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Raccomandazioni
terapeutiche per HIV-positivi e malati di AIDS
Raccomandazioni
terapeutiche basate sulle ricerche del Dr. med. Heinrich Kremer
(Barcellona) [“La Rivoluzione Silenziosa della
Le
diverse patologie che definiscono la sindrome dell’AIDS - affezioni
dovute a miceti patogeni a livello polmonare, delle mucose, del cervello
e degli organi interni, nonché alterazioni degenerative a livello delle
cellule endoteliali dei vasi sanguini e dei vasi linfatici (Sarcoma di
Kaposi) - sono la conseguenza di una carenza protratta di glutatione che
altera la produzione di ossidi di azoto (NO) e radicali di ossigeno
gassosi negli immunociti ed in altre cellule dell’organismo. In queste
condizioni, le cellule T-4 helper sono presenti prevalentemente sotto
forma di cellule con citochine dal profilo Th2 che – dopo il contatto
con le cellule B – producendo anticorpi, attivano la difesa contro
batteri e tossine, ma in misura minore rispetto alle cellule T-4 helper
con citochine dal profilo Th1 che, a loro volta, attivano cellule killer
per attaccare con gas NO le cellule infette da funghi, virus e
micobatteri. Ove questa condizione di commutazione Th1-Th2 persiste, la
produzione di gas NO viene a cessare completamente. L’incrementato
decadimento delle cellule provoca un maggiore rilascio di proteine del
citoscheletro e dei mitocondri; aumenta di conseguenza la produzione di
anticorpi contro queste e contro un gran numero di antigeni diversi.
Quando la quantità di tali anticorpi raggiunge un determinato livello,
i test degli anticorpi HIV danno il noto esito di "HIV-positività"
o “sieropositività”.
Una
commutazione Th1-Th2 persistente a livello di citochine delle cellule
T-4 helper è il risultato:
- di
una sensibilità redox fortemente accresciuta di natura genetica o non
genetica, sempre più frequente in seguito alla diffusione (dopo il
1945) dei moderni vaccini ed antibiotici che esercitano un’azione
intracellulare. Se associata al contatto con le contaminazioni tossiche
normali nella nostra epoca (ambiente, alimentazione e farmaci), conduce
ad una rapida e persistente controregolazione del tipo II (commutazione
Th1-Th2) e compromette la sintesi del glutatione e di altri enzimi
antiossidanti (carenze di tioli).
- di
un contatto ripetuto con antigeni dovuto a lesioni ripetute ed
interventi chirurgici, alle infezioni croniche (ad es. epatite B) e
all’assunzione di acqua contaminata, alla penetrazione ripetuta di
proteine estranee nel circolo del sangue (causata dalle proteine
coagulanti nei preparati ematici e dallo sperma nei rapporti anali non
protetti), al contatto con sostanze tossiche negli alimenti (conservanti
e fungicidi), alla trasmissione attraverso la pelle (colori ago
nitrosativi e sostanze usate nella lavorazione dei prodotti tessili) e
al contatto con i metalli pesanti (p. es. mercurio, alluminio e
formaldeide nei substrati dei vaccini e nell’amalgama delle
otturazioni). Queste cause conducono ad un’attivazione persistente
dell’attività immunitaria cellulare con una produzione eccessiva di
gas NO. Ne consegue l’inibizione delle citochine del tipo Th1 (per
impedire la distruzione del tessuto proprio) e, attraverso un consumo
maggiorato di tioli, ad un’alterazione permanente dello stato redox
nella cellula con conseguente controregolazione persistente verso le
citochine del tipo 2 e quindi all’aumento della produzione di cellule
helper Th2 che stimolano le cellule B ad una produzione maggiorata di
anticorpi.
-
dell’assunzione
di nitriti tramite inalazione („poppers"), di acque e alimenti
contaminati da nitriti (soprattutto nei paesi in via di sviluppo). I
nitriti bloccano la sintesi delle citochine del tipo 1 e la maturazione
delle cellule helper T-4. Come l’Azatioprina, gli antibiotici, i
chemioterapici e i fungicidi essi conducono ad una commutazione Th1-Th2
prolungata e quindi a rigonfiamenti e cambiamenti degenerativi
nell’endotelio dei vasi sanguini e dei vasi linfatici (Sarcoma di
Kaposi) e in altri tessuti.
