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Tanzi e Calvi, stessa storia vent'anni dopo?
Tratto da www.borsari.it
Ci sono
delle inquietanti somiglianze tra il crack Parmalat e quello del Banco Ambrosiano.
Innanzitutto
i due protagonisti, Tanzi e Calvi: entrambi religiosissimi e legati a doppio filo con gli ambienti
vaticani.
Poi il
modo in cui le due aziende sono state depredate delle loro risorse, a
seguito di spericolate operazioni sudamericane, eseguite ed occultate
attraverso società offshore nei vari paradisi fiscali e, quindi,
abbandonate al loro tragico destino.
Sia
Tanzi che Calvi hanno generosamente finanziato i loro protettori
politici e Calvi, in particolar modo, ha finanziato la "politica
estera" di Giovanni Paolo II, caparbiamente diretta contro
l'avanzata del Comunismo in Europa dell'Est ed in Sud America.
La differenza sostanziale, com'è evidente, sta nell'assassinio di Calvi
(il suicidio era, ovviamente, una favola per bambini scimuniti), il
quale, sentendosi ormai perso, aveva minacciato di "cantare";
mentre Tanzi è ancora vivo: evidentemente non è giudicato una minaccia
seria, come avrebbe potuto esserlo il banchiere di Dio, oppure ha capito
che è meglio stare zitto.
Osservate la tabellina sotto: si
riferisce al conto economico sintetico della Parmalat…
Dati in milioni di euro |
||||||||
Parmalat |
1995 |
1996 |
1997 |
1998 |
1999 |
2000 |
2001 |
2002 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Fatturato |
2215 |
2822 |
3678 |
5078 |
6358 |
7349 |
7801 |
7590 |
MOL |
308 |
371 |
459 |
612 |
818 |
870 |
951 |
931 |
Risultato operativo |
178 |
229 |
257 |
354 |
446 |
544 |
597 |
613 |
Risultato ante-imposte |
112 |
163 |
181 |
266 |
324 |
379 |
414 |
373 |
Utile netto |
70 |
98 |
105 |
136 |
174 |
195 |
218 |
252 |
…ufficialmente,
in quegli otto anni, l'azienda avrebbe guadagnato oltre un
miliardo di euro, in realtà, avrebbe creato un buco di 12 miliardi.
Voglio farvi notare che quel buco di 12 miliardi di euro, rappresenta
una perdita di (circa) il 30% l'anno sul fatturato; come se, ogni anno,
a fronte di un fatturato di
Per quanto "incapace" possa essere stato Tanzi, è
assolutamente impossibile che sia riuscito a perdere il 30% l'anno del
fatturato vendendo latte in giro per il mondo. Anche questa, senza ombra
di dubbio, è una favola per bambini scimuniti.
Così com'è escluso che quelle perdite possano essere state prodotte
dal settore turismo o dal Parma calcio; perdite di quella portata,
significano una cosa sola: distrazione di fondi, denari
"rubati" dalle casse societarie e depositati sui conti
correnti (segreti) di altri soggetti (lo stesso Tanzi oppure altri
beneficiari).
Non è
un'opinione: è matematica.
Il crack Ambrosiano, per similitudine, ci può aiutare a capire cosa,
davvero, è successo nel caso Parmalat.
Al
giugno 1981, momento dell'assassinio di Calvi, lo IOR (Istituto Opere Religiose), aveva accumulato debiti pari a 1.4 miliardi
di dollari con
Quelle
società di comodo usavano quei denari in vario modo ma,
sostanzialmente, erano impegnate a finanziare i regimi anticomunisti
dell'America latina (compresi quelli che si sono macchiati dei crimini
più orrendi verso i loro stessi cittadini) e ...... Solidarnosc in
Polonia.
Papa Wojtyla appoggiava incondizionatamente quel movimento sindacale polacco,
intravedendo in esso il grimaldello con il quale scardinare l'intera
posizione sovietica d'oltrecortina.
Calvi
fu lo strumento principale di quell'ingente trasferimento di fondi in
Polonia che, dopo una visita di Ronald Reagan in Vaticano, diventò anche trasferimento di armi e di altri prodotti
necessari alla lotta politica ed armata contro il comunismo.
Il buco
dell'Ambrosiano, dunque, aveva una causa principale: il finanziamento
dell'anticomunismo, nei paesi cattolici del pianeta.
Ed i
denari necessari (tanti, tantissimi), provenivano dal Banco Ambrosiano.
Ma Calvi finanziava anche i politici: il famoso conto Protezione, nel
quale si riversavano le mazzette per il partito socialista di Bettino
Craxi e Claudio
Martelli (entrambi
giudicati dei "baluardi" contro l'avanzata del comunismo), era
alimentato in larghissima misura dalle generose donazioni di Roberto
Calvi, con operazioni estero su estero, che facevano giungere
illegalmente denari in Svizzera (dov'era domiciliato il conto
Protezione) in barba alle norme valutarie approvate dai governi
appoggiati dagli stessi socialisti di Craxi e Martelli.
Tutti
quei denari (per il Vaticano, per i politici "anticomunisti",
etc...) venivano rapinati al Banco Ambrosiano il quale, a sua volta,
compiva ogni tipo di operazione sporca (riciclaggio di denaro della
Mafia, della droga, dei sequestri, del traffico di armi, ecc...) per
attirare i clienti più "danarosi".
E dietro tutte quelle operazioni di riciclaggio, c'era quasi sempre lo
IOR o l'Inecclesia, istituzioni finanziarie vaticane al di sopra di ogni
sospetto, che avevano il compito di far perdere le tracce dei soldi
sporchi.
Se
Calvi, dunque, era al corrente di tutti i movimenti, gli intrallazzi, le
rapine, le mazzette che attraversano la società italiana (compresa
quella religiosa) e, se avesse "cantato", Tangentopoli sarebbe
scoppiata undici anni prima e, molto probabilmente, Giovanni Paolo II,
sarebbe stato il primo Papa della storia che, travolto da uno scandalo
internazionale, avrebbe dovuto dare le dimissioni.
Sicché,
quando in quel Giugno 1981, dopo essere stato estromesso dalla carica di
Presidente ed Amministratore delegato del Banco Ambrosiano, Roberto
Calvi minacciò di raccontare tutto al processo di appello (per reati
valutari) che si sarebbe svolto di li a qualche giorno in Italia, tutti
i suoi ex-amici erano fermamente intenzionati a non farlo arrivare vivo
a quel processo.
E così lo attirarono a Londra, con la promessa di un salvataggio in
extremis da parte dell'Opus Dei (che avrebbe dovuto farsi carico dei
debiti dello IOR verso il Banco Ambrosiano), ma con l'intenzione di
assassinarlo.
La notte del 18 Giugno 1981, due uomini scortarono Calvi fuori dal suo
albergo di Londra e, quella, fu l'ultima volta che il "banchiere di
Dio" fu visto vivo. La mattina dopo lo trovarono impiccato sotto il
ponte dei frati neri, con delle pietre in tasca e due orologi Philippe
Patek: uno fermo all'1.46 e l'altro alle 5.42.
Un
suicidio spettacolare che sarebbe servito da monito a tutti gli altri
dopo.
Anche a Tanzi vent'anni dopo?