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Lo
scambio di petrolio proposto dall'Iran
Tratto da Eurasia del 19 Giugno 2006 - Krassimir Petrov
www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/Lo_scambio_di_petrolio_pro.shtml
I. Le economie degli
Imperi
Uno stato-nazione tassa i propri cittadini, mentre un
impero tassa gli altri Stati-Nazione. La storia degli imperi, da quello
greco a quello romano, da quello ottomano a quello inglese, insegnano
che l'economia di ogni singolo impero si basa sulla tassazione delle
altre nazioni. L'abilità imperiale di tassare ha costruito una sempre
migliore economia e un sempre migliore esercito. Una parte delle tasse
andavano a migliorare gli standard di vita dell'impero, l'altra parte
andava a migliorare l'esercito che serviva a rafforzare la raccolta di
tasse.
Storicamente, le tasse si sono sviluppate in varie forme,
dall'oro all'argento, dai soldi, agli schiavi, al bestiame e alle
risorse agricole. L'impero domandava e lo stato consegnava e la
tassazione era sempre diretta. Lo stato assoggettato consegnava
direttamente le merci all'impero.
Per la prima volta nella storia, nel 20° secolo, l'America era stata in
grado di tassare indirettamente, attraverso l'inflazione. Non forzava il
pagamento diretto delle tasse come gli imperi predecessori, ma
distribuiva invece la sua valuta flat, il dollaro americano, alle altre
nazioni, in cambio di merci con la conseguenza di inflazionare e
abbassare di valore questi dollari e pagare indietro ogni dollaro con
meno merci in modo da catturare la differenza come tassa imperiale.
Ecco come è successo.
All'inizio del 20° secolo, l'economia americana iniziava a dominare il
mondo e il valore del dollaro era allineato con quello dell'oro in modo
che non aumentasse ne diminuisse.
La grande depressione, con la sua precedente inflazione dal 1921 al 1929
e il susseguente deficit dei governi, ha sostanzialmente aumentato
l'ammontare di valuta in circolazione.
Questo condusse Roosevelt a scollegare il dollaro con l'oro nel 1932.
Fino a quel punto, gli Stati Uniti avevano dominato l'economia mondiale
ma dal punto di vista economico, esso non era un impero. Il valore fisso
del dollaro non permise agli americani di estrarre vantaggi economici
dalle altre nazioni fornendo loro dollari convertibili in oro.
Economicamente l'Impero americano era nato con Bretton
Woods nel 1945. I dollari americani non erano pienamente convertibili in
oro ma vennero convertiti in oro solo per i governi stranieri. Questo
stabilì i dollari come valuta di riserva del mondo.
Questo fu possibile, perchè durante la seconda guerra mondiale, gli
Stati Uniti avevano fornito i suoi alleati con provvigioni, richiedendo
oro come pagamento e accumulando una significativa porzione dell'oro
mondiale.
Un impero non sarebbe stato possibile se, seguendo gli accordi di
Bretton Woods, la fornitura di dollari fosse stata limitata alla
disponibilità di oro. Comunque la fornitura di dollari fu aumentata per
finanziare il Vietnam e
La crescita in dollari degli stranieri attraverso deficit
persistenti nel commercio americano furono equivalenti ad un tassa -
l'inflazione classica che una nazione impone ai propri cittadini questa
volta era una tassa che gli Stati Uniti imponevano al resto del mondo.
Quando nel 1970-1971 i governi stranieri chiesero il pagamento dei loro
dollari in oro, il Governo Americano omise di pagare il 15 agosto del
1971. Il diniego di pagare in oro fu un atto di bancarotta del Governo
Americano.
Essenzialmente gli Stati Uniti si autodichiararono un impero. Avevano
estratto un enorme ammontare di merci economiche dal resto del mondo
senza l'intenzione di darle indietro e il mondo era senza potere per
rispondere, era stato tassato e non poteva farci niente.
Da quel punto in avanti, per sostenere l'impero americano e
continuare a tassare il resto del mondo, gli Stati Uniti hanno dovuto
forzare il mondo ad accettare i dollari in cambio di merci economiche e
ad avere sempre più dollari deprezzati. Dovevano dare al mondo una
ragione economica per mantenerli, e questa ragione era il petrolio.
Nel 1971, quando divenne sempre più chiaro che il Governo Americano non
era in grado di restituire i suoi dollari in oro, fu fatto un accordo
con l'Arabia Saudita per supportare il potere della Casa di Saud in
cambio di dollari americani per il proprio petrolio.
