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Scontro
di civiltà. Spuntano nuovi video della vergogna!
Marcello
Pamio 2/3/2006
No, non poteva, e infatti, la CNN
del caso è un semplicissimo videofonino che ha ripreso il pestaggio di
un marocchino ubriaco da parte delle forze dell’ordine dei
carabinieri.
Si può comprendere tutto, dallo
stress psicofisico di un lavoro molto rischioso, dal pericolo
giornaliero che un carabiniere corre, ai personaggi poco raccomandabili
che incontrano, ma l’atto violento in sé, non si può giustificare in
nessun modo: manganellate, pugni, ginocchiate, come nella migliore
tradizione statunitense. Addirittura si vede un militare, di circa 120
chili, saltare di peso sullo stomaco del disgraziato per terra…
Ma non è di questo che voglio parlare, anche se rientra a pieno titolo
nella strategia dello “scontro di civiltà”.
Questo accadimento, sul quale mi
auguro gli organi inquirenti faranno il loro compito, è avvenuto
domenica 19 febbraio
Qualcuno plaude la scelta
coraggiosa dei direttori di trasmettere il filmato, e qualcuno accusa
invece
Lo “scontro di civiltà”, ideato dal professor della Princeton
University Bernard Lewis e portato avanti da Samuel Huntington
della Harvard University, non ha mai raggiunto vette così alte, come in
questo momento storico, e basta analizzare attentamente ciò che sta
accadendo per rendersene conto.
Senza andare troppo indietro nel tempo, vediamo cos’è accaduto negli
ultimi tre mesi.
Stabiliamo come punto di partenza
la pubblicazione il 30 settembre 2005 delle dodici vignette da parte di
un quotidiano neocon danese (collegato con i personaggi di estrema
destra statunitensi), e rilanciate dai media (compiacenti al Sistema)
dopo oltre tre mesi, proprio quando - guarda caso - l’Iran viene
deferito al Consiglio di Sicurezza per l’idiozia delle armi nucleari,
e Hamas stravince le elezioni in Palestina…
Qui da noi l’ex ministro Calderoli scatena un putiferio,
trascinatosi pure in Libia, andando in giro per mamma-Rai con una
maglietta in cui erano stampate le vignette su Maometto. Mentre
la seconda carica dello stato, Marcello Pera, sottoscrive un
manifesto che porta - secondo Bertinotti - «al
conflitto tra civiltà».[1]
D’altronde il Presidente del Senato non è estraneo a
simili uscite, estremamente strumentali. Ricordiamo le sue sparate sul
multiculturalismo che «genera
apartheid, risentimenti e terroristi di seconda generazione», per
non parlare dell’apertura all’immigrazione in Europa che ci farebbe
diventare «meticci» (leggi
articolo)
“Il Movimento Internazionale
per i Diritti civili” spiega per filo e per segno come «la recente crociata
lanciata dal presidente del Senato Marcello Pera in presunta
difesa dei valori occidentali, che solca le acque mosse dalla
provocazione del leghista Calderoli, si inquadra in una campagna
islamofobica paneuropea che è stata messa a punto da Bernard Lewis,
professore della Princeton University. Lewis, nato in Inghilterra è un
prodotto dell'Arab Bureau ed è uno dei massimi controllori di
Benjamin Nethanyahu, di cui è stato consigliere anche ufficialmente»
Questo Bernard Lewis
è stato spesso ospitato come relatore dalla fondazione presieduta da
Pera, assieme anche a Daniel
Pipes un esperto di islamofobia nonché dichiarato antiarabo.
Tutto questo bailamme, ha
ridestato perfino l’arzilla Fallaci, che afferma di voler preparare
pure lei delle vignette islamofobiche…
In Iraq salta in aria il secondo
luogo più sacro dei musulmani sciiti, la moschea Dorata di Samarra, per
opera di un misterioso “commando
in mimetica”. E «non
c'è bisogno di essere complottisti per capire che i sospetti possono
essere molti, e non solo i sunniti. Come si sa, tempo fa dei militari
britannici sono stati arrestati [a
Bassora] travestiti in abiti
arabi, mentre giravano su un'auto armati»[2]
lo afferma Ray McGovern, ex analista della CIA!
Naturalmente la colpa è dei
sunniti, e questo ha provocato centinaia di morti in scontri e
instaurato un regime di terrore – con tanto di coprifuoco – in un
paese già devastato dal genocidio anglo-americano.
Non vedete in tutto questo la mano di una entità superiore che sta
spingendo allo scontro? Un’unica oscura
mano che spingendo un po’ di là e un po’ di qua sta facendo il
bello e cattivo tempo?
In tutto questo a fomentare l’odio, la rabbia, la paura ci pensano
pure le truppe statunitensi d’invasione in Iraq che passano le loro
giornate sparando di giorno dalle camionette, contro tutto quello che si
muove. Una vera e propria “battuta di caccia” con tanto di
punteggio: “10 punti per le jeep, i camion, 20 per le auto normali, e
ben 50 per le utilitarie”.
Clicca
sull’immagine per vedere il filmato
Se non ci credete guardatevi il
filmato qui sopra (cliccando sull’immagine) e potrete osservare come
questi criminali al soldo degli eserciti, sparano senza ritegno e umanità
contro civili in macchina, in furgone, in camion, provocando incidenti
stradali e moltissimi morti. Ma per loro è un gioco,
un gioco che sicuramente
qualcuno gli ha detto e/o permesso di fare: il deleterio gioco del
Terrore!
Questi zuzzurelloni sarebbero un gruppo di contractors americani della AEGIS[3]
(i civili delle ditte collegate all’industria bellica e/o
petrolifera).
Come ho già detto: stiamo assistendo al più deleterio e pericoloso
scontro di civiltà voluto e fomentato dai Poteri forti, e quello che
manca è proprio un attentato, in stile 11 settembre, in Europa.
Lo dicono gli esperti americani del Center
for Transatlantic Studies della John Hopkins University, riunitisi
in Germania il 31 gennaio scorso. Noi, secondo tali esperti, viviamo
nella «devastante convinzione che
l’Europa sia in qualche modo immune da grandi attacchi terroristici»[4].
Atteggiamento che cambierà, sempre secondo loro, quando ci troveremo di
fronte un mega-attentato, che «non
è questione di se, ma di quando»[5]
In questi giorni il nostro Premier si trova proprio negli
Stati Uniti: semplice propaganda pre-elettorale o c’è
dell’altro…?
Stranamente sempre più fenomeni islamofobici ci stanno toccando molto
da vicino, e non vorrei che qualcuno - in alto - avesse scelto
l’Italia come bersaglio…
[1]
Bertinotti: “Quella di Pera è cultura dell’odio”, tratto da www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=880888
[2]
Ex agente della CIA: l’attentato alla moschea forse è cosa nostra http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=977¶metro=esteri
[3]
Il Blog dei militari www.militari.info/dblog/articolo.asp?articolo=167
[4]
Movimento e Solidarietà www.movisol.org/./znews023.htm
[5]
Idem