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Operazione Sarkozy
Come
di Thierry
Meyssan – 12 settembre 2008
- http://www.voltairenet.org/article157210.html
Nicolas Sarkozy deve essere giudicato per la
sua azione e non in base alla sua personalità. Ma quando la sua azione
sorprende perfino i suoi elettori, è legittimo entrare in dettaglio
nella sua biografia ed interrogarsi sulle alleanze che lo hanno portato
al potere. Thierry Meyssan ha deciso di scrivere la verità sulle
origini del presidente della Repubblica francese. Tutte le informazioni
contenute in questo articolo sono verificabili, ad eccezione di due
imputazioni, segnalate dall’autore che si assume le sue responsabilità.
I Francesi, stanchi delle presidenze troppo
lunghe di François Mitterrand e di Jacques Chirac, hanno eletto Nicolas
Sarkozy contando sulla sua energia per rivitalizzare il loro paese.
Speravano in una rottura con anni d’immobilismo e di ideologie
superate. Hanno avuto una rottura con i principi che fondano la nazione
francese. Sono stati sorpresi da questo «iper-presidente», che ogni
giorno apre un nuovo capitolo, che assorbe in sé la destra e la
sinistra, che sconvolge ogni sistema di riferimento, fino a creare una
totale confusione.
Come bambini che hanno appena combinato una grossa sciocchezza, i
Francesi sono troppo occupati a trovare delle scuse, per ammettere
l’ampiezza dei danni e la loro ingenuità. Ancor più rifiutano di
vedere chi sia veramente Nicolas Sarkozy proprio quelli che da molto
tempo avrebbero dovuto rendersene conto.
Il fatto è che l’uomo è abile. Come un
illusionista, egli ha distolto la loro attenzione offrendo in spettacolo
la sua vita privata e posando sui rotocalchi fino a far loro dimenticare
il suo percorso politico.
Il senso di questo articolo sia ben chiaro: non si tratta di
rimproverare al sig. Sarkozy i suoi legami familiari, amichevoli e
professionali, ma di rimproverargli di averli nascosti ai Francesi i
quali, a torto, hanno creduto di eleggere un uomo libero.
Per capire come un uomo, in cui oggi tutti concordano nel vedere
l’agente degli Stati Uniti e di Israele, abbia potuto diventare il
capo del partito gollista e poi il presidente della Repubblica francese,
bisogna tornare indietro. Molto indietro. Dobbiamo effettuare una lunga
digressione, nel corso della quale presenteremo i protagonisti che
trovano oggi la loro rivincita.
Segreti di famiglia
Alla fine della Seconda Guerra mondiale, i
servizi segreti statunitensi si appoggiano al padrino italo-americano
Lucky Luciano per controllare la sicurezza dei porti americani e per
preparare lo sbarco alleato in Sicilia. I contatti di Luciano con i
servizi US passano in particolare attraverso Frank Wisner Sr., e poi,
quando il «padrino» viene liberato e si esilia in Italia, tramite il
suo «ambasciatore» corso (l’Unione
corsa è conosciuta anche
come Mafia della Corsica), Étienne Léandri.
Nel 1958, gli Stati Uniti, inquieti per una possibile vittoria del FLN
(Fronte Nazionale di Liberazione) in Algeria che aprirebbe l’Africa
del Nord all’influenza sovietica, decidono di suscitare un colpo di
Stato militare in Francia. L’operazione è organizzata congiuntamente
dalla Direzione della pianificazione della CIA — diretta teoricamente
da Frank Wisner Sr.— e dalla NATO. Ma Wisner è già piombato nella
demenza, per cui è il suo successore, Allan Dulles, a supervisionare il
colpo. Da Algeri, alcuni generali francesi creano un Comitato di salute
pubblica che esercita una pressione sul potere civili parigino e lo
costringe a votare i pieni poteri al generale De Gaulle senza avere
bisogno di ricorrere alla forza [1].
Ora, Charles De Gaulle non è la pedina che gli
Anglosassoni credono di poter manipolare. In un primo tempo, egli tenta
di uscire dalla contraddizione coloniale accordando una larga autonomia
ai territori d’oltremare in senso ad un’Unione francese. Ma è già
troppo tardi per salvare l’Impero francese, perché i popoli
colonizzati non credono più alle promesse della metropoli ed esigono la
loro indipendenza. Dopo aver condotto vittoriosamente feroci campagne di
repressione contro gli indipendentisti, De Gaulle si arrende
all’evidenza. Dando prova di rara saggezza politica, decide di
accordare ad ogni colonia la sua indipendenza.
