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Scuole: luoghi d’istruzione o cliniche?

Nel mondo a 17 milioni di bambini sono stati diagnosticati “disturbi mentali” per i quali vengono richiesti interventi di “specialisti” e  trattamenti psico-farmacologici a base di stimolanti simili alla cocaina o di potenti antidepressivi, con quasi 400 morti correlate al trattamento.

Ma la psichiatria non si ferma e in  Europa è stato avviato in questi giorni il progetto Neurodys, finanziato con tre milioni di euro, che ha  l'obbiettivo di fare chiarezza sulle cause biologiche, genetiche e sociali all'origine di disturbi dell'apprendimento, quali la dislessia, cioè la difficoltà ad apprendere il linguaggio scritto, e la disfasia, difficoltà a comprendere e produrre il linguaggio e  che permetterà agli scienziati di organizzare la più grande banca dati biologica sulla dislessia. fonte: Adnkronos salute, 26 settembre * 26 settembre 2006.

In Italia Progetti pilota psichiatrici (http://www.fdarianna.it/progetto%20prevenzione.htm) proliferano ormai da alcuni anni nelle nostre scuole di ogni ordine e grado e vengono proposti ed approvati sotto mentite spoglie, con lo scopo di prevenire le difficoltà di apprendimento e/o comportamento e in nome della "tutela del benessere" del bambino.
Così facendo creano nuovi "pazienti", ottenendo altri finanziamenti per i loro interventi.
Gli Insegnanti diventano sempre più segnalatori di bambini “con problemi” a psicologi e psichiatri vari, e le scuole si trasformano da luoghi d’istruzione a cliniche.

Corsi di formazione e aggiornamento a insegnanti tenuti da psicologi e neuropsichiatri sul tema ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), dislessia, bullismo, ecc. (http://www.ist-lacasa.it/fissi_sinistra/formazione/fissi/corsoprevdda), Progetti “salute”, anche in collaborazione con case farmaceutiche, che, attraverso dei questionari fatti compilare dai genitori nella scuola dell’infanzia con interviste fatte sui loro figli,  dagli insegnanti stessi (http://www.adhdtesting.org/testing.htm)  attraverso la compilazione di liste con crocette o dagli studenti,  prove di screening delle abilità sui bambini, l'osservazione degli alunni, anche durante l'attività didattica o mediante prove presentate agli alunni stessi sotto forma di gioco, hanno lo scopo di “localizzare malattie mentali” inesistenti, “etichettare i bambini come malati mentali” riconoscendoli anche “handicappati” o “diversamente abili”, quindi supportati dall’insegnante di sostegno, o con la somministrazione di psicofarmaci potenti, che altro non fanno che controllare il loro comportamento e mascherare il vero problema, o sottratti alla famiglia stessa al fine di somministrare loro le cure nel caso i genitori si rifiutino. 

Non esiste nessuna prova scientifica che i “disturbi psichiatrici” siano malattie di origine biologica, esistono invece prove certe che molti fattori di natura anche differente fra loro (problemi scolastici, didattici, problemi di relazione, problemi affettivi, circa 200 e forse più vere malattie fisiche e molto altro (compresi casi di bambini geniali, molto intelligenti e creativi, nutrizione non ottimale, allergie, intolleranze alimentari…) possano portare un bambino ad avere un comportamento non ottimale.

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
linea.stampa@ccdu.org 
www.ccdu.org (nel sito è possibile vedere un video shock riguardo gli effetti collaterali di alcuni psicofarmaci su bambini assunti in seguito a diagnosi psichiatriche…).