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Da
Sudditi a protagonisti
Sono molti coloro
che pensano che il dispiegarsi delle conquiste scientifiche,
l’evolversi delle cure mediche, il modo razionale di produrre i cibi
ed i beni materiali, la potenzialità reale di eliminare fame, guerre e
ignoranza dalla faccia della terra, porti gli uomini ad evolversi verso
comportamenti più logici e civili, per allontanare il medioevo dei
ricchi che dominano sui poveri, dei colti che si approfittano degli
ignoranti, e per lasciare i dogmatismi di tutte le religioni nel buio
della nostra storia.
Ciò non è avvenuto ed è importante che ci si cominci a chiedere perché,
visto che diminuisce di giorno in giorno la possibilità del pianeta
terra di resistere alla distruzione dei suoi equilibri.
Cominciamo a dire che l’unico vero potere che vi è oggi nel mondo, e
che mantiene in subordine
anche il potere politico, è il potere economico e finanziario di
carattere multinazionale, saldamente in mano all’Occidente del G8,
coperto da un gigantesco apparato militare che garantisce la continuità
della ricchezza dei paesi ricchi, e soprattutto lascia in eterno
sottosviluppo quelli poveri e arretrati.
Questo sistema rappresenta la dittatura del capitale finanziario e delle
multinazionali e deriva direttamente dalla cultura e dalla pratica
colonialista dell’Occidente “cristiano” e “democratico”, che
dal 1500 fino alla seconda guerra mondiale, ha fatto genocidi, razzie,
sfruttato milioni di schiavi, rubato risorse e terre ai legittimi
proprietari che vi abitavano da secoli, per arrivare nell’ultimo
dopoguerra ad una apparente decolonizzazione, immediatamente seguita da
una feroce e più capillare conquista economica di tipo
neo-colonialista, attraverso il controllo di organismi internazionali
quali Fmi, Wto, Banca mondiale, col metodo della corruzione delle classi
dirigenti per avere contratti di sfruttamento di giacimenti di materie
prime, col metodo del traffico di armi per squilibrare rapporti di forza
e far prevalere i propri amici, senza disdegnare l’assassinio
politico, gli embarghi e la sempre valida minaccia di intervento
militare diretto.
Questo è il vero
potere del nostro tempo ed esso ha consenso perché investe enormi
capitali per acquistare televisioni, giornali, riviste, case editrici,
produzioni cinematografiche e di musica, aziende di pubblicità, fino
alle spese elettorali, che nella realtà Usa, sono sostenute
direttamente dalle varie aziende o lobby.
Il capitale finanziario possiede
direttamente il 90% di tutti i media dei paesi occidentali, che
considerano democratica e pluralista una situazione dove le idee e le
immagini che girano sono solo quelle adatte a fabbricare la monocultura
consumistica e indurre quei consumi o quei comportamenti decisi dai
grandi gruppi.
Parlare di pluralismo democratico in una situazione, come in Italia, in
cui tutti i giornali che contano sono in mano a gruppi capitalistici con
gli stessi interessi, è una vera bestemmia, ma ci svela un fatto vero:
la “libertà”, di cui si riempiono ogni momento la bocca, è solo
quella loro e il famoso pluralismo è in realtà monopolio.
E al loro servizio si muove una
sempre crescente corte di complici, che si chiamano giornalisti,
stilisti, uomini e donne di spettacolo, critici, intellettuali,
politici, cantanti, preti, strizzacervelli, che 24 ore su 24, e in
regime di monopolio, ci consigliano come vestirci, cosa mangiare,
stabiliscono nuovi orientamenti sessuali, fissano canoni estetici,
creano e cancellano miti e personaggi, omettono informazioni importanti.
Hanno creato una
cultura di massa in cui tutto deve essere breve e divertente e colorato,
respingendo ogni contatto con la complessa e spesso drammatica realtà
del nostro tempo.
La cultura del consumismo, dell’individualismo, dell’ “avere per
essere”, del disimpegno politico, dell’immagine e dell’apparire a
tutti i costi, nasce dal lavoro martellante di anni di televisione
commerciale, alla cui cultura anche la Rai si è adeguata, che ha
trasformato profondamente il nostro paese. Tale operazione, prevista e
pianificata in ambienti piduisti, nulla ha a che fare con la democrazia,
e sostenere che la presa di potere da parte del capitalista più ricco
d’Italia in forza dei suoi soldi e delle sue Tv è evento di normale
democrazia, significa gettare milioni di persone perbene nel disimpegno,
nello sconforto e nella depressione.
