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Non si può dubitare
che sia successo, ma come sia accaduto è oggetto di continue e spesso
accese controversie.
Nonostante i migliori sforzi della scienza, ogni “spiegazione”
accettabile trascura fatti innegabili che reclamano attenzione.
2
Febbraio 2006
Tunguska—Un bagliore in cielo
di David Talbott
Thunderbolts.info
Link
alla pagina originale
Traduzione
per www.disinformazione.it
da Stefano Pravato
L'evento
cominciò verso le 7:15 del mattino del 30 giugno
L'esplosione abbatté circa 60 milioni di alberi su un area di
L'esplosione fu registrata dai sismografi europei e asiatici, e perfino
i meteorologi in Inghilterra registrarono variazioni della pressione
atmosferica. Il “colpo” sulla pressione atmosferica fece due volte
il giro della Terra, e gli astronomi per alcune notti successive
osservarono una foschia rossa nell'alta atmosfera, sebbene al tempo non
fossero consapevoli della causa. Curiosamente, i resoconti parlano
di un cielo notturno chiaro in maniera insolita cominciato la
notte prima dell'evento di Tunguska e continuato per parecchi
giorni nel seguito.
Nelle
settimane successive, i resoconti dicono che i cieli notturni brillavano
talmente che la luce che c'era bastava per leggere. Sia lo Smithsonian
Astrophysical Observatory che il Mount Wilson Observatory registrarono
una diminuzione della trasparenza atmosferica che persistette per
parecchi mesi.
Che esperienza ebbe, poi, chi testimoniò all'evento? I
resoconti raccolti dallo specialista in minerali Leonid Kulik, russo,
nella sua spedizione del 1930 nel luogo dell'esplosione, sono piuttosto
convergenti sotto diversi aspetti di dettaglio si da potersi
generalmente considerare attendibili. Ecco un estratto dal racconto di
una persona del luogo, Semen Semenov:
“Ero seduto in casa per far colazione nella fattoria di Vanavar, volta
a nord. [...] D'improvviso vidi che proprio verso nord, sopra la strada
per Tunguska di Onkoul, il cielo si era diviso in due e il fuoco
appariva in alto e si estendeva sopra la foresta. La spaccatura in cielo
si allargò, e tutta la parte nord si coprì di fuoco. In quel momento
diventai caldo in maniera insopportabile, come se la mia camicia andasse
in fiamme; da nord, dove c'era il fuoco, arrivava un gran calore.
“Volevo
togliermi la camicia e buttarla via, ma poi il cielo si richiuse, e si
udì un gran boato, e fui scaraventato per qualche metro. Per un attimo
persi i sensi, ma dopo mia moglie uscì fuori e mi accompagnò in casa.
Dopo di ciò, arrivò un tal fragore, come di rocce che cadevano o di
cannoni che sparavano, e la terra tremò, e quando ero a terra, abbassai
la testa, nel timore di venire colpito dalle rocce. Quando il cielo si
aprì, un vento caldo corse tra le case, come sparato da cannoni,
lasciando la traccia del suo percorso sulla terra, e danneggiò alcune
coltivazioni. Dopo ci accorgemmo che molte finestre erano in
frantumi…”
La spedizione di Kulik sul sito dell'esplosione di Tunguska era stata
ispirata dalla sua ipotesi che un meteorite gigante avesse colpito
l'area e che il ferro rinvenuto avrebbe potuto ripagare il costo della
spedizione. Ricevette aiuti dall'Accademia Sovietica delle Scienze. La
storia è curiosamente simile a quella dell'investigazione di Daniel
Barringer sul Meteor Crater in Arizona—tranne che nel
caso di Kulik non si trovò né un meteorite né un
“cratere da impatto”.
Comunque,
una successiva ricerca dello studioso di mineralogia O. A. Kirova
individuò globuli di magnetite e anche varie forme di globuli di
silicato all'interno dei campioni raccolti dalla spedizione di Kiril
Pavlovich Florensky nel 1958. Migliaia di "piccole sfere
brillanti", parecchie fuse assieme, furono trovate conficcate come
pallottole per terra e negli alberi. Questo tipo di globuli sono una
caratteristica delle enigmatiche particelle prodotte quando i meteoriti
entrano nell'atmosfera. (Come noteremo nell'articolo che seguirà, lo
studio di tali formazioni lascia molte questioni aperte.) I globuli di
Tunguska furono ritrovati disposti su una ellisse piuttosto ben
definita, con alte concentrazioni tra 100 e
Oggi molti astronomi attribuiscono le distruzioni a una piccola cometa o
asteroide che esplose qualche a chilometro dalla superficie. Qualche
stima indica un oggetto di
Eppure gli
scienziati stanno ancora dibattendo su alcuni eventi inesplicati e sul
fatto che non siano mai stati rinvenuti campioni dell'oggetto
“collidente”. "Se un gruppo di esperti non ha trovato l'accordo
per quasi cento anni, c'è probabilmente una terza opzione", dice
Wolfgang Kundt, un astrofisico dell'Università di Bonn, Germania.