-
di un deficit di molecole di glutatione, frutto di una ridotta
capacità di sintesi del glutatione nel fegato a causa dei
chemioantibiotici, dell’epatite cronica, del forte consumo di alcool e
dell’assunzione di sostanze fortemente ossidanti, associato ad un
deficit di composti proteici tiolici (cisteina) assunti per via
alimentare. Una carenza protratta di glutatione fa sì che, nel
trasporto attraverso la cellula, l’ossigeno non possa più essere
gradualmente ridotto, altera la produzione di energia nelle cellule
tramite i mitocondri e provoca l’autodistruzione tramite l’NO delle
cellule killer quando attaccano cellule infette da funghi, virus e
micobatteri. Una carenza protratta di glutatione favorisce la diffusione
di funghi (ad es. Candida Albicans) a livello intestinale e nelle mucose
con conseguente rilascio di metaboliti tossici (acetaldeide) che, a
livello epatico, compromettono la produzione di glutatione, mentre i
metabolici stessi possono essere metabolizzati solamente con il
glutatione e l’acido glucoronico. La carenza persistente di glutatione
nelle cellule che presentano antigeni infine fa sì che le cellule
helper T-4 vengano prodotte prevalentemente nella forma di cellule Th2,
in grado cioè di attivare le cellule B per la produzione di anticorpi
contro batteri e tossine, ma non nella forma di cellule Th1 preposte
all’attivazione di cellule killer che, tramite il gas NO, attaccano le
cellule infette da funghi, virus e micobatteri.
- dei chemioantibiotici (sulfonamidici e trimetoprim, come il Bactrim e
Septrim), insetticidi (p. es. il Lindan nelle pomate contro le
piattole), dei chemioterapici e nucleosidi analogici (come l’AZT,
Nevirapine). Questi bloccano la formazione e il rilascio di acidi folici
e purine, necessari per la costruzione del DNA nei mitocondri. Essi
bloccano gli enzimi contenenti ferro e rame, necessari per la
respirazione cellulare, chiudono la membrana mitocondriale bloccando così
la produzione di energia e l’attività antiossidante. I mitocondri -
organelli unicellulari presenti nelle cellule umane - utilizzano
l’ossigeno e gli elettroni ricchi di energia provenienti dagli
alimenti per la sintesi della molecola vettore dell’energia metabolica
ATP (Adenosintrifosfato), necessaria per tutte le funzioni del corpo. I
mitocondri sono inoltre di fondamentale importanza per il sistema redox,
la disintossicazione (anche dei radicali di ossigeno) e per il sistema
immunitario. I chemioantibiotici bloccano inoltre l’enzima
diidrofolato riduttasi, necessario per la produzione del tetraidrofolato,
a sua volta necessario per la produzione della cisteina e del glutatione
a livello epatico, e per la produzione della tetraidrobiopterina (TH IV)
necessaria per la produzione del gas NO con cui le cellule killer
attaccano le cellule infette da funghi, virus e micobatteri.
Le
conseguenze del trattamento antiretrovirale ed antibiotico
Allo stato attuale, nessuno è mai riuscito ad isolare, fotografare o
caratterizzare per via biochimica come trasmettibili e riproducibili
secondo i criteri di Koch, i cosiddetti retrovirus HIV, ritenuti
responsabili di più di 30 patologie che definiscono l’AIDS. Con
l’AIDS si trasmettono solamente virus, batteri e funghi noti, in grado
di propagarsi solo nelle persone con uno squilibrio prolungato del
sistema immunitario. Per ipotizzare la presenza dei cosiddetti
retrovirus HIV, nel 1984 Gallo e Montagnier coltivarono i linfociti
helper di malati di AIDS con leucociti leucemici e cellule embrionali
presentanti un’azione fortemente incrementata della trascrizione
inversa, attivando la coltura con l’aggiunta di idrocortisone, un
ormone dello stress. La presenza incrementata della trascrizione inversa
in queste colture cellulari veniva poi interpretata come la prova
dell’esistenza di un nuovo virus. Nei test HIV sviluppati in seguito,
un aumento degli anticorpi contro cellule leucemiche, associato a
diverse reazioni immunitarie, dà perciò l’esito di “HIV-positività”
o “sieropositività” quando raggiunge un determinato valore
stabilito empiricamente.
