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Sistema
Finanziario e Potere
di Antonella Randazzo per www.disinformazione.it
- 5 marzo 2007
Autrice del libro "DITTATURE: LA STORIA
OCCULTA"
Molte persone credono che le banche siano istituzioni che
investono i risparmi dei clienti per produrre profitti. Non immaginano
neppure lontanamente la vera natura dell'istituzione bancaria. Non
associano affatto le crisi economiche, la disoccupazione o le guerre, al
sistema finanziario, e quindi non comprendono la vera natura del potere
che oggi vessa il mondo intero.
Per giungere alla verità basterebbe sapere che il denaro prestato dalle
banche non esiste, è “moneta virtuale”, che pur non esistendo viene
caricata di interessi. La banca crea denaro semplicemente scrivendo la
cifra sullo schermo del computer, ma i pagamenti del debito devono
essere puntuali, altrimenti si impadronisce dell'automobile o della
casa, che sono beni reali.
Le banche hanno il potere di stampare denaro. Tale potere
viene esercitato in segretezza. I mass media utilizzano parole e
concetti per nascondere tale realtà. Ad esempio, parlano della Banca
Europea come fosse legata all'Europa, e non dicono che essa è
un'istituzione controllata da pochi privati. Lo stesso avviene per
Oggi le banche hanno lo scopo principale di saccheggiare i paesi,
fornendo banconote con su scritto “Pagabile a vista al portatore”,
che in realtà non hanno alcun valore, ma producono debito.
Le banche indebitano gli Stati senza dare nulla se non
pezzi di carta stampati. E i popoli si impoveriscono per pagare il
debito pubblico che in realtà è una truffa. Ciò significa che noi
paghiamo oltre l'1% del nostro Pil annuo ad un gruppo di persone che
agiscono e dominano con metodi mafiosi.
Le leggi che regolano il sistema bancario occidentale sono irrazionali e
disumane. Si persegue un profitto illimitato, a danno degli esseri
umani.
L'élite finanziaria ha acquisito questo enorme potere attraverso i
secoli, utilizzando tutti i mezzi possibili, compresi la guerra, lo
sterminio e la criminalità. Con le guerre, le banche acquisiscono
ulteriore potere, perché possono concedere prestiti ai paesi in guerra,
e dopo la guerra finanzieranno la ricostruzione, ricavando altri
profitti.
Il potere finanziario è stato sempre un potere imperiale,
che mira ad assoggettare i popoli e ad accrescere il proprio dominio nel
mondo.
Nel Settecento il potere finanziario era nelle mani dell'Olanda, che lo
rafforzava con metodi violenti e predatori: commerciava schiavi e
attuava altri commerci (zucchero, spezie ecc.) che fiorivano grazie alla
manodopera schiavile. In seguito alle guerre napoleoniche, l'Inghilterra
iniziò a rafforzarsi e a
sottrarre all'Olanda il monopolio del commercio degli schiavi. I
banchieri inglesi puntarono alla rivoluzione industriale. L'industria
avrebbe accresciuto notevolmente i loro profitti, e li avrebbe
trasformati in creditori, persino verso gli Stati Uniti. Questi ultimi
utilizzeranno le due guerre mondiali per indebolire l'Europa e piegarla
alle loro regole finanziarie. Lo sfruttamento dell'Africa, dell'Asia e
del Sud America aveva permesso ai paesi europei e agli Stati Uniti di
sviluppare la propria economia. Come spiega Maurizio Zenezini:
E’ sostanzialmente durante il secolo inglese che nasce il “terzo
mondo”. Sono soprattutto i paesi asiatici e africani che perdono
terreno rispetto all’Europa. E’ difficile negare che la crescita
economica dei paesi occidentali a partire dal secolo diciannovesimo
abbia contribuito in maniera netta a rallentare la crescita industriale
dei paesi del Terzo Mondo.... L'esperienza
coloniale ha effettivamente rappresentato un potente fattore di blocco
dello sviluppo dei paesi in ritardo economico... un paese industriale
come l’India fu trasformato nel XIX secolo nella "fattoria della
Gran Bretagna". I paesi europei e gli Stati Uniti, pur aprendosi ai
commerci internazionali nel corso del XIX secolo, poterono evitare il
declino economico anche grazie a politiche protezionistiche e di difesa
delle industrie nazionali... Stati Uniti, Regno
Unito e Germania sono i protagonisti della storia economica del
periodo che va dal 1870 alla prima guerra mondiale....
