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Il
vero obiettivo è l’Iran
Michele
Altamura - 24 Luglio
2006
Tratto da "Rinascita" www.rinascita.info
L’attacco al Libano non è la solita guerra fatta di
incursioni e interventi aerei, porta con sé distruzione, è un vero
sterminio delle popolazioni civili senza un pretesto o una dichiarazione
ufficiale. Israele sta bombardando e uccidendo uno Stato perché due
soldati sono stati rapiti e uccisi.
Dietro questa guerra c’è tutta la comunità internazionale che si
allea e si scontra allo stesso momento contro i due belligeranti, ci
sono grossi interessi in ballo e il destino di un’intera economia
globale. Questa non è una guerra come tutte le altre, è pericolosa
perché non sappiamo che tipo di scenari apra, conosciamo soltanto gli
eventi che ci hanno portato all’attuale situazione: sicuramente i
presupposti ci inducono a trarre catastrofiche conclusioni.
Mentre i politici europei, con l’Italia schierata in prima linea, hanno deciso di inviare un esercito qualsiasi, gli Stati Uniti stanno giocando una grandissima partita che decreterà la loro sopravvivenza. Attualmente grazie alle nostre ‘antenne’, di cui siamo orgogliosi e fieri, possiamo confermarvi che ai confini con l’Iran vi è un dislocamento di contingenti armati non ancora identificati, che si stanno preparando a un’incursione dando inizio ai primi scontri. Una flotta di portaerei si sta invece disponendo dal Mar Rosso sino al Mediterraneo, circondando tutta la zona mediorientale di influenza. La guerra di sta dunque spostando verso l’Iran, probabilmente perchè gli Stati Uniti non permetteranno che Russia e Europa prendano il controllo della regione, e così accelerino l’ineluttabile declino economico.
Gli Stati Uniti intendono necessariamente bombardare, perché
dal loro intervento militare dipende la salvezza della loro economia più
che della posizione di potere nell’equilibrio mondiale. La situazione
economico-finanziaria statunitense è vicina al collasso, in quanto
stanno giungendo dalle agenzie statistiche i primi dati trimestrali
sulla produzione che indicano in maniera inequivocabile che la
recessione è in atto. Il dollaro continua ad essere svalutato, con
rialzi continui e costanti del tasso di interesse che si susseguiranno
sino alla fine dell'anno. Le borse ormai si tengono in piedi solo grazie
alle parole di Bernanke, ma è surreale pensare che i grandi
investitori, gli hedge founds o gli analisti, anche i più disattenti,
credano a questo ottimismo: il sistema borsistico è sicuramente falsato
e viziato dalla disinformazione e dalle operazioni di insider trading.
La bolla immobiliare sta cominciando a dare i primi segni di cedimento
e, se scoppierà la deflazione, sarà accompagnata sicuramente da
un’alta inflazione nel settore reale, provocando il fallimento di
imprese e l’innalzamento del tasso di povertà già molto alto. È la
fine di un’economia globale, che non è fondata su alcun controvalore,
e anche se lo fosse non vi sarebbe abbastanza denaro per pagare il
debito pubblico e garantire la moneta in circolazione.
Lo stato attuale della situazione è chiaro ai partner
commerciali e politici degli Stati Uniti: è chiaro all’Iran che ha
pubblicizzato la creazione di una borsa per petrodollaro per scatenare
il panico, lo sa l’Arabia Saudita, il Quwait e
Quest’ultima infatti è già pronta a prendere possesso
della posizione di dominio che la valuta forte le conferisce, sostenuta
anche dalla politica dei trattati e delle aree di libero scambio
divenute l’avamposto della democrazia. L’America è definitivamente
crollata e probabilmente la discussione si solleverà all’interno
dello Stato stesso, ma troverà una soluzione all’estero.