I nucleosidi analogici (aciclovir, nevirapine, DDI,
ecc.) compromettono nel giro di pochissimo tempo e in misura
determinante la maturazione di tutti gli immunociti nel midollo osseo:
delle cellule B, delle cellule T che successivamente vengono prodotte
nel timo, delle cellule dendritiche che presentano gli antigeni e dei
macrofagi. Il danneggiamento del processo di maturazione dei nuovi
linfociti B ha come conseguenza la forte diminuzione del loro numero e
della loro attività, e l’indebolimento della difesa contro i batteri
da parte degli anticorpi, che in questo modo si possono propagare senza
ostacoli nelle cellule. Quando le cellule helper T-4 sono in circolo,
nel tessuto linfatico incontrano un numero molto minore di cellule B in
grado di attivarle. Le cellule helper T-4 con le citochine dal profilo
Th2 circolano per 24 ore nel plasma e nel tessuto linfatico senza avere
alcuna funzione. Ciò conduce ad un aumento delle cellule helper T-4
misurabili nel plasma.
I nucleosidi analogici e gli inibitori della proteasi riducono
fortemente il livello dei tioli e, nei sieropositivi, acutizzano
ulteriormente la carenza di glutatione. La carenza di glutatione nelle
cellule che presentano antigeni fa sì che le cellule helper T-4 siano
presenti soprattutto con citochine dal profilo Th2 che promuovono la
produzione di anticorpi, e meno con il profilo Th1, che attivano la
difesa contro funghi, virus e micobatteri tramite le cellule killer. Gli
inibitori della proteasi sintetici inibiscono la produzione delle
proteine per i nucleotidi, utilizzati per la costruzione di nuove
cellule in tutti gli organi. Perciò, chi assume queste sostanze, è a
rischio di diabete, spostamento degli acidi grassi dalle estremità,
metabolismo diabetico, retiniti, formazione di calcoli renali
(calcolosi) ed insufficienza epatica.
I
chemioantibiotici (Bactrim, Septrin, TMPSMX, ecc.) che bloccano la
sintesi degli acidi folici, delle purine e dell’enzima DHFR,
compromettono la produzione di glutatione nel fegato, la produzione di
NO e il trasporto dell’ossigeno nelle cellule. In questo modo generano
un blocco persistente di tutta l’attività immunitaria cellulare e,
attraverso una commutazione Th1-Th2 permanente, generano
un’immunodeficienza funzionale permanente. Inibendo la respirazione
cellulare generano affezioni croniche da miceti patogeni (PCP, Candida
Albicans, ecc.) a livello di mucose, nell’intestino (diarrea cronica)
e della pelle. La somministrazione prolungata di chemioantibiotici
comporta anche l’inibizione del tetraidrofolato necessario per la
produzione dell’uracile, e quindi all’inibizione dell’interleuchina
2, il fattore di crescita delle cellule T. Inibendo l’acido folico
biologicamente attivo, i chemioantibiotici inibiscono anche la
trasformazione della base RNA uracile nella base DNA timina e quindi la
riparazione del DNA tramite la trascrizione inversa. L’alterazione del
genoma nei batteri che questi scambiano fra di loro tramite plasmidi,
conduce inoltre ad una resistenza progressiva agli antibiotici.