Questo voltafaccia è vissuto come un tradimento dalla maggior parte di
coloro che lo hanno portato al potere.
Pasqua è un malavitoso corso e un vecchio
resistente. Ha sposato la figlia di un contrabbandiere di alcolici
canadese che aveva fatto fortuna durante il proibizionismo. Dirige la
società Ricard che, dopo aver commercializzato assenzio, un alcool
proibito, è diventata rispettabile vendendo anisetta. Tuttavia, la
società continua a servire da copertura per ogni sorta di traffico in
relazione con la famiglia italo-newyorkese dei Genovese, quella di Lucky
Luciano. Non è dunque da stupirsi che Pasqua si rivolga a Étienne Léandri
(«l’ambasciatore» di Luciano) per reclutare manovalanza e costituire
la milizia gollista [3].
Un terzo uomo gioca un grande ruolo nella formazione del SAC, l’ex
guardia del corpo di De Gaulle, Achille Peretti — anche lui corso.
Così difeso, De Gaulle traccia con decisione
una politica d’indipendenza nazionale. Pur affermando la sua
appartenenza al campo atlantico, egli rimette in discussione la
leadership anglosassone. Si oppone all’ingresso del Regno Unito nel
Mercato comune europeo (1961 e 1967); rifiuta di schierare i caschi blu
della NATO nel Congo (1961); incoraggia gli Stati latino-americani ad
affrancarsi dall’imperialismo USA (discorso di Mexico, 1964); espelle
Nello stesso tempo, De Gaulle consolida la potenza della Francia
dotandola di un complesso militar-industriale comprendente la forza di
dissuasione nucleare e garantendo il suo approvvigionamento energetico.
Allontana saggiamente dal suo entourage gli ingombranti Corsi, affidando
loro delle missioni all’estero. Così, Étienne Léandri diviene il
trader del gruppo Elf (oggi Total) [4],
mentre Charles Pasqua diventa l’uomo di fiducia dei capi di Stato
dell’Africa francese.
Consapevole di non poter sfidare gli
Anglosassoni su tutti i campi, De Gaulle si allea con la famiglia
Rothschild. Sceglie come Primo ministro il procuratore della Banca,
Georges Pompidou. I due uomini formano un tandem efficace. L’audace
politica del primo non perde mai di vista il realismo economico del
secondo.
Quando, nel 1969, De Gaulle si dimette, Georges Pompidou gli succede
brevemente alla presidenza, prima di essere vinto da un cancro. I
gaullisti storici non ammettono la sua leadership e s’inquietano per
il suo tropismo anglofilo. Urlano al tradimento quando Pompidou,
assecondato dal segretario generale dell’Eliseo, Edouard Balladur, fa
entrare la «perfida Albione» nel Mercato comune europeo.
La creazione
di Nicolas Sarkozy
Una volta delineato questo quadro, torniamo al
nostro personaggio principale, Nicolas Sarkozy. Nato nel 1955, è figlio
di un nobile cattolico ungherese, Pal Sarkösy de Nagy-Bocsa, riparato
in Francia dopo essere sfuggito all’Armata Rossa, e di Andrée Mallah,
un’ebrea di famiglia non nobile, originaria di Tessalonica. Dopo aver
avuto tre figli (Guillaume, Nicolas e François), la coppia divorzia.
Pal Sarkosy de Nagy-Bocsa si risposa con un’aristocratica, Christine
de Ganay, dalla quale avrà due figli (Pierre-Olivier e Caroline).
Nicolas non sarà allevato dai suoi soli genitori, ma sarà sballottato
in questa famiglia ricomposta.
Sua madre è divenuta segretaria di Achille
Peretti. Dopo aver co-fondato il SAC, la guardia del corpo di De Gaulle
ha continuato una brillante carriera politica. È stato eletto deputato
e sindaco di Neuilly-sur-Seine, la più ricca periferia residenziale
della capitale, e poi presidente dell’Assemblea nazionale.
