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DICHIARAZIONE
DI PAOLO RAIMONDI, PRESIDENTE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER I DIRITTI
CIVILI – SOLIDARIETA’
Tratto da Movimento internazionale
per i diritti civili - Solidarietà
www.movisol.org/moneta.htm
Roma,
12 agosto – Le polemiche sulla figura del governatore della Banca
d'Italia Antonio Fazio porgono urgentemente il problema non tanto del
suo mandato a termine, quanto del fatto che la banca centrale è un
istituto che dovrebbe applicare esclusivamente una politica decisa dallo
stato sovrano, mentre invece è controllato e abusato dai privati. Il
problema della nazionalizzazione, o statalizzazione che dir si voglia,
della banca centrale è a questo punto non più procrastinabile, assieme
a quello di approntare serie strategie di rientro dall'Euro che non
siano le sciocche provocazioni di chi propone un ritorno alla Lira senza
collocare questa proposta nel contesto di un piano di credito produttivo
per gli investimenti.
Se l’Italia, così come ogni altra nazione, non possiede e non difende
la sovranità della moneta e del credito, allora non può dirsi
veramente indipendente e sovrana ed è dunque incapace di lottare per la
crescita e lo sviluppo al servizio del bene comune dei suoi cittadini.
Oggi
L’art. 1 della Costituzione dice che “La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione”, per cui la sovranità monetaria è parte integrante e
inscindibile di quella dello stato nazionale e non può essere delegata
ad interessi bancari privati, tanto meno può diventare proprietà di
interessi privati.
L’Art. 3 aggiunge che: "E’ compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno
sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.” Senza disporre delle leve della moneta, del credito e
dell’economia, qualunque governo, a prescindere dal suo orientamento
politico, non sarà mai in grado di realizzare questo compito di
sviluppo e giustizia economica e sociale.
L’Art. 47 sottolinea che “
Il
complotto del Britannia
La totale e definitiva privatizzazione della Banca d’Italia,
che è persino una violazione dello statuto della stessa banca centrale,
è stata il frutto del processo di speculazione contro la lira e di
forzata privatizzazione del settore a partecipazione statale italiano
iniziato nel
Ma anche prima, dietro il paravento dell’ideologia liberista secondo
cui le banche centrali dovrebbero essere indipendenti dallo stato per
poter svolgere “meglio” il ruolo di controllore della moneta, si
celava la volontà della finanza di sottrarre allo stato la sovranità
sulla moneta.
Già allora il Movimento Solidarietà aveva animato una battaglia
parlamentare per bloccare questa politica.
A
Maastricht è stata svenduta l'Europa
A partire dal 1992 è iniziata la sottomissione dell’Europa
al Trattato di Maastricht, concepito per sottoporre le diverse nazioni
ad una totale dittatura monetarista al servizio degli interessi dei
banchieri. La burocrazia sovranazionale di Bruxelles ha seguito una
politica volta a distruggere le ragioni e gli ideali dei padri fondatori
di un’Europa unita e solidale, fatta di stati nazionali sovrani, tra i
quali ricordiamo Mattei, De Gasperi, De Gaulle, Adenauer e Schumann.
In tal modo questa burocrazia sottraeva la sovranità sulla moneta per
imporre delle politiche di austerità e di stupidi e incompetenti
automatismi sui bilanci bloccando il motore economico dell’Europa e
con esso gli investimenti in nuove tecnologie e in nuove e moderne
infrastrutture.
Il Movimento Solidarietà si fece promotore già nel 1996 di una
campagna contro questi programmi presentando anche un esposto, “Il
Trattato di Maastricht viola
Oggi Maastricht si sta sgretolando perché le fondamenta su cui è stato
costruito sono marce. Quando si dice che un palazzo crolla perché
l’architettura era sbagliata non vuol dire che non si vogliono più
costruire nuove case. Se si vuole realizzare un progetto che veramente
corrisponda ai bisogni e agli interessi della gente, bisogna avere anche
il coraggio di abbandonare tempestivamente le strutture che ci stanno
crollando addosso. Dopo il no francese e olandese al referendum sulla
costituzione europea -- un no che in realtà è rivolto ai dettami di
Maastricht -- ora
L'euro:
realtà e pretesti
Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà
tedesco, si presenta al voto del 18 settembre con un programma
coraggioso e d’avanguardia che merita il sostegno di ogni forza
politica sana in Europa: uscita unilaterale dal Trattato di Maastricht e
dall’Unione Monetaria Europea, ritorno al marco come moneta nazionale
per poter lanciare investimenti statali e quindi la piena occupazione,
eliminando così il dissesto economico evidente nelle cifre della
disoccupazione, il cui totale è ormai arrivato intorno ai 9 milioni, e
continuare ad usare l’euro solo come moneta di conto nelle transazioni
tra i diversi paesi. Su questa questione occorre essere chiari: non si
litiga su "euro si" "euro no", ma occorre convenire
sulla necessità di disporre di una moneta con cui uno stato sovrano può
varare piani di sviluppo.
