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Iraq,
militari ''privati'' per interrogare detenuti nel carcere ...
Fonte Adnkronos 30 aprile 2004
Washington, 30 apr. (Adnkronos) - Il primo ministro
britannico Tony Blair si è detto ''inorridito'' per le foto di
prigionieri iracheni sottoposti a gravi abusi nel carcere di Abu Ghreib,
mostrate dalla televisione americana Cbs. ''Il portavoce dell'esercito
americano ha detto di essere inorridito e che i responsabili hanno
danneggiato anche gli altri soldati, e il governo britannico si associa
a queste opinioni'', ha detto un portavoce di Downing Street, citando il
collega statunitense Mark Kimmitt.
Blair ha esattamente la stessa opinione dell'esercito americano, ha
proseguito il portavoce, aggiungendo che ''questi atti sono in
contraddizione con tutte le regole interne alla Coalizione''.
In precedenza l'inviata britannica per i diritti dell'uomo in Iraq, Ann
Clwyd, si è detta oggi ''scioccata'' per l'intera vicenda, ma ha
sottolineato che si tratta ''di un piccolo numero'' di casi.
Intanto, l'avvocato Gary Myers, legale di uno dei sei soldati americani
finiti davanti alla Corte marziale, accusa le forze Usa di aver delegato
a ''militari privati'', assunti da due compagnie americane, il lavoro
sporco di interrogare i detenuti con metodi illegali. I soldati
americani saranno processati per crudelta', stupro, negligenza nei
confronti di una ventina di iracheni detenuti nel carcere degli orrori.
Il sergente riservista Ivan Frederick, 37 anni, nella vita civile un
secondino in una prigione della Virginia, è fra gli imputati. E sta
dando battaglia ai suoi comandi parlando con i giornalisti americani a
cui ha denunciato come le sevizie fossero una strategia precisa per
costringere i detenuti a parlare negli interrogatori. ''E' uno degli
elementi più disgustosi di tutta questa storia'' -ha spiegato il suo
avvocato, Gary Myers, in una intervista al Washinton Post. Myers in
particolare cita i dipendenti di due compagnie, la CACI International,
di Arlington, Virginia, e la Titan Corp. di San Diego, California, che
fornivano persone specializzate in interrogatori e interpreti al
carcere. Entrambe sono citate nell'inchiesta interna condotta
dall'esercito Usa.
Nessun commento dalla prima compagnia. Mentre un alto dirigente della
seconda assicura che la sua società forniva solamente interpreti ai
militari americani, ''interpreti che non amano lavorare in un modo o
nell'altro nelle prigioni''.
Ieri cinque senatori democratici americani hanno chiesto al General
Accounting Office del Congresso l'apertura di un'inchiesta sull'uso e le
mansioni affidate alle compagnie militari private, denunciando come il
settore sia ancora privo di regolamentazione a livello federale.
www.adnkronos.com/Esteri/2004/Settimana18da26-04a02-05/iraq_carcere_300404.html
Visto su: www.uruknet.info/?p=2263