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Con
il ritorno della bella stagione, molti di noi possono ricominciare la
eccezionale pratica di guarigione denominata “sun-gazing”, ossia
“rimirare il sole”
Rishi Giovanni
Gatti – 9 aprile 2008
Chi ha vista normale, o perfetta, o abbia già iniziato il
trattamento “senza occhiali” del Dott. Bates secondo i suoi metodi
originali, potrà osservare il sole senza particolari precauzioni,
cominciando negli orari meno “impegnativi”, cioè quando è ancora
piuttosto basso all’orizzonte. Chi invece porta occhiali da
vista o ha vista marcatamente difettosa, deve usare discrezione e
cominciare, una volta rimossi gli occhiali, con pochi secondi, guardando
lontano dal sole e col tempo avvicinandosi gradualmente, per poi
attraversarlo velocemente, in modo da non rischiare mai di
“fermarci” sopra lo sguardo per più di un istante.
Nelle persone allenate al sole, gli effetti del rimirarlo, anche dopo giorni o settimane o mesi di assenza, si notano immediatamente: un senso di maggior pace e tranquillità, la visione presto migliorata e più serena soprattutto davanti al videoterminale, macchie solari praticamente inesistenti, se non in rapidissime apparizioni che coincidono ai momenti in cui involontariamente e inconsciamente si fissa lo sguardo su una cosa qualsiasi.
Nelle persone che invece hanno paura di rimirarlo, il
problema di fondo da affrontare non è il sole di per sé, ma le errate
concezioni che se ne hanno, in particolare una errata concezione dei
metodi di cura della vista basati sul rilassamento che leggiamo nei
libri originali del Sistema Bates™, o nei libri o nei siti fuorvianti
che si ispirano solo nominalmente al medico americano ma propagandano
altri metodi o terapie che nulla hanno a che fare con esso.
Per riassumere, aver paura del sole e dei danni che esso può
fare all’occhio significa non capire che l'occhio NON ha un grande
ruolo nella visione. Credere che l'occhio faccia quasi tutto quello che
c'è da fare nel vedere è credere in una cosa molto distante dalla
verità, che è ben diversa.
La visione è un fatto largamente mentale, e la visione difettosa è un
fatto che dipende dal livello di sforzo mentale che si esercita,
inconsciamente e involontariamente, mentre si fa
Attenzione: la “concentrazione” non è quella dei raggi solari che
bruciano la retina, ma è quella della mente, che tenta di pensare a un
solo pensiero (la paura del sole) e di escludere tutti gli altri, cosa
contraria alla fisiologia e alla psicologia dell'Uomo.
Per imparare ad evitare questa “concentrazione sulla
paura”, è necessario imparare a rimirare il sole. Solo quando
saremo in grado di rimirare il sole a volontà saremo capaci di
esercitare il controllo mentale che mantiene perfetta la vista e sani
gli occhi e il corpo nel suo insieme. Rinunciare a questa pratica
significa rinunciare alla verifica definitiva e unica per sapere se una
qualsiasi cura, non solo quella della vista, sta funzionando veramente
oppure no: se il sole dà fastidio, la cura non sta funzionando; se il
sole dà sempre meno fastidio, allora siamo sulla buona strada e ci
conviene continuare.
Ciò che il praticatore deve imparare, e lo può fare solo lui, nessuno
glielo può insegnare, è il COME si possa rimirare il sole traendone
beneficio rapidamente senza dover passare attraverso la fase della paura
di bruciarsi la retina.
L’autore di questo articolo ha raccolto, nei tanti anni di esperienza
fatta, alcuni punti essenziali di seguito evidenziati:
1) usare discrezione
2) sbattere sempre le palpebre
3) non fissare mai il sole senza muovere lo sguardo, ma al contrario
immaginarsi, PRIMA di guardarlo direttamente, che esso si muova, o
dondoli come un pendolo o come un'altalena
4) rimirarlo regolarmente almeno ogni giorno
5) sostituirlo con una forte lampada a incandescenza se è coperto dalle
nuvole
6) in caso di presenza di macchie solari, scoprire come sia possibile
farle sparire facilmente mediante altri metodi originali batesiani
7) notare che la vista migliora sempre dopo averlo rimirato in modo
corretto.
Per migliorare la pratica, ci sentiamo di offrire altri due
suggerimenti:
a) provare ad usare un occhio alla volta, coprendo l’altro con la
mano, specialmente all'inizio
b) guardare in basso e sollevare le palpebre, ed eventualmente usare
L’autore di questo articolo sarà lieto di offrire la sua
collaborazione ed amicizia a chi, lettore, vorrà sottoporgli delle
domande o dei dubbi riguardo questa esperienza, sempreché il lettore
stesso abbia prima letto e studiato il testo fondamentale “Vista
Perfetta Senza Occhiali — Bates” pubblicato da Juppiter Consulting
Publishing Company e ordinabile anche qui su Disinformazione.it.