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L’Immaginazione
nella Cura della Vista
A cura di Rishi Giovanni Gatti
L’aspetto
sicuramente più interessante e coinvolgente dello studio pratico del
libro originale del Dott. Bates Vista Perfetta Senza Occhiali (©2002-2005,
Juppiter Consulting, Milano) è quello relativo al ruolo della facoltà
psichica dell’Immaginazione applicata alla memoria e alla visione.
Per “immaginazione” intendiamo qui la facoltà della mente umana di visualizzare
immagini mentali ad occhi chiusi, come anche ad occhi aperti, il più
possibile simili o identiche a ciò che si vede ad occhi aperti, o a ciò
che si ricorda di aver visto. L’immaginazione non è perciò
“astratta”, ma dà luogo a figure mentali ben chiare, vivide,
lucide, ricche di dettagli e analizzabili con lo sguardo, con l’occhio
della mente, mediante lo spostamento della “centrale fissazione”.
Come
dice il Dott. Bates, non può esserci immaginazione se non vi è anche
visione e memoria. Le tre facoltà sono distinte ma in realtà
coincidenti. Fare esperienza di questa verità è molto importante
nell’ambito della Cura della Vista: come è possibile ricordare una
cosa che non si è mai vista? Come è possibile immaginare una
cosa di cui non si ha memoria alcuna? Come è possibile vedere ciò
che non si è in grado di figurarsi mentalmente?
Rispondere filosoficamente a queste domande è inutile, bisogna fare
delle prove, condurre degli esperimenti con se stessi, passare
all’azione. Si tratta di riattivare le tre coincidenti facoltà
iniziando con il praticarne una, quella che riesce meglio, e verificare
che anche le altre, se difettose, migliorano. Ad esempio, una
persona miopica può verificare che la sua vista, senza occhiali, è
molto buona al punto prossimo; perciò potrà usare questa buona visione
per rimirare lungamente un piccolo punto stampato e rafforzarne il
ricordo, ad occhi chiusi e poi a occhi aperti. Così facendo, la
persona vedrà che, con la pratica continuata, non solo il ricordo del
punto stampato arriverà alla mente senza particolari difficoltà, ma
anche la sua immagine mentale, che dipende dalla facoltà di
immaginazione, sarà sempre più vivida e persistente.
Una
buona immaginazione mentale di immagini visive è fondamentale per
godere di vista perfetta e di ottima memoria. Infatti, nel saper
immaginare mentalmente un oggetto, un colore, una scena, la mente trova
sollievo, si rilassa, perde ogni tensione legata alla preoccupazione del
vivere, si trova a suo agio. Questa sensazione di agio, di comodità,
si trasmette automaticamente anche all’occhio e a tutti gli altri
organi del corpo, contribuendo a mantenerlo in buona salute e in
perfetta vitalità. Di conseguenza, la vista si mantiene perfetta,
e in questo stato genera il materiale visivo adatto per essere
immagazzinato perfettamente nella memoria, pronto ad essere nuovamente
immaginato.
Tutti possono coltivare una buona immaginazione, ad occhi aperti e ad
occhi chiusi, e con ciò migliorare la memoria e la vista, e non importa
quanto difettosa sia questa facoltà all’inizio della pratica dei
metodi di rilassamento per la vista perfetta senza occhiali. I
risultati che si sono ottenuti in passato, sia quelli pubblicati dal
Dott. Bates che quelli odierni raccolti dai praticanti moderni del suo
Sistema Originale, sono davvero molto incoraggianti. Ci sono
persone che curando la propria vista imperfetta, praticando, per
esempio, con la Tabella di Controllo di Snellen, hanno guarito la loro
tendenza a mangiarsi le unghie. Altri hanno risolto problemi di
emicrania o di sinusite cronica che li affliggeva da anni. Altri
ancora hanno scoperto come interrompere un fastidioso singhiozzo con la
semplice immaginazione mentale di un punto nero, oppure risolvere un
attacco di starnuti o un raffreddore senza usare farmaci o altri rimedi.
Ma
se ci limitassimo ad illustrare questo utilizzo “semplice” della
facoltà di immaginazione, faremmo un torto a noi stessi e al Dott.
Bates. Le implicazioni di questo tipo di pratica vanno molto più
in là. Hanno a che fare con piani di Realtà che sfuggono alla
nostra comprensione comune, a meno che non si accetti un cambio di
paradigma e si cominci a realizzare che l’esistenza umana pertiene ad
un dominio psico-spirituale, che è, per definizione, senza limiti.
Rishi
Giovanni Gatti
http://www.SistemaBates.it