Le oligarchie economiche al potere in Occidente si prendono anche la
libertà, incontrastata da quando il potere politico è al loro
servizio, di produrre merci pericolose per la salute, quali gli Ogm,
decidono se investire nelle ricerche per trovare il vaccino anti-Aids o
se continuare negli immensi profitti che arrivano alle case
farmaceutiche dalla vendita a milioni di infettati dei farmaci
antiretrovirali, decidono di ritardare l’introduzione dell’idrogeno
nel sistema dei trasporti sino a quando gli farà comodo, decidono con
la loro pubblicità martellante, diretta soprattutto ai bambini, di far
diventare obesi gli stessi cittadini occidentali, per iniziativa delle
industrie alimentari e dolciarie, che rendono irresistibili quei
suggerimenti commerciali.
Queste oligarchie
decidono della nostra salute, dell’aria che respiriamo, agiscono
indisturbate, anche se operano contro gli interessi dei loro Stati che
poi si devono fare carico dei costi delle malattie provocate da chi
pensa solo ai propri profitti.
E’ importante comprendere che il cosiddetto “liberismo”, che altro
non è che il monopolio del capitale su tutte le iniziative economiche,
impedisce qualunque iniziativa di tipo statale in quei settori come
l’energia e la sanità, dove solo chi ha la visione d’insieme dei
problemi, come quella statuale appunto, può affrontarli
nell’interesse della salute dei cittadini e nell’interesse dello
Stato stesso che potrebbe ottenere forti risparmi.
Immaginiamo l’Enel che, invece di essere legato al petrolio,
all’acquisto di energia dall’estero, a gruppi che vogliono costruire
megacentrali e di tanto in tanto fanno rispuntare l’opzione nucleare,
studiasse il miglior prototipo di pannello fotovoltaico, lo facesse
produrre in Italia su vasta scala, abbattendone così i costi, per
installarlo dovunque possibile con costi spalmati sulle bollette e con
possibilità per i cittadini, che hanno spazio e mezzi economici, di
installare potenze superiori al proprio fabbisogno, di poter vendere
energia all’Enel con gli stessi prezzi che l’Enel stessa esige dai
suoi utenti. Una possibilità del genere è assolutamente praticabile.
Risolverebbe il problema blak-out, non renderebbe necessarie la
costruzione di altre centrali, ridurrebbe drasticamente inquinamento e
dipendenza dal petrolio.
Ciò non sarà mai
possibile in una realtà privatizzata e non illudiamoci che si possa
fare a meno di una iniziativa dal basso che spinga in tal senso, in
quanto governi di destra e di sinistra nulla hanno fatto in questa
direzione.
Lo stesso discorso riguarda la Sanità: se quasi tutti i medici sono
comprati dalle multinazionali farmaceutiche con regali, soldi, congressi
gratuiti, viaggi, e lo Stato non si difende con un suo rigoroso
prontuario farmaceutico, con proprie informazioni scientifiche allegate
ad ogni farmaco, se lo Stato non è in grado di limitare la pubblicità
delle industrie alimentari e dolciarie e degli alcolici, se non riesce
ad imporre a scuola l’educazione sanitaria con lo scopo di fare
prevenzione, e quindi ridurre drasticamente i costi sanitari, esso è in
mano al potere delle lobby commerciali e non svolge il suo ruolo di
garante della salute dei cittadini.
Questi apparati industriali, mediatici e commerciali dettano legge senza
alcun limite e agiscono in forte sinergia tra loro e sono il vero potere
che bisogna assolutamente limitare, e siccome questo potere assoluto si
dispiega in regimi democratici e arriva ad imporre le scelte politiche,
bisogna urgentemente riconsiderare quale significato dare alla parola
democrazia e produrre gli anticorpi necessari per riequilibrare i
rapporti di forza.
E qui si arriva alle dolenti note: in tutti questi anni non vi è stata
una opposizione politica capace di denunciare e interrompere questo
processo di concentrazione del potere. Essa è ridicolmente divisa, non
contrappone alcuna visione alternativa credibile, è formata da
professionisti a vita della politica, ha dimostrato, una volta al
potere, di non mettere in discussione il dominio delle forze economiche
ed ha accettato la subalternità della politica ai padroni del vapore.
Con questa classe
politica, abusivamente di sinistra, non è utile alcun confronto;
abbiamo osservato la sufficienza e la doppiezza con cui hanno trattato i
movimenti no-global e i girotondi con l’unico scopo di neutralizzarli
e rimediare qualche voto.
La politica delegata ai professionisti a vita ha mostrato tutti i suoi
limiti.
Essa deve essere sostituita da movimenti di massa che esprimono i
bisogni dei cittadini e si deve cominciare a dimostrare, in prima
persona con i propri comportamenti quotidiani, il rifiuto di continuare
con uno sviluppo consumistico che genera alterazioni gravissime nel
nostro ecosistema, che genera squilibri economici, prepotenze
neo-coloniali, fino alle guerre preventive.