Disgraziatamente, nel 1972, Achille Peretti viene gravemente chiamato in
causa. Negli Stati Uniti, la rivista Time rivela l’esistenza di
un’organizzazione criminale segreta «l’Unione corsa» che
controllerebbe gran parte del traffico di stupefacenti tra l’Europa e
l’America, la famosa «French connection» che Hollywood doveva
portare sugli schermi. Basandosi su audizioni parlamentari e su proprie
indagini, Time cita il nome di un capo mafioso, Jean Venturi, arrestato
in Canada alcuni anni prima e che altri non è che il delegato
commerciale di Charles Pasqua per la società di alcoolici Ricard. Si
ventilano i nomi di numerose famiglie che dirigerebbero «l’Unione
corsa», tra cui i Peretti. Achille nega, ma deve rinunciare alla
presidenza dell’Assemblea e sfugge anche ad un «suicidio».
Nel 1977, Pal Sarkozy si separa dalla seconda
moglie, Christine de Ganay, la quale si lega allora al n°2
dell’amministrazione centrale del dipartimento di Stato degli Stati
Uniti. Lo sposa e s’installa con lui in America. Si sa che il mondo è
piccolo: suo marito non è altri che Frank Wisner Jr., figlio del
precedente. Le funzioni di Junior alla CIA non sono note, ma è chiaro
che egli vi ha un ruolo importante. Nicolas, che resta vicino alla
matrigna, al fratellastro e alla sorellastra, comincia a volgersi verso
gli Stati Uniti dove «beneficia» dei programmi di formazione del
dipartimento di Stato.
Nello stesso periodo, Nicolas Sarkozy aderisce
al partito gollista. Ben presto vi frequenta Charles Pasqua in quanto
questi non è solo un leader nazionale, ma anche il responsabile delle
sezione dipartimentale delle Hauts-de-Seine.
Nel 1982, Nicolas Sarkozy, terminati i suoi studi di diritto ed
iscrittosi all’avvocatura, sposa la nipote di Achille Peretti. Il suo
testimone di nozze è Charles Pasqua. In quanto avvocato, la signora
Sarkozy difende gli interessi degli amici corsi dei suoi mentori. Lui acquista una proprietà sull’isola
della bellezza, a Vico, ed immagina di rendere corso il suo nome
sostituendo la «y» con una «i»: Sarkozi.
L’anno dopo, è eletto sindaco di
Neuilly-sur-Seine in sostituzione di suo zio di creanza Achille Peretti,
stroncato da una crisi cardiaca.
Tuttavia, Nicolas non tarda a tradire sua moglie e, dal 1984, continua
una relazione nascosta con Cécilia, moglie del più famoso animatore
della televisione francese di allora, Jacques Martin, che ha conosciuto
celebrando il loro matrimonio come sindaco di Neuilly. Questa doppia
vita dura cinque anni prima che gli amanti lascino i loro rispettivi
coniugi per costituire una nuova famiglia.
Nel 1992, Nicolas è testimone di nozze della figlia di Jacques Chirac,
Claude, con un editorialista di Le Figaro. Non può impedirsi di sedurre
Claude e di avere con lei una breve relazione mentre, ufficialmente,
vive con Cécilia. Il marito tradito si suicida assumendo delle droghe.
Tra Chirac e Nicolas Sarkozy, la rottura è brusca e definitiva.
Nel 1993, la sinistra perde le elezioni legislative. Il presidente François
Mitterrand si rifiuta di dimettersi ed entra in coabitazione con un
Primo ministro di destra, Jacques Chirac, che ambisce alla presidenza e
pensa allora di formare con Edouard Balladur un tandem paragonabile a
quello di De Gaulle e Pompidou, rifiuta di essere nuovamente Primo
ministro e lascia il posto al suo «amico da trent’anni» Edouard
Balladur. Malgrado il suo passato scottante, Charles Pasqua diviene
ministro dell’Interno. Conserva il controllo della marijuana
marocchina, e approfitta della sua situazione per legalizzare le altre
sue attività, prendendo il controllo dei casinò, dei giochi e corse
nell’Africa francofona. Intreccia anche dei legami in Arabia Saudita e
in Israele e diventa ufficiale d’onore del Mossad. Quanto a Nicolas
Sarkozy, egli è ministro del Bilancio e portavoce del governo.
