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Ah,
la ripresa!
Di Domenico de Simone - 4
maggio 2009
http://www.youtube.com/user/domenicods
http://domenicods.wordpress.com/
Qualche giorno fa
sono andato a trovare un vecchio amico, già analista finanziario di una
importante banca d'affari americana. Se n'è andato da tempo ma è
sempre molto curioso, come molti di coloro che si sono occupati
di finanza. Era appena uscita sulla stampa qualche timido accenno
di ottimismo da parte di Tremonti e della Marcegaglia, e gli ho chiesto
cosa ne pensasse di questa possibile ripresa.
“Eh la ripresa c'è
solo dopo che l'arbitro ha fischiato la fine del primo tempo e qui la
partita è appena cominciata!”. La battuta gli era piaciuta e come
faceva spesso rise da solo per qualche istante. Poi mi disse:” Guarda
questo grafico, guarda qui:
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L'hanno elaborato Barry Eichengreen di Berkeley e Kevin O'Rourke che hanno deciso di pubblicare un libro in costruzione sul paragone della crisi del '29 con quella di oggi. Il sito è questo: http://www.voxeu.org/index.php?q=node/3421
Beh, c'è poco da
spiegare. Il grafico rappresenta l'andamento delle borse mondiali allora
e oggi. Come vedi la caduta è più
dura e l'andamento è simile ma molto più veloce. Sì un rimbalzo ci
sarà, com'è ragionevole dopo una discesa così accentuata, ma poi
arrivano le cattive notizie e si continuerà a scendere.
Eichengreen dice che la risposta dei Governi e delle Banche
centrali è stata molto più decisa di allora, ma su quanto sia efficace
esprime le stesse riserve di Krugman. Vedremo. Tra un po' arriva al
pettine il nodo della liquidità che gli USA sta stampando a rotta di
collo, mentre
“Inflazione a rotta
di collo, dici?”
“Non solo, lo
scenario è cupo perché gli americani sono abituati a vivere sulle
importazioni e non potranno più permettersele. E se pensi che la metà
degli statunitensi dichiara di stare a due stipendi dal proprio default
ti rendi conto dei rischi di tensioni sociali che può comportare un a
fiammata di inflazione a due cifre. Oltretutto il piano del governo si
basa su un incremento del debito pubblico senza precedenti e con il
dollaro in default chi lo finanzierà più il debito americano? Ciascun
paese avrà i suoi problemi di debito e guarda qui gli effetti della
crisi sui volumi di scambi
mondiali.
http://www.voxeu.org/files/image/depression_fig3.gif
La situazione è
peggiore che nel '29, anche considerando i notevoli acquisti di materie
prime che sta effettuando
“E poi ci sta pure
il problema dei derivati: a proposito che cosa succede ai salsicciotti
ancora in circolazione?”
“E chi può
saperlo. Prima o poi con la nuova base monetaria che hanno creato nelle
banche americane cominceranno a circolare di nuovo e d'altra parte,
visto che ormai sono tutti d'accordo con la tua tesi che i derivati
svolgono funzioni monetarie, - almeno ufficialmente, perché l'hanno
sempre saputo tutti anche se non lo diceva nessuno, tranne giusto un
pazzo come te! - ce n'è un gran bisogno per smaltire un po' di
sovrapproduzione.
C'è un disperato
bisogno di liquidità e di un meccanismo per controllarla. E' buffo, eh,
da una aprte la liquidità è poca, dall'altro è troppa. Mi sa che alla
fine passerà la tesi della Banca Centrale Cinese di istituire il Bancor
di Keynes a livello interbancario. Così il dollaro salta e avremo
una nuova moneta mondiale a tasso negativo, che costringerebbe gli
americani a farla di corsa anche in casa loro.
Quattro o cinque anni
fa
“Ti riferisci a Igor
Nikolaevič Panarin e alla sua intervista su Eurasia. Sì l'ho
letta anch'io, ma mi sembra più che altro uno animato da esprit de
revanche comprensibile in un ex sovietico, un po' meno in uno
studioso. Comunque, non sbaglia a sottolineare i problemi sociali che la
crisi porterà negli USA. Non so se Obama avrà la forza e l'ardire di
introdurre il dollaro a tasso negativo: tutto sommato con la fine che
farà il dollaro non ci rimette niente, ma non so se i suoi banchieri
che, a quanto pare, lo tengono prigioniero, cederanno le armi senza
combattere duramente. Speriamo che lo spirito di Keynes lo illumini!”
“E magari lo metta
in contatto con quello di Ezra Pound, che è stato un grande
americano nemico dell'usura delle banche e per questo preso per un pazzo
complice del fascismo.”