I nucleosidi analogici (come AZT, DDI, DDC, ecc.), bloccando la
produzione di DNA, riducono per un periodo limitato le infezioni
batteriche, fungine e la formazione di particelle non meglio
caratterizzate di sostanza messaggera (RNA) ritenute particelle del
virus HI. Ma i nucleosidi analogici vengono fosforilati solo in ragione
dell’1% e praticamente non innestate nel nucleo, dove si presume che
fungano da terminatori DNA per l’inibizione dei virus HI. I nucleosidi
analogici e gli inibitori di proteasi e i inibitori di fusione conducono
inoltre ad un’alterazione della biosintesi di proteine ed enzimi e,
alterando la produzione dell’acido nucleico, al danneggiamento sia del
DNA del nucleo che di quello mitocondriale. In questo modo, prima o poi,
danno luogo a danni gravi a livello del cervello, dei muscoli (infarto e
paralisi) e degli organi interni.
In
queste condizioni le cellule passano sempre più a un metabolismo
fermentativo anaerobico che causa un eccesso di acido lattico
nell’organismo o al wasting (cachessia), in cui le cellule attingono
le sostanze necessarie direttamente dalle proteine dei muscoli, e
conducono alla formazione di cellule neoplastiche. In presenza di
un’alterazione persistente dei mitocondri a causa della carenza di
glutatione e di danni al DNA, questi dissolvono la loro simbiosi con il
nucleo della cellula (fenomeno di Warburg); in questo caso nel nucleo
della cellula vengono attivate sequenze di DNA primordiali e il DNA nel
nucleo garantisce la propria sopravvivenza con la trascrizione inversa
(trasferimento della sostanza messaggero RNA nel DNA). In questo modo
aumenta la quantità di RNA misurabile nel plasma (il cosiddetto aumento
della carica virale).
Per riparare i
danni al DNA sempre più frequenti con le terapie combinate (HAART), il
consumo di RNA aumenta sensibilmente, per cui il numero di frammenti di
cellule che, con il test PCR (reazione a catena della polimerasi) viene
misurata come carica virale HIV, diminuisce. L’alterazione della
sintesi degli acidi nucleici prodotta dalle terapie combinate produce
un’alterazione delle sequenze di codifica del DNA del nucleo e
mitocondriale, compromettendo ulteriormente la riparazione del DNA
tramite la trascrizione inversa. L’esaurimento degli enzimi di
riparazione, infine, fa sì che i prodotti della trascrizione inversa
non possano più essere integrati nel DNA (nuovo aumento della
cosiddetta carica virale e definiva “resistenza contro le terapie
combinate”).
Elementi
di terapia a sostegno del sistema immunitario
-
La
somministrazione di glutatione ridotto (400-600 mg/dì) in capsule
resistenti ai succhi gastrici (S-acetil-L-glutatione in combinazione con
Ginko bilobae o antociani), permette di risolvere un’insufficienza
protratta di glutatione. (Marien Apotheke, Tel: 0049 (0) 6838 86140).
All’inizio della terapia di ripristino e in presenza di una cachessia,
somministrare fino a 5 grammi di glutatione al dì per via endovenosa o
parenterale. In presenza di problema intestinali, il glutatione può
essere somministrato anche sotto forma di spray.
-
L’apporto
di composti proteici di zolfo (N-acetil-cisteina 3-8 g/dì) – anche
sotto forma di ricotta e prodotti latteo-caesari – e di acido folico
(5 - 30 mg/dì) consente di ripristinare il livello di glutatione. Gli
acidi grassi polinsaturi contenuti nell’olio di canapa, di lino, di
cardo e di anice stellata (5-6 cucchiai/dì) migliorano l’assorbimento
di ossigeno delle cellule e la protezione cellulare.
-
La somministrazione
di glutamina (40 g/dì) e
di L-arginina (20-30 g/dì) può supportare la produzione di glutatione
e la sintesi di NO a livello epatico, entrambi decisivi
per la modulazione della risposta immunitaria delle
cellule T-4 e per la remissione dei tumori.
