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Vaccino esavalente Infanrix Hexa: casi di autismo insorti durante i trial clinici omessi intenzionalmente dall’azienda produttrice
A cura di Gabriele Milani, agosto 2014
Tratto da www.autismovaccini.org

A dicembre 2012 divulgammo il contenuto di un corposo documento confidenziale della ditta GlaxoSmithKline produttrice del vaccino esavalente illegale che viene somministrato, come vaccinazione primaria, a pochi mesi di vita ai nostri figli e, come vaccinazione di richiamo [booster] tra i 12 e i 24 mesi di vita.
Considerato che da più parti, Ministro della Salute in testa, proseguono i soliti messaggi di promozione, secondo cui “non bisogna avere paura dei vaccini“, anzi “occorre farli in massa, come prevede il nostro sistema sanitario” – e il nostro sistema sanitario prevede l’obbligatorietà per soli 4 vaccini anziché per l’esavalente – credo sia opportuno ricordare a codesti “commercianti” ciò che sta emergendo dalle indagini di alcune Procure italiane.

Molti genitori di bambini autistici danneggiati da vaccino proseguono a sentirsi ripetere, fra i tanti slogan, che “non esiste nemmeno un caso di autismo da vaccinazione“. Orbene, la smentita giunge a pagina 591 del documento confidenziale della GlaxoSmithKline; una smentita che più ufficiale non potrebbe essere, essendone autore l’azienda stessa.
A pagina 591 esordisce un lungo elenco riassuntivo, sconcertante per il numero e la varietà delle reazioni avverse, dal titolo: “Cumulative tabulation of all unlisted events from serious unlisted spontaneous reports and all serious unlisted reactions from clinical trial cases reported since launch“

ovvero, “tabulazione sinottica di tutti gli eventi [avversi] da segnalazioni gravi non in elenco e di tutte le reazioni gravi emerse dall’inizio della sperimentazione clinica“.

Nel lungo elenco generale di reazioni avverse, riportate da pagina 591 a pagina 645, compaiono a pagina 625 gli effetti avversi del vaccino sul Sistema Nervoso Centrale, e alla pagina successiva [626] sono finalmente riportati i dati relativi ai Mental Impairment Disorders, altrimenti conosciuti come “Disturbi da ritardo mentale” che, secondo le nuove disposizioni elencate dal DSM V, rientrano a pieno titolo nella categoria dei “Disturbi del Neurosviluppo” di cui fa parte il “Disturbo dello Spettro Autistico“.

Si apprende così di:

 

1 caso di autismo non grave;  5 casi di autismo grave;  2 casi di disturbo cognitivo non grave;  2 casi di disturbo dell’attenzione non grave; 1 caso di disturbo della memoria non grave;  7 casi di disturbo mentale non grave;  5 casi di ritardo mentale non grave; segnalati durante i trial, ma rimasti “unlisted” ovvero “omessi” dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio del vaccino.

A pagina 15 del foglietto illustrativo dell’azienda produttrice, in linea con quanto dichiarato nel documento confidenziale, si apprende quanto riportato nella fotografia qui allegata

In sostanza sono stati accorpati più studi clinici per arrivare a soddisfare un profilo di sicurezza adeguato, maggiore di 16000 soggetti, da sottoporre alle autorità regolatrici per ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione del prodotto.
Qualcuno potrà contestare che 5 casi di autismo grave su migliaia di dosi commercializzate [che non significa iniettate/utilizzate] rappresentano un granello infinitesimale di polvere in confronto ai grandi numeri di bambini coinvolti dalla tragedia del Disturbo dello Spettro Autistico.

Purtroppo per costoro, è fin troppo facile dissentire e proferire smentita quando si apprende dai documenti ufficiali dell’EMEA [ente europeo di regolamentazione dei farmaci] che  il “trial clinico“, ovvero la “sperimentazione del vaccino” prima dell’immissione in commercio, ha interessato 13500 dosi ripartite in più di 4500 bambini per la vaccinazione primaria e più di 2300 bambini per la dose di richiamo tra i 12 e i 24 mesi.