À Washington, Frank Wisner Jr. è succeduto a
Paul Wolfowitz come responsabile della pianificazione politica al
dipartimento della Difesa. Nessuno nota i legami che lo uniscono al
portavoce del governo francese.
È allora che in seno al partito gollista riprende la tensione
conosciuta trent0anni prima tra i gollisti storici e la destra
finanziaria, incarnata da Balladur. La novità consiste nel fatto che
Charles Pasqua, e con lui il giovane Nicolas Sarkozy, tradiscono Jacques
Chirac per riavvicinarsi alla corrente Rothschild. Tutto sembra slittare
via: il conflitto raggiungerà il culmine nel 1995 quando Édouard
Balladur si presenta all’elezione presidenziale contro il suo ex amico
Jacques Chirac e viene battuto. Soprattutto, seguendo le istruzioni di
Londra e di Washington, il governo Balladur apre i negoziati di adesione
all’Unione Europea e alla NATO degli Stati dell’Europa centrale ed
orientale, affrancati dalla tutela sovietica.
Niente più funziona nel partito gollista, dove gli amici di ieri sono
prossimi ad ammazzarsi tra di loro. Per finanziare la sua campagna
elettorale, Edouard Balladur tenta di fare man bassa dei fondi neri del
partito gollista, nascosti nella doppia contabilità della petrolifera
Elf. Appena muore il vecchio Étienne Léandri, i giudici perquisiscono
la società e i suoi dirigenti vengono arrestati. Ma Balladur, Pasqua e
Sarkozy non arriveranno mai a recuperare il gruzzolo.
La traversata del deserto
Per tutto il suo primo mandato, Jacques Chirac
tiene a distanza Nicolas Sarkozy. Durante questa lunga traversata del
deserto, l’uomo si fa discreto. Continua a stringere relazioni nelle
cerchie finanziarie.
Nel 1996, Nicolas Sarkozy riesce alla fine a chiudere un’interminabile
pratica di divorzio e si sposa con Cécilia. I loro testimoni sono i due
miliardari Martin Bouygues e Bernard Arnaud (l’uomo più ricco del
paese).
Ultimo atto
Ben prima della crisi irachena, Frank Wisner
Jr. e i suoi colleghi della CIA pianificano la distruzione della
corrente gollista e l’ascesa di Nicolas Sarkozy. Essi agiscono in tre
tempi : in primo luogo, bisogna eliminare la direzione del partito
gollista e prendere il controllo di quell’apparato; in secondo luogo,
va eliminato il principale rivale di destra e si deve ottenere
l’investitura del partito gollista all’elezione presidenziale e, in
terzo luogo, va eliminato ogni serio sfidante a sinistra in modo da
essere sicuri di vincere l’elezione presidenziale.
Per anni, i media sono tenuti nell’incertezza dalle rivelazioni
postume di un immobiliarista. Per ragioni mai chiarite, prima di morire
di una grave malattia, egli ha registrato una confessione in video. Per
ragioni ancora più oscure, la « cassetta » salta fuori nelle mani di
un gerarca del Partito socialista, Dominique Strauss-Khan che,
indirettamente, la fa arrivare alla stampa.
Se le confessioni dell’immobiliarista non
comportano alcuna sanzione giudiziaria, esse aprono il vaso di Pandora.
La principale vittima dell’affaire che ne consegue è il Primo
ministro Alain Juppé. Per proteggere Chirac, egli assume su di sé
tutte le infrazioni penali. L’esclusione di Juppé lascia via libera a
Nicolas Sarkozy per prendere la direzione del partito gollista.
Sarkozy sfrutta allora la sua posizione per costringere Jacques Chirac a
riprenderlo nel governo malgrado il loro odio reciproco. In definitiva,
egli sarà ministro dell’Interno. Errore! Da quella posizione, egli
controlla i prefetti ed alcuni servizi interni che utilizza per
introdursi nelle grandi amministrazioni.
Si occupa anche delle questioni corse. Il prefetto Claude Érignac è
stato assassinato. Sebbene non sia stato rivendicato, l’omicidio viene
immediatamente interpretato come una sfida lanciata dagli
indipendentisti alla Repubblica. Dopo una lunga battuta, la polizia
arriva ad arrestare un sospetto in fuga, Yvan Colonna, figlio di un
deputato socialista. In barba alla presunzione d’innocenza, Nicolas
Sarkozy annuncia l’interrogatorio accusando il sospetto di essere
l’assassino. Il fatto è che la notizia è troppo bella, a due giorni
dal referendum che il ministro dell’Interno organizza in Corsica per
modificare lo statuto dell’isola. In ogni caso, gli elettori rigettano
il progetto Sarkozy che, secondo alcuni, favorisce gli interessi
mafiosi.
