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Traffico
di minori: uno scandalo di nome Panaf
Di Paolo Fusi
- tratto dal mensile “Valori”, nr. 38 aprile 2006
Avete un bimbo un po’ fastidioso e pochi soldi per
blandirlo a colpi di cioccolate e suonerie per telefonini?
Vendetelo in Nigeria e rifatevi una vita. Tutto
perfettamente legale. E non crediate di essere dei mostri. Se volete
eccedere c'è anche la possibilità di mandare il piccolo rompiscatole
in vacanza in Mozambico, dove ve lo squartano, ne vendono i pezzi di
ricambio e vi pagano la vostra percentuale su una banca di vostro
piacimento. Esentasse. Già vi vedo con gli occhi increduli: ma che dice
sto scemo?
Se non mi credete telefonate allo 001-770-4399809. Risponde il Panaf Nite Club di Doraville, in Georgia (Stati Uniti). L'addetto allo smistamento si chiama Ugo Onyemaobi, ed è uno che non scherza, abituato a scelte impopolari. E’ lui, novello Salomone, a decidere sulla sorte dei pargoli: chi è carino, a prescindere dal sesso, viene affidato ad intermediari per pedofili russi ed arabi. Chi è bruttino, a prescindere dal sesso, è destinato alle guerre d'Africa, alle miniere di diamanti o alla schiavitù in Arabia Saudita. Il Panaf è collegato con una potente organizzazione di nigeriani e liberiani che prospera nelle città di Doraville, Marietta, Stone Mountain e Peachtree City - bei nomi pieni di dolcezza in una terra diretta col pugno di titanio da estremisti cattolici di tutte le razze, divisi in sette apocalittiche da far rabbrividire un mujaheddin.
Le ditte che si occupano della "trasposizione della
massa lavoratrice" si trovano soprattutto in Africa: in Nigeria e
Liberia, ma anche in Senegal, in Guinea, in Ghana, in Sierra Leone, in
Libia. A coordinarle ci sono due gentiluomini d'altri tempi: Eugene
Opara (proprietario del Panaf, referente dello stato federato nigeriano
di Imo per gli Stati Uniti d'America e segretario particolare dell'ex
dittatore liberiano Charles G. Taylor) e Foday Saybana Sankoh,
generalissimo del RUF (Revolutionary Unity Front, un'esercito mercenario
che difende i comuni interessi libici, americani e russi nei campi di
diamanti disseminati tra
Dato che l'Unione Europea non ha ancora reso obbligatori i
chips elettronici iniettati nel collo (ci sono, li fanno una società
legata alla famiglia Bin Laden ed una società tedesca fondata dal
regime nazista nel 1933), nessuno potrà mai rintracciare il minore. Se
sopravvive, avrà imparato una severa lezione sulla vita, le buone
maniere, molta disciplina, ed avrà un mestiere sicuro per il futuro.