Inventavano tumori per operare e guadagnare
Marcello Pamio - 27 giugno 2016

Dove può arrivare il lato oscuro dell’uomo?
La cupidigia e l’ingordigia non hanno limiti nell’uomo privo di un sano sviluppo della coscienza e dedito solo al lato materialistico.

Dalla meravigliosa Ars Medica insegnata venticinque secoli fa da Ippocrate, siamo giunti a medici, scusate volevo dire laureati in medicina, che per denaro inventano operazioni. Ma non operazioni qualsiasi - già di per sé deprecabile - ma le più tremende che una donna possa pensare.
Questi criminali patentati avrebbero falsificato le diagnosi comunicando a diverse donne di avere il cancro al seno per poterle poi operare.
E’ successo al Policlinico universitario di Messina (tra il 2011 e il 2013) e agli arresti domiciliari sono finiti tre medici: Letterio Calbo, ex direttore del Reparto di Endocrinochirurgia del Policlinico, Massimo Marullo, vicedirettore dello stesso reparto ed Enrico Calbo, specializzando in medicina ma soprattutto figlio dell’ex potente Letterio.

Se le accuse saranno confermate, questi squallidi individui avrebbero avuto il coraggio di violentare il sacro tabernacolo che rende donna una donna: il seno. Organo di primaria importanza nella nutrizione umana, ma anche apparato di senso che simboleggia e rappresenta per antonomasia la femminilità.
Sono accusati di truffa aggravata, peculato, falso materiale e falso ideologico. La magistratura però non ha tenuto in seria considerazione la gravissima violenza subita da queste donne, non solo quella fisica, ma anche e soprattutto psicologica, emotiva e spirituale.

Un medico che dice ad una donna che ha il cancro quando sa che non è vero compie un atto moralmente ripugnante e deontologicamente gravissimo. Portarla in sala operatoria rovinandole per sempre il seno e la sua femminilità, il tutto per denaro, è abominio.
Ovviamente in questo caso non c’entrano nulla i sempre più diffusi falsi positivi intrinseci ad ogni esame.

A questo punto è bene precisare cosa sono i falsi positivi.
L’esame (radiografia, ecografia, mammografia, Tac, Rm, scintigrafia, ecc.) risulta erroneamente positivo, cioè lo strumento fotografa/visualizza una massa e il medico radiologo legge/interpreta che si tratta di un tumore, ma questo non è vero, è un falso. Un ulteriore esame di approfondimento infatti confermerà il grave errore.
La persona è sanissima, ma questo poco importa perché vivrà con angoscia e anche con la paura di morire, pensando di avere un cancro da qualche parte. Ma il cancro non c’è.
Ecco il falso positivo. Sono così diffusi da essere un vero e proprio problema sanitario (per approfondire tale argomento vedere note)

Dopo cinque mammografie, per fare solo un paio di esempi, si ha il 50% di probabilità (la stessa di lanciare in aria una moneta e scegliere testa o croce) di ricevere una diagnosi di cancro al seno, quando invece non si ha nulla. Per non parlare dello screening per il cancro al pancreas che raggiunge l’incredibile percentuale del 70% di falsi positivi: cioè 7 persone su 10 che fanno il test riceveranno una diagnosi decisamente infausta anche se al pancreas non hanno assolutamente nulla.
Nei falsi positivi c’è da una parte il limite tecnologico delle apparecchiature (risoluzione delle lenti, effetti e rifrazioni ottiche, tolleranze, ecc.) e dall’altra il limite umano del medico che deve interpretare. In questi casi però c’è la buona fede del medico.

Nel caso di Messina i medici sono in totale malafede perché stando alle accuse sapevano benissimo che il tumore nelle donne non c’era ma si sono comportati come se ci fosse stato. Quindi non si può parlare di falsi positivi ma semmai di false coscienze!
Per ultimo, beffa nella beffa, la casistica di queste donne è finita certamente nei dati epidemiologici ufficiali facendo gonfiare le statistiche oncologiche, falsificando così i dati di sopravvivenza e mortalità del cancro, ovviamente a favore della guarigione…
Queste donne con “diagnosi di cancro al seno” sono state operate da intraprendenti medici e grazie al loro tempestivo intervento sono guarite dal male. Oggi stanno bene e in salute.

Grandiosità della medicina…anche se il tumore non lo avevano!
Quanti casi simili avvengono ogni anno in Italia? E nel mondo intero?
A questo punto la difesa legale arriverà a dire in tribunale - con dati alla mano - che la probabilità di manifestare un tumore al seno è così alta che sicuramente a queste donne sarebbe venuto e quindi questi medici, mettendo in pratica la vera prevenzione, dovrebbero essere premiati e riconosciuti e non incarcerati.

Ci auguriamo che la legge, anche sappiamo non essere uguale per tutti, faccia valere un minimo di giustizia.
Se hanno fatto quello per cui sono stati incriminati devono essere radiati dall’ordine dei medici, deve venir loro impedito di professare l’Ars Medica per il resto della vita e ovviamente devono pagare i danni al fisco, al Policlinico di Messina e risarcire soprattutto quelle povere donne rovinate per tutta la vita.

Approfondimenti

Per maggiori informazioni su screening, esami, falsi positivi e falsi negativi:

“La fabbrica dei malati” e “Cancro spa” di Marcello Pamio