Uno degli elementi che fa riflettere sulla natura di questa guerra è il
modo in cui Israele sta lanciando le sue bombe, allo scopo di creare un
campo aperto: ne sta lanciando in quantità industriale, forse per
svuotare i capannoni americani; e infatti basti pensare che in Iraq ne
sono state sganciate 150 mila in un mese e la maggior parte era anche
senza il detonatore. Poi c’è
Il suo atteggiamento è sempre stato ambiguo nei confronti
dei serbi e ora la storia si ripete con l’Iran, perché da un momento
all’altro è passata da una posizione di appoggio incondizionato,
all’approvazione di un’eventuale azione militare punitiva. Il fatto
che l’America stia appoggiando
Allo stesso modo, il comportamento degli Hezbollah, finanziati e forniti di missili “katiusha”, ha favorito, senza saperlo, gli Stati Uniti. Il gruppo dei resistenti è evidentemente stato manovrato per poi essere intrappolato nella morsa di due lobbies che si scontrano, confrontandosi su una polveriera pronta a scoppiare da un momento all’altro. Intanto il Vaticano non vuole rinunciare a quella posizione di potere acquisito, e fa il doppio gioco nei confronti di questi due popoli che si dissanguano a vicenda. Israele colpendo la zona cristiana, ha voluto far intendere al Vaticano che deve decidere da che parte stare una volta per tutte.
Oggi, a causa di questa guerra, vi è il rischio che le popolazioni
musulmane insediatesi nei vari Stati europei, si rivoltino contro di
colpo, aizzati dall’odio confezionato dai fautori dello scontro fra
civiltà. Se ciò accadrà, l’islamizzazione dei popoli europei sarà
inevitabile e l'intera umanità sarà totalmente in crisi, cadrà nel
caos, perchè avremo un nemico in casa, e le rivolte nelle banlieux
rappresentano infatti un primo segnale d’allarme. Alla fine, a
risolvere la grande crisi internazionale, sarà probabilmente
Già il definire l’operazione come una “forza di
contrapposizione” fa ben capire che in questa guerra non vi sono
regole, nè moderatori. Abbiamo avuto guerre in tutte le salse ma mai
“di contrapposizione”, e se Annan ha utilizzato questo termine vuol
dire che sta forzando gli eventi per giungere subito ad una soluzione.
In realtà Annan ora protegge la sua vita e la sua carriera, perché si
è esposto troppo con l’affare “Oil for food” ed è ormai talmente
coinvolto in un circolo vizioso di tangenti e scandali internazionali,
che non gli resta altro che continuare a proteggere questo sistema.
E mentre tutti noi ora guardiamo la guerra, Vodafone,
Microsoft, Google, Skype e Paypal stanno brindando al lancio della Tesla
car, sulla quale è stato mantenuto il massimo riserbo, con
un’eclatante sceneggiatura visibile solo ai navigatori internet più
esperti. Tale evento è stato deliberatamente occultato al grande
pubblico e per tale motivo la ong Etleboro è fiera di aver diffuso la
notizia in maniera anticipata rispetto ai canali ufficiali.
Sono loro i nuovi padroni del globo, mentre la vera guerra è quella dell'inflazione, della disoccupazione e del sabotaggio, che porta disordini e malcontenti sociali. Il vero potere non è più nel petrolio, nel gas, ma è nelle informazioni, nei database: ormai ci daranno un telefono dal quale controlleranno e registreranno ogni istante della nostra vita. Tutto questo è stato possibile grazie a Nikola Tesla che ha regalato le sue scoperte all’umanità, e quando si rifiutò di consegnare al suo finanziatore, J.P. Morgan, altre invenzioni, all’incirca 12 altri progetti, gli chiese di divenire socio e in contropartita sposare sua figlia.
Tesla rifiutò e rimase per il resto dei suoi giorni in
compagnia dei suoi piccioni, divenuti i suoi unici amici.
Ora tutti si sono accordati, Russia e America, Europa e Cina, mentre i
nostri politici obbediscono alle decisioni prese dall’alto come dei
vermi e dei parassiti. Tutto ciò è reso possibile proprio dal sistema
gerarchico che distrugge ogni cosa, rende facilmente raggiungibile i più
alti poteri e da lì poi il controllo diviene agevole. Ciò di cui noi
abbiamo bisogno è un sistema distributivo, una Tela che restituisca a
ciascun componente il potere di autogovernarsi e governare allo stesso
tempo la collettività. Al Qaeda, infatti, significa “la base dei
dati”, è una rete distributiva, composta da varie cellule che si
intersecano in un sistema di telematizzazione: in realtà noi da sempre
stiamo cercando un signor internet.