Le forze economiche egemoni non temono niente che abbia a che fare con
l’etica o la moralità, esse vanno colpite al cuore, cioè al
portafoglio, facendo diventare fenomeno di massa il rifiuto dei consumi,
a cominciare da quelli superflui.
Se ricordiamo l’appello di Bush a ricominciare a consumare, pochi
giorni dopo l’11 settembre, e leggiamo le indicazioni dei grandi
economisti e banchieri, vediamo che tutto si conclude con il consigliare
manovre e strategie che devono favorire il rilancio o l’espansione dei
consumi.
Sempre lì si
batte, è quello il nodo essenziale di tutto il sistema che però ha
bisogno di sudditi obbedienti che si fanno guidare come pecore, senza
preoccuparsi della propria salute fisica e mentale e di quella del
pianeta terra.
Questo sistema è in guerra mondiale contro la salute dei cittadini.
Esso pubblicizza con immensa capacità seduttiva cibi schifosi, pieni di
chimica, Ogm, pesticidi, coloranti, cancerogeni, alimenti pieni di
zuccheri e colesterolo, per creare obesi e malati da consegnare come
clienti ad altre multinazionali, quelle farmaceutiche che hanno vitale
bisogno di tale materia prima.
Per non parlare degli inviti subliminali a consumare alcolici e tabacco,
che si servono di raffinate associazioni di colori, allusioni a
conquiste sociali o erotiche, che sono messaggi criminali di chi sa
benissimo che il consumo di queste sostanze ti porta alla morte sicura o
con il cancro al polmone o spiaccicato sull’asfalto il sabato sera.
Contro questi poteri cinici, che martellano ogni giorno di ogni anno, in
ogni casa, non c’è difesa, e la politica, che avrebbe il potere di
intervenire e non lo fa, dimostra, se ce ne fosse bisogno, la completa
subalternità alle esigenze dell’economia.
Visto che nessuno al di fuori dei capitalisti ha la possibilità di
farsi sentire: una TV a carattere nazionale costa 1000 miliardi di
vecchie lire, e visto che nessun partito politico ha nel suo programma
un ridimensionamento di questi poteri, l'unica speranza è che le
persone consapevoli di come le cose vanno veramente comincino ad
associarsi per dare vita ad una grande Lega dei consumatori, nazionale
ed internazionale, capace di contro-informazione e di iniziativa pratica
che preveda il personale e collettivo boicottaggio di tutte quelle merci
che provengono dai paesi guerrafondai, in testa Usa, Inghilterra,
Israele, che rifiuti la loro cultura, i loro film pieni di violenza e di
perversione, la loro musica intimamente legata alla diffusione delle
droghe, gli Ogm il cui utilizzo significa consegnare il mercato globale
delle sementi alle multinazionali Usa, i loro computer, la loro benzina,
non facendo viaggi in questi paesi e quanto altro è possibile,
adoperando l’etica e la propria coscienza.
L’immenso
apparato militare Usa + Nato è mantenuto da questi consumi e solo una
forte crisi economica può indurre una politica diversa da parte dei
paesi guerrafondai.
E non si pensi di essere pochi. Questi colossi dei profitti possono
essere messi in crisi anche da un 10-20% di consumatori non ubbidienti.
Bisogna rigettare immediatamente le critiche che piovono su queste
posizioni con l’argomento che così si crea di disoccupazione,
recessione, e si va contro i lavoratori.
Ricordiamoci che un prodotto multinazionale non consumato si trasforma
in domanda di un prodotto simile del proprio paese e ciò crea lavoro.
Un altro aspetto importante è quello che arrivare a far fallire ad es.
una piantagione di banane in Brasile in mano ad una multinazionale, per
assenza di richiesta, significa lasciare questo territorio e quelle
risorse alla gente locale.
Per rimanere in Italia, diciamo che
quando i padroni decidono di chiudere l’azienda e andare a produrre in
Albania o in Romania o in Cina o in Sud America per utilizzare mano
d’opera a basso costo con assenza di normative su ambiente e
sicurezza, nessuno si può opporre alla “inevitabile”
globalizzazione.
E quanto alla difesa della “classe operaia”, la metà di essa ha
votato Berlusca, e quando la Valsella Meccanotecnica fabbricava mine
antiuomo esportandole a milioni in tutto il mondo, uccidendo e
mutilando, pur essendo prodotte in una zona del Nord Italia in cui i
cattolici sono il 100%, nessuno scrupolo etico e morale venne fuori,
chiarendo il vero ruolo di padroni, religione, e degli schiavi
salariati.
