nostre paure avremo
ceduto la nostra autonomia, di azione ma anche di pensiero e sentimento:
libertà sarà per noi essere finalmente controllati, perciò al sicuro!
E senza neppure rendersene conto si avrà già il collare addosso, un
chip a radiofrequenze sotto pelle come già oggi hanno cani e qualche
star hollywoodiana, collegato al Golem, il messia elettronico, senza il
cui marchio "non si potrà nè vendere nè comprare"
(l'Apocalisse).
Ed il bello è che saremo stati noi, proprio noi, spaventati, lobotomizzati e malati, ad averlo chiesto!
(1) Tropopausa: è lo strato di atmosfera che separa la troposfera dalla stratosfera, in cui avvengono i fenomeni meteorologici. Si trova ad una quota media di circa 12 km e il suo spessore è variabile.