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Altroché surriscaldamento,
A cura di Edoardo Capuano - http://www.ecplanet.com/node/1680
Ancora
una volta i media fanno di tutto per poter portare acqua al mulino del
riscaldamento globale. Pur sapendo che i cambiamenti climatici non si
misurano su singoli episodi, la stampa e la TV continuano a insistere su
notizie che vengono allacciate immediatamente a questa situazione. Sulle
motivazioni non voglio tornare, avendone già discusso e parlato a
lungo. Tuttavia, ciò che risulta evidente è che la nostra Terra ha
perso completamente uno dei suoi emisferi, quello meridionale! Sarà
solo per un caso o perché esso sta vivendo uno dei suoi inverni più
rigidi? Forse fenomeni troppo “freddi” non fanno gioco ai
sostenitori indefessi del riscaldamento globale ed è meglio nascondere
le notizie che provengono da sud. Questo tipo di comportamento, già da
solo, fa già pensare che qualcosa non quadri del tutto. Se si è
veramente convinti delle prove che si sbandierano a destra e a sinistra,
non si dovrebbe aver paura di citare anche episodi che sembrano andare
controcorrente. In qualche modo continuo a sentire puzza di bruciato…
E
a proposito di bruciato, ecco insistere continuamente sulle foreste
russe che bruciano e collegarle al riscaldamento globale. Oppure sullo
scioglimento dell’artico (a questo punto non dovrebbe più avere
ghiaccio…), su enormi iceberg che si staccano (ma è sempre
successo…), sul livello marino che sale (esistono ancora le città
costiere?). Tutto, però, succede solo al nord, dove abbiamo l’estate.
E a sud? Tutto normale e senza problemi? Sembrerebbe proprio di sì. Ed
invece no, assolutamente no e per saperne qualcosa bisogna andare a
spulciare la stampa locale. Eccovi allora alcune informazioni con le
relative fonti. A buon intenditor poche parole…
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17 giugno
2010: 500
pinguini africani muoiono per il freddo a causa dell’ondata
glaciale che ha toccato la Provincia del Capo orientale in Sud Africa;
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19 luglio
2010: il freddo glaciale distrugge
in Sud Africa parecchie centinaia di Sistemi Solari Termici;
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5 agosto
2010: neve
sul Brasile e temperature sotto zero nel River Plate. Moria
di pesci tropicali;
-
6 agosto
2010: il
Sud America è colpito da un’ondata fredda eccezionale.
Nella Bolivia dell’est si
è scesi fino a -6°C. Milioni di pesci abituati a nuotare a
circa 20°C muoiono congelati. Analoga fine per rettili, uccelli,
tartarughe. Come conseguenza le acque sono diventate imbevibili e il
governo ha chiuso la pesca per l’intero anno. Le morti
di persone e animali in Argentina, Uruguay, Paraguay e
Brasile del Sud aumentano. Un metro di neve copre la Patagonia e lungo
le Ande si sono interrotte le comunicazioni. Moltissime culture cilene
di agrumi e avocado sono state distrutte, riducendo l’esportazione del
40%;
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9 agosto
2010: gli australiani hanno vissuto la
mattinata più fredda degli ultimi 30 anni. Sidney si è
svegliata sotto una coltre di gelo.
Nel
frattempo la copertura ghiacciata dell’Oceano Antartico è
arrivata ad un valore che è 1,3 milioni di chilometri
quadrati sopra la media dell’intervallo 1979-2008 e continua a
crescere. Questa situazione controbilancia abbondantemente la perdita di
ghiaccio dell’emisfero
nord e stabilisce in 20 milioni di chilometri quadrati la copertura
glaciale totale sul pianeta.
Insomma, non solo i media cercano di nascondere il dissenso che esiste
tra i vari scienziati sul riscaldamento globale, ma addirittura
cancellano la metà del mondo sotto l’equatore. Complimenti!
Autore:
Vincenzo Zappalà / Fonte: astronomia.com