Chi offre di più? Ovuli,
uteri in affitto e bambini sintetici…
Marcello Pamio – 22
gennaio 2016
Il disease mongering
è la strategia principe della creazione di malati e rappresenta un business
inimmaginabile per le lobbies del farmaco. Far credere a persone sane di essere
malate e di dover prendere farmaci è veramente geniale e altamente lucrativo.
All’interno di questa strategia di marketing figura da non molto tempo anche la
medicalizzazione della gravidanza. Il periodo per eccellenza più meraviglioso
per una donna è diventato un vero e proprio incubo costellato da esami e
controlli, ma soprattutto intriso di paura (malformazioni fetali, toxoplasmi,
batteri, carenze di acido folico, ferro, ecc.).
Oltre alla medicalizzazione della gravidanza oggi si assiste anche alla
mercificazione della stessa, quindi non solo il periodo magico è diventato una
malattia da “curare”, ma si è trasformato in una vacca grassa da mungere….
Partendo dalla vendita di ovuli, dello sperma, della fecondazione in vitro si
arriva all’utero in affitto, che se anche vogliono farci credere si tratti di un
gesto altruistico in realtà altro non è che la vendita di un bambino: l cessione
di un neonato a terzi. Ne più ne meno una merce da scambiare e/o vendere.
In Italia l’utero in affitto è una pratica illegale anche se effettuata a titolo
gratuito, però non è punibile se effettuata all’esterno. Quindi sempre più
coppie italiane escono dai confini nazionali e vanno all’estero spendendo cifre
fra i 30.000 e i 120.000 euro, dove questa pratica è lecita. Paesi dove la
disperazione è all’ordine del giorno.
Parola
alla giurisprudenza
La letteratura
giuridica definisce “maternità surrogata” un accordo fra due o più parti, in
forza del quale una donna (definita “madre surrogante”) per soddisfare esigenze
di maternità e paternità altrui, dietro un corrispettivo o a titolo gratuito,
contrattualmente noleggia il proprio utero a una coppia o a singoli, e si fa
fecondare oppure impiantare un uovo fecondato, un embrione. Conduce a termine la
gravidanza e si impegna a consegnare ai committenti il figlio, rinunciando a
ogni diritto su di esso.
Se l’oggetto in discussione, cioè il bambino nato, ha un legame biologico con
l’uomo committente e con la madre surrogante si parla di “maternità surrogata”
vera e propria, se invece l’embrione è stato fecondato all’esterno
dell’organismo surrogante (ovulo quindi fornito dalla madre committente o da
un’altra donna ancora) e successivamente trasferito nell’utero della surrogante
si parla allora di “utero in affitto”.
Trattasi di quisquilie giuridiche se si tiene conto che di mezzo c’è la Vita
umana, la vita di una creatura innocente e pura che viene venduta al miglior
offerente.
Distruzione della
figura materna
E’ in atto la
distruzione totale della figura materna e dell’atto stupendo del concepimento.
La scintilla di una nuova vita si accende quando lo spermatozoo feconda l’ovulo.
Gli ovuli della madre vengono rilasciati dalle ovaie e viaggiano, circa uno ogni
mese, attraverso le tube di Falloppio fino all’utero.
Gli spermatozoi del padre si spingono fino alla cervice e attraverso le tube
raggiungono l’ovulo.
In un passato recente gli esperti pensarono che la fecondazione avvenisse quando
gli enzimi posizionati sulla punta di ogni spermatozoo, agendo come dinamite,
facevano esplodere il guscio esterno dell’ovulo in modo da far penetrare in esso
il liquido seminale. Oggi sappiamo che ogni uovo seleziona lo spermatozoo con
cui vuole avere a che fare compiendo così la prima irrevocabile decisione della
vita. L’ovulo invece di partecipare passivamente apre il suo guscio e abbraccia
lo spermatozoo dal quale si sente attratto (1).
In pratica l’ovulo sano e maturo, in grado di essere fecondato, “seduce”
letteralmente lo spermatozoo disperdendo nell’apparato sessuale sottili
molecole. Questo si chiama AMORE!
Il concepimento quindi non è un banale atto meccanico ma è un atto magico, un
puro atto di amore cosmico. E’ l’ovulo che viene attratto dalla vibrazione di
uno specifico spermatozoo.
Quindi alla fine è la donna che sceglie e non l’uomo, attirando a sé il seme
prescelto che gli serve, quello la cui vibrazione è perfetta….
Oggi l’incontro magico e alchemico tra spermatozoo e ovulo è stato trasformato
in un protocollo laboratoristico che avviene in una fredda e sterile provetta.
Magari dopo un periodo di conservazione nel gelo assoluto dell’azoto liquido (2)
Per questo si parla di bambini venuti dal freddo!
Non esiste più lo scambio,
la relazione, l’amore: viene a mancare completamente il calore affettivo e
l’incontro amoroso dei corpi di un uomo e una donna che si amano e che vogliono
costruire una famiglia.
Non è un caso infatti che la fecondazione in vitro provochi la morte della quasi
totalità degli embrioni. E’ come se la Natura cercasse se non di impedire ma
certamente di limitare tale pratica innaturale.