L'economia reale si basa sulla quantità di denaro in
circolazione. Se c'è poco denaro la gente deve ridurre la spesa, le
industrie riducono la produzione e licenziano, e questo riduce ancora di
più il denaro da spendere. In questo modo si apre una crisi.
I grandi banchieri decidono se creare una crisi oppure no. Nel 1929,
fecero aumentare i prezzi delle azioni, fino a quando raggiunsero
livelli molto elevati. L'aumento vertiginoso doveva servire ad attrarre
molte persone. A metà del 1929, ben nove milioni di americani avevano
investito in borsa. A questo punto, i banchieri avevano tutto
l'interesse a provocare la crisi. Il crollo sarebbe servito ad
impossessarsi di una quantità enorme di beni (negozi, industrie,
piccole banche, case, automobili ecc.) di coloro che non avrebbero più
potuto pagare i debiti.
L'aumento o il ribasso azionario sono dovuti ad elementi di
natura informativa o psicologica, e i banchieri possono controllare e
condizionare le notizie che riguardano
Nell'ottobre del 1929, la caduta del valore delle azioni, provocata dai
banchieri di Wall Street, produsse effetti devastanti. Le banche
esigevano i pagamenti e i clienti non potevano pagare. Le industrie
cessarono la produzione, e molte persone rimasero disoccupate. Piccole
banche e industrie diventarono proprietà dei grandi banchieri che
avevano innescato la crisi. Milioni di persone rimasero disoccupate o
andarono in bancarotta, e alcune di esse si suicidarono.
La truffa del crollo del 1929 era stata compresa da Emile
Moreau, governatore della banca di Francia, che l'8 febbraio del 1928
aveva scritto nel suo diario: "Le
banche avevano ritirato improvvisamente dal mercato diciottomila milioni
di dollari, cancellando le aperture di credito e chiedendone la
restituzione".[2]
I banchieri avevano agito in modo da bloccare l'economia, e questo si
sarebbe riversato anche sul mercato borsistico. Sarebbe inevitabilmente
scoppiata una grave crisi, che si ebbe il 29 ottobre del 1929.
La quantità di denaro da mettere in circolazione viene decisa dalle
banche. Le banche possono alzare o abbassare il tasso di sconto, e così
favorire o impedire i prestiti. I banchieri sono guidati da logiche di
potere e di profitto. Il crollo di Wall Street doveva servire anche a
mettere in crisi alcuni paesi europei, come
Lo scorso 27 febbraio, il crollo della borsa di Shanghai,
che ha fatto perdere al mercato cinese 107 miliardi di dollari, e ha
causato in Europa la perdita di 270 miliardi e di 210 miliardi alla
Borsa statunitense, è stato prodotto da informazioni e da speculazioni.
Alan Greespan aveva parlato di una grave e imminente recessione negli
Usa, e questo non poteva non produrre reazioni. I grandi banchieri
manovrano le informazioni finanziarie e possono orientarle come
vogliono, favorendo alcuni mercati e distruggendone altri.
L'élite finanziaria statunitense si è imposta attraverso le due guerre
mondiali. Nel 1944, le autorità statunitensi organizzarono la
conferenza finanziaria internazionale di Bretton Woods (New Hampshire,
Usa), per imporre al mondo il sistema valutario a loro favorevole. Il
dollaro venne posto al centro del sistema finanziario, e poteva essere
convertito in oro. Il prezzo del dollaro, fissato nel 1934, era di 35
dollari l'oncia (circa 1,1 $ al grammo), e rimase invariato fino al
1971.