Sebbene Yvan Colonna sia stato successivamente
riconosciuto colpevole, egli ha sempre proclamato la sua innocenza e
contro di lui non è stata trovata alcuna prova materiale. Stranamente,
l’uomo si è trincerato nel silenzio, preferendo essere condannato
anziché rivelare ciò che sa.
In questa sede, riveliamo che il prefetto Érignac non è stato ucciso
dai nazionalisti, ma da un assassino a pagamento, immediatamente fatto
espatriare verso l’Angola dove è stato ingaggiato dalla sicurezza del
gruppo Elf. Il movente del crimine era precisamente legato alle
precedenti funzioni di Érignac, responsabile delle reti africane di
Charles Pasqua al ministero della Cooperazione. Quanto a Yvan Colonna,
si tratta di un amico personale di Nicolas Sarkozy da decenni e i loro
figli si sono frequentati.
Scoppia un nuovo caso: circolano false liste che accusano in modo
menzognero numerose personalità di nascondere dei conti bancari in
Lussemburgo, presso Clearstream. Tra le personalità diffamate vi è
Nicolas Sarkozy. Egli fa querela ed insinua che il suo rivale di destra
nell’elezione presidenziale, il Primo ministro Dominique de Villepin,
abbia organizzato questa macchinazione. Egli non nasconde la sua
intenzione di farlo gettare in prigione.
In realtà, i falsi elenchi sono stati messi in
giro da membri della Fondation franco-américaine [5],
di cui John Negroponte è stato presidente e Frank Wisner Jr. è
amministratore. Ciò che i giudici ignorano e che noi qui riveliamo, è
che le liste sono state fabbricate a Londra da un laboratorio comune
della CIA e del MI6, Hakluyt & Co, anch’esso amministrato Frank
Wisner Jr.
Villepin si difende dall’accusa, ma è messo sotto inchiesta, ha
l’obbligo della residenza e, di fatto, viene provvisoriamente escluso
dalla vita politica. A destra, la via è libera per Nicolas Sarkozy.
Restano da neutralizzare i candidati
dell’opposizione. Le quote di adesione al partito socialista sono
ridotte ad un livello simbolico per attirare nuovi militanti.
Improvvisamente, migliaia di giovani prendono la tessera. Tra loro,
almeno diecimila nuovi aderenti sono in realtà militanti del Partito
trotzkiste « lambertista » (dal nome del suo fondatore Pierre
Lambert). Questa piccola formazione di estrema sinistra si è
storicamente messa al servizio della CIA contro i comunisti stalinisti
durante
All’interno del Partito socialista vengono organizzate delle primarie
per designare il candidato all’elezione presidenziale. Due personalità
sono in concorrenza : Laurent Fabius e Ségolène Royal. Solo il primo
rappresenta un pericolo per Sarkozy. Dominique Strauss-Kahn entra in
corsa all’ultimo momento con la missione di eliminare Fabius. Sarà in
grado di farlo grazie ai voti dei militanti « lambertisti »
infiltrati, che portano il loro suffragio non sul suo nome, ma su quello
di Royal.
L’operazione è possibile perché
Strauss-Kahn è da molto tempo sul libro paga degli Stati Uniti. I
Francesi ignorano che egli tiene dei corsi a Stanford, dove è stato
assunto dal preside dell’università, Condoleezza Rice [8].
Dopo l’entrata in carica, Nicolas Sarkozy e Condoleezza Rice
ringrazieranno Strauss-Kahn facendolo eleggere alla direzione del Fondo
Monetario Internazionale.
