Home Page - Contatti - La libreria - Link - Cerca nel sito - Pubblicità nel sito - Sostenitori |
Ma
siamo tutti americani?
Anna Prato - Nuovo
Quotidiano di Puglia
Le
elezioni del Presidente degli Stati Uniti d’America si basavano, come
ormai succede ovunque (in barba alla democrazia …), sull’auspicio
di: vinca il male minore.
In questo caso si percepiva,
almeno così è apparso, che il democratico Kerry anch’egli
miliardario, fosse il favorito, nonostante non avesse mai dichiarato di
porre fine alla guerra.
Ho precisato miliardario poiché, per quel che mi riguarda, i miliardari
(o almeno alcuni tipi di miliardari, ) non mi hanno mai suscitato
fiducia tanto meno speranza, soprattutto se si pensa che a governare le
così dette democrazie giungono solo i miliardari, come unti dal
Signore.
Ma in una società mondiale dove tutto è il contrario di tutto e dove
il prevedibile diviene imprevedibile e viceversa, e dove ogni cosa è
manovrata per mano dei potenti -burattinai la vittoria del
Presidente-cowboy non ha sorpreso poi così tanto, anzi era quasi
scontata anche se metà, di chi è andato a votare, non lo ha suffragato
e di cui dovrebbe tenere di conto.
E
poi c’è da chiedersi se mai le cose sarebbero cambiate con il
democratico Kerry deciso in prima battuta a contare sino all’ultimo
dei voti per poi subito dopo gettare la spugna..
E le bugie sulla guerra dell’Iraq? E la palese farsa della vittoria
alle elezioni del 2000? E tutti i morti americani? E i centomila
iracheni cancellati dalla faccia della terra? E il controllo del
petrolio da parte degli Usa per la cui ragione tantissimo sangue scorre
copioso, salvaguardia delle lobby e di mercanti senza scrupolo? Tutto
cancellato dalla mente degli americani? Oppure la tanto sbandierata
democrazia nel paese della libertà e delle tecnologie avanzate è solo
retorica e demagogia?
Una cosa è certa la paura innesca un meccanismo perverso nella mente
delle genti tanto da non far più pensare e ragionare sulle bugie che
gli sono quotidianamente somministrate, meccanismo innescato sino alla
vigilia del voto con il video spauracchio di Bin Laden (grande allievo
della Cia..) saltato fuori come per magia televisiva e senza data
provata.
Eppure
il coraggioso regista Moore ( e non solo), premiato con la Palma d’oro
a Cannes, aveva documentato gli inganni, ed era stato anche ottimista
nel ritenere i suoi connazionali stupidi sino ad un certo punto tanto da
non cascarci una seconda volta, ma
gli americani sono davvero un popolo incolto, stupido e manipolabile?
Oppure è solo vittima delle egemonie, ormai incontrollabili, allo
stesso modo di cui è vittima ogni popolo della terra? Un dato di fatto,
comunque, ci dice che il popolo della grande mela usa e compra le armi
come fossero saponette,acquisto supportato
da una sostanziosa pubblicità, la gran maggior parte degli americani
detiene un’arma, non poche volte la cronaca ha riportato fatti
raccapriccianti di ragazzini armati anche nelle scuole elementari. Il
numero degli americani che si ammazzano fra di loro è sconcertante. Il
paese della libertà è basato su di un’economia, (esportata alla
grande), dal principio: si consuma per produrre e non produrre per
consumare. La sottocultura dilaga alimentandosi di Beautiful, telenovele
e stupidi giochi da mentecatti, d'altronde un popolo impaurito e
ignorante non è forse facile da manipolare?
Se si pensa “ai grandi fratelli” e alle “isole dei
famosi” nostrane c’è da supporre che siamo tutti sulla stessa barca, accomunati dallo stesso male
dilagante: ci vogliono tutti spaventati e ignoranti per lasciare campo
libero ai nuovi imperatori della terra. Ma allora siamo o stiamo
diventando davvero tutti americani?
Un’altra
cosa è certa: i dati di fatto crocifiggevano e crocifiggono
l’imperatore Bush eppure è ancora sul trono, perché?
L’ex Presidente democratico
James Carter ha dichiarato sul quotidiano The Washington Post che esistevano
indizi di parzialità e di brogli per le,( ormai trascorse), elezioni in
Florida, Stato governato dal fratello di Bush.Comunque stiano le cose
“…gli americani combattono per mantenere il controllo sugli impianti
petroliferi, mentre il sangue continua copiosamente a scorrere.. le
truppe americane si adoperano per salvaguardare il loro costante
rifornimento di petrolio non solo in Iraq ma anche in Colombia, Arabia
Saudita, Georgia, Azerbaijan, Kazakistan, Turkmenistan, Senegal, Ghana,
Malì, Uganda, Kenia…
Tutto si mescola in un grande fascio e si giustifica e si cela con una
sola generica parola : terrorismo.
In ogni elezione, di qualsiasi Stato, chi ancora va a votare esercita il
proprio diritto con l’auspicio di: vinca il male minore…mentre la
democrazia diviene sempre più un traguardo
sospeso nello spazio come un ennesimo oggetto lanciato
nell’infinito (delle chiacchiere e degli orrori) e destinato a vagare,
allontanandosi inesorabilmente dal pianeta terra senza alcuna speranza
di ritorno, e intanto il sangue continua copiosamente a scorrere.
Ma
siamo davvero “tutti americani?…”