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Il Vaticano critica i sionisti cristiani
Tratto da Geostrategie
www.geostrategie.com/cogit_content/analyses/LeVaticancritiquelessionis.shtml

Gerusalemme (Reuters). 
L'inviato del Vaticano in Terra Santa e gli arcivescovi di tre altre chiese hanno lanciato un attacco congiunto (così raro da dovere essere segnalato) contro il movimento sionista cristiano, accusandolo in particolare «di promuovere l’esclusivismo razzista e la guerra perpetua».
I sionisti cristiani rappresentano una parte crescente della lobbies pro-israeliana negli Stati Uniti, il principale alleato dello Stato ebreo. Essi sono persuasi che il ritorno (sic) degli ebrei in terra santa e la creazione dello Stato di Israele sarebbero le prove delle promesse fatte da Dio (re-sic) ai patriarchi della bibbia.

Le chiese del Medio Oriente appaiono spesso piuttosto vicine ai palestinesi, da cui la minoranza cristiana costituisce una parte sostanziale del loro clero in questa regione del mondo. 
La "dichiarazione di Gerusalemme sul sionismo cristiano" è stata firmata dal patriarca latino Michel Sabbah (un palestinese) e da vescovi delle chiese episcopali, luterane evangelica e Siriana ortodossa di Gerusalemme.
La maggior parte dei sionisti cristiani sono dei protestanti evangelici, e questa dichiarazione è il segno di una conflittualità crescente tra queste obbedienze opposte.

"L’agenda dei sionisti cristiani si basa sulla visione del mondo nella quale il Vangelo s’identifica all'ideologia imperiale, al colonialismo ed al militarismo", afferma la dichiarazione, che accusa i sionisti cristiani di mettere in pericolo le speranze fragili di pace in Medio Oriente. 
"Noi rigettiamo gli insegnamenti del sionismo cristiano, che facilitano e sostengono questa politica, mettendo davanti l’esclusivismo razziale e la guerra perpetua", aggiunge questa dichiarazione.

Le tre principali organizzazioni sioniste cristiane di Gerusalemme hanno replicato, in un comunicato, che sono preoccupati del "tono allarmista" della dichiarazione, che giudicano molto distanti dalla "verità". 
I sionisti cristiani insistono sulle radici ebree del cristianesimo. Alcuni fra loro sostengono il movimento di colonizzazione della Cisgiordania, culla della civilizzazione ebrea, che i palestinesi rivendicano.

Allarmismo
"Preghiamo per la pace. Ma notiamo, nostro grande rammarico, che il governo palestinese attuale è interamente dedicato alla distruzione di Israele", hanno dichiarato i sionisti cristiani nel loro comunicato, facendo allusione ad Hamas, una formazione islamica attualmente al governo. 
La prospettiva di negoziati di pace, in Medio Oriente, non è mai stata così difficile come dalla vittoria di Hamas alle elezioni legislative del mese di gennaio di quest'anno. Questa formazione è (infatti) formalmente dedicata alla distruzione di Israele.

"Il problema, in questa regione del mondo, non è così semplice come la dichiarazione di Gerusalemme suggerisce", prosegue il comunicato dei sionisti cristiani. 
Alcuni sionisti cristiani sono convinti che il ritorno degli ebrei in terra santa comporterà la fine del mondo e la seconda venuta di Gesù Cristo. Alcuni pensano anche che gli ebrei stessi dovranno alla fine convertirsi al cristianesimo.
Le organizzazioni sioniste cristiane di Gerusalemme hanno indicato di on avere alcuna “aspirazione all’Armageddon", e che la loro teologia non si fonda "su una profezia di fine dei tempi." Hanno chiamato al dialogo con i religiosi (firmatari della dichiarazione di Gerusalemme), passando oltre questa dichiarazione che le condanna.

Il sionismo cristiano è particolarmente potente negli Stati Uniti, dove il sostegno ad Israele, nei suoi conflitti (permanenti, ndt) (con i palestinesi, o in occasione dell’ultima guerra, contro i guerriglieri dello Hezbollah, in Libano) è molto più forte che in Europa o nelle altre parti del mondo ["non civilizzato", ndt).
James Rudin primo consulente in materie di relazioni inter-religiose presso il Comitato ebreo americano (AJC - American Jewish Committee) di New York, ha dichiarato che ci sono "milioni e milioni di cristiani americani" che sostengono Israele, ma che non si considerano come sionisti. (Migliaia di cristiani americani, denominati Jourdain, che fanno sionismo senza rendersene conto, ndt). 
Ha aggiunto che (questi "cristiani") rappresentano un centro di sostegno ad Israele molto più importante anche di coloro che fondono sulla bibbia il loro sostegno ad Israele. 

The Washington post, 31 agosto 2006 
Tradotto dell'inglese da Marcel Charbonnier, membro di Tlaxcala, la rete di traduttori per la diversità linguistica (www.tlaxcala.es). Questa traduzione è in Copyleft: è libero di riproduzione, a condizione di rispettare l'integrità e citare fonti ed autori

 
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