Da che mondo e mondo si nasce nel corpo di una donna: la mamma.
La mamma è tutto: la certezza necessaria ad ogni bambino, la continuità con la
sua vita prenatale, un prolungamento di sé da cui man mano impara a staccarsi,
prendendo coscienza della propria identità (3).
Oggi la mamma in quanto tale non esiste più, perché ce ne possono essere anche
quattro o cinque: due venditrici di ovuli (una il nucleo e una magari il
mitocondrio), una che affitta l’utero e porta avanti la gravidanza e infine la
committente, la madre legale che sgancia i soldi a tutte le altre.
Se le committenti sono due lesbiche, magicamente le mamme diventano anche
cinque, se invece i committenti sono una coppia di omosessuali, il bambino
sintetico non ne ha neppure una.
Stiamo inesorabilmente perdendo la basilare figura della madre, e questo non è
un caso.
Business da capogiro
La
commercializzazione del corpo delle donne e dei bambini rappresenta un business
impressionante: uteri in affitto, cellule riproduttive (ovuli e sperma),
fecondazione artificiale, fecondazione assistita, cure ormonali, esami, ecc.
rappresentano solo la punta dell’iceberg di una industria multimiliardaria. Una
industria che gioca in borsa con la Vita, una industria che vende la Vita!
Soltanto in India e soltanto per il mercato dell’utero in affitto il giro di
affari supera i 2,3 miliardi di dollari. Solo per l’affitto uterino.
Secondo il Wall Street Journal nel 2000 il solo mercato dello sperma valeva 100
milioni di dollari, oggi molto di più.
L’industria della fecondazione artificiale viaggia a 6,5 miliardi di dollari
all’anno.
Diciamo che l’intero mercato sviluppa parecchi miliardi di dollari ogni anno ed
è in continua crescita.
Una madre surrogante negli USA viene pagata dai 20.000 ai 130.000 dollari, in
Cina da 63.000 a 125.000 euro, in Ucraina 30-40.000 euro, in Messico 7.000 euro
e in India tra i 4.500 e i 5.000 dollari. Nell’isola di Creta addirittura la
gestazione è fissata per legge a 9.000 euro.
Quasi 40.000 dollari per la donazione degli ovuli.
Un mercato in costante crescita. In Gran Bretagna per esempio, secondo il
quotidiano The Indipendent il numero dei bambini nati da madri surrogate
è salito negli ultimi 6 anni del 255% e il trend continua a salire.
Digitando su google la parola “surrogacy”, il motore trova oltre 1.3000.000
pagine web collegate.
Eugenetica
Dalla vendita
della vita all’eugenetica il passaggio è sottilissimo…
Con il termine eugenetica s’intende lo studio e la disciplina che si prefiggono
di favorire e sviluppare le qualità innate di una razza umana attraverso
selezioni artificiali operate tramite la promozione di caratteri fisici e
mentali ritenuti positivi.
Il termine eugenetica fu coniato da Francis Galton (cugino di Charles Darwin)
nel 1883 e non è nata nella Germania nazista ma si diffuse inizialmente proprio
nei democratici paesi anglosassoni: Inghilterra e Stati Uniti in primis.
Adolf Hitler venne in contatto con le teorie razziali durante la sua prigionia
nel carcere di Landsberg leggendo proprio i trattati razziali dei ricercatori
inglesi e americani.
Oggi è possibile visionando un catalogo scegliere i caratteri positivi della
mamma surrogata in base alle caratteristiche e qualità genetiche (colore occhi,
capelli, pelle, ecc.) o alle caratteristiche mentali (studi, quoziente
intellettivo, hobby, ecc.).
Si sta facendo una selezione genetica o eugenetica?
Cataloghi on-line
E’ possibile
vedere in cataloghi specializzati i profili delle madri surrogate. Le madri
temporanee che porteranno il bambino in pancia per nove mesi e poi lo cederanno
per soldi ad altri. Le donne in catalogo sono bionde, more, ricce, lisce,
bianche, nere, asiatiche: per ogni donatrice è elencata altezza, peso, scuole
frequentate e hobby (4). Un vero e proprio catalogo eugenetico.
Addirittura vi sono le donne “premium”, cioè portatrici che hanno già fatto da
surrogata e per questa esperienza il prezzo sale di molto.
Si decide tutto a monte, in un ufficio, magari sorseggiando un caffè bollente.
La vita non ha più senso. Si decide se far abortire la surrogata per un
qualsiasi motivo, si decide cosa deve mangiare.
Addirittura molti acquirenti preferiscono e scelgono la madre surrogata lesbica
per essere sicuri di che questa non abbia rapporti sessuali con penetrazione
durante l’attesa! Non si sa mai. Ovviamente il tutto per il bene del nascituro.
I vip scelgono l’utero
in affitto
I vip sembrano
avere la predilezione per l’affitto dell’utero.
Non avendo problemi di soldi il giochetto è semplicissimo, esattamente come fare
la spesa al supermercato.
Dopo Sarah Jessica Parker ed Elton John hanno fatto uso della cicogna a
pagamento anche gli attori Nicole Kidman e Dennis Quaid. Robert de Niro è stato
uno dei primi, perché già nel 1995 aveva pagato per due gemelli maschi.
I cantanti Miguel Bosè e Ricky Martin sono entrambi papà di due gemellini
comprati al supermercato della vita, per arrivare al giovanissimo calciatore
Cristiano Ronaldo.
Tutti questi testimonial famosi possiedono un potere di persuasione enorme
perché le persone li adorano, rispettano ed emulano. Quindi invece di dare
segnali educativi ed evolutivi alle masse, mostrano loro che se hai i soldi puoi
fare quello che vuoi, anche comprarti un bambino.
Il caso thailandese
Una coppia
australiana ha affittato per 12.000 dollari l’utero di una giovane thailandese.
Alla fine della gravidanza, la ventunenne surrogata partorisce una coppia di
gemelli, uno dei quali però ha la Sindrome di Down.
Apriti cielo…. Gli acquirenti lasciano alla mamma il bambino down per portarsi
in Australia la sorellina sana e senza difetti.
La coppia australiana aveva chiesto alla donna di abortire al quarto mese, dopo
la scoperta del difetto cromosomico, ma la mamma per motivi religiosi (è
buddista) si è rifiutata e ora il figlio handicappato le è rimasto in custodia.
Quanto lontani siamo dalla legge per “La salvaguardia della salute ereditaria
del popolo tedesco”, emanata l’8 ottobre 1935 in cui si autorizzava l’aborto
nel caso in cui uno dei genitori fosse affetto da malattie ereditarie?
Questo caso emblematico purtroppo non è certo l’unico: accadono sempre più
spesso quando si compra e si vende la vita umana.
Natura docet
La scelta
omosessuale, cioè di vivere assieme ad una persona dello stesso sesso va
assolutamente rispettata. Della propria vita si è liberi di fare ciò che si
vuole, nel rispetto però degli altri e della vita stessa. Proprio per questi
motivi non ci si può dimenticare le conseguenze e le responsabilità che questa
scelta comporta. Bisogna infatti ricordare e accettare una realtà
inequivocabile: il concepimento e quindi la nascita di un figlio richiedono
sempre la partecipazione di una donna e un uomo.
Questo avviene in Natura da millenni e avverrà anche in futuro se l’uomo non
interverrà modificando e sconvolgendo le leggi perfette.
Si può andare contro le leggi perfette e armoniose della natura, ma bisogna
ricordare che il rovesciamento di principi e regole (antinatura) ha sempre
conseguenze inevitabili e poco piacevoli…
Conclusione
Quello che
manca in tutto il mercato materialistico-egoistico è una concezione spirituale.
Possedere una visione che trascende la mera materia, che trascende l’egoismo
umano di avere per forza un figlio, anche quando tutte le condizioni lo
impediscono, farebbe comprendere che la Vita è sacra e va rispettata, e il
bambino è un essere spirituale frutto dell’amore tra un uomo e una donna.
Dal punto di vista spirituale i genitori (madre e padre) fanno avvicinare e
richiamano un’anima piuttosto che un’altra. Ma è l’anima del bambino che dai
mondi spirituali decide di incarnarsi e scendere in questa esperienza terrena
scegliendo quei genitori in linea con la propria interiorità perché gli
servono per fare determinate esperienze di vita.
Se questo è vero, ciò che sta accadendo oggi apre uno scenario molto
interessante per non dire inquietante...
Se una donna e un uomo non riescono ad avere un figlio dipende dal caso, dalla
sfortuna o ci sono delle motivazioni più sottili? Motivazioni che sempre più
spesso non vengono prese in considerazione… Stessa cosa nel caso di due donne
lesbiche o due uomini gay che non possono per ovvi motivi avere un figlio
naturale.
In questi casi è possibile invertire il processo di incarnazione?
Cosa accadrebbe infatti se le attuali tecniche innaturali di concepimento
forzassero la mano e facessero scendere anime non ancora pronte per tale
esperienza? Quali sarebbero le conseguenze se queste anime venissero
letteralmente strappate e fatte precipitare nel mondo terreno da
un uomo e una donna che non erano stati scelti, o addirittura da due uomini o
due donne che pagano il noleggiare di un utero inseminato?
Chi ne paga le conseguenze ovviamente sono i bambini che diventano il gioco
egoistico di adulti privi di morale.
Non più il calore e l’amore al centro del creato, ma il bisturi, la provetta,
gli ormoni, l’utero affittato e il denaro assieme all’egoismo umano che fanno
muovere le fila di tutto.
Ecco perché i bambini sintetici venuti dal freddo rappresentano, non per
colpa loro, il degrado e il totale allontanamento della società moderna da una
sana visione spirituale della Vita.
(1) "Bambini si
nasce”, Thomas Verny, ed. Bonomi
(2) "La fine della maternità” Eugenia Roccella, ed. Cantagalli
(3) Idem
(4) “Non si può sdoganare l’utero in affitto. E’ e resta una
compravendita di bambini”, Caterina Giojelli,
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