A
prescindere dall’importanza fondamentale del calcio nel nostro
organismo, dovremmo tenerne sempre una scorta nell’armadietto
dei medicinali in quanto è un anestetico per eccellenza. I
vecchi testi di medicina danno come trattamento delle fitte
pungenti e dei dolori più insopportabili, solamente iniezioni
di calcio. Non si riesce a capire come tale rimedio sia andato
perduto nel corso dei decenni, lasciando spazio a medicinali cui
bugiardino pullula di effetti collaterali e controindicazioni.
Vediamo quindi come usare tale rimedio nel modo migliore.
Lo possiamo usare nell’emicrania
(magari assieme alla vit. B6), prima di andare dal dentista
(aiuta anche a rilassarsi), per alleviare il
prurito dell’orticaria, per le cervicali,
per le sindromi
pre-mestruali ma anche per i dolori
del ciclo, nelle nevralgie
e nei dolori periodici.
Dal libro di Adelle Davis “Let’s eat right to keep fit”
troviamo testualmente “Il mio consiglio alle madri in attesa
è sempre stato di prendere, non appena inizia il travaglio, una
capsula di vitamina D e due o tre pastiglie di calcio ogni ora
finchè non entrano in sala parto. Sono stata meravigliata dal
numero di persone che mi hanno scritto o detto di non aver
provato dolore durante il parto, aggiungendo spesso che
pensavano di avere dolori d’aria quando il bambino era
nato”. In ogni caso l’assunzione da parte delle
partorienti, è consigliata solo sotto controllo medico.
Fra le varie marche in commercio, cercate di evitare, oltre
quelli chimici, anche quelli a base di polvere d’ossa in
quanto tendono a contenere metalli pesanti. Preferite quelli in
polvere, di rapida assimilazione, purché non si tratti di
calcio chimico in quanto tende a “irrigidire” le ossa.
Pensiamo infatti a quante persone anziane cadono od inciampano,
e si ritrovano con in femore rotto, nonostante (anzi, a causa)
dell’assunzione di calcio chimico. Per lo stesso motivo
evitare il calcio chimico in gravidanza, in quanto blocca
l’apertura del bacino nel momento del parto.
Posologia: 1 cucchiaio di calcio in un dito di acqua calda. Bere
il più caldo possibile, appena finisce di produrre
effervescenza.
Assumerne al massimo 3 volte in un giorno.
Susanna
Berginc naturopata di Trieste sito: http://digilander.libero.it/naturalmenteit/ |