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Dallo “scontro di civiltà” all’attentato in Europa? 
Marcello Pamio - 9/02/2006

«Una Guerra fredda contro l’Islam aiuterebbe a rafforzare enormemente l’identità europea in un’epoca cruciale del processo di costruzione dell’Unione europea. Potrebbe benissimo esistere in Occidente una vasta comunità disposta non solo a promuovere una Guerra fredda con l’Islam, ma ad adottare strategie politiche volte ad incoraggiarla»

Quello che avete appena letto sono le parole dell’esperto britannico Barry Buzan riportate nel libro “Lo scontro delle civiltà[1] di Samuel Phillips Huntington del 1996.
S.P. Huntington (fondatore della rivista “Foreign Policy”, membro del CFR: Council on Foreign Relations, Consiglio per le Relazione con l’Estero, la creatura di Rockefeller vero e proprio governo ombra statunitense) è infatti l’ideologo ufficiale dello scontro di civiltà. 
Proprio quello scontro che vediamo esacerbarsi giorno dopo giorno a causa di quei Poteri occulti che mirano alla disintegrazione delle culture e all’instabilità mondiale.

Il famoso Divide et Impera non ha mai perso d’importanza, e oggi, come ieri, dividere e creare il caos all’interno delle società rimane lo strumento principe per controllarne il popolo. La storia lo insegna.
L’ultimo esempio di questa strategia pianificata a tavolino sono proprio le vignette pubblicate dal giornale danese Jylland Posten che prendono in giro Maometto e l’Islam. 
Prima cosa: tale giornale risulta collegato ai gruppi di potere statunitensi come l’American Enterprise di Richard Perle, Leeden e Wolfowitz, la Heritage Foundation , l'Adam Smith Institute e l'Institute for Economic Affaire[2]. I cui membri sono i soliti xenofobi di estrema destra chiamati comunemente neocon.

La cosa che lascia esterrefatti però è che le dodici vignette incriminate sono state stampate a fine settembre e non in questi giorni! Come mai dopo oltre quattro mesi dalla pubblicazione viene fuori tutto questo baccano, e proprio adesso? Non è un po’ strano?
Certamente no, se si capiscono (e soprattutto se si vogliono vedere) i veri intendimenti che sono nascosti.
L’Iran è stato deferito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per via delle armi di distruzione di massa nucleari (vedi Saddam Hussein). La vera arma nucleare dell’ex Persia è la Borsa Petrolifera regionale che aprirà il 20 marzo 2006. Tale borsa permetterà lo scambio di petrolio in euro al posto di dollari, e questo equivale all’esplosione (atomica) dell’economia statunitense. Di media, ogni due anni, l’Impero USA deve intraprendere una guerra (1999 Kosovo, 2001 Afghanistan, 2003 Iraq…) sia per risollevare la propria economia devastata, sia per eliminare ogni possibile fastidio (ricordiamo che nel 2000 Saddam Hussein aveva iniziato a scambiare il petrolio in euro! Nel 2001 è stato bombardato come avvertimento e nel 2003, visto che non aveva capito, è iniziato il genocidio).

Oggi l’Iran rappresenta un grossissimo impedimento e il suo presidente (scelto ad hoc) rappresenta quanto di meglio c’era nel “mercato dei burattini” per creare tensioni continue contro il Satana occidentale e il suo avamposto mediorientale: Israele. 
Hanno iniziato con gli scontri nelle banlieues (periferie, quartieri popolari) francesi. Ricordate? 
I media compiacenti e corrotti dal Sistema hanno strumentalizzato e amplificato l’evento perché ad appiccare il fuoco a migliaia di autovetture sono stati ovviamente extracomunitari…
Adesso il mondo musulmano viene infiammato per delle vignette pubblicate quattro mesi fa.

In soldoni stanno da una parte sconvolgendo e accendendo la miccia dell’odio all’interno della cultura islamica, e dall’altro preparando l’opinione pubblica ad un possibile e molto probabile attentato in Europa da attribuire a qualche gruppo fondamentalista islamico (magari con base in Iran oppure Siria)
Fantapolitica? Dietrologia? Tutti ce lo auguriamo. Purtroppo il 31 gennaio scorso i falchi del «Center for Transatlantic Studies» (altro gruppo di potere neoconservatore) riunitosi in Germania hanno detto a proposito di attentati nel Vecchio continente che «non è questione di se, ma di quando».[3]

Quando e soprattutto dove?
I paesi europei che rientrano nella lista nera del terrore sono almeno due: Francia e Italia!
La Francia (paese che ha iniziato con le rivolte nelle periferie…) il 23 gennaio scorso, ha mandato a monte il vertice che si doveva tenere tra NATO e Unione europea proprio sul tema del terrorismo, perché secondo Parigi, « la NATO non è stata creata per fare il gendarme del mondo»[4]. Affronti così gravi all’Impero normalmente vengono fatti pagare a caro prezzo…
Per finire il presidente Chirac ha condannato pesantemente le «provocazioni manifeste, suscettibili di attirare pericolosamente le passioni»[5] in merito alle vignette anti-islamiche. Il riferimento ai veri mandanti è sottinteso.
In Italia, nonostante il governo lacché, per non dire zerbino, dei poteri anglo-americani, si stanno prefigurando due appuntamenti molto appetitosi per certe forze: le elezioni politiche e le Olimpiadi invernali.
Per queste ultime lo ammettono pure i nostri servizi segreti che per voce del Ministro degli Esteri Pisanu non escludono attentati in Italia proprio durante tale manifestazione![6]
Avvertimento o qualcuno ha mangiato la foglia?


[1]Lo scontro delle civiltà: e il nuovo ordine mondiale”, Samuel P. Huntington, ed. Garzanti, 1996
[2]  http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=940&parametro=esteri -
http://www.movisol.org/znews020.htm
[3] http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=940&parametro=esteri 
[4] William Pfaff, «To Europe , Bush is only creating more terrorists», International Herald Tribune, 30 gennaio 2006 http://www.effedieffe.com/rx.php?id=923%20&chiave=francia 
[5] Adnkronos 8 febbraio 2006
[6] Agi 7 febbraio 2006

 
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