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ELI LILLY
Eli
Lilly multinazionale farmaceutica statunitense che produce il maggior
numero di “pastigliette”
della felicità!
Ha prodotto e venduto il DES un farmaco che provocava il cancro!
I primi decenni del secolo scorso ha prodotto il metadone
(commercializzato con il nome di DOLOPHINE in onore al Delfino, Adolf
Hitler), l’elisir di eroina contro la tosse (siamo negli anni ‘30) e
ha condotto per conto della CIA ricerche su come produrre
industrialmente grandi quantitativi di LSD
(acido lisergico) che venne immesso nel mercato mondiale dagli anni
‘60 in poi (centinaia di migliaia di dosi vennero volutamente
veicolate dai servizi durante i megaconcerti tipo Woodstock,
ecc.. Fu un vero e proprio test di controllo mentale sulla popolazione
inconsapevole!)
ELI
LILLY ha prodotto:
-
METADONE
(anni ‘30)
-
ELISIR
DI EROINA
-
LSD (anni
‘60)
-
PROZAC
(dagli anni ’80 fino ai nostri giorni)
Il
Prozac ha manifestato fin da subito effetti collaterali (oltre 900
effetti avversi!!!)
Nel 1990 l’American Journal of Psychiatry ha pubblicato un articolo
scientifico di uno studio che evidenzia che l’assunzione di Prozac può
indurre pensieri e tentativi suicidari. Negli USA vi sono dai 6 ai 10
milioni di persone che assumono il Prozac. Nell’arco di 6 anni il
Prozac ha accumulato ben 26.623 casi di reazioni collaterali e 1885 casi
di tentativo di suicidio.
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Già sperimentato negli Usa. L’agenzia Ue: ma approfondire gli studi
Autorizzata la cura antidepressiva per chi ha più di 8 anni
Bambini depressi, via libera dall’Europa al Prozac dagli 8 anni
di Margherita De Bac Il Corriere della Sera del 9 giugno 2006
L’agenzia
comunitaria del farmaco, l’Emea, ha approvato l’uso del Prozac nei
bambini con depressione moderata o grave sopra gli 8 anni. I vantaggi
sono stati ritenuti superiori ai rischi.
Lo psicofarmaco dovrà essere prescritto solo dopo aver
verificato l’inefficacia della psicoterapia. Due anni fa negli Usa era
stata autorizzata la prescrizione sopra i 6 anni.
ROMA - La barriera cade anche in Europa. L’agenzia comunitaria del farmaco, l’Emea, ha approvato l’uso del Prozac nei bambini con depressione moderata o grave sopra gli 8 anni. I vantaggi sono stati ritenuti superiori ai rischi. Lo psicofarmaco dovrà esere prescritto però in seconda battuta, solo dopo aver verificato l’inefficacia della psicoterapia che resta l’intervento di prima scelta. L’iniziativa arriva a distanza di due anni da quella quasi sovrapponibile dell’agenzia americana Food and drug administration (Fda) che aveva autorizzato la prescrizione di quelle pillole dai 7 anni. Non che l’impiego pediatrico dei cosiddetti Srri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), categoria di antidepressivi ai quali appartiene la fluoxetina (nome chimico del Prozac) non fosse già diffuso. La novità rispetto al passato è che i nuovi foglietti illustrativi conterranno l’indicazione per pazienti di età superiore a 8 anni. Finora invece si parlava di prescrizioni out of label , fuori etichetta, su iniziativa individuale del medico.
L’Emea ha raccomandato alla società Eli Lilly di
condurre studi clinici più approfonditi. Sarebbe stata proprio
l’azienda, su spinta della Gran Bretagna, a chiedere all’agenzia
europea di aggiungere alle indicazioni per la fluoxetina anche la
depressione infantile. Informazione smentita dal produttore della
molecola più nota nel mondo, 56 milioni di consumatori: «Non
l’abbiamo mai promossa né intendiamo farlo in Italia - dice Grazia
Dell’Agnello, responsabile area sistema nervoso centrale della Eli
Lilly Italia - L’intervento di Emea e Fda americana è giustificato
solo dal fatto che ne è stata riconosciuta l’efficacia sulla base di
evidenze scientifiche. Ci muoviamo con estrema cautela».
Da noi l’antidepressivo più prescritto ai minori sotto i
18 anni non è la fluoxetina ma la paroxetina, finita sul banco degli
imputati per aver causato una più alta incidenza di suicidi. Lo fa
notare Maurizio Bonati, responsabile del dipartimento materno infantile
dell’istituto Mario Negri di Milano: «Il punto debole della decisione
è che si fonda su pochi studi relativi ad un numero basso di pazienti.
Direi però che si tratta di un provvedimento positivo. Adesso dovremo
monitorare attentamente le conseguenze nei bambini depressi. Soprattutto
bisognerà fare attenzione alla correttezza della diagnosi. Il rischio
è che il Prozac venga impiegato senza necessità». Bonati insiste sul
fatto che la precedenza venga data alle terapie
comportamentali-cognitive, quindi non farmacologiche. La stima è che
l’1% delle adolescenti sopra i 14 anni prendano psicofarmaci, fra i
maschi la percentuale è più bassa.
L’Emea ha posto condizioni molto stringenti: il Prozac
andrà prescritto solo in caso di fallimento di cure psicologiche (4-6
sedute di analisi), se dopo 9 settimane non ci sono segni di
miglioramento, occorre sospenderlo.