Andrei Ol'Khovatov, un fisico russo indipendente che è incuriosito
dall'evento di Tunguska, concorda che la teoria dell'impatto lascia
molte domande senza risposta. Indica, ad esempio, come i testimoni
parlassero di tempo strano e attività sismica aumentata nell'area, già
da giorni prima.
L'assenza di una spiegazione coerente ha ispirato molte speculazioni.
Alcune teorie esotiche parlano di un minuscolo buco nero che ha
attraversato
L'evento
di Tunguska – seconda parte
Una spiegazione che regge
di David Talbott
Thunderbolts.info
Traduzione
parziale per www.disinformazione.it
da Stefano Pravato
Sembra
che l'investigazione scientifica abbai lasciato irrisolto il mistero
dell'infuocata esplosione di Tunguska. Fin dagli esordi, la controversia
ha escluso le forze elettriche, le uniche a fornire una soluzione
unificata, che non tralasci nessun fatto.
Le persone che propongono la
teoria dell'“Universo Elettrico” chiedono che questa nuova visuale
del mondo fisico sia giudicata in base alla sua abilità predittiva,
alla sua abilità di spiegare tutti i dati rilevanti. In riferimento
all'evento di Tunguska essi sottolineano che, diversamente dalle
“spiegazioni” precedenti, quella dell'Universo Elettrico non
tralascia sostanzialmente nessun dato di fatto.
La
potenza straordinaria dell'esplosione in cielo.
L'origine più probabile dell'oggetto che causò l'evento di
Tunguska fu la cometa di breve periodo Encke, sorgente riconosciuta
dello sciame meteorico Beta Tauridi. Il 30 giugno, lo sciame era al suo
massimo. All'interno del modello
elettrico delle comete, l'energia rilasciata quando un
frammento di cometa collide con
Ripetute
testimonianze di strani suoni prima dell'evento.
Se consideriamo la velocità del suono nell'atmosfera terrestre, i
resoconti di strani rumori in anticipo appaiono assurdi. Ma diventano
del tutto plausibili quali "suoni elettrofonici" uditi prima o
simultaneamente alla vista della brillante palla di fuoco della meteora
fino a
Il
bagliore del cielo prima dell'evento.
Dal punto di vista elettrico, nel sistema solare, i pianeti e tutte
le comete hanno rivestimenti di plasma che li isola elettricamente dal
plasma solare. Quando due rivestimenti di plasma si "toccano",
i due corpi si "vedono" elettricamente per la prima volta. Le
comete hanno rivestimenti di plasma che si estendono in diametro per
milioni di chilometri. Pertanto, anche alla loro elevata velocità, il
loro effetto elettrico può essere percepito giorni prima
dell'incontro fisico. In tali circostanze, l'effetto elettrico sulla
Terra può dare forma a strane configurazioni di aurora boreale. Anche
il “bagliore in cielo” che ha preceduto l'evento di Tunguska
potrebbe essere dovuto a frammenti cometari, giacenti sull'orbita
cometaria e in anticipo rispetto al nucleo della cometa, che entrando
nella stratosfera hanno riflettuto la luce solare ben dopo il tramonto.
Naturalmente, la spiegazione solamente “asteroidale” di Tunguska non
può spiegare nessuno di questi due fenomeni, o qualsiasi altro segno
premonitore dell'avvicinarsi dell'intruso, come spiegato nel seguito.
Resoconti
di tempo strano prima dell'evento.
In un sistema solare elettrico, le correnti elettriche che scorrono
tra il plasma solare e il pianeta sono i fattori primari che determinano
l'andamento del tempo sulla Terra. E' questa la ragione per cui i venti
più violenti capitano sui pianeti maggiormente lontani dal Sole, dove
il riscaldamento solare è trascurabile. Nettuno, freddo come il
ghiaccio, gigante di gas lontanissimo dalla Terra, ha venti di
Resoconti
di strana attività sismica prima dell'evento.
