La grande truffa di
Telethon
Di Olivier Bonnet.
Preso da Tuttouno.blogspot.it.
Originale pubblicato su alterinfo.net con il titolo “La grande escroquerie du
Téléthon. Le professeur Testard dénonce une mystification”. Traduzione a cura di
Giuditta
Sono 20 anni che questa “grande fiera” televisiva continua… Ecco cosa ne pensa un ricercatore, uno specialista in biologia della riproduzione.
“È scandaloso. Il
Telethon raccoglie annualmente tanti euro quanto il bilancio di funzionamento di
tutto l’Inserm. La gente pensa di donare soldi per la cura. Ma la terapia genica
non è efficace. Se i donatori sapessero che il loro denaro, prima di tutto è
utilizzato per finanziare le pubblicazioni scientifiche, ma anche i brevetti di
poche imprese, o per eliminare gli embrioni dai geni deficienti, cambierebbero
di parere.
Il professor
Marc Peschanski, uno dei architetti di questa terapia genica, ha dichiarato che
abbiamo intrapreso una strada sbagliata. Si stanno facendo progressi nella
diagnosi, ma non per guarire. Inoltre, anche se progrediamo tecnicamente, noi
non comprendiamo molto di più la complessità della vita. Poiché non possiamo
guarire le malattie, sarebbe preferibile cercare di scoprirne l’origine, prima
che si verifichino. Ciò consentirebbe l’assoluta comprensione dell’uomo, di una
certa definizione di uomo”.
Da un’intervista con Medicina-Douces.com
Jacques Testard, è
direttore della ricerca presso l’Istituto Nazionale della Sanità e della Ricerca
Medica (Inserm), specialista in biologia della riproduzione, “padre scientifico”
del primo bebè-provetta francese, e autore di numerose pubblicazioni
scientifiche che dimostrano il suo impegno per una “scienza contenuta entro i
limiti della dignità umana”.
Testard scrive sul suo blog, fra l’altro:
“Gli OGM (organismi geneticamente modificati) sono disseminati inutilmente,
perché non hanno dimostrato il loro potenziale, e presentano un reale rischio
per l’ambiente, la salute e l’economia. Essi non sono che degli avatar
dell’agricoltura intensiva che consentono ai produttori di fare fruttificare i
brevetti sulla Natura e la Vita.
Al
contrario, i test terapeutici sugli esseri umani sono giustificati quando sono
l’unica possibilità, anche piccola, per salvare una vita. Ma è assolutamente
contraria all’etica scientifica (e medica) far credere a dei successi imminenti
di uno o di un altro farmaco. Nonostante i numerosi errori, i fautori della
terapia genica (spesso gli stessi fra quelli degli OGM) sostengono che “finiremo
per arrivarci”, e hanno creato un tale aspettativa sociale che il “misticismo
del gene” si impone ovunque, sino nell’immaginario collettivo.
Il successo costante del Telethon dimostra questo effetto, poiché a forza di
ripetute promesse, e grazie alla complicità di personalità mediatiche e
scientifiche, questa operazione raccoglie donazioni per un importo vicino al
bilancio di funzionamento di qualsiasi ricerca medica in Francia. Questa manna
influisce drammaticamente sulla ricerca biologica in quanto la lobby del DNA
dispone del quasi monopolio dei mezzi finanziari (finanziamenti pubblici,
dell’industria e della beneficenza) e intellettuali (riviste mediche,
convenzioni, contratti, man bassa sugli studenti…).
Quindi, la maggior parte delle altre ricerche sono gravemente impoverite – un
risultato che sembra sfuggire ai generosi donatori di questa enorme operazione
caritativa…”
Per completare, ultima citazione estratta dal libro di Testard “La bicicletta, il muro e il cittadino”:
Tecnoscienza e
mistificazione: il Telethon
Da due decenni,
ogni anno, due giorni di programmazione della televisione pubblica sono
esclusivamente riservati ad un’operazione orchestrata, alla quale contribuiscono
tutti gli altri mezzi di comunicazione: il Telethon. Col risultato che, delle
patologie, certamente drammatiche ma che, per fortuna, interessano relativamente
poche persone (due o tre volte inferiore alla sola trisomia 21, per esempio),
mobilitano molto di più la popolazione e raccolgono molti più soldi rispetto ad
altrettante terribili malattie, un centinaio o un migliaio di volte più
frequenti.
Possiamo solo constatare
un meritato successo di una efficace attività di lobbying e consigliare a tutte
le vittime, di tutte le malattie, di organizzarsi per fare altrettanto.
Ma si dimenticherebbe, per esempio, che:
• il potenziale caritativo non è illimitato. Quello che ci donano oggi contro la distrofia muscolare, non lo doneranno domani contro la malaria (2 milioni di decessi ogni anno, quasi tutti in Africa);
• quasi la metà dei fondi raccolti (che sono equivalenti al bilancio annuale di funzionamento di tutta la ricerca medica francese) alimentano innumerevoli laboratori che influenzano fortemente le linee guida. Contribuendo in tal modo alla supremazia finanziaria dell’Associazione francese contro la distrofia muscolare (l’AFM che raccoglie e ridistribuisce a suo piacimento i fondi raccolti), sarebbe anche e soprattutto impedire ai ricercatori (statutari per la maggior parte, e quindi pagati dallo Stato, ma anche laureati e, soprattutto, studenti, sicuramente raccomandati, post-dottorato che vivono sul finanziamento della AFM) di contribuire alla lotta contro altre malattie, e/o di aprire nuove strade;
• non è sufficiente disporre di mezzi finanziari per guarire tutte le patologie. Lasciar credere a questo strapotere della medicina, come lo fa il Telethon è indurre in errore i pazienti e le loro famiglie;
• dopo venti anni di promesse, la terapia genica, non sembra essere la buona strategia per curare la maggior parte delle malattie genetiche;
• quando delle somme così importanti sono raccolte, e portano a tali conseguenze, il loro utilizzo dovrebbe essere deciso da un comitato scientifico e sociale che non sia sottomesso all’organismo che le colletta.
Ma anche, come non
domandarsi sul contenuto di una “magica” operazione in cui le persone,
illuminate dalla fede scientifica, corrono fino ad esaurimento o fanno nuotare i
loro cani nella piscina comunale… per “vincere la miopatia”? Alla fine della
tecnoscienza, spuntano gli oracoli e i sacrifici di un tempo che credevamo
finito…
In conclusione: Non fate donazioni al Telethon!