Porre il dollaro al centro del sistema finanziario voleva
dire poter condizionare e controllare l'economia di tutti i paesi del
mondo. Molti di essi, alla fine della guerra, non avevano dollari nelle
casse, e dovettero vendere parte del proprio oro al Tesoro americano,
per avere i dollari per comprare generi alimentari, materie prime o
macchine industriali. Nel 1948,
Nel 1979, nacque il sistema monetario europeo, che imponeva
ai paesi membri di versare il 20% delle riserve in oro e il 20% delle
riserve in dollari in cambio di Ecu, che poi diventeranno Euro. Di tutto
questo beneficiava un sistema finanziario centrale, che era gestito da
privati.
Firmando il trattato di Maastricht., anche l'Italia si è
sottomessa a questo sistema, che oggi costa gran parte del nostro Pil, e
impedisce al nostro paese un reale progresso economico.
Nel 1992, il governo Amato, per privatizzare
Il nuovo sistema finanziario americano rendeva difficile
per i paesi il controllo dei cambi, che diventarono fluttuanti e
rendevano possibili speculazioni di ogni genere.
I banchieri americani avrebbero acquisito un potere mai avuto prima,
producendo a volontà banconote senza alcun valore, che nel circuito
finanziario avrebbero conservato il valore avuto in precedenza. Ciò ha
creato una finanza selvaggia, sganciata da qualsiasi parametro reale,
all'interno della quale tutto poteva diventare possibile e lecito.
I banchieri americani sono disposti a fare nuove guerre per
impedire il crollo definitivo di un'economia basata sul debito. Essi
hanno trasformato l'economia in un sistema assurdo e irreale, in cui le
speculazioni permettono l'accumulazione di denaro, che non corrisponde a
nessuna ricchezza reale e non è stato prodotto dal lavoro.
L'élite dominante ha cancellato il valore del lavoro e ha distrutto
ogni riferimento economico e finanziario reale, per poter esercitare
senza limiti un potere basato sull'arbitrio e sul crimine. Il sistema
finanziario oggi ha accentrato il potere come mai prima, distruggendo il
potere dei governi nazionali, e acquisendo potenzialità distruttive
enormi.
Le banche hanno interesse a indebitare gli Stati e i
singoli cittadini, per poter incassare il guadagno sul denaro prestato,
e per avere il potere di condizionare le scelte politiche ed economiche.
Per realizzare questi obiettivi, l'élite finanziaria ha messo in
pratica una serie di strategie per indurre a privatizzare i beni
pubblici. Ad esempio, utilizza le Borse per attuare speculazioni
attraverso le quali controllare le aziende pubbliche,
per farle crollare e rilevarle. La logica è sempre la stessa:
prima indebolisci, rendi una società assai mal ridotta, fai in modo da
indebitarla, infine la rilevi, e nel giro di alcuni anni puoi trarre
profitti. E se i profitti non dovessero arrivare, puoi sempre chiedere
denaro pubblico.
Le grandi banche hanno nelle loro mai il potere speculativo
della Borsa. Il sistema borsistico è irrazionale e senza regole certe.
La prevedibilità di questo sistema è nelle mani di chi lo controlla
dall'alto, cioè dei grandi istituti bancari. Il 70% del credito
speculativo mondiale è nelle mani di tre grandi banche: Morgan Stanley,
Goldman Sachs e Ubs. Queste banche si valgono di conoscenze di natura
sociologica e psicologica per condizionare i mercati e controllare
l'economia. Il loro obiettivo principale è quello di accrescere ancora
di più i loro capitali, spogliando i cittadini e le istituzioni. Come
osserva l’Economist, i
banchieri hanno sempre più ragioni per far si che il potere "torni
nell’ombra".
Le esigenze di accrescimento del capitale si accaniscono contro i
salari, contro lo Stato Sociale e contro gli stessi risparmiatori.