Nuove prove collegano terremoti con l'avverarsi di "fulmini
sottoterra". Un piccolo disturbo elettrico della Terra, dovuto
all'intrusione di un corpo carico, potrebbe davvero innescare dei
terremoti, nella stessa maniera in cui l'attività elettrica delle
macchie solari influenza i terremoti.
Effetti
geomagnetici prima dell'evento.
Il professor Weber dell'Università di Kiel osservò deviazioni
regolari, periodiche e inusuali dell'ago della bussola. Questo effetto
si ripeté ogni pomeriggio dal 27 giugno fino al 30 giugno 1908. Le
registrazioni sembravano quelle di tempeste geomagnetiche, in genere
associate con l'attività elettrica solare. Stavolta era la cometa in
arrivo la sorgente più probabile di questo disturbo elettrico. La
durata delle tempeste indica che le comete costituiscono una copiosa
sorgente di elettroni. Quindi, le comete sono caricate molto
negativamente rispetto all'interno del sistema solare. La loro influenza
può pertanto diventare grandemente maggiore di quanto suggeriscano le
mere considerazioni gravitazionali e inerziali.
Impulso
sulla pressione atmosferica globale.
L'atmosfera della Terra costituisce il dielettrico di una capacità
le cui due "armature" sono
Mancanza
del cratere.
Nel momento del maggior avvicinamento della cometa, avviene una
scarica di plasma tra
Assenza
di frammenti meteorici.
Se dobbiamo affidarci solo alla palla di fuoco e all'attrito con
l'aria per scaldare il bolide o per frantumarlo, dovremmo aspettarci di
trovare residui di pietre. Per contro, in una scarica di plasma, come
detto sopra, tutti o quasi i frammenti cometari si fonderebbero e
vaporizzerebbero. Inoltre, "l'epicentro" è solo il punto a
terra della scarica di plasma tra
Eruzione
istantanea di fuoco su centinaia di chilometri quadrati.
La scarica di plasma tra la cometa e
Lampi e
tuoni spaventosi nell'incendio.
Lampi inconsueti, come il fuoco di S.Elmo e i fulmini globulari si
sarebbero generati sulla superficie della Terra. I lampi sono apparsi
anche col cielo completamente terso.
Folata di
calore assieme a un'onda d'urto fino a molti chilometri dall'esplosione.
Dovunque abbia luogo la scarica, si verifica un'istantaneo
riscaldamento dell'aria e un getto d'aria. I punti raggiunti a terra
possono trovarsi a distanza considerevole dalla traiettoria del bolide e
dal centro dell'esplosione.
Presenza
di microscopiche sferule vetrose su un'area estesa.
Il risultato finale della frammentazione esplosiva, fusione e
vaporizzazione del bolide, consiste nella diffusione di sferule vetrose
al di là del punto dove è avvenuta la scarica di plasma principale e
l'esplosione. La creazione di sferule tramite scarica e fusione
elettrica, un effetto comune dei fulmini, è oggi ben dimostrato in
laboratorio.
Quasi 100 anni dopo l'evento, gli specialisti stanno ancora dibattendo
se l'oggetto che esplose fosse una cometa o un asteroide. I sostenitori
della spiegazione cometaria notano la presenza di materiale cometario
per terra, in un'area estesa. I sostenitori dell'ipotesi dell'asteroide
o meteora osservano che una fragile cometa si sarebbe distrutta troppo
in alto nell'atmosfera. La controversia è del tutto irrilevante dal
punto di vista elettrico. Comete, asteroidi e meteore hanno le stesse
origini e si formano nello stesso modo. E' la mitologia contemporanea
delle comete a suggerire che queste siano fragili "palle di neve
sporca". Un asteroide abbastanza grande da mantenere la propria
carica mentre si muove su un'orbita marcatamente ellittica (come le
comete) nel campo elettrico del Sole, diventerà una cometa indipendentemente
dalla sua composizione. In effetti, un esempio di ciò è
capitato quando l'asteroide Chirone, su un'orbita caotica tra Saturno e
Urano, inaspettatamente ha mostrato una coda ed è stato classificato
come cometa.
Valutando le contrapposte teorie dell'evento di Tunguska, certe domande
devono essere fatte senza pregiudizio alcuno. La teoria considerata
spiega tutti i fatti? I fatti sono predicibili con la
spiegazione proposta? C'è qualcosa che avremmo dovuto aspettarci e che
non è stato trovato? I teorici elettrici confidano che, se la scienza
ufficiale abbandonerà il suo sostegno ad una visione elettricamente
sterile dell'universo fisico, ormai screditata, le risposte a queste
domande risulteranno ovvie.