Primi giorni all’Eliseo
La sera del secondo turno dell’elezione
presidenziale, quando gli istituti di sondaggio annunciano la sua
probabile vittoria, Nicolas Sarkozy pronuncia un breve discorso alla
nazione dal suo QG di campagna. Poi, contrariamente ad ogni
consuetudine, non va a festeggiare con i militanti del suo partito, ma
si reca al Fouquet’s. La celebre birreria dei Champs-Élysées, un
tempo ritrovo dell’«Unione corsa» è oggi proprietà del gestore di
casinò Dominique Desseigne. Egli è stato messo a disposizione del
presidente eletto per ricevervi i suoi amici e i principali finanziatori
della sua campagna. Vi si affrettano un centinaio di invitati, gli
uomini più ricchi di Francia a fianco dei padroni di casinò.
Poi il presidente eletto si concede qualche
giorno di ben meritato riposo. Portato a Malta in Falcon-900 privato, si
riposa sul Paloma, lo yacht da
Infine, Nicolas Sarkozy è investito presidente della Repubblica
francese. Il primo decreto che firma non è per proclamare
un’amnistia, ma per autorizzare i casinò dei suoi amici Desseigne e
Partouche a moltiplicare le macchine da soldi.
Forma la sua squadra di lavoro e il suo governo. Senza essere sorpresi,
vi ritroviamo un torbido proprietario di casinò (il ministro della
Gioventù e degli Sport) e il lobbysta dei casinò dell’amico
Desseigne (che diventa portavoce del partito «gollista»).
Nicolas Sarkozy si appoggia innanzi tutto su
quattro uomini:
Claude
Guéant, segretario generale del palazzo dell’Eliseo. È l’ex
braccio destro di Charles Pasqua.
François
Pérol, segretario generale aggiunto dell’Eliseo. È un
associato-gestore della Banca Rothschild.
Jean-David
Lévitte, consigliere diplomatico. Figlio dell’ex direttore
dell’Agenzia ebraica.
Frank Wisner Jr., nominato frattanto inviato
speciale del presidente Bush per l’indipendenza del Kosovo, insiste
perché Bernard Kouchner sia nominato ministro degli Esteri con una
doppia missione prioritaria : l’indipendenza del Kosovo e la
liquidazione della politica araba della Francia.
Kouchner ha iniziato la sua carriera partecipando alla creazione di una
ONG umanitaria. Grazie ai finanziamenti del National Endowment for
Democracy, ha partecipato alle operazioni di Zbigniew Brzezinski in
Afghanistan, a fianco di Osama bin Laden e dei fratelli Karzai contro i
Soviétici. Lo ritroviamo negli anni 90 presso Alija Izetbegoviç in
Bosnia-Erzegovina. Dal 1999 al 2001, è stato Alto responsabile
dell’ONU in Kosovo.
Sotto il controllo del fratello cadetto del
presidente Hamid Karzai, l’Afghanistan è diventato il primo
produttore mondiale di papaveri da oppio. Il loro succo viene
trasformato sul posto in eroina e trasportato dall’US Air Force a Camp
Bondsteed (Kosovo). Lì, la droga è presa in consegna dagli uomini di
Hasim Thasi che la smerciano principalmente in Europa. E,
successivamente, negli Stati Uniti [10].
Gli introiti sono utilizzati per finanziare le operazioni illegali della
CIA.
Karzai e Thasi sono da molto tempo amici personali di Bernard Kouchner,
che certamente ignora le loro attività criminali, malgrado i rapporti
internazionali di cui essi sono oggetto.
Per completare il suo governo, Nicolas Sarkozy nomina Christine Lagarde
ministro dell’Economia e delle Finanze. Ella ha fatto tutta la sua
carriera negli Stati Uniti dove ha diretto il prestigioso studio di
giuristi Baker & McKenzie. In seno al Center for International &
Strategic Studies di Dick Cheney, ha co-presieduto con Zbigniew
Brzezinski un gruppo di lavoro che ha supervisionato le privatizzazioni
in Polonia. Ha organizzato un’intensa attività di lobby per conto
della Lockheed Martin contro la francese Dassault [11].
Nuova scappata durante l’estate. Nicolas, Cécilia
e i loro figli si fanno offrire delle vacanze statunitensi a Wolfenboroo,
non lontano dalla proprietà del presidente Bush. Questa volta, la
fattura è pagata da Robert F. Agostinelli, un banchiere d’affari
italo-newyorkese, un autentico sionista e neoconservatore che scrive su Commentary,
la rivista dell’American Jewish Committee.