Noi vogliamo
tagliare le unghie a chi produce senza etica e contro la nostra salute,
vogliamo togliere certezze a chi vuole manovrare i consumi, vogliamo
togliere risorse ai paesi guerrafondai, vogliamo la pace fra i popoli e
vogliamo fare pace con l’ambiente e viverci in equilibrio.
Da un movimento del genere può nascere una nuova politica, nuovi
dirigenti, una spinta verso riforme capaci di sostituire una falsa
democrazia in mano ad oligarchie economiche, in una democrazia dei
cittadini consapevoli che vogliono regole e strumenti di controllo
capaci di orientare l’economia verso i bisogni e la salute dei
cittadini e superare questa situazione di potere dittatoriale e di
umiliante sudditanza.
Sugli argomenti trattati, e in particolare sul potere assoluto delle
multinazionali, è già stato detto tutto da grandi scrittori americani
come W. Blum, Noam Chomsky, Naomi Klein, per citare i maggiori, con il
metodo ponderoso della citazione documentale, dei dati statistici, delle
inchieste sul campo, ma è doveroso ricordare che grandi masse di
cittadini non si accosteranno mai a queste letture,e che è dovere dei
pochi intellettuali non venduti al sistema rendere chiare e divulgabili
le affermazioni di questi studiosi, per arrivare ad un movimento di
massa di persone consapevoli della gravità della situazione che
riguarda la salute della terra, della salute dei suoi abitanti, della
salute della democrazia che appare ai più un contenitore vuoto e
subdolo.
Bisogna dire con
chiarezza che di fronte all’esercito organizzato delle multinazionali,
di Wto, e Fmi, con il grande fratello Usa pronto con la sua
potenza militare, come individuo non conti niente, e bisogna arrivare a
una forza organizzata che esprima analisi nuove sul rapporto tra
ambiente e vita degli uomini, e spinga verso uno sviluppo economico che
rompa con la logica del liberismo selvaggio e del consumismo, per
colmare il vuoto lasciato da una sinistra appiattita sulle convenienze
del capitalismo.
Senza questo rinascimento delle coscienze e della ragione siamo senza
futuro.
Bisogna cominciare con le cose semplici: per aggregarsi tra sensibilità
affini è necessario diffondere questo documento il più estesamente
possibile, con eventuali modifiche e arricchimenti, offrendo un
riferimento telefonico o e-mail laddove si formi qualche gruppo di
persone.
Da qui si può passare alla formazione di gruppi d’acquisto che vadano
a stabilire rapporti direttamente con i produttori, stimolandoli a
produrre bio, con soddisfazione economica reciproca, con una qualità di
rapporto che possa portare nei fine settimana un aiuto ai contadini
nella raccolta, nel poter creare momenti conviviali e di frequentazione
della campagna come vacanza attiva, per un rapporto nuovo fra città e
campagna, che può e deve creare amicizia e alleanza su un nuovo modo di
produrre e consumare per mettere in crisi il sistema industriale che ci
riempie di pesticidi, concimi chimici, Ogm, coloranti, e prodotti senza
sapore magari belli, ma molto nocivi alla nostra salute.
Su questo terreno
si devono spendere comportamenti quali lealtà, onestà, sobrietà,
collaborazione, comuni sentimenti per la salvezza della terra e della
pace, che non sono ideologia ma pratica vissuta.
Il libero collegamento e coordinamento tra questi gruppi e quelli già
esistenti (ricordiamo l’Annuario del biologico TUTTO BIO, edito da
“Distilleria EcoEditoria pscrl”-distilleria@biobank.it- www.biobank.it-
che comprende oltre 4000 indirizzi: 1005 aziende con vendita diretta,
746 agriturismi bio, 95 gruppi d’acquisto, 1026 negozi bio), che si
muovono nel campo dell’ambiente, del consumo equo e solidale, della
pace, può portare all’obiettivo di una grande Lega dei consumatori
che punti a chiedere nuove regole perché l’equilibrio tra salute
umana, salute della terra, e pace sia ristabilito.
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Se condividete
questi punti di vista aiutateci a diffonderli in modo semplice: qualche
fotocopia alle persone giuste con preghiera di fare altrettanto.
Noi diffonderemo questo documento proponendone la pubblicazione a
qualche rivista, lo invieremo via e-mail a tutti gli indirizzi dei
movimenti, dei gruppi di acquisto, alle sedi dell’Equo e solidale, ai
negozi biologici, a qualche cooperativa di base e a chi ci verrà in
mente, per renderci conto se questa iniziativa trova interesse e
disponibilità.
Movimento consumo
consapevole: consumoconsapevole@tiscali.it
"Dapprima
ti ignorano, poi ti ridono dietro. Poi cominciano a combatterti. Poi tu
vinci".
[Mahatma
Gandhi]