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DA NON PERDERE: Prima che venga oscurato, guardatevi il video in esclusiva in cui si vede Prodi riceve gli ordini da Olmert (Prodi parla in italiano) http://www.infolive.tv/web_player.php?id=1882&content=7)
Attacco
ai revisionisti e silenzio sulle testate atomiche di Sion
Marcello Pamio
– 16 dicembre 2006
I
media - come sempre compiacenti al Sistema – si stanno occupando a
pieno regime del Convegno di revisionisti tenutosi in suolo iraniano.
Non si parla d’altro. Con tutto quello che sta succedendo in giro per
il mondo, sembra che la cosa più importante sia criminalizzare una
convention.
Apro una parentesi sul revisionismo, perché tale termine indica
qualsiasi posizione che tenda a mettere in discussione e quindi “rivedere”
gli esiti storiografici precedentemente dati per certi. Fin qui nulla di
male.
Anzi,
con una definizione simile mi considero anch’io un revisionista, perché
la storia, come la conosciamo oggi, e cioè quella che ci viene
inculcata a scuola, andrebbe rivista nella quasi totalità. Ma quando il
revisionismo tocca certi argomenti e non altri, come per esempio
l’Olocausto e/o la nascita dello Stato d’Israele, bè il discorso
cambia eccome.
Non sto dicendo, come fa invece qualche personaggio molto più
accreditato di me, che l’Olocausto è una mera invenzione, ma semmai
che tale crimine è stato astutamente politicizzato e strumentalizzato
da una ristrettissima cerchia di signori molto pericolosi chiamati
sionisti.
Con
l’avvallo di influenti organizzazioni infiltrate nel tessuto
societario (come il B’nai
B’rith) e con i soldi di potentissime famiglie (come i Rothschild) i sionisti hanno cinicamente e criminalmente ‘sfruttato’
i propri morti per giungere da una parte alla nascita dello Stato
ebraico in Palestina, e dall’altra alla creazione del ‘tabù
ebraico’, in pratica si sono detti: con
E’
importante sottolineare che lo Stato d’Israele è stato voluto
solamente dal movimento sionista! Operazione questa prettamente
politica, che ha astutamente sfruttato la religione giudaica e gli ebrei
in buona fede (che nulla c’entrano con la propaganda di Sion). Lo
possono testimoniare le dichiarazioni di rabbini dell’epoca che NON
volevano assolutamente uno Stato ebraico in terra santa, ma essere ebrei
nel mondo. Moltissime critiche e accuse alla Federazione Sionista,
proprio per questo motivo, sono state inutili, perché alla fine assieme
ai colonizzatori inglesi (prendendo in giro la popolazione araba con la
promessa di uno stato arabo, ovviamente mai mantenuta, e facendosi pure
aiutare a cacciare i turchi ottomani), hanno sacrificato la popolazione
del luogo per creare il focolare ebraico. Lo scopo per l’Impero di Sua
Maestà, e soprattutto dell’Arab
Bureau (istituzione vicina all’intelligence, nata nel
Da
quel momento in poi - due popoli una terra, grazie all’ingerenza
dell’Impero Britannico - gli scontri, il terrorismo e gli attentati
(da entrambe le parti) sono purtroppo diventati un dato di fatto.
Ma tornando al convegno dei revisionisti, fa specie sapere, nel Terzo
Millennio, che non si può toccare l’argomento dell’Olocausto senza
venire tacciati di ‘antisemitismo’, di ‘apologia del nazismo’ o
quant’altro, ma la cosa peggiore è che non è possibile criticare i
crimini commessi dall’esercito israeliano (in Palestina, in Libano,
ecc.), proprio in virtù della catastrofe umanitaria patita dal popolo
ebraico (come se fossero stati soltanto di religione ebraica i morti nei
campi di concentramento), e invece nessuno ricorda gli altri tremendi
olocausti che hanno soppresso la vita a decine di milioni di persone:
nativi americani, africani, ecc.