Le guerre nel Terzo Mondo hanno avuto (e hanno) la funzione
di seminare disperazione e miseria, per fare in modo che le corporation
si appropriassero delle materie prime e della manodopera a basso costo.
Il settore finanziario non deve essere separato da quello produttivo,
perché in realtà si tratta delle stesse persone, che posseggono denaro
per investire nell'industria, o produrre beni e servizi. La
globalizzazione neoliberista era il progetto delle banche di accentrare
nelle loro mani la ricchezza del mondo.
Negli ultimi secoli, le regole su cui l'intera economia si è basata
sono state stabilite dai grandi banchieri. Ad esempio, nei primi decenni
dell'Ottocento, i governi inglesi approvarono una serie di leggi che
permettevano di espropriare i contadini per favorire lo sviluppo
industriale, come avevano richiesto i banchieri e
La crisi economica viene creata dalle banche, che cercano
di fare in modo che vi sia quanto meno possibile denaro in circolazione.
Ciò serve ad accrescere il loro potere, e ad indurre le persone ad
avere uno stato d'animo depresso o assorbito dai problemi economici. Una
tale condizione assoggetta ancora di più gli individui al
sistema.
Negli ultimi decenni, con la liberalizzazione, il settore finanziario si
è rafforzato, permettendo ad alcuni alti guadagni, che in altri settori
è più difficile avere. Per questo motivo, molti industriali hanno
preferito abbandonare la propria attività per dedicarsi alle
speculazioni finanziarie.
Le fusioni e le acquisizioni di gruppi multinazionali o banche, hanno
prodotto guadagni per miliardi di dollari, e hanno concentrato la
ricchezza nelle mani di poche famiglie. Oggi, l'80% delle ricchezze del
mondo sono nelle mani del 2% delle famiglie.
Attraverso le guerre e le crisi finanziarie, le banche
hanno ricolonizzato il Terzo Mondo, e hanno ridotto in miseria milioni
di persone.
Ad esempio, lo Zambia è un paese ricco di risorse minerarie. I
contadini, già nel periodo del colonialismo inglese, furono indotti ad
abbandonare le terre per lavorare nelle miniere. Ma i salari erano
bassi, e la povertà cresceva. Per "aiutarlo" intervennero
Il sistema occidentale, diversamente da quello islamico, si
basa sul profitto ricavato dal denaro stesso. Le guerre contro i popoli
arabi devono la loro ragione d'essere, oltre che al saccheggio delle
risorse energetiche, anche al timore che il sistema bancario arabo possa
essere riconosciuto come migliore di quello occidentale.
La cultura islamica non accetta il sistema bancario di tipo occidentale.
I musulmani accettano l'idea del profitto che proviene dal proprio
lavoro, ma rifiutano l'addebito degli interessi.
Dato che anche i musulmani hanno bisogno dei servizi bancari (per
finanziare nuove imprese commerciali, per comprare una casa, per
comprare una macchina, ecc.), è stato creato il sistema bancario
islamico, che oggi ha oltre 100 banche in 40 paesi. Questo sistema è in
espansione in Medio oriente, in Arabia Saudita e in molti altri paesi
del mondo.
La banca islamica nasce alla fine dell'Ottocento, ma inizia
ad affermarsi 30 anni fa, per poter applicare
Le banche islamiche esigono principi di trasparenza e di rispetto dei
principi etici. Ad esempio, viene proibita la speculazione con un alto
margine di incertezza, per proteggere i risparmiatori più deboli.
Quindi speculazioni azionarie o futures sono considerati non-islamici.
Inoltre vengono banditi commerci considerati immorali, come il commercio
di alcol o la costruzione di casinò. Le banche islamiche non concedono
prestiti per attività considerate immorali dal Corano.
Oggi si stanno diffondendo nel mondo sportelli bancari
speciali per clienti musulmani, e anche le banche italiane stanno
considerando questa possibilità. Persino grandi banche come
Le banche islamiche non finanziano il terrorismo perché è
contrario ai loro principi etici, e sono soggette ai controlli delle
autorità internazionali. Non sono mai stati dimostrati collegamenti fra
banche islamiche e reti terroristiche, mentre sono emersi legami fra gli
istituti di beneficenza in Arabia Saudita e il finanziamento ad al Qaeda.