Per curiosità riportiamo il trial clinico storico di base n. 217744/031, in cui i soggetti valutati sono appena 312 bambini. E’ interessante notare ciò che è sempre negato dai promotori vaccinali, ovvero che l’azienda farmaceutica attua “criteri di inclusione ed esclusione” per promuovere il proprio prodotto.

E’ proprio durante questa serie di inclusioni ed esclusioni che avvengono le più frequenti manipolazioni dei dati sulla sicurezza e, curiosamente, tutte queste indicazioni decadono nel momento in cui la vaccinazione è proposta sul mercato alla massa, benché rappresentino una palese controindicazione alla somministrazione del farmaco.

A fronte di tutte queste informazioni,
considerando il numero minimo di bambini ai quali è stato somministrato il vaccino Infanrix Hexa durante i trials clinici [6800], si ottengono i seguenti risultati:

su 23 casi di “Disturbi del Neurosviluppo” si ottiene una prevalenza di malattia [casi/popolazione] pari a 1 bambino ogni 296 [arrotondato per eccesso];

 

nel caso specifico del “Disturbo della Spettro Autistico grave” si ottiene una prevalenza di malattia pari a 1 bambino ogni 1360;

 

nella globalità dei 6 casi segnalati di “Disturbo dello Spettro Autistico” si ottiene una prevalenza di malattia pari a 1 bambino ogni 1133;

ipotizzando un numero di bambini uguale al numero di fiale somministrate durante il trial clinico [13500] – dato ottimistico non  rispondente alla realtà, in quanto utilizzate anche come dosi di richiamo – si ottengono i seguenti risultati:

su 23 casi di “Disturbi del Neurosviluppo” si ottiene una prevalenza di malattia [casi/popolazione] pari a 1 bambino ogni 587 [arrotondato per eccesso];

nel caso specifico del “Disturbo della Spettro Autistico grave” si ottiene una prevalenza di malattia pari a 1 bambino ogni 2700;

nella globalità dei 6 casi segnalati di “Disturbo dello Spettro Autistico” si ottiene una prevalenza di malattia pari a 1 bambino ogni 2250.

Questa situazione di fatto, corrispondente a verità assoluta in quanto documentata dalla più attendibile delle fonti [la stessa azienda produttrice], dovrebbe contribuire a zittire talune campane assai più di quanto i numeri [di per se modesti nell'ipotesi più ottimistica] potrebbero suggerire. Viene meno, infatti, la posizione intransigente ed arrogante di quei Pediatri che, anche tramite taluni prostituti lacchè, sul web, proseguono ad affermare e ribadire, senza il minimo beneficio di inventario, che sui pochi casi oggetto della sperimentazione clinica del vaccino Infanrix Hexa “non vi sarebbe traccia di autismo“.

Considerato poi che il trial clinico non sia stato esente da “under reporting” oppure da “altre irregolarità” [inclusioni / esclusioni come sopra], e tante altre omissioni che abbiamo più volte denunciato da queste pagine [presenza certa di Thiomersale e presenza indebita di inquinanti], è su questo “dubbio legittimo” che si stanno muovendo alcune Procure, in quanto appare più che evidente come il vaccino può spiegare, da solo, una parte considerevole dei Disturbi dello Spettro Autistico attualmente segnalati alle autorità sanitarie.

Ecco quindi che la reale prevalenza del Disturbo dello Spettro Autistico attribuibile all’Infanrix Hexa potrebbe essere molto superiore a quella teoricamente stimata, avvicinandosi a quella totale oggi nota.
Pertanto, il vaccino esavalente rappresenta una causa non più solo sufficientemente probabile nell’insorgenza del Disturbo dello Spettro Autistico, ma rappresenta una causa documentata di un “danno” che dovrebbe essere chiamato col suo vero nome: Disturbo dello Spettro Vaccinale.