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L'educazione
del senso del movimento e del ritmo
Giovanni Peccarisio
Il
senso del movimento
"Nell'infanzia e
nell'adolescenza poter esplicare un sano e continuativo movimento ha
come effetto quello di predisporre il bambino, il piccolo uomo in
divenire a sviluppare nel proseguo della vita la libertà
nell'anima”
Questa
affermazione di Rudolf Steiner è stata da lui espressa quando,
trattando la teoria dei dodici
sensi ha parlato del senso del movimento.
Il senso del
movimento appartiene assieme al senso della vita, al senso del
tatto, al senso dell'equilibrio a quel gruppo di sensi che svolgono
una fondamentale azione soprattutto nel primo periodo di vita che va
dalla nascita alla seconda dentizione.
Fin dalla nascita una corrente di movimenti involontari compenetra e
vivifica il piccolo corpo del bambino durante gli stati di veglia.
In questo mare di movimenti vivono disciolti suoni e pensieri che
Il movimento è il mezzo tramite il quale l'essere umano può
manifestare le tre più importanti funzioni che lo caratterizzano:
il Camminare o l'andare per il mondo, il Parlare, il
Pensare.
Non bisogna però dimenticare che la prima poderosa visione
dell'azione dell'Io può essere osservata in relazione alla conquista
della stazione eretta, nella quale si evidenzia l'acquisito equilibrio
fra terra e cielo da parte del bambino.
Essa è il presupposto fondamentale per poter imparare a camminare, ad
andare per il mondo.
All’inizio
della vita la possibilità di relazionarsi con il mondo esterno,
In questo processo mano a mano che lo scheletro e l'apparato muscolare
si sviluppano, avviene il passaggio dal puro movimento
istintivo che il bambino compie nella culla, alla possibilità di
muoversi sempre più nel mondo esterno ed infine ad un movimento sempre più cosciente che
porta all’individuazione di una meta
realizzabile.
Nel primo momento si manifesta l’azione del corpo
eterico, nel secondo l’azione del corpo
astrale, nell’ultimo l’organizzazione
dell’Io.
movimento
eterico > istintivo
movimento
astrale > l’andare per il mondo
movimento
dell’azione dell’Io > individuazione di una meta
Nel primo settennio comunque predominante rimarrà il movimento
eterico
Il movimento eterico di questo primo periodo di vita si
esprime in maniera istintiva e spontanea, sempre che non sorgano
impedimenti dall'esterno, come ad esempio misure educative errate o
malattie fisiche, che impediscano la
libera espressione del movimento soprattutto nel primo anno e mezzo di
vita.
Tenendo conto di quest’ ultimo presupposto, l'azione
educativa si esplica senza tanta fatica da parte degli educatori quando
permettono al bambino, semplicemente, di muoversi senza ostacoli, in
modo libero ma sempre guidato.
Il mezzo migliore per far fonte a questa sua esigenza sarà
principalmente il gioco.
Il bambino, tramite il gioco, comincerà ad educare il suo mondo
dei sentimenti negli inevitabili incontri-scontri con la realtà
circostante, così come educherà il mondo
del pensiero coltivando e ampliando giorno dopo giorno la sua fantasia
creatrice.
La libertà di movimento durante il periodo infantile creerà poi,
quando il bambino sarà divenuto giovane uomo e poi adulto, l'innata
predisposizione alla libertà interiore: alla
libertà nell'anima.
gioco
>
fantasia creatrice
>
libertà interiore
mondo dei sentimenti
mondo del pensiero
libertà nell'anima.
Il movimento corporeo verso
il mondo esterno, ovvero il compiere esperienze,
ha una ripercussione verso
il mondo interno.
L'armonioso
ed equilibrato sviluppo del Volere, dal quale poi si
emanciperanno le altre due forze dell'anima il Sentire ed il Pensare,
dipenderanno in maniera
decisiva dall’elaborazione delle esperienze che il bambino avrà
compiuto grazie all’amorevole aiuto dell’educatore.
Si può senz’altro affermare:
Il
movimento è la base fondamentale per l’educazione del bambino.
Naturalmente
per movimento non viene inteso il porre il bambino davanti alla
televisione, ai videogiochi o a tutti quei giocattoli tecnologici che
gli permettono di muovere, parzialmente e unilateralmente, soltanto una
parte minima del suo corpo.
Oltre al movimento che il gioco libero gli potrà
procurare, il bambino avrà la possibilità
di muoversi anche imitando gli adulti tramite l'esempio che essi
potranno offrirgli quotidianamente con i loro comportamenti e
atteggiamenti.
