|
|
Lo
spettro del fascismo dietro Schwarzenegger
Tratto da sito www.informationguerrilla.org
"Ammiro
Hitler ... perché di estrazione modesta, senza un'istruzione formale,
è arrivato al potere. Lo ammiro per essere un grande oratore, per il
modo di rivolgersi alla gente, ecc... "Non si può vivere senza
autorità. Perché credo che ci sono di quelli nati per averla, per
avere il controllo su gli altri, il 95% della gente, a cui dire che fare
e come mantenere l'ordine. Ne sono completamente convinto ... Ritengo
che se si vuole creare una nazione forte non si può consentire che
tutti siano degli individui, perché tutti hanno la propria opinione e
non si può mettere tutti insieme per essere una nazione forte. Allora
bisogna dire alla gente che cosa deve fare, e non si può lasciare che
faccia ciò che gli pare. In Germania c'era molta coesione. I soldati
tedeschi erano i migliori, e con le forze di polizia e tutto il resto
... In America ... c'è una cosa che non mi piace, è che la gente fa
sempre un po' troppo quello che gli pare. Non c'è più coesione. E non
credo che sia tutta colpa della gente. Ritengo che qui non ci sia un
leader abbastanza forte ... Parlare a 50 mila persone alla volta e farle
urlare, o come Hitler nello stadio di Norimberga, con tutta quella gente
che ti grida il suo completo accordo con tutto quello che dici"
-- Arnold Schwarzenegger --
Dalla trascrizione di un'intervista a George Butler del 1977
"Schwarzenegger non teneva nascoste le sue opinioni controverse. Spesso ingaggiava discussioni accese con Rick Wayne -- un bodybuilder nero dell'isola caraibica di St. Lucia -- su una delle questioni più toccanti degli anni Settanta: la segregazione razziale in Sud Africa. Schwarzenegger, dice Wayne, difendeva l'apartheid e sosteneva che i sudafricani non potevano lasciare il potere ai neri sudafricani. «Allora ero convinto che fosse un razzista da cima a fondo», ha detto Wayne in una recente intervista." -- San Jose Mercury News, 24 agosto 2003
"Arnold è la vera definizione della "volontà di potenza" di Nietzsche, lui si vede come il superuomo, superiore agli altri esseri." -- David Wyles (direttore di produzione di «Pumping Iron»), intervista al New York Times, Oct. 4, 2003.
Queste
citazioni sono riportate in apertura del volantino intitolato "Il
ritorno della bestia" diffuso prima del voto in California dalla
campagna elettorale di Lyndon LaRouche. Il candidato alla presidenza USA
spiega tra l'altro: "Schwarzenegger, come Hitler prima di lui, è
quel tipo di 'uomo-bestia' a cui fanno ricorso, in un'epoca di grande
crisi, per intimidire una popolazione affinché si sottometta, per puro
terrore, alle decisioni politiche più efferate". Si legge ancora
nel volantino: "I movimenti fascisti non sono creati da quelli come
Hitler, ma da potenti interessi finanziari che creano un movimento degli
scontenti e dei disperati, e cercano uno con la personalità da
"uomo-bestia" da mettere alla loro testa. Schwarzenegger, come
Hitler prima di lui, era un meno di niente, una comparsa da opera
wagneriana -- Il terminator. Le citazioni sopra riportate fanno capire
che una volta in scena, Arnie reciterà la sua parte istintivamente.
Come il ministro delle finanze nazista Hjalmar Schacht e il capo della
Banca d'Inghilterra Montagu Norman scelsero e finanziarono Hitler, oggi
Schwarzenegger conta sugli ambienti bancari rappresentati da Warren
Buffett." Una pronta conferma dei moniti di LaRouche è arrivata il
7 ottobre, da alcuni mezzi d'informazione europei che hanno espresso
serie preoccupazioni, censurate in America, secondo cui il neo-eletto
governatore della California Arnold Schwarzenegger, rappresenta lo
spettro del fascismo negli USA. Il Times di Londra del 7 ottobre ha
dedicato il commento principale allo "spettro del fascismo che si
staglia dietro Arnie". Lord Rees-Mogg, una firma dei piani alti
dell'establishment britannico, scrive di non essere tanto preoccupato
del fatto che Schwarzenegger abbia elogiato Hitler, quanto piuttosto per
il fatto che "Arnold Schwarzenegger fa leva sulla seduzione
esercitata dal fascismo, prescindendo dal fatto che lui personalmente
sia o non sia fascista". "La politica delle emozioni di massa
è la politica del fascismo", spiega Rees-Mogg. L'aristocratico
britannico sa bene di che cosa stia parlando, e quando passa a spiegare
il ruolo dell'"uomo bestia", che viene spacciato per
"leadership", impersonato da Schwarzenegger, è complementare
a ciò che solo LaRouche ha osato dire pubblicamente negli Stati Uniti.
