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Strage
di Ustica
Ecco cos’è il “Muro di Gomma”… o forse “Il gioco delle 3
carte”
(Difensore
di Parte Civile Associazione Vittime di Ustica
In
prima pagina de “Il Giornale” del 16/12/05 Paolo Guzzanti sancisce:
“Assolti. Ma quanti dei nostri lettori sanno che l’aereo di
Ustica esplose e si inabissò per una bomba a bordo? (perché) i
missili … distruggono gli aerei disintegrandoli … con un diluvio di
schegge… e l’aereo di Ustica è stato ripescato in pochi pezzi.
Niente cattivi americani, dunque: nessuna demenziale battaglia aerea. Lo
so ben io che ho scritto l’unico e solo libro sulla strage di
Ustica… Noi sappiamo che nessuno ha indagato su quella bomba, la pista
sembra inconfondibilmente medio orientale (Libia) … ma a noi il
copione obbligatorio ordina tassativamente di accusare di ogni crimine
insoluto soltanto gli americani. Taylor (un fisico aeronautico
americano fautore della ipotesi “bomba”) esaminò l’aereo di
Ustica fibra per fibra, centimetro per centimetro e dimostrò al di là
di qualsiasi dubbio l’esplosione premeditata della bomba. Come perito
in tribunale era stato fatto cacciare dal partito del missile, una delle
lobby più minacciose d’Italia. Gli appartenenti a questa lobby hanno
sempre rifiutato il confronto aperto, pubblico, alla pari, con chi si è
battuto per la verità riconosciuta finalmente in tribunale. Ma hanno
costantemente insultato e insultano chi osa mettere in crisi la loro
menzogna. Sia dunque vergogna su di loro, se sanno arrossire.”
Le
dichiarazioni di Guzzanti meritano necessarie ed opportune rettifiche:
Intanto,
l’assoluzione dei Generali Bartolucci e Ferri riguarda soltanto il
delitto di “attentato agli Organi Costituzionali” a loro
addebitato per avere impedito l’esercizio delle attribuzioni di
governo attraverso l’omissione di informazioni rilevanti in ordine
alla Strage di Ustica. La Sentenza, disposta ai sensi dell’art.503 2°
comma, rivela l’impossibilità dell’accertamento per “insufficienza
di prove” e non certo per un concreto accertamento di
incolpevolezza in capo agli Imputati. Va – quindi – precisato che il
processo, tutto il processo, non verteva sull’accertamento del fatto
causale il disastro (bomba, o missile, o collisione in volo) ma era
assolutamente concentrato sul reato contestato agli Imputati che, come
detto, verteva sulla circostanza di non avere informato il Governo su
fatti rilevanti. Chiarito quanto precede, appare del tutto disinformante
l’impostazione articolistica del Guzzanti laddove si cerca, per la
verità in maniera sin troppo subdola, di far apparire tale Sentenza
assolutoria come conclusiva della questione missile/bomba.
Circa
il fatto che i missili lasciano “schegge” anche questa
affermazione appare falsa e disinformante: i missili da esercitazione,
come quello probabilmente lanciato addosso al DC9 Itavia, non hanno
schegge e non esplodono “a contatto” con l’obbiettivo, essi
esplodono mediante un radar di avvicinamento a circa 6/8 metri dal
bersaglio e generano un’onda di”blast” assolutamente
devastante per un aereo civile come quello di Ustica. In corso di primo
Dibattimento le verifiche scientifiche di analisti specializzati hanno
confermato senza alcun dubbio che l’effetto di un’onda di “blast”
generata dall’esplosione di un missile avrebbe cagionato esattamente
gli stessi identici danni riscontrati sulla carlinga del DC9 Itavia.
I “pochi pezzi” dell’aereo ripescato dal Tirreno sono
effettivamente migliaia (!), tra l’altro non verificati “uno per
uno” da Taylor (che si è limitato a qualche visita domenicale
presso l’hangar ove era ricostruito l’aereo): i pezzi, invece, sono
stati esaminati uno per uno dalle numerose perizie radiografiche/esplosivistiche
che non hanno mai riscontrato un solo segno (neanche microscopico) di
lesioni riferibili all’esplosione di una bomba. Di ciò il
Perito Taylor ha dovuto far ammenda durante il Dibattimento di primo
grado: ecco perché è scappato via con la coda tra le gambe, gridando
che anche se avesse visto con i propri occhi gli aerei sganciare un
missile, o addirittura il missile stesso colpire l’aereo civile, non
avrebbe mai cambiato l’idea che ormai si era fatta (vedasi
trascrizione della relativa udienza, Sic!). Ha ragione Guzzanti, forse
avremmo davvero dovuto scacciarlo da quell’aula, di certo vi è che il
Taylor tira a campare girando il mondo per far convegni (dietro
pagamento di cospicui onorari) sulle sue strabilianti scoperte, anche
quando tali sue tesi vengono palesemente smentite da tutti i rilievi
scientifici di decine e decine di perizie contrarie.
Circa
le “ipotesi libiche”, tanto care a Guzzanti, sarebbe utile
capire quali siano le sue fonti, ovviamente quelle che abbiano un minimo
di fondatezza. C’è, però, un fondamentale rilievo alla descrizione
dei fatti da lui (il Guzzanti e tutti gli altri, ivi compresi gli stessi
Generali Imputati) ipotizzati: si parla di tutti tranne che dei
Francesi, unici nei confronti dei quali, stranamente poiché avevano in
volo decine di aerei caccia in assetto operativo a trasponder
spento proprio in quegli istanti del disastro di Ustica e proprio in
quelle vicinanze (vedasi trascrizioni testimoniali assunte in
Dibattimento),
nessuno parla e nessuno vuole parlare. I nostri Generali
Imputati, ed ora assolti, non hanno svolto alcuna minima verifica nei
loro confronti, fatto dovuto in quanto avevano – allora – la
responsabilità del controllo dei voli sia militari che civili. Che il
Guzzanti (e gli altri) abbia paura di nominare quel termine (“francesi”)
appare strano ed incomprensibile, lui che ha invece tutto il coraggio di
gridare falsamente di aver scritto “l’unico e solo libro sulla
strage di Ustica”: basta andare in una edicola, per capire quanto
può essere ridicola e fasulla tale affermazione, ma si sa… la
pubblicità serve sempre soprattutto quando si cerca di far soldi sul
dolore di un pugno di vittime.
Infine, per quello che riguarda la “Lobby più minacciosa
d’Italia”, mi corre obbligo di invitare il Guzzanti a smetterla
di foraggiare il partito del muro di gomma, quello che Lui ed i
suoi amici americanisti continuano a manutenzionare con maniacale cura:
dal Ministro Giovanardi ad Antonio Martino, ai vari onorevoli di destra.
Per quello che mi consta, non c’è più bisogno di difendere gli Stati
Uniti, non serve, poiché gli stessi, mediante una informativa della CIA
hanno risposto alla Corte di assise di Roma di avere informazioni utili
all’accertamento dei fatti ma di non poterle rivelare poiché
sarebbero posti in crisi equilibri di sicurezza a livello
internazionale; che tradotto in italiano vuol dire che loro, gli
Americani, sanno e sanno che fu un aereo militare ad abbattere quello
civile, però
il fatto non riguarda loro ma un altro paese alleato: che non è
la Libia, ovviamente. E noi crediamo agli Americani.
I
Generali sono stati assolti per insufficienza di prove, loro che erano
imputati di aver fatto sparire proprio le prove. E’ un assoluto
paradosso giudiziario, tra l’altro gestito attraverso un processo di
appello svolto in tempi telegrafici per precise disposizioni di un
Presidente impaziente di terminarlo in pochissime udienze (Sic! anche
per ciò). Dei 78 altri imputati di reato connesso, tutti
dell’Aeronautica Militare Italiana molti dei quali assolti per
prescrizione del reato - di cui ben 47 si avvalsisi tutti della facoltà
di non rispondere durante il dibattimento-,
Guzzanti non parla; e non parla, il Guzzanti, dei loro vergognosi
comportamenti, opinabili sotto tutti gli aspetti,
ignominiosi e vigliacchi, pieni di falsità e menzogne, ma non
imputabili processualmente poiché prescritti. Se esistesse il reato di
ignominia, adesso certamente ci sarebbe una Sentenza di diverso tenore.
Ma la questione, è un’altra: è possibile dichiarare che giustizia è
fatta quando nessuna giustizia è stata resa, in nessun modo, attraverso
una decisione assolutoria per insufficienza di prove per un reato che
non c’entra nulla con il fatto di strage? E se è lecito rispondere di
no, per come è altresì logico,
è possibile
che ci sia un Guzzanti qualsiasi che esce in prima pagina de
“Il Giornale” per dichiarare certe cialtronerie? E’ questo un suo
diritto, quello che lo vede sorridere se l’ultimo disperato tentativo
di rendere una dignità ad un Paese come il nostro rimbalzi contro il
suo muro di gomma? O forse c’è da chiedersi che, ancora una volta e
per l’ennesima volta, si è cercato di fare il gioco delle tre carte,
mostrando un processo per un altro, un accertamento dei fatti per un
altro, una verità per un'altra? Con la scusa di una Sentenza che non
decide su nulla che riguardi la Strage? E’ questo gioco che, Sig.
Guzzanti, si cerca di reiterare? Il gioco delle 3 carte?
Se ricordo bene, il Sig.Guzzanti è già nato di color rossiccio, forse
è un segno divino: si vergogni da solo, allora, ogni volta che si
guarda allo specchio, Sig. Guzzanti. Ed abbia timore di quella Lobby così
tanto minacciosa, perché è la Lobby della verità e della dignità che
prima o poi riuscirà a trovarla questa verità negata, in barba a
quelli come Guzzanti.
Avv.Daniele
Osnato
Difensore di Parte Civile
Associazione Vittime di Ustica