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USA:
esportati strumenti di tortura per 20 milioni di dollari
Fonte Amnesty International - http://unimondo.oneworld.net/article/frontpage/28/2064
Visto su www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli
Nel 2002 gli Usa hanno esportato strumenti per elettroshock del valore di 14,7 milioni di dollari e 4,4 milioni di dollari di strumenti di costrizione (ceppi, manette...) a Paesi denunciati dal dipartimento di Stato per il continuo uso della tortura. Lo rivela il recente Rapporto "I mercanti del dolore" di Amnesty International che denuncia come nello stesso anno gli Usa hanno esportato in Arabia Saudita oltre nove tonnellate di ceppi per incatenamento di ferro. "Nonostante la tortura sia tuttora in auge in Arabia Saudita, la Smith and Wesson non si è fatta alcun problema ad esportare 10mila ceppi a Riyadh e l'Amministrazione Bush ad approvarne la vendita" - nota William F. Schulz, Direttore Esecutivo di Amnesty International Usa (AIUSA).
Gli Usa sono uno
dei pochi paesi a richiedere l'emissione di licenze di esportazione per
il trasferimento di "strumenti di costrizione", ma -
sottolinea Amnesty Usa - "l'Amministrazione Bush sta violando lo
spirito della stessa legge sull'esportazione approvando la vendita di
questi strumenti a Paesi che li usano per la tortura".
Tra i Paesi ai quali gli Usa
hanno venduto "strumenti di costrizione", appaiono altri Paesi
dove la tortura è tuttora in vigore come lo Yemen, la Giordania, il
Marocco Bangladesh, Brasile, Equador, Ghana, Honduras, India, Libano,
Thailandia, Turchia e Venezuela, ma anche Paesi come la Francia, la
Germania, la Svizzera, l'Olanda, l'Italia dove sono stati importati
manganelli elettrici, pistole con proiettili per stordire e
immobilizzare e strumenti per elettroshock.
Gli Usa non sono l'unico produttore ed esportatore di questi strumenti:
al mondo vi sono infatti 856 compagnie che li producono dislocate in 47
Paesi e, tra questi spiccano Taiwan, la Cina, e la Corea del Sud che,
insieme, dominano il mercato degli strumenti per elettroshock. Per
quanto riguarda il periodo 1999 - 2003, Amnesty International ha
individuato almeno 59 aziende che producono armi da elettroshock in
dodici paesi: Brasile, Cina, Corea del Sud, Federazione Russa, Francia,
Israele, Messico, Polonia, Repubblica Ceca, Stati Uniti d'America,
Sudafrica e Taiwan.
Sono
pochi i governi che controllano adeguatamente la produzione, la vendita
e l'esportazione di equipaggiamento di polizia e di sicurezza. La
Commissione Europea ha presentato una bozza di Regolamento commerciale
che, se applicato, potrebbe impedire l'esportazione dagli Stati membri
di equipaggiamento il cui scopo primario è la tortura (come i ceppi di
ferro e le cinture elettriche) e sottoporre a rigoroso controllo
l'esportazione di equipaggiamento che la Commissione considera legittimo
se usato nel corso di operazioni di polizia ma che potrebbe essere usato
per torturare (come i gas lacrimogeni e le armi elettriche stordenti).
Il comunicato dell'Associazione nota che "Amnesty International
apprezza questi passi in direzione di un controllo, ma ritiene che il
testo del Regolamento commerciale dovrebbe essere reso più
stringente" e "chiede che il loro uso sia sospeso in attesa di
indagini rigorose e indipendenti".
[GB]
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