-
Il
coenzima Q10 (100 – 200 mg/dì) e l’antiossidante microidrina (Active-H)
favoriscono il trasporto degli elettroni nella catena di respirazione a
livello mitocondriale. L’acido folico (5-20mg/dì), l’acido
alfalipoico (300-600 mg/dì), la vitamina B1 (150-300 mg/dì), B6 e B12
e la somministrazione di basse dosi di cromo (100-300 mg/dì), selenio
(250 mg) e zinco (10 mg/dì) possono supportare l’attività
mitocondriale e la riparazione dei danni al DNA mitocondriale.
-
I
parassiti (p. es. vermi) compromettono la sintesi dello NO. Un attacco
contro questi con il gas NO distruggerebbe il proprio tessuto. Le foglie
di papaia in capsule o in infuso sono efficaci contro parassiti
intestinali. I tiocianati contenuti nelle cipolle, nei broccoli, nel
cavolo cappuccio e in altre brassicacee, e nell’aglio (possibilmente
sotto forma di succo s
-
I
polifenoli nella curcumina (4 x 500mg al giorno) (holisticmed@datacomm.ch)
, nel tè verde, nel Ginko biloba, nel PADMA 28 (sergio@cosvalitaly.it),
e nel Artemisia (www. nusag.com) supportano il ripristino
dell’equilibrio dell’ambiente redox e legano i composti metabolici
tossici dell’ossigeno. La contemporanea somministrazione di dosi
elevate di diversi polifenoli quali la vitamina C, E oppure
beta-carotene può essere controproducente: in presenza di metalloidi
quali ferro (Fe) o rame (Ku), hanno un effetto proossidativo e acuiscono
perciò la carenza tiolica.
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La L-carnitina
serve per l’introduzione degli acidi grassi macromolecolari (trigliceridi)
nei mitocondri. Una carenza di L-carnitina provoca l’aumento della
produzione energetica tramite fermentazione (glicolisi). La
somministrazione di 6 grammi di L-carnitina per 14 giorni permette di
compensare le carenze di carnitina spesso associate ai malati di AIDS.
-
I
polianioni (condroitina solfato, cartilagine di squalo, estratto di
mollusco perna canaliculus oppure alghe marine (agar, kelp ecc.)
consentono di proteggere la matrice carica negativamente che esercita un
ruolo importante nel sistema immunitario. In funzione di inibitori di
proteasi naturali che attivano le antiproteasi specifiche del corpo e
legano i cationi che attaccano gli involucri cellulari, i polianioni
consentono di frenare i processi flogistici cronici che favoriscono la
necrosi delle cellule e un’attivazione eccessiva dei macrofagi.
-
Le
microalghe (p. es. alghe chlorella - 3-4 g/dì) e gli acidi grassi
Omega-3 e Omega-6 ricavati da olio di lino, di canapa, di enotera e di
pesce (3 cucchiai al dì) in quanto modulatori della prostaglandina
possono stimolare l’immunità cellulare. In casi particolarmente
gravi, le infezioni opportunistiche possono essere trattate con gli
inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 e con gammaglobuline.
-
L’equilibrio
fra immunità cellulare ed anticorpi (profili delle citochine Th1 e Th2)
è modulato dall’asse dello stress ormonale fra ipotalamo, ipofisi e
surrenali. L’ormone dello stress cortisolo, rilasciato a livello di
surrenali, attiva l’immunità basata sugli anticorpi. Il suo pendant
ormonale, il DHEA, presente ovunque nell’organismo, supporta
l’immunità cellulare. La somministrazione di DHEA-S in presenza di
uno stress psichico persistente permette di correggere uno squilibrio
durevole dell’asse dello stresso in direzione del cortisolo. L’uso
di ormoni steroide per la formazione degli muscoli cause una
soppressione continuante alla immunità.
-
I
mitocondri controllano il metabolismo cellulare nonché la
trasformazione e ritrasformazione delle cellule. Gli enzimi nei
mitocondri sono controllati da ioni, a loro volta modulati da più di
300 diversi sali minerali presenti nell’organismo. Un
approvvigionamento sufficiente è possibile con miscele basiche di sali
minerali (p. es. nel sedimento di coralli, Sancorall Tel. 0049 2171 560
75).