"L'essenza di tutti i movimenti fascisti consiste in un rapporto
tra il leader e le masse che non è mediato attraverso le istituzioni
della democrazia. Che cosa fa il leader? Dà la leadership. Che cosa
glielo consente? La forza della sua volontà. In che cosa si vede la
volontà del leader? Nella frenesia per la crudeltà estrema che sa
eccitare. In che modo Schwarzenegger dimostra questa crudeltà estrema?
Impersonando il ruolo della macchina -- neanche un uomo -- che ammazza
centinaia di persone". La campagna per il "recall" in
California, ha scritto Rees-Mogg, suscita "conflitti diretti tra il
principio della democrazia e quello del Führer, gli stessi del
1933".
I finanziamenti dell'operazione
hitleriana
Dietro Schwarzenegger ci sono Warren Buffet, il secondo uomo più
ricco d'America, e lord Jacob Rothschild, il capo della omonima famiglia
bancaria. La fotografia del trio Schwarzenegger, Rothschild e
Buffett è apparsa nel dossier "Who Robbed California" del
movimento di LaRouche, sulla speculazione che ha devastato il settore
elettrico della California. La foto è stata scattata alla conferenza
"mini Davos" che Rothschild ha ospitato a Waddesdon Manor, con
l'aiuto di Warren Buffett, alla fine di settembre. A metà agosto
Buffett ha raccolto la piena approvazione di Felix Rohatyn, banchiere
della Lazard Freres, per il sostegno che stava dando ad Arnie. Dietro a
Schwarzenegger ci sono gli interessi della deregulation selvaggia --
quelli rappresentati dal vice presidente Cheney e dalla Enron -- che
prima hanno portato alla distruzione delle capacità produttiva e del
sistema elettrico della California, ed ora prospettano la loro
"soluzione" fascista: il Terminator. A dare manforte a
Schwarzenegger c'è anche il crimine organizzato che ha sostenuto la sua
campagna, passata sia attraverso il partito repubblicano sia attraverso
il partito democratico. Un'occhiata ai finanziamenti elettorali di
Schwarzenegger, e del suo "gemello" in campo democratico, Cruz
Bustamante, fa subito capire come ambedue siano stati pesantemente
foraggiati dai grandi proprietari dei casinò, quelli di Las Vegas e
quelli delle riserve dei pellerossa. E' dai primi anni Ottanta che
Schwarzenegger è in ottimi rapporti con gli interessi dei casinò
legati al crimine organizzato, grazie a Paul D. Wachter, amministratore
del suo patrimonio e un big del racket dell'azzardo. Un altro
sostenitore di Arnold è Russell Goldsmith, banchiere molto legato a
Steve Wynn, un altro pezzo da novanta di Las Vegas. Dal canto suo
Bustamante si appoggia sugli interessi del gioco d'azzardo gestito nelle
riserve dei pellerossa, sostanzialmente in mano agli stessi magnati
finanziari dei casinò. Scendendo in campo "a favore" del
recall, in pratica Bustamente ha garantito l'elezione di Schwarzenegger.
Se, infatti, il fronte del "no" al recall avesse tenuto,
Arnold non avrebbe potuto sfondare. Si è trattata di una riedizione
della collaudata strategia "Bull Moose", denunciata da Lyndon
LaRouche nell'estate del 2002. A livello nazionale la stessa strategia
prevede che, il senatore repubblicano John McCain minacci Bush di
candidarsi come indipendente, di sottrargli i voti, e far vincere così
il democratico sfidante, il sen. Joe Lieberman, pagato dagli stessi
interessi dietro McCain. McCain ha fatto attivamente campagna elettorale
per Schwarzenegger, e il suo compare Lieberman ha fatto campagna per
Bustamante. Ambedue i senatori sono collegati agli ambienti finanziari
del gioco d'azzardo e del crimine organizzato, e ambedue godono del
sostegno di Conrad Black dell'Hudson Institute, organismo che propaganda
politiche economiche e strategiche micidiali e propone un "uomo
forte" capace di imporle. (…)
Fonte: http://www.movisol.org