Al più tardi, il prossimo aprile avremo le elezioni politiche in Italia
per eleggere il nuovo governo. L’euro e la questione Banca d’Italia
stanno diventando argomenti di scontro sulla testa della gente, ma non
per una politica seria. Berlusconi ha già lanciato il suo slogan
populista “No all’euro di Prodi” per sfruttare la rabbia dei
cittadini vessati da un’inflazione che il suo governo ha sempre
camuffato e negato. La coalizione di centrosinistra di Prodi e Rutelli
si lascia ammaliare dallo speculatore internazionale George Soros, un
vero terrorista finanziario che vanta interessi enormi anche nella
“liberalizzazione” della droga. Al contempo si vuole decisamente
ignorare il fatto che ci troviamo nella fase finale del collasso del
sistema liberistico e finanziario e che la globalizzazione versa in uno
stato di bancarotta totale, mentre in America infuria lo scontro
decisivo tra chi sta cercando di fermare i neoconservatori di
Cheney-Bush e coloro che spingono per pericolose fughe in avanti sul
fronte militare.
Come
ripristinare la sovranità economica del paese
Il Movimento Solidarità è decisamente impegnato a combattere in
prima fila per riaffermare la sovranità dello stato sulla moneta e sul
credito nel Parlamento italiano e in tutte le altre istituzioni. Insieme
a tutti quei politici, di differenti schieramenti, sensibili allo
sviluppo e alla giustizia economica e sociale, noi presenteremo una
mozione per riportare
Lo stato e il governo italiani potranno contare sulla nuova Banca
d’Italia come fondo di emissione di nuovi crediti per centinaia di
miliardi di attuali euro all’anno, a lungo termine e a bassi tassi di
interessi, a sostegno di investimenti produttivi nelle infrastrutture e
nella ricerca miranti ad accrescere la produttività. I cittadini e le
istituzioni dovranno anche essere preparati a ristabilire la sovranità
sulla moneta nazionale perchè capovolgimenti nella situazione economica
e politica internazionale e in Europa potrebbero richiederlo anche in
situazioni che potranno apparire drammatiche. Sarebbe politicamente
irresponsabile evitare di porre problemi di questo tipo. Affrontare il
problema della disoccupazione e dell’arretratezza tecnologica e
infrastrutturale di base è la sfida immediata per partecipare
contemporaneamente agli investimenti e allo sviluppo dell’intera
regione eurasiatica, il cosiddetto Ponte di Sviluppo Eurasiatico.
Occorrerà approntare in Italia, in Europa e in Eurasia un “New
Deal”, nella tradizione della politica con cui il presidente Franklin
D. Roosevelt portò gli Stati Uniti fuori dalla depressione degli anni
Trenta, che in linea di principio fu la stessa politica con cui
l’Italia, dopo il 1945, diede vita alla sua ricostruzione e alla sua
crescita.
Un programma di questo tipo sarà integrato nella battaglia
internazionale per una Nuova Bretton Woods, come proposta
dall’economista e politico americano Lyndon LaRouche. Un nuovo e più
giusto sistema monetario e finanziario internazionale che metta fuori
legge la speculazione e le bolle finanziarie e crei le condizioni di
stabilità tra le monete per rilanciare l’economia e la cooperazione
internazionale. Il 6 aprile la maggioranza della Camera dei Deputati ha
già approvato una mozione, alla cui stesura ha contribuito direttamente
il Movimento Solidarietà, che impegna il governo a prendere tutte le
iniziative necessarie a livello internazionale per arrivare alla
convocazione di una conferenza di capi di stato e di governo per
definire a creare una Nuova Bretton Woods e un Nuovo Ordine Economico
Mondiale Giusto