-
La Candida Albicans può essere combattuta efficacemente con
capsule resistenti ai succhi gastrici di acido caprilico (Mycopril
Biocare, in Germania: Runge Pharma), ricavato dalla noce di cocco, con
biotina (vitamina H), con aloe vera e sostanze probiotiche (Bevanda di
pane Kanne, acidi lattici destrogiri, Vitabiosa, EM, Mankoso), con i
batteri bifidus e acidofilus e con artemisia annua. Perché la terapia
abbia successo è necessario seguire una dieta completamente senza
zucchero e bevande addolcite, miele, farina bianca, prodotti a base di
latte acido, panna, tuorlo fresco, frutta secca, funghi, prodotti
fermentati (vino, tè nero, salse di soia, dato), prodotti affumicati,
sotto olio e sott’aceto o contenenti malto, che dovranno essere
sostituiti da un’alimentazione povera di grassi, ma ricca di basi con
carboidrati integrali (patate, fiocchi integrali, pane e pasta
integrali, riso integrale, joghurt biologico fresco, noci fresche,
succhi di frutta freschi, frutta, verdura, insalate, olio d’oliva,
aglio, pesce e carne biologica fresca, nonché tè verde e infusi di
erbe. L’equilibrio acidi-basi può essere migliorato con la
somministrazione di miscele di basi e la digestione in generale con
enzimi (Wobenzym). La N-acetil-glucosamina, la crusca di riso, la
L-glutamina e FOS (Fructooligosaccharidi) favoriscono il ripristino
della mucosa intestinale.
-
Le
malattie fungine e infezioni interne, sulla pelle e in bocca possono
essere trattate con estratti di pompelmo (gocce) e con le emulsioni
ricavate da questi, efficaci contro un gran numero di funghi, virus e
batteri gram-positivi e gram-negativi. Esternamente sono efficaci anche
le creme con veleni di serpenti o zolfo, nonché l’olio di melaleuca o
l’acidophilus.
-
Con una
riduzione mirata dello stress (training autogeno, stretching e
massaggi), l’uso di sonniferi naturali (melatonina) e la rinuncia al
consumo frequente di droghe per migliorare le prestazioni fisiche e
psichiche (zucchero, caffè, alcool, nicotina, hashish, anfetamine,
extasy, ecc., cocaina, eroina e poppers), che producono un rilascio
maggiore di ormoni dello stress.
-
Le reazioni flogistiche ed infezioni (epatiti
e malattie veneree) ripetute possono essere evitate riducendo al minimo
le ferite, curando accuratamente le ferite ed utilizzando il
preservativo per i rapporti anali. Rinunciando all’inalazione di
nitriti (poppers) si evita l’ingrossamento dei linfonodi che potrebbe
dare luogo ad alterazioni del tessuto e a patologie fungine.
-
Riducendo
l’infusione di proteine coagulanti con emoderivati.
...
nei
sieropositivi e nei pazienti affetti da AIDS è possibile ripristinare
l’endosimbiosi cellulare e una risposta immunitaria flessibile. Nella
somministrazione limitata nel tempo di antibiotici è assolutamente
necessario proseguire con questa terapia di base. Una mistura
individuale degli sostanze necessari sulla base di Guar po’ essere
composito dopo un test di sangue (www.unisan.de,
www.iabc.ch).
Il
successo di questa terapia supportante il sistema immunitario che deve
essere adattata al quadro clinico individuale può essere monitorato
misurando gli oligoelementi, il profilo degli ormoni dello stress, il
rapporto fra cellule T-4/T-8, l’attivazione dei macrofagi (test della
neopterina), il livello di ferritina nel siero, il livello di glutatione
nel plasma e nelle cellule helper T-4 e con il test dell’anergia
cutanea (test DTH, reazione della pelle agli antigeni).
Studiengruppe
AIDS-Therapie c/o
F. de Fries, Eglistr. 7, CH 8004 Zürich
E-Mail:
felix.defries@bluewin.ch