Come nella situazione precedente, anche in quest'ultimo
caso, senza dover
In questo modo il bambino seguendo ed imitando l’esempio degli
educatori inizierà a formare giorno dopo giorno il proprio mondo
interiore.
Questo è il miglior modello di educazione per il primo periodo di vita
dell’uomo in divenire.
Il ritmo temporale e spaziale nel bambino
Anche il ritmo appartiene ad una forma del tutto peculiare
di movimento.
Esistono due generi di ritmi.
Il primo è un ritmo naturale interno che nel bambino si svolge entro i confini della sua pelle e
cioè, ad esempio, il ritmo
cardio-respiratorio, quello digestivo e così via.
Il secondo è un ritmo che viene dato dall’esterno.
Quest’ultimo è composto da tutta una serie di ritmi
necessari alla vita del bambino stabiliti dagli adulti che lo
circondano.
I più importanti ritmi determinati dall’ambiente esterno,
interconnessi tra loro, sono quelli riguardanti l'alimentazione e
il sonno.
E’ molto importante che gli educatori sappiano che si può agire in
maniera benefica e influente
sulla salute dei ritmi naturali
interni del bambino curando
A questi ultimi poi andranno ad aggiungersi altri ritmi nel
tempo, che copriranno tutto l’arco della giornata quali, ad esempio,
le varie attività familiari ed esterne.
Nel primo periodo di vita, tutte le attività verranno stabilite dai
genitori secondo orari precisi fino al momento in cui il bambino inizierà
l'asilo.
Quando sarà divenuto più grandicello subentreranno altri ritmi ancora.
Come
già accennato, anche il ritmo rientra nell'ambito del movimento, giacché
un’azione diventa ritmica
quando essa si ripete nel tempo.
E’
importante sottolineare come i ritmi possono diventare anche spaziali quando lavorano
in ambito organico.
Da questo punto di vista perciò si può affermare che i
ritmi interni, essendo organici, si possono definire di natura spaziale, mentre i ritmi che vengono dall’esterno rimangono
della loro natura temporale.
I
secondi, quelli temporali, agiscono in modo diretto su quelli spaziali,
organici.
Nel primissimo periodo di vita, poiché il corpo fisico è ancora in
formazione, i ritmi più importanti in assoluto per il bambino sono
quelli spaziali.
I
ritmi temporali si devono perciò mettere totalmente al servizio di
quelli spaziali.
Nel periodo successivo poi, quando ad esempio è iniziata
la seconda dentizione, una parte dei ritmi temporali si possono
emancipare da quelli spaziali e agire più a livello animico poiché,
con le scuole elementari, inizia la configurazione della vita animica
non più strettamente collegata allo sviluppo del corpo fisico.
In altre parole i ritmi temporali esterni, quali alimentazione e sonno,
aiutano il bambino a mantenere la corretta dinamica e salute dei
ritmi interni, quali la respirazione, la digestione, la crescita
e così via che, a loro volta, permetteranno la libera e sana
manifestazione del movimento nello spazio.
E’ evidente come, ad esempio, un bambino con problemi
respiratori o digestivi vive
una situazione di malessere che gli impedisce la sana attività motoria.
Aldilà di malattie fisiche invalidanti quando anche
a causa di errori educativi si impedisce ai bambini di usufruire
dei benefici effetti del movimento, si possono creare in essi,
uomini in divenire, serie difficoltà per poter divenire uomini
liberi nell'anima.
Dal momento della nascita e per tutto il periodo scolastico gli
educatori hanno una grande responsabilità: essi debbono sostenere
l’educazione del bambino fino a quando, una volta divenuto giovane
uomo sarà in grado di iniziare la propria autoeducazione.
Gli educatori devono avere coscienza che la vita del
bambino dovrà strutturarsi e formarsi sull’educazione da essi
impartita, avendo coscienza che la loro azione educativa sarà
importantissima per il proseguo della esistenza del bambino una volta
divenuto adulto.
Quando sarà arrivato il momento dell’autoeducazione, ovverossia la
maggiore età, la massima responsabilità degli educatori è terminata e
sulle fondamenta educative ricevute, il giovane uomo potrà iniziare il
difficile cammino per diventare un uomo sempre più libero.
Ma questo dipenderà soltanto da lui.....
Giovanni Peccarisio
Maestro Scuola Waldorf, laureato alla “Libera
Università della Scienza dello Spirito al Goetheanum di Dornach (CH).
Autore dei libri: “Evoluzione storica della coscienza” e
“Ereditarietà ed individualità”