Anche il resto dell'OPEC accettò solo dollari. Il mondo doveva comprare
petrolio dalle Nazioni Arabe, e questa era la ragione per mantenere i
dollari come forma di pagamento per l'oro.
Dal momento che il mondo aveva sempre bisogno di una
quantità crescente di petrolio e i prezzi del petrolio aumentavano, la
domanda di dollari poteva solamente crescere.
Il mondo doveva accumulare un grande ammontare di dollari, perchè aveva
bisogno di questi dollari per comprare petrolio e dal momento che il
dollaro era l'unico pagamento accettabile per il petrolio, il suo
dominio nel mondo era assicurato e l'impero americano poteva continuare
a tassare il mondo.
Se, per qualche ragione i dollari avessero perso la capacità di essere
scambiati con il petrolio, l'impero americano avrebbe cessato di
esistere.
La sopravvivenza dell'impero dipendeva dal fatto che il petrolio era
venduto solo con i dollari. Inoltre le riserve erano diffuse attraverso
vari stati stranieri che non erano abbastanza forti, politicamente o
militarmente, per richiedere un altro tipo di pagamento. Se qualcuno
domandava un pagamento differente, doveva essere convinto da pressioni
politiche e militari a cambiarlo.
L'uomo che fece domanda nel 2000 di Euro per petrolio fu Saddam Hussein.
All'inizio la sua domanda fu presa per ridicola, ma nel momento che
divenne più chiara la situazione e anche altre nazioni come l'Iran,
volevano essere pagate con altra valuta, il pericolo per il dollaro fu
elevato e fu ordinata un'azione punitiva.
L'azione Shock-e-Terrore di Bush in Iraq è stata fatta per
difendere il dollaro, ergo l'economia Americana. E' stato un esempio per
coloro che desideravano essere pagati in altra valuta.
In molti hanno criticato Bush per aver fatto la guerra in Iraq per
catturare i pozzi di petrolio. Comunque queste critiche non spiegano
perchè Bush avrebbe dovuto prendere i pozzi di petrolio, quando poteva
semplicemente stampare dollari per niente ed usarli per prendere tutto
il petrolio che voleva.
La storia insegna che un impero va in guerra per una delle due ragioni:
1. Per difendere se stesso
2. Per trarre beneficio dalla guerra
Altrimenti, come illustra Paul Kennedy nel suo magistrale
The Rise and Fall of the Great Powers, un sovraccarico di esercito
prosciugherà le risorse economiche e porterà al collasso.
Economicamente parlando, per un impero, per iniziare e condurre una
guerra, i suoi benefici devono superare i costi sociali.
Bush è andato in Iraq per difendere il suo impero.
Infatti due mesi dopo che l'America invase l'Iraq, il programma Oil for
Food era stato concluso, e i conti in Euro iracheni era stati scambiati
in dollari. Il mondo non poteva più comprare il petrolio dall'Iraq con
l'Euro.
La supremazia del dollaro era stata nuovamente restaurata.
II. Lo scambio di
petrolio iraniano
Il Governo Iraniano ha finalmente sviluppato l'ultima arma di
distruzione di massa che può distruggere il sistema finanziario
americano. L'arma è l'Iranian Oil Bourse che partirà nel Marzo
* Gli europei non dovranno comprare e mantenere i dollari per assicurare i pagamenti di petrolio, ma invece pagheranno con la loro valuta e di questa ne trarrà beneficio l'Europa a discapito dell'America.
*
* I Russi hanno un interesse economico nell'adottare
l'euro. - la gran parte del loro commercio avviene con le nazioni
europee, con le nazioni che esportano petrolio, con
* Le nazioni arabe che esportano petrolio adotteranno l'euro in maniera entusiasta per diversificare in modo da non aver montagne di dollari deprezzati. Come i Russi, la maggior parte del loro commercio avviene con l'Europa, e preferiscono la valuta europea per la sua stabilità, per evitare rischi, per non menzionare poi la jihad contro gli infedeli.
Solo
Comunque, quando vedrà il suo partner centenario fallire, che cosa
pensi che farà ?
Non dobbiamo dimenticare che i due mercati principali per lo scambio di
petrolio sono il NYMEX di New York e l'International Petroleum Exchange
di Londra (IPE), anche se in effetti entrambi sono di proprietà
americana.
Gli Inglesi non hanno adottato l'Euro perchè pressati dagli Americani,
altrimenti l'IPE di Londra avrebbe dovuto passare all'Euro ferendo
mortalmente il dollaro e il suo partner strategico.
A qualsiasi velocità, non importa quello che decide l'Inghilterra, l'Iranian Oil Burse accelererà l'interesse Europeo, Cinese, Giapponese, Russo ed Arabo ad adottare l'Euro, segnando il destino del dollaro. Gli Americani non lo possono permettere ed adotteranno qualsiasi strategia per fermare l'operazione.
* Sabotando lo scambio - questo potrebbe essere un virus da computer, oppure sabotando un network, le comunicazioni, un attacco ai server e qualcosa simile all'11 settembre sulle strutture principali o i backup.
* Un colpo di Stato - questa potrebbe essere la migliore
strategia a lungo termine per gli Americani.
* Negoziando termini e limitazioni accettabili - Questa è un'altra
eccellente soluzione, peggiore della prima ma sempre una soluzione.
* Una risoluzione di guerra dell'ONU. Questa non sarebbe
molto facile, ma la retorica sullo sviluppo delle armi di distruzione di
massa iraniane senza dubbio serve a preparare questa azione.
* Un attacco nucleare unilaterale - Questa è una scelta strategica
terribile con tutte le ragioni associate alla strategia successiva, la
guerra totale unilaterale. Gli Americani probabilmente useranno Israele
per fare questo lavoro sporco.
* Guerra Unilaterale Totale - questa ovviamente è la
peggiore scelta strategica. Prima cosa, le risorse militari americane
risultano già svuotate con le due guerre. Secondo, allontanerebbe da
loro le altre nazioni potenti. Terzo, le nazioni che hanno grandi
quantità di dollari potrebbero decidere di fare rappresaglie scaricando
le loro montagne di dollari e prevenendo gli Stati Uniti dal finanziare
le proprie ambizioni militari.
Infine, l'Iran ha alleanze strategiche con altre nazioni
potenti che potrebbero essere coinvolte nella guerra, come Cina, India e
Cina, conosciute come
Qualsiasi sia la scelta, l' Iranian Oil Bourse siglerebbe la fine del
dollaro.
III. La fine del
dollaro
Il collasso del dollari accelererà l'inflazione americana e farà
salire i tassi americani a lungo termine.
A quel punto, il Fed si troverà tra Scilla e Cariddi - tra il declino
dei prezzi e la super inflazione, con la crescita dei tassi di
interesse, la depressione economica, un implosione in bond, stock, e
mercati derivati, con un totale collasso finanziario, o in alternativa,
la scelta di Weimar annegando il sistema finanziario in liquidità,
liberando LTCM e superinflazionando l'economia.
La teoria austriaca dei cicli dice che non si può stare
tra Scilla e Cariddi e
Senza dubbio il Commander-in-Chief Ben Bernanke, un rinomato alunno
della Grande Depressione e pilota Black Hawk sceglierà l'inflazione con
il potere annichilante del declino dei prezzi.
Per evitare questo, ricorrerà all'emissione di moneta e agli elicotteri
e se necessario monetizzerà tutto. La sua mossa finale sarà la
distruzione per superinflazione della valuta Americana e dalle sue
ceneri sorgerà la prossima valuta di riserva del mondo, quella reliquia
barbara chiamata oro.
La superinflazione, comunque, sarà istantanea. Passeranno
anni prima del collasso finale. La superinflazione di Weimar è iniziata
nel 1920 ed è finita nel 1923 con la distruzione totale della moneta.
Alla Russia e alla Bulgaria ci sono voluti 7-8 anni.
Dal momento che il dollaro è la moneta di riserva del mondo la
superinflazione si differenzierà in due modi da quella storica. Da una
parte ci saranno debiti e derivatives in dollari. Dato che il rapporto
di valuta su debiti e derivati è basso, la superinflazione sarà di
proporzioni epiche. D'altra parte, le banche centrali combatteranno per
supportare il dollaro inflazionando le proprie valute. Perciò la caduta
del dollaro potrebbe essere improvvisa o protratta nel tempo.
Qualsiasi sarà la velocità della superinflazione, gli
americani comuni avranno poche opzioni per proteggersi durante la crisi,
ricorrere ai dollari canadesi o ai pesos messicani, o convertire i
dollari in terra e immobili. Ma i venditori rifiuteranno di accettare
questa valuta superinflazionata che sparirà velocemente dal mercato. Le
scelte saranno convertire in oro ed argento alzandone i prezzi. Le
banche centrali non avranno altre opzioni che l'oro.
Storicamente, in tempi di crisi, l'oro è sempre stato l'ultima ancora
di salvezza e sarà così anche questa volta.
L'autore
Krassimir Petrov è un Macro Economist/Investment Strategist laureato
alla Ohio State University e insegna Macroeconomics, International
Finance, and Econometrics alla American University in Bulgaria.