Quanti
per esempio hanno mai sentito parlare dell’Olocausto canadese?
Il Rapporto pubblicato da The Truth Commission into Genocide in Canada ha documentato come
oltre 50mila bambini nativi (indiani d’America) sono stati
assassinati, con la complicità della chiesa locale. I bambini furono
esposti intenzionalmente al contagio di malattie trasmissibili come la
tubercolosi, senza poi ovviamente cercare di curarli! Scopo era
l’eliminazione delle popolazioni indigene.
L’elenco
potrebbe andare avanti con lo sterminio dei nativi americani, le
deportazioni di milioni di schiavi, le truci guerre che hanno sconvolto
il continente africano, e massacrato milioni di ‘indigeni, tutte
foraggiate e finanziate sempre e solo dall’Occidente per puri
interessi territoriali e subterritoriali (acqua, oro, diamanti, rame,
manganese, petrolio, coltan, uranio, vanadio, ecc.).
Come mai non se ne parla? Forse perché questi sono dei semplici
‘incivili’ e non appartengono all’occidente o alla cosiddetta
‘razza eletta’? O perché i soldi per smembrare tali popolazioni
(smentendo il famoso “pecunia
non olet”) puzzano eccome di Occidente? Perché ci si ricorda solo
della Shoà e non si ricordano tutti i crimini commessi in nome di un
dio, in nome del denaro o del petrolio?
Oggi
i media e tutte le istituzioni occidentali filo-sionisti sono impegnati
a criticare aspramente l’Iran, non solo per aver organizzato il
convegno dei revisionisti, ma soprattutto per via dell’arricchimento
di uranio, ma si dimenticano di amplificare le recentissime
dichiarazioni del premier Ehud
Olmert durante un’intervista alla televisione tedesca.
"L'Iran
–
ha detto il Premier sionista -
minaccia apertamente, esplicitamente e pubblicamente di voler cancellare
Israele dalle carte geografiche. Quali pensate che siano le sue
intenzioni, quando aspira ad avere armi nucleari come l'America,
So
bene che non si tratta di una notizia visto che lo sanno perfino i
bambini, che Tsahal,
l’esercito d’Israele, ha in dotazione un arsenale stimato dalle 150
alle 200 testate nucleari!
Per la precisione lo sappiamo dal 1986, e cioè da quando l’ingegnere
israeliano Mordechai Vanunu -
che ha lavorato proprio al programma atomico - lo ha rivelato al mondo
attraverso il Sunday Times.
Dichiarazione questa, che gli è costata molto cara.
Rapito (o sequestrato?) in segreto a Roma dal braccio armato
dell’intelligence sionista, il Mossad,
espatriato a casa e processato in gran segreto a porte chiuse.
Risultato: diciotto anni di carcere per aver detto quello che oggi è
stato confermato dal Premier israeliano! Alla faccia della democrazia e
della libertà di parola.
Dov’erano
nel 1986 i grandi giornalisti che oggi tanto si scandalizzano del
convegno iraniano?
Perché i media, tanto bravi a scrivere articoli senza firma per
protestare contro i padri-padroni editori, non hanno difeso un cittadino
incarcerato ingiustamente (addirittura in suolo italiano) semplicemente
per aver detto quello che sapeva?
Forse perché lo Stato in questione è Israele?
E
se invece di un ingegnere israeliano fosse stato un ingegnere irakeno o
iraniano? Cambiava qualcosa se la denuncia riguardava Mahmud
Ahmadinejad, invece dell’allora Premier Simon Peres? Detto per inciso, Peres è l’uomo che ha portato
tutte le atomiche in Israele, e che - sempre secondo Vanunu – lo ha
fatto rapire! Insomma un personaggio da Premio Nobel per
Certamente a livello mediatico, e quindi a livello d’opinione
pubblica, sarebbe cambiata!
Tutto
il mondo occidentale si sarebbe scagliato contro il governo iraniano,
come sta facendo proprio in questi mesi. Visto però che in quel caso si
trattava (e si tratta) di Israele, nessuno ha avuto il coraggio di
parlare, di alzare la testa e porre alcuni interrogativi.
Come per esempio domandare come
Bella domanda, vero?
Il
Trattato fu sottoscritto da USA, Gran Bretagna, Unione Sovietica il
primo luglio 1968. Successivamente e dopo molto tempo aderirono Francia
e Cina. Poi toccò alla Corea del Nord nel 1985. Stando alle
pubblicazione dell’USPID, l’Unione Scienziati Per Il Disarmo, tra gli Stati che non hanno
ancora aderito al TNP si segnalano: Brasile, India, Pakistan e Israele.
La cosa interessante, che pochi faticano a ricordare, è che lo ‘stato
canaglia’ per antonomasia, l’Iran, ha firmato il TNP il 2
febbraio 1970!
Quindi
oggi i media si scandalizzano se a Teheran si invitano settanta storici
revisionisti, ma non dicono nulla delle migliaia di persone arrestate
(in piena ‘democrazia’) nel mondo ogni anno semplicemente per aver
messo in discussione alcuni fatti storici; si accaniscono contro
l’arricchimento di uranio della teocrazia iraniana (che però ha
firmato il TNP) ma non dicono nulla delle 200 testate atomiche di Sion
(che non ha mai firmato il TNP). Non solo, tengono nascosto perfino le
immagini, censurate del Canale 10 TV, dove si vede il premier sionista
Olmert istruire il Capo del Governo Romano
Prodi su cosa dire durante la recentissima conferenza stampa in
merito ad Hamas. Secondo voi,
il supino Prodi, ex uomo della banca ebraica più potente del mondo, Goldman
Sachs, cosa avrà mai risposto?
Ve
lo dico io. In pratica Ehud Olmert (il cui intervento, censurato dai
canali nazionali, si può vedere e/o ascoltare nel video in esclusiva http://www.infolive.tv/web_player.php?id=1882&content=7)
ha chiesto (ovviamente imposto) a Romano Prodi di dire le seguenti
affermazioni durante la conferenza stampa:
Romano Prodi: "Italia a Israele sono impegnati fortemente per la
pace, e lo fanno in conformità ad alcuni principi essenziali, che sono
i principi della Road Map. Io debbo aggiungere (Prodi a
questo punto deglutisce in maniera assai vistosa! Forse il rospo è più
grosso del previsto? E infatti lo è) anche il riconoscimento dello
Stato d'Israele come Stato Ebraico"
Cosa
c'entra affermare che l'Italia, rappresentata (?) dal premier Romano
Prodi, riconosce lo Stato d'Israele come Stato Ebraico?
E' così importante per i sionisti che Israele non è uno Stato, ma è
"Lo Stato Ebraico" per antonomasia? Ebbene sì, per i
sionisti, e cioè per coloro che si basano sul "Der Juden Staat"
("Lo Stato degli Ebrei"), il libello o manifesto scritto nel
1896 da Theodor Herzl (padre spirituale (?) del Sionismo), è assai
importante!!!
Romano Prodi e il suo mentore
Ehud Olmert
Tutto
questo per far capire, una volta per tutte, come i mass media e i
governi sono tutti sottomessi, non al padre-padrone editore, ma ai
Poteri Forti che stanno dietro.
Poteri che sono in grado:
- a livello mediatico di decidere quello che va detto e quello che va
filtrato;
- a livello politico di influenzare i governanti;
- a livello storico di mitizzare accadimenti per renderli tabù da
utilizzare all’occorrenza;
- a livello sociale di affibbiare etichette infamanti a chi non segue i
dogmi imposti;
- a livello economico di movimentare enormi quantità di soldi per
finanziare operazioni utili alla causa.