Anche gli Stati Uniti partecipano attivamente a finanziare al Qaeda
attraverso
Il "terrorismo" islamico è un'invenzione dell'élite
occidentale, ed ha come obiettivo principale quello di dividere gli
occidentali dagli arabi, criminalizzando la cultura araba attraverso i
vecchi stereotipi coloniali dell'arabo fanatico e nemico
dell'Occidente.
L'élite finanziaria ha creato al Qaeda per additare un nuovo nemico che
giustificasse le guerre, e per produrre diffidenza e razzismo verso i
musulmani. Attraverso il "terrorismo islamico", si cerca di
impedire che gli occidentali si avvicinino alla cultura araba, e
comprendano il sistema delle banche islamiche.
Il controllo delle banche è soltanto apparentemente
esercitato dai direttori delle banche, come il presidente della Federal
Reserve Ben Bernanke. In realtà dietro di essi ci sono i proprietari,
che decidono le politiche da imporre. Si tratta delle famiglie dei
grandi banchieri europei, come i Rockefeller o i Rothschild. Sono
persone che non appaiono mai nei media, nemmeno quando riviste come Forbes
fanno la classifica dei più ricchi. Queste persone sono talmente ricche
e potenti da dover rimanere nascoste, perché se i popoli scoprissero le
loro responsabilità sulla morte o sulla miseria di milioni di persone,
il loro potere sarebbe in pericolo.
L'élite finanziaria sceglie anche l'assetto economico e lo modifica a
proprio piacimento. Decide su cosa e come investire. Decide cosa
produrre e dove. Sono i banchieri di Wall Street a decidere le guerre
americane, e questo spiega anche perché si accaniscano così
ferocemente contro gli arabi, che oggi sono gli unici a poter
contrastare efficacemente il loro sistema di potere, attraverso
l'alternativa delle banche islamiche.
Per garantirsi un potere duraturo, i banchieri controllano
anche il settore energetico e bellico. Le guerre imperiali
anglo-americane (sostenute da altri paesi europei come l'Italia),
servono a distruggere la cultura islamica, ritenuta nemica del sistema
bancario occidentale, e ad impedire ai popoli di scegliere un sistema
alternativo che li liberi dalla schiavitù del sistema imposto dall'élite.
Le banche hanno un ruolo assai importante anche per quanto riguarda
l'esistenza e la forza della criminalità organizzata. Il sistema
bancario internazionale ricicla giornalmente almeno 300 milioni di
dollari provenienti dal mondo del crimine organizzato. Le banche
considerano questo denaro allo stesso modo del denaro ricavato da
attività lecite. Come osserva Jean Ziegler, c'è ormai una
"simbiosi pressoché totale tra capitali accumulati in maniera
criminale e capitali legali".[4]
Grazie al facile riciclaggio del denaro sporco, negli ultimi decenni, le
mafie internazionali si sono notevolmente rafforzate ed estese.
L’Ufficio per il Controllo della Droga e
Oggi le grandi banche speculano su tutti i settori economici, in tutto
il mondo. Ad esempio, nel 2006,
I dirigenti delle banche guadagnano cifre astronomiche. Ad
esempio, il direttore generale della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, ha
guadagnato nel 2006 ben 53,4 milioni di dollari. Il mondo di queste
persone è completamente avulso dalla realtà del lavoratore comune, che
con poche migliaia di dollari deve sopravvivere e mantenere la famiglia.
Le banche sottraggono ai popoli le ricchezze materiali, il valore del
lavoro e i vantaggi delle attività produttive. Rendono l'esistenza
umana sempre più soggetta al problema della sopravvivenza, impedendo lo
sviluppo culturale e umano dei popoli.
Le banche di Wall Street, come
Nel mondo di oggi, la più grave minaccia proviene dall'attuale sistema
finanziario, che permette ad un gruppo di persone di agire senza alcun
limite morale o legislativo. Oggi queste persone vorrebbero colpire
l'Iran per estendere la guerra in Asia e a tutto il mondo islamico.
L'obiettivo è distruggere coloro che avversano il loro sistema
economico-finanziario, e avere nelle loro mani tutto il potere
possibile. Lo stretto connubio fra banchieri, produzione bellica e
politici, concentra un potere distruttivo mai avuto prima.
Le banche acquisiscono maggiore potere e ricchezza
imponendo occupazioni militari o sistemi dittatoriali. Ad esempio,
La qualità della vita di tutti i lavoratori tende ad abbassarsi, e le
istituzioni sono sempre meno centrate sul cittadino, dovendo pagare
buona parte dei guadagni nazionali alle banche. I tagli alla spesa
pubblica incidono sulla qualità dell'istruzione e dell'assistenza
medica, e producono differenze fra chi può permettersi servizi a
pagamento e chi no.
Le banche, dunque, esercitano oggi un potere enorme su
tutta la popolazione mondiale, e intralciano in vari modi lo sviluppo
culturale, morale, materiale e spirituale dei popoli. Nel Terzo Mondo
fomentano guerre per produrre profitti, mentre nel Primo Mondo
impediscono un maggiore benessere e reggono le redini della situazione
economica. I politici sono subordinati a questo assetto, e oggi la loro
abilità non consiste nel governare bene, ma nell'ingannare i popoli
facendo credere di essere a loro servizio.
Le banche non sono istituzioni asettiche e neutrali come ci hanno fatto
credere. Esse sono un canale attraverso cui un gruppo di persone ci
controlla e crea una realtà funzionale ai loro interessi. La realtà
attuale è condizionata in modo inimmaginabile da queste strutture, che
dettano leggi e valori. Dal sistema finanziario deriva l'intera realtà
economica, politica e sociale. Una realtà distorta, disumana, in cui le
risorse umane trovano blocchi nei disvalori che producono estraneazione
da se stessi. Una realtà in cui tutto dovrebbe ruotare intorno al
profitto e all'interesse materiale, come se la vita umana potesse essere
ridotta al meccanicismo e al materialismo.
Il sistema finanziario è stato creato da un gruppo di
persone che hanno l'obiettivo di dominare sui popoli. Questo gruppo di
persone ha creato le regole di base e le ha poste come assiomi, in modo
tale che noi fossimo indotti a capire "come" funziona il
sistema e non "chi lo ha creato così e perché". Coloro che
pongono le regole e i parametri da cui non si potrebbe prescindere, sono
anche coloro che ci inducono ad assumere i valori della realtà messa in
gioco, condizionandoci attraverso presupposti impliciti, assunti come
immodificabili. Il sistema è maggiormente condizionante quanto più se
ne assumono i parametri di base in modo inconsapevole. Per questo è
necessario capire questo sistema di dominio, imposto con la
disinformazione e l'inganno. Un sistema che nessuno sceglierebbe
liberamente.
Antonella Randazzo ha scritto Roma Predona. Il colonialismo italiano in Africa, 1870-1943, (Kaos
Edizioni, 2006);
[1]
Zenezini Maurizio, "La globalizzazione prima della
globalizzazione", Dipartimento di Scienze Economiche e
Statistiche Università di Trieste, Febbraio 2003, http://studieur.economia.uniba.it/Sezioni_sito/Novit%C3%A0/globalizzazione_prima.pdf.
[2]
Moreau Emile, Memorie di un
governatore della Banca di Francia, Cariplo-Laterza, Roma-Bari
1986. www.centrostudimonetari.org
[3]
Vedi Antonella Randazzo, Dittature.
La storia occulta, Il Nuovo Mondo Edizioni, Padova 2007.
[4]
Ziegler Jean, I signori del
crimine, Marco Tropea Editore, Milano 2000, p. 9.