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Venere in congiunzione, «rosa rossa» e 666
Marcello Pamio - 5 giugno 2004

L’8 giugno 2004, ci sarà un appuntamento molto interessante, non solo per astronomi e/o astrofili, ma anche per tutti gli amanti del misterosofico. Mi riferisco alla congiunzione di Venere con il Sole. Un passaggio celeste che vedrà appunto Venere interporsi tra noi e il Sole: una specie di piccola eclissi.
Il fenomeno è piuttosto raro - rispetto alla lunghezza della vita umana - ed avviene ogni 113 anni e mezzo, a coppie distanziate di otto anni (ricordatevi questo numero: l'otto).[1] In Italia inizierà alle 7:20 e terminerà dopo sei ore alle 13:23, con la congiunzione massima verso le 10:20.
Fin qui nulla di strano: ma dove sta allora il mistero?
Abbiamo detto che l’eclissi di Venere si manifesta a coppie di otto anni, quindi il prossimo passaggio avverrà esattamente il 6 giugno del 2012 (otto anni dopo il 2004).[2]

Il 2012 è un anno molto particolare, perché «coincide» proprio con la fine del calendario sacro Maya! Tale calendario infatti, che per noi è iniziato nel 3113 a.C. - in concomitanza con la «nascita» di Venere - terminerà esattamente nel 2012, proprio al  secondo passaggio del pianeta! Dal punto di vista spirituale, questo transito «apre», per modo di dire, una «porta spirituale» e la chiude al secondo passaggio dopo otto anni. 
Anche il numero «otto» ha la sua importanza esoterica: è infatti il numero associato proprio a Venere (stella a otto punte!).
Cosa succederà allora in questi otto anni - in cui la porta è aperta - e quali manifestazioni si verificheranno? Prima di cercare una risposta è bene sapere che il fiore preferito da Venere è la «rosa rossa»! Ebbene sì: la «rosa rossa» è il fiore venusiano per eccellenza, e infatti la dea veniva sempre rappresentata agghindata di rose e mirto. Addirittura si dice che il colore rosso del fiore, che prima era bianco, è opera della stessa Afrodite (nome greco che indica Venere)! Una correlazione questa: «rosa rossa-Venere» molto interessante. 

Passiamo ora al simbolismo vero e proprio.
Il simbolo Venere è costituito da un cerchio sovrapposto ad una croce:

molto simile alla croce a manico rotondo, detta anche croce ansata, l’Ankn

significativa per gli Egizi dell’essenza vitale, dell’immortalità. 
Nella tradizione ermetica, massima depositaria della scienza dei simboli, la croce sotto il cerchio rappresenta l’Anima Istintiva, l’attrazione materializzante, la sensualità: in definitiva la caduta dello spirito nella materia[3].

Il passaggio di Venere l’8 giugno 2004 (8/6/2004) - nell’attuale stato di torpore mentale e spirituale - ha proprio questa «funzione» (ecco la famosa «porta» aperta per otto anni): possiamo declassarci allo stato deteriore della nostra più bassa materialità, continuando nella strada che abbiamo imboccato da molto tempo, oppure, attraverso l’amore, possiamo elevarci dal miserevole stato di mendicità spirituale alla completa pienezza dell’essere. Sta a noi la scelta in questi otto anni…

Concludo con una piccola riflessione numerologica sul 6 giugno 2004. Il 06/06/2004 prossimo, scomposto in numeri diventa: 06/06/06 --> 666
In merito al 666, il «numero della Bestia», sono stati scritti innumerevoli e apocalittici libri, ma vediamo invece cosa ci dice il Grande Iniziato conosciuto come Pitagora*:
«Il numero 6 è un numero ciclico o numero di rotazione. Questi sono chiamati anche i numeri della Creazione attraverso i quali gli esseri viventi giungono alla Terra nel terzo passo regolare. L’essere vivente si evolve in un essere umano passando attraverso vari livelli di evoluzione della natura bestiale. L’essere umano è il risultato di 3 precedenti fasi di evoluzione degli esseri, vale a dire: il minerale, il vegetale e l’animale. L’evoluzione avviene attraverso il numero ciclico 6; da qui il numero 666 viene chiamato il numero relativo all’evoluzione degli esseri al livello di essere umano, ed è pertanto chiamato il ”numero della Bestia”»
Avete capito cosa diceva Pitagora a proposito del 666 oltre duemilacinquecento anni fa?
Altro che diavolo, bestia, demonio, satana o lucifero: il numero 666 indica il compimento dei tre passaggi fondamentali dell’Evoluzione!

* Pitagora ricevette tutti i segreti vedici dai Maestri dei Veda. In India ricevette il titolo di Pytha Guru. La parola Pytha in Sanscrito significa un centro internazionale di apprendimento, e Guru significa Maestro Spirituale. Così gli fu conferito il titolo di Maestro Spirituale dell’apprendimento internazionale. Quando ritornò in Grecia egli fu ricevuto con questo titolo e, da allora in poi, fu riconosciuto con quel nome. Quindi Pitagora non è un nome ma, un titolo!


[1] Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF
[2] Idem
[3] «L’Astrologia perduta» Armando Profita, Arktos editore

 
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