Rezulin, una storia che si tinge di giallo
tratto da www.metabolismo.net

Il Troglitazone ( nome commerciale Rezulin ) era un farmaco per il trattamento del diabete di tipo 2 da assumersi per os a 200 mg al pasto , fino ad un massimo di 600 mg .
Il farmaco era stato approvato nel 1997 in monoterapia ed in associazione ad una sulfonilurea.
Da subito erano comparsi effetti indesiderati a livello epatico, a tal punto che l’FDA , l’Agenzia di controllo dei cibi e dei farmaci Usa aveva imposto modifiche alla scheda tecnica già nello stesso anno dell’autorizzazione alla commercializzazione ed invitato l’azienda produttrice , la Parke-Davis , una divisione della Warner-Lambert, ad inviare ben due lettere ai medici , sottolineando la necessità di frequenti monitoraggi dei pazienti trattati con il Troglitazone.
I pazienti che assumevano Rezulin avrebbero dovuto sottoporsi per i primi 6 mesi di trattamento alla misurazione delle transaminasi per evidenziare eventuali danni epatici.

A sorpresa la GlaxoWellcome, concessionaria della vendita del farmaco in Gran Bretagna , decideva nel dicembre 1997 di ritirare il farmaco dal mercato inglese, ma anche di ritirare la domanda che aveva presentato all’EMEA , l’Agenzia europea per il controllo dei farmaci, per la commercializzazione del Troglitazone nei Paesi dell’Unione Europea.

E’ solo alla fine del febbraio 2000 che l’FDA e la Parke-Davis prendono la decisione di ritirare anche dal mercato Usa il Rezulin.
Nell’arco del 1998 e del 1999 erano giunte numerose segnalazioni di effetti collaterali epatici correlabili con l’uso del farmaco e numerose erano state le pubblicazioni che indicavano come il farmaco fosse epatotossico.
Fino ad allora l’FDA si era limitata a richiedere sempre più frequenti controlli epatici ai pazienti trattati con il Rezulin. Alla fine del 1999 tutti i pazienti trattati con il Rezulin dovevano essere sottoporsi a controllo continuo dei valori enzimatici.

Uno studio di Faich GA et Moseley RH ( Pharmacoepidemiology and Drug Safety 2001; 10: 537-547; fonte : Farmacovigilanza.org ) ha analizzato a posteriori l’epatotossicità del Tioglitazone.
Le segnalazioni di insufficienza epatica giunte all’FDA fino al febbraio 2000 erano state 83. Cinquantasette pazienti ( 69%) erano morti e 7 avevano dovuto ricorrere al trapianto di fegato.
La Parke-Davis avrebbe invece ricevuto 131 segnalazioni di reazioni avverse a livello epatico.

Le vendite in Usa del Rezulin toccarono il picco alla fine del 1998.

Ed ora ( 30 giugno 2002 ) la denuncia del Los Angeles Times , che parla di omissioni di dati da parte dei dirigenti della Parke-Davis. Omissione di dati che potrebbe aver causato ben 66 vittime.

Il Troglitazone era il capostipite di una nuova classe di farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2 , i tiazolidinedioni.
I tiazolidinedioni, attualmente commercializzati in Italia sono il Rosiglitazone ( Avandia ) ed il Pioglitazone ( Actos , Glustin ).

L’EMEA ha autorizzato la commercializzazione del Rosiglitazone e del Pioglitazone nel 2000.
Entrambi i farmaci trovano indicazione nel trattamento del diabete di tipo 2 in associazione alla Metformina o ad una sulfonilurea.
Le principali reazioni avverse di questi due glitazoni sono : vomito , diarrea , crampi muscolari , palpitazioni , edema , aumento ponderale , cefalea , dispnea , vertigini , prurito , alterazioni della funzione epatica.
I due farmaci possono provocare ritenzione idrica , aggravando nei pazienti sensibili l’insufficienza cardiaca.
Il Rosiglitazone ed il Pioglitazone sono controindicati nei pazienti con insufficienza epatica , insufficienza cardiaca ed in associazione all’Insulina.
Anche con questi due farmaci viene raccomandato per il primo anno il monitoraggio regolare degli enzimi epatici e successivamente periodicamente.
La terapia con il Rosiglitazone ed il Pioglitazone dovrebbe essere sospesa nel caso in cui i livelli delle transaminasi superino di 3 volte i livelli di normalità.

Carlo Franzini

Xagena.it

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Il caso Rezulin: Warner-Lambert avrebbe nascosto i gravi effetti indesiderati dell’antidiabetico Troglitazone. Sospettate 66 morti.
tratto da www.metabolismo.net


E’ esploso il caso Rezulin ( Troglitazone ) , un farmaco per il trattamento del diabete di tipo 2 di Warner-Lambert , ritirato dal commercio in Usa nel 2000 a causa dei gravi effetti indesiderati a livello epatico.
Il Los Angeles Times , in un articolo apparso il 30 giugno 2002 , ha riportato che i dirigenti di Warner-Lambert avrebbero omesso di segnalare le gravi reazioni avverse , talvolta mortali, prodotte dal Rezulin.
L’FDA ritiene che il Rezulin possa aver causato 94 casi di insufficienza epatica e 66 morti.
Ma secondo il Los Angeles Times il numero potrebbe essere ancora più alto. Si parla infatti di 554 morti sospette dopo assunzione del Troglitazone.
Warner-Lambert avrebbe manomesso i dati degli studi clinici ,escludendo gli effetti collaterali più gravi, ed avrebbe cercato di convincere i medici dell’innocuità del farmaco.

In un report del 1997 Warner-Lambert asseriva che “ il Rezulin era ben tollerato. L’incidenza di sospensioni dalla terapia per effetti indesiderati era simile nei pazienti trattati con placebo e con il Rezulin ( 4%).

In realtà , secondo i documenti in mano al Los Angelos Times l’incidenza delle sospensioni nel gruppo trattato con il Rezulin sarebbe stata del 38% e non del 4%.

Se venissero confermate le accuse contro i dirigenti della Warner-Lambert ci si troverebbe di fronte ad un crimine di grandi dimensioni.

Nel 2000 Pfizer si è fusa con Warner-Lambert.

Nel marzo 2002 Pfizer ha dovuto pagare un risarcimento di 10 milioni di dollari ad una famiglia di una persona deceduta dopo aver assunto il Rezulin.


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