Il successo di Nicolas ricade sul fratellastro Pierre-Olivier. Con il
nome americanizzato « d’Oliver », egli è nominato da Frank Carlucci
(che era stato il n°2 della CIA dopo essere stato reclutato da Frank
Wisner Sr.) [12]
direttore di un nuovo fondo d’investimento del Carlyle Group (la
comune società di gestione di portafogli dei Bush e dei bin Laden) [13].
Senza una particolare qualità personale, è diventato il 5°
intermediario d’affari del mondo e gestisce i principali averi dei
fondi sovrani dei Kuwait e di Singapore.
Nei sondaggi, l’indice di popolarità del presidente è in caduta
libera. Uno dei consiglieri per la comunicazione, Jacques Séguéla,
preconizza di distogliere l’attenzione del pubblico con nuove «people
stories». L’annuncio del divorzio da Cécilia è pubblicato da Libération,
il giornale del suo amico Edouard de Rothschild, per coprire gli slogan
dei manifestanti in un giorno di sciopero generale. Per rincarare la
dose, il comunicatore organizza un incontro con l’artista ed ex
modella Carla Bruni. Pochi giorni dopo, la sua relazione con il
presidente è ufficializzata ed il battage mediatico copre di nuovo le
critiche politiche. Alcune settimane ancora e abbiamo il terzo
matrimonio di Nicolas. Stavolta, sceglie come testimone Mathilde
Agostinelli (moglie di Robert) e Nicolas Bazire, vecchio direttore di
gabinetto di Edouard Balladur divenuto associato-gestore alla
Rothschild.
Quando apriranno gli occhi i Francesi per vedere con chi hanno a che fare?
[1]
« Quand
le stay-behind portait De Gaulle au pouvoir », par Thierry
Meyssan, Réseau Voltaire, 27 août 2001
[2]
« Quand
le stay-behind voulait remplacer De Gaulle », par Thierry
Meyssan, Réseau Voltaire, 10 septembre 2001
[3]
L’Énigme Pasqua, par Thierry Meyssan, Golias ed,
2000.
[4]
Les requins. Un réseau au cœur des affaires, par
Julien Caumer, Flammarion, 1999.
[5]
« Un
relais des États-Unis en France : la French American Foundation »,
par Pierre Hillard, Réseau Voltaire, 19 avril 2007.
[6]
« Les
New York Intellectuals et l’invention du néo-conservatisme »,
par Denis Boneau, Réseau Voltaire, 26 novembre
2004.
[7]
Le responsable US du renseignement, Irving Brown en personne, a
revendiqué avoir lui-même recruté et formé MM. Jospin et
Cambadélis pour lutter contre les staliniens alors qu’ils militaient
chez les lambertistes pour, cf. Éminences grises,
Roger Faligot et Rémi Kauffer, Fayard, 1992 ; « The Origin
of CIA Financing of AFL Programs » in Covert
Action Quaterly, n° 76, 1999. Il importe d’éviter une
interprétation anachronique : leur engagement au service des USA
est celui d’atlantistes durant la Guerre froide. Au-delà, il les
conduira, par exemple, en 1999, à jouer un rôle central dans
l’engagement de Paris au sein de l’OTAN pour bombarder Belgrade,
pourtant allié traditionnel de la France. De même, il importe d’éviter
les fausses équivalences : la collaboration de Nicolas Sarkozy
avec les USA ne s’est pas développée sur une base idéologique, mais
relationnelle et carriériste (note modifiée le 27 juillet 2008 en
réponse à des lecteurs).
[8]
« Dominique
Strauss-Kahn, l’homme de « Condi » au FMI », par
Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 5 octobre 2007.
[9]
« Alain
Bauer, de la SAIC au GOdF », Note d’information
du Réseau Voltaire, 1er octobre 2000.
[10]
« Le
gouvernement kosovar et le crime organisé », par Jürgen Roth,
Horizons et débats, 8 avril 2008.
[11]
« Avec
Christine Lagarde, l’industrie US entre au gouvernement français »,
Réseau Voltaire, 22 juin 2005.
[12]
« L’honorable
Frank Carlucci », par Thierry Meyssan, Réseau
Voltaire, 11 février 2004.
[13]
« Les
liens financiers occultes des Bush et des Ben Laden » et
« Le
Carlyle Group, une affaire d’initiés », Réseau
Voltaire, 16 